omeprazolo ge 14 compresse 10mg fl omeprazolo germed pharma srl

Che cosa è omeprazolo ge 14cpr 10mg fl?

Omeprazolo ge capsule gastroresistenti prodotto da germed pharma srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Omeprazolo ge risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaco per il trattamento dell'ulcera peptica e malattia da reflussogastroesofageo (mrge), inibitore della pompa protonica.
Contiene i principi attivi: omeprazolo
Codice AIC: 037341017 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ulcere duodenali. Ulcere gastriche. Esofagite da reflusso. Terapia dimantenimento dell'esofagite da reflusso per prevenire recidive. Sindrome di Zollinger-Ellison. Trattamento di ulcere gastriche e duodenali associate all'uso di FANS. Terapia di mantenimento di ulcere gastrichee duodenali associate all'uso di FANS per prevenire recidive. Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo. In associazione a regimi terapeutici antibatterici appropriati per l'eradicazionedell'Helicobacter pylori nei pazienti con ulcere peptiche associate aHelicobacter pylori.

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Posologia

Ulcere duodenali: la dose abituale e' di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento e' di 2-4 settimane. Terapia di mantenimento:per la prevenzione delle recidive si consiglia una compressa rivestita da 10 mg una volta al giorno. Ulcere gastriche benigne: la dose abituale e' di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento e' di 4-(6)-8 settimane. Esofagite da reflusso: la dose abituale e' di 20 mguna volta al giorno. La durata del trattamento e' di 4-8 settimane. Note: in casi isolati di ulcere duodenali, ulcere gastriche benigne ed esofagite da reflusso, il dosaggio dell'omeprazolo puo' essere aumentato a 40 mg una volta al giorno. Solo nel caso in cui la terapia di eradicazione non sia indicata o non abbia avuto esito positivo, le ulcereduodenali e gastriche possono essere trattate con omeprazolo in monoterapia. Bambini da 2 a 11 anni con esofagite da reflusso grave: l'esperienza clinica e' limitata. L'omeprazolo deve essere usato solo nei bambini con esofagite da reflusso grave, resistente ad altre misure terapeutiche. Il trattamento deve essere iniziato da un pediatra ospedaliero. Possono essere effettuate misurazioni del pH e genotipizzazione (riguardo allo stato del CYP 2C19), se appropriato per la risposta terapeutica ottimale. Deve essere usato il dosaggio seguente (equivalentea circa 1 mg/kg/die): peso da 10 kg a 20 kg: 10 mg/die; peso superiore ai 20 kg: 20 mg/die. La durata del trattamento e' solitamente di 4-8settimane e non deve superare le 12 settimane a causa dell'assenza didati sull'uso prolungato in questa fascia d'eta'. Terapia di mantenimento dell'esofagite da reflusso per prevenire recidive: la dose abituale e' di 10-20 mg a seconda della risposta clinica. Sindrome di Zollinger-Ellison: il dosaggio deve essere aggiustato individualmente e la somministrazione deve proseguire, sotto la supervisione di uno specialista, per tutto il periodo clinicamente indicato. La dose iniziale raccomandata e' di 60 mg una volta al giorno. Con dosi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere divisa e assunta in due somministrazionidistinte nell'arco del giorno. Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison, il trattamento non e' soggetto a limiti di tempo. Trattamento di ulcere gastriche e duodenali associate all'uso di FANS: la dose abituale e' di 20 mg al giorno. La durata del trattamento e' di 4-8 settimane. Terapia di mantenimento delle ulcere gastriche e duodenali associate all'uso di FANS per prevenire recidive: la dose abituale e' di 20 mg al giorno. Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo: la dose abituale e' di 10-20 mg al giorno a seconda della risposta clinica. La durata del trattamento e' di 2-4 settimane. Se nel paziente non si verifica alcun miglioramento dei sintomi dopo 2 settimane di trattamento, devono essere eseguiti ulteriori esami. Terapia di eradicazione: i pazienti con ulcere peptiche dovute a infezione da Helicobacter pylori devono essere trattati con terapia di eradicazione che preveda l'opportuna associazione di antibiotici ad adeguati regimi posologici. La scelta di un regime appropriato deve basarsi sulla tollerabilita' del paziente e sulle linee guida terapeutiche. Sono state testate le seguenti associazioni: omeprazolo 20 mg, amoxicillina 1000 mg, claritromicina 500 mg tutti 2 volte al giorno; omeprazolo 20 mg, claritromicina 250 mg, metronidazolo 400-500 mg tutti 2 volte al giorno. La durata del trattamento per l'eradicazione e' di una settimana. Per evitare lo sviluppo di resistenza, la durata del trattamento nondeve essere ridotta. Nei pazienti con ulcere attive, puo' essere previsto un prolungamento del trattamento con omeprazolo in monoterapia, in conformita' alla posologia e alla durata di trattamento sopra indicate. La terapia in associazione comprendente metronidazolo non deve essere considerata come prima scelta, a causa del potenziale cancerogeno del metronidazolo. L'applicazione del metronidazolo deve essere limitata a periodi di trattamento inferiori a 10 giorni. Non e' richiesto un aggiustamento del dosaggio negli anziani. Non e' necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con alterata funzionalita' renale. Poiche' la biodisponibilita' e l'emivita dell'omeprazolo possono aumentare nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa, e' necessarioun aggiustamento del dosaggio con una dose massima giornaliera di 20 mg. Le compresse rivestite devono essere ingerite intere con una quantita' sufficiente di liquido (ad es. 1 bicchiere d'acqua) prima dei pasti (ad es. prima della colazione o prima della cena) oppure a digiuno.Le compresse rivestite non devono essere masticate o frantumate.

Effetti indesiderati

Frequenze: comuni(>=1/100 <=1/10); non comuni(>=1/1000 <=1/100); rari(>=1/10.000 <=1/1000): molto rari(<=1/10.000, compresi i casi isolati). Patologie gastrointestinali: comuni:diarrea, stipsi, flatulenza (conpossibilita' di dolori addominali) nausea e vomito. Nella maggior parte dei casi, i sintomi migliorano con la continuazione della terapia. Rari:colorazione marrone-nerastra della lingua durante la somministrazione concomitante di claritromicina e cisti ghiandolari benigne; entrambe sono risultate reversibili dopo la cessazione del trattamento. Molto rari:secchezza delle fauci, stomatite, candidiasi o pancreatite. Patologie epatobiliari: non comuni:alterazione dei valori degli enzimi epatici (che si risolve dopo la sospensione della terapia). Molto rari:epatite con o senza ittero, insufficienza epatica ed encefalopatia neipazienti con epatopatie gravi preesistenti. Patologie del sistema emolinfopoietico: molto rari:alterazioni della conta ematica, trombocitopenia, leucopenia o pancitopenia e agranulocitosi reversibili. Rari:anemia ipocromica microcitica nei bambini. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: non comuni:prurito, eruzioni cutanee, alopecia, eritema multiforme o fotosensibilita' e aumentata tendenza alla sudorazione. Molto rari:sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: rari:debolezza muscolare, mialgia e dolore articolare. Patologie renali e urinarie: molto rari:nefrite (nefrite interstiziale). Patologie del sistema nervoso: comuni:torpore, sonnolenza, disturbi del sonno (insonnia), vertigini e cefalea. Questi disturbi di solito migliorano con la continuazione della terapia. Rari:parestesia e stordimento. Confusione mentale e allucinazioni prevalentemente in pazienti gravemente malati o anziani. Molto rari:agitazione e reazioni depressive prevalentemente in pazienti gravemente malati o anziani. Patologie dell'occhio,dell'orecchio e del labirinto: non comuni:disturbi visivi (offuscamento della visione, perdita dell'acuita' visiva o riduzione del campo visivo) e disfunzioni uditive (ad es. tinnito) o disturbi del gusto. Questi disturbi si risolvono in genere con la cessazione della terapia. Patologie del sistema immunitario: molto rari:sono state segnalate orticaria, innalzamento della temperatura corporea, angioedema, broncocostrizione o shock anafilattico, vasculite allergica e febbre. Altri effetti indesiderati: non comuni:edema periferico (che si e' risolto con la cessazione della terapia). Molto rari:iponatriemia, ginecomastia.

Indicazioni

Ulcere duodenali. Ulcere gastriche. Esofagite da reflusso. Terapia dimantenimento dell'esofagite da reflusso per prevenire recidive. Sindrome di Zollinger-Ellison. Trattamento di ulcere gastriche e duodenali associate all'uso di FANS. Terapia di mantenimento di ulcere gastrichee duodenali associate all'uso di FANS per prevenire recidive. Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo. In associazione a regimi terapeutici antibatterici appropriati per l'eradicazionedell'Helicobacter pylori nei pazienti con ulcere peptiche associate aHelicobacter pylori.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri sostituti benzomidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Avvertenze

Nei pazienti con malattia ulcerosa peptica, deve essere determinato lo stato dell'Helicobacter pylori se pertinente. Nei pazienti risultatipositivi, l'obiettivo deve essere l'eliminazione del batterio mediante terapia di eradicazione, ove possibile. Se si sospetta la presenza di un'ulcera gastrica, deve essere esclusa la possibilita' di un tumoremaligno prima di iniziare il trattamento, in quanto il trattamento puo' alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi. La diagnosi di esofagite da reflusso deve essere confermata per via endoscopica. La ridotta acidita' gastrica, dovuta a qualsiasi mezzo, inclusi gli inibitori della pompa protonica, provoca un aumento della carica batterica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Di conseguenza il trattamento con farmaci antiacidi comporta un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, quali Salmonella e Campylobacter. L'omeprazolo deve essere utilizzato con cautela negli anziani e nei pazienti con disfunzione epatica e renale, soprattutto quando si utlizzano dosi elevate. Nei pazienti con funzione epatica gravemente compromessa, i valori degli enzimi epatici devono essere controllati periodicamente durante il trattamento. Prima del trattamento di ulcere associate all'usodi FANS, deve essere fermamente considerata la possibilita' di interrompere l'assunzione dell'agente causativo. La terapia di mantenimento delle ulcere dovute all'assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei deve essere limitata ai pazienti a rischio. Nell'uso prolungato,soprattutto se superiore a 1 anno, il medico deve effettuare un regolare riesame del trattamento, una periodica e approfondita valutazione del rapporto rischio-beneficio. Durante la terapia con omeprazolo in cui si richieda la somministrazione associata di altri farmaci (ulcere associate all'uso di FANS o eradicazione), occorre usare cautela nel somministrare altri principi attivi in quanto le interazioni potrebberosommarsi o essere potenziate. Durante il trattamento in associazione,occorre inoltre usare cautela nei pazienti con disfunzione renale o epatica. L'omeprazolo non deve essere usato nei lattanti e nei bambini di eta' inferiore a 2 anni. Nei pazienti gravemente malati, si raccomanda il monitoraggio delle funzioni visive e uditive, in quanto sono stati segnalati casi isolati di cecita' e sordita' con l'uso dell'omeprazolo somministrato per via endovenosa.

Gravidanza e Allattamento

L'esperienza sull'uso nelle donne in gravidanza e' limitata. Ad oggi l'esperienza non indica alcun aumento del rischio di malformazioni congenite o di altri effettti avversi dell'omeprazolo sulla gravidanza o sul feto. Studi su animali non evidenziano alcun effetto nocivo diretto o indiretto sulla riproduzione. Vi sono dati insufficienti sull'esposizione dei neonati all'omeprazolo tramite il latte materno. La concentrazione di omeprazolo nel latte materno umano raggiunge circail 6% della concentrazione plasmatica massima nella madre. L'uso durante la gravidanza e l'allattamento richiede un'attenta valutazione del rapportorischio/beneficio.

Interazioni con altri prodotti

Poiche' l'omeprazolo viene metabolizzato a livello epatico attraversole isoforme del citocromo P450 (principalmente CYP_2C19, S-mefenitoina idrossilasi) e inibisce gli enzimi della sottofamiglia del CYP_2C (CYP_2C19 e CYP_2C9), puo' ritardare l'eliminazione di altri farmaci metabolizzati da questi enzimi. Cio' e' stato osservato per il diazepam (e anche per altre benzodiazepine come triazolam o flurazepam), fenitoina e warfarin. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei pazienti che assumono warfarin o fenitoina e potrebbe essere necessaria la riduzione della dose di warfarin o fenitoina. Altri farmaci che potrebbero essere coinvolti sono esobarbital, citalopram, imipramina, clomipramina, ecc. L'omeprazolo puo' inibire il metabolismo epatico del disulfiram. Sono stati segnalati alcuni casi isolati di rigidita' muscolare possibilmente correlati. Vi sono dati contraddittori sull'interazione dell'omeprazolo con la ciclosporina. Pertanto, i livelli plasmatici di ciclosporina devono essere monitorati nei pazienti trattati con omeprazolo, perche' e' possibile un aumento dei livelli di ciclosporina. Le concentrazioni plasmatiche di omeprazolo e claritromicina aumentano durante la somministrazione concomitante. A causa di una diminuita acidita'intragastrica, l'assorbimento di ketoconazolo o itraconazolo puo' risultare ridotto durante il trattamento con omeprazolo, cosi' come avviene con altri inibitori della secrezione acida. Il trattamento concomitante con omeprazolo e digossina in soggetti sani porta a un aumento del 10% della biodisponibilita' della digossina, come conseguenza dell'aumento del pH gastrico. A causa di una potenziale interazione clinicamente significativa, l'erba di S. Giovanni non deve essere usata in concomitanza con l'omeprazolo. Si presume che la co-somministrazione di atazanavir, ritonavir e omeprazolo riduca le concentrazioni plasmatichedell'atazanavir (ridotto effetto terapeutico) e pertanto non e' raccomandata. L'omeprazolo puo' ridurre l'assorbimento orale della vitaminaB12. Cio' va tenuto in considerazione nei pazienti con livelli basalibassi e che si sottopongono ad untrattamento prolungato con omeprazolo. Non vi e' evidenza di interazione tra l'omeprazolo e caffeina, propranololo, teofillina, metoprololo, lidocaina, chinidina, fenacetina, estradiolo, amoxicillina, budesonide, diclofenac, metronidazolo, naprossene, piroxicam o antiacidi. L'assorbimento dell'omeprazolo non e' influenzato dall'alcool.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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