olanzapina ang 28 compresse rivestite 2,5mg angelini (a.c.r.a.f.) spa

Che cosa è olanzapina ang 28cpr riv 2,5mg?

Olanzapina ang compresse rivestite prodotto da angelini (a.c.r.a.f.) spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Olanzapina ang risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antipsicotici (diazepine, oxazepine e tiazepine).
Contiene i principi attivi: olanzapina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa da 2,5 mg rivestita contiene 2,5 mg di olanzapina; ogni compressa da 5 mg rivestita contiene 5 mg di olanzapina; ogni compressa da 10 mg rivestita contiene 10 mg di olanzapina.
Codice AIC: 038470050 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento della schizofrenia. Nei pazienti che hanno mostrato una risposta positiva al trattamento iniziale, la prosecuzione della terapia di mantenere il miglioramento clinico. Trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi. Nei pazienti in cui gli episodi maniacali hanno risposto al trattamento con olanzapina, olanzapina e' indicata per la prevenzione della recidiva nei pazienti affetti da disturbo bipolare.

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Posologia

Schizofrenia: il dosaggio iniziale raccomandato di olanzapina e' 10 mg al giorno. Episodi di mania: il dosaggio iniziale e' 15 mg, da somministrarsi in dose singola giornaliera in monoterapia, o 10 mg al giorno nell'ambito di una terapia combinata. Prevenzione della recidiva neldisturbo bipolare: il dosaggio iniziale raccomandato e' 10 mg al giorno. Nei pazienti che stanno ricevendo olanzapina per il trattamento degli episodi maniacali, continuare la terapia al medesimo dosaggio per prevenire la recidiva della malattia. Se si verifica un nuovo episodiomaniacale, depressivo o misto, il trattamento con olanzapina deve essere continuato (ottimizzando la dose in base alle necessita'), con unaterapia supplementare per il trattamento dei sintomi dell'umore, comeclinicamente indicato. Durante il trattamento della schizofrenia, degli episodi di mania e della prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare, in funzione della condizione clinica del singolo paziente, il dosaggio quotidiano puo' essere successivamente aggiustato entro intervalli di dose di 5-20 mg al giorno. L'incremento di dose rispetto a quella iniziale raccomandata e' consigliato solo sulla base di un'adeguata valutazione clinica e deve generalmente essere effettuato a intervalli di tempo non inferiori alle 24 ore. Olanzapina puo' essere somministrata indipendentemente dai pasti, poiche' il suo assorbimento non e'influenzato dal cibo. Quando si sospende il trattamento con olanzapina e' necessario prendere in considerazione una riduzione graduale della dose. Olanzapina non e' raccomandata nei bambini e negli adolescentisotto i 18 anni d'eta', a causa della mancanza di dati sulla sua sicurezza ed efficacia. Negli studi a breve termine condotti su pazienti adolescenti sono stati riportati un maggiore aumento del peso e maggiori alterazioni lipidiche e della prolattina rispetto agli studi condotti sui pazienti adulti. Anziani: in genere non e' necessario adottare un dosaggio iniziale piu' basso (5 mg/die), ma nei pazienti di eta' pari o superiore ai 65 anni, esso deve essere preso in considerazione quando i fattori clinici lo richiedano. Compromissione della funzionalita' renale e/o epatica: in questi pazienti si deve prendere in considerazione un dosaggio iniziale piu' basso (5 mg). Nei casi di insufficienza epatica di entita' moderata (cirrosi di classe A o B, secondo la classificazione di Child-Pugh), il dosaggio iniziale deve essere pari a 5mg e gli incrementi devono essere effettuati con cautela. Sesso del paziente: in genere per le pazienti di sesso femminile, rispetto ai pazienti di sesso maschile, non e' necessario apportare alcuna variazioneal dosaggio iniziale ne' all'intervallo di dosaggio. Fumatori: in genere nei fumatori, rispetto ai non fumatori, non e' necessario apportare alcuna variazione al dosaggio iniziale ne' all'intervallo di dosaggio. Quando e' presente piu' di un fattore che induce un rallentamento del metabolismo (paziente di sesso femminile, eta' avanzata, non fumatore), e' necessario considerare la possibilita' di diminuire la dose iniziale. L'incremento di dose, quando indicato, deve essere effettuato con cautela in questo gruppo di pazienti.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100 a =1/1000 a <=1/100), raro (>=1/10.000 a <=1/1000),molto raro (<=1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: eosinofilia; non comune: leucopenia, neutropenia; non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso; comune: aumentati livelli di colesterolo, aumentati livelli di glucosio, aumentati livelli dei trigliceridi, glicosuria, aumento dell'appetito; non nota: sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato con chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale, ipotermia. Patologie del sistema nevoso. Molto comune: sonnolenza; comune: capogiri, acatisia, parkinsonismo, discinesia; non nota: crisi epilettiche in cui nella maggior parte dei casi venivano segnalati una storia di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche, sindrome maligna da neurolettici, distonia (inclusa la crisi oculogira), discinesia tardiva,sintomi da sospensione. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia,prolungamento dell'intervallo QTc; non nota: tachicardia, fibrillazione ventricolare, morte improvvisa. Patologie vascolari. Comune: ipotensione ortostatica; non comune: tromboembolismo. Patologie gastrointestinali. Comune: lievi, transitori effetti anticolinergici comprendenti costipazione e bocca secca; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasiepatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento; non nota: epatite (intesa come danno epatocellulare, col estatico, o di entrambi). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: reazione di foto sensibilita', alopecia. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: rabdomiolisi. Patologie renali ed urinarie. Non comune: incontinenza urinaria; non nota: difficolta' ad iniziare la minzione. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: sindrome da astinenza neonatale. Patologie dell'apparato riproduttivo e dlla mammella. Non nota: priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, affaticamento ed edema. Esami diagnostici. Molto comune: aumento livelli di prolattine mia; non comune: aumento della creatinfosfochinasi, aumento della bilirubina totale; non nota: aumento della fosfatasi alcalina. In genere nei pazienti trattati con olanzapina, le manifestazioni cliniche potenzialmente associate e correlate alla mammella e al ciclo mestruale (per esempio amenorrea, ingrossamento della ghiandola mammaria, galattorrea nelle femmine, e ginecomastia /ingrossamento della ghiandola mammaria nei maschi)sono state non comuni. Le reazioni avverse potenzialmente associate ecorrelate alla funzione sessuale (per esempio la disfunzione erettilenei maschi e la diminuzione della libido in entrambi i sessi) sono state comunemente osservate. La percentuale dei pazienti che avevano variazioni avverse clinicamente significative nell'aumento di peso, del glucosio, di colesterolo totale / LDL / HDL o di trigliceridi aumentavacol tempo. Nei pazienti adulti che avevano completato 9-12 mesi di terapia, la percentuale di aumento della glicemia media si riduceva dopocirca 6 mesi. In studi clinici su pazienti anziani con demenza, il trattamento con olanzapina e' stato associato con una piu' alta incidenza di decessi e di reazioni avverse cerebrovascolari rispetto al placebo. In questo gruppo di pazienti reazioni avverse molto comuni associate con l'uso di olanzapina sono state i disturbi della deambulazione e le cadute. Comunemente sono stati osservati polmonite, aumento della temperatura corporea, letargia, eritema, allucinazioni visive ed incontinenza urinaria. In studi clinici su pazienti con psicosi iatrogena (agonisti della dopamina) associata a malattia di Parkinson, il peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e le allucinazioni sono stateriferite molto comunemente e con maggiore frequenza che con placebo. Il seguente elenco riassume le reazioni avverse segnalate con maggiorefrequenza nei pazienti adolescenti (di eta' compresa tra 13 e 17 anni) rispetto ai pazienti adulti o reazioni avverse identificate esclusivamente durante studi clinici a breve termine su pazienti adolescenti. I parametri di frequenza elencati sono definiti nella seguente maniera: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 e < 1/10). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: aumento di peso, aumentati livelli di trigliceridi, aumento dell'appetito; Comune: aumentati livelli di colesterolo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione (che comprende: ipersonnia, letargia, sonnolenza). Patologie gastrointestinali. Comune: secchezza delle bocca. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumenti delle aminotransferasi epatiche. Esami diagnostici. Molto comune: riduzione della bilirubina totale, aumento della GGT, aumentati livelli di prolattinemia.

Indicazioni

Trattamento della schizofrenia. Nei pazienti che hanno mostrato una risposta positiva al trattamento iniziale, la prosecuzione della terapia di mantenere il miglioramento clinico. Trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi. Nei pazienti in cui gli episodi maniacali hanno risposto al trattamento con olanzapina, olanzapina e' indicata per la prevenzione della recidiva nei pazienti affetti da disturbo bipolare.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti a rischio noto di glaucoma ad angolo chiuso.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, idrossipropilcellulosa, crospovidone, cellulosa microcristallina, magnesio stearato; rivestimento della compressa: alcol polivinilico, macrogol 3350, titanio diossido (E171), talco.

Avvertenze

Olanzapina non e' autorizzata per il trattamento delle psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza e non e' raccomandata per questo particolare gruppo di pazienti a causa di un aumento della mortalita' e del rischio di eventi avversi cerebrovascolari (EACV). I fattori di rischio che possono predisporre questa popolazione di pazienti ad un aumento di mortalita' comprendono l'eta' superiore ai 65 anni, ladisfagia, la sedazione, la malnutrizione e la disidratazione, le malattie polmonari (ad es. polmonite anche ab ingestis ) o l'uso concomitante di benzodiazepine. Tutti i pazienti trattati con olanzapina e placebo che hanno presentato EACV avevano fattori di rischio preesistenti.L'eta' superiore ai 75 anni e la demenza vascolare/mista sono stati identificati come fattori di rischio per la comparsa di EACV in corso di trattamento con olanzapina. L'efficacia di olanzapina non e' stata stabilita in questi studi. Nei pazienti con malattia di Parkinson non e' raccomandato l'uso di olanzapina nel trattamento della psicosi indotta da agonisti della dopamina. Durante gli studi clinici, il peggioramento della sintomatologia parkinsoniana e le allucinazioni sono state riferite piu' comunemente e piu' frequentemente con olanzapina che conplacebo, inoltre l'olanzapina non e' stata piu' efficace del placebo nel trattamento dei sintomi psicotici. In questi studi, era richiesto che in fase iniziale i pazienti fossero mantenuti stabili con la piu' bassa dose efficace di medicinali anti-Parkinson e che questo trattamento anti-Parkinson rimanesse lo stesso per medicinali e dosaggi impiegati per tutta la durata dello studio. Olanzapina era somministrata inizialmente a dosi di 2,5 mg/die con un aumento graduale della dose finoad un massimo di 15 mg/die in base al giudizio del medico. La SMN e' una condizione potenzialmente a rischio di vita associata al trattamento antipsicotico. Rari casi riferiti come SMN sono stati segnalati anche con l'impiego di olanzapina. Le manifestazioni cliniche della SMN sono iperpiressia, rigidita' muscolare, alterazione dello stato mentalee instabilita' del sistema nervoso autonomo. Ulteriori manifestazionipossono comprendere un aumento della creatinfosfochinasi, mioglobinuria ed insufficienza renale acuta. Se un paziente presenta segni e sintomi indicativi di una SMN, o presenta una inspiegabile febbre elevata senza altre manifestazioni cliniche della SMN, tutti i medicinali antipsicotici, olanzapina inclusa, devono essere interrotti. Raramente sono stati riportati iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di un diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale. Sono stati descritti alcuni casi in cui un precedente aumento della massa corporea poteva costituire un fattore predisponente. I pazienti trattati con un qualsiasi antipsicotico, compreso olanzapina, devono essere controllati per verificare l'insorgenza di segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) ed i pazienti con diabete mellito e con fattori di rischio per ildiabete mellito devono essere monitorati regolarmente per verificare il peggioramento del controllo glicemico. Durante studi clinici controllati con placebo nei pazienti trattati con olanzapina sono state osservate alterazioni indesiderate dei lipidi. Le alterazioni dei lipidi devono essere trattate in maniera clinicamente appropriata, particolarmente nei pazienti dislipidemici e nei pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di malattie causate dai lipidi. I pazienti trattati con un qualsiasi antipsicotico, compreso olanzapina, devono essere monitorati regolarmente per i valori lipidici in accordo con le linee guidautilizzate per gli antipsicotici, ad esempio al basale, 12 settimane dall'inizio del trattamento con olanzapina e, successivamente, ogni 5 anni. Frequentemente sono stati osservati aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche, alanina transferasi (ALT) ed aspartato transferasi (AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento. Si consigliano cautela e controlli periodici in pazienti con ALT e/oAST elevate, in pazienti con segni e sintomi di insufficienza epatica, in pazienti con preesistenti situazioni associate ad una limitata riserva funzionale epatica, cosi' come nei casi di trattamento concomitante con medicinali potenzialmente epatotossici. Nei casi in cui sia stata emessa diagnosi di epatite, il trattamento con olanzapina deve essere sospeso. Si consiglia cautela nei pazienti con leucopenia e/o neutropenia di qualsiasi origine, nei pazienti che assumono medicinali notoriamente in grado di causare neutropenia, nei pazienti con anamnesi di mielotossicita'/mielodepressione su base iatrogena, nei pazienti conmielodepressione dovuta ad una malattia concomitante, a radioterapia od a chemioterapia ed infine nei pazienti con situazioni di ipereosinofilia o con malattia mieloproliferativa. La neutropenia e' stata riportata frequentemente quando olanzapina e valproato sono somministrati contemporaneamente. Quando olanzapina e' interrotta bruscamente sono stati riportati molto raramente sintomi acuti come sudorazione, insonnia, tremore, ansia, nausea o vomito. Negli studi clinici, in pazienti trattati con olanzapina i prolungamenti clinicamente significativi dell'intervallo QT sono risultati infrequenti, senza differenze importanti negli eventi cardiaci associati rispetto ai controlli con placebo. Comunque, come per altri antipsicotici, si consiglia cautela quando olanzapina viene prescritta insieme con medicinali notoriamente in grado dideterminare un prolungamento dell'intervallo QT corretto, specie nel soggetto anziano, nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesemia. Non comunemente e' stata riportata una associazione temporale del trattamento con olanzapina e il tromboembolismo venoso. Poiche' olanzapina dimostra di possedere in vitro un'attivita' dopamino-antagonista, questo medicinale puo' antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. Olanzapina deve essere usata con cautela in pazienti con anamnesi di convulsioni o che sono soggettia fattori che possono abbassare la soglia epilettica. Il rischio di discinesia tardiva aumenta con il trattamento a lungo termine. Tali manifestazioni sintomatologiche possono temporaneamente peggiorare o addirittura insorgere dopo la sospensione del trattamento. In studi clinici con olanzapina effettuati su pazienti anziani e' stata talvolta osservata ipotensione posturale. In pazienti trattati con olanzapina, e' stato riportato l'evento di morte cardiaca improvvisa. L'uso di olanzapina non e' indicato nel trattamento di bambini e adolescenti. La compressa orodispersibile contiene aspartame, che e' una fonte di fenilalanina.

Gravidanza e Allattamento

Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne durante la gravidanza. Le pazienti devono essere informate di avvisare il propriomedico nel caso di gravidanza in atto o programmata in corso di trattamento con olanzapina. Tuttavia, poiche' l'esperienza nell'uomo e' limitata, olanzapina deve essere usata in gravidanza solo se i benefici previsti giustificano il rischio potenziale per il feto. I neonati esposti agli antipsicoticidurante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Cisono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio o disturbo della nutrizione. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Da uno studio condotto su donne sane durante il periodo di allattamento, l'olanzapina veniva escreta nel latte materno. In condizioni di stadio stazionario l'esposizione media del lattante (mg/kg) e' stata valutata all'1,8% della dose materna di olanzapina (mg/kg). Le pazienti devono essere avvisate di non allattare al seno durante la terapia con l'olanzapina.

Interazioni con altri prodotti

Sono stati eseguiti studi di interazione solo negli adulti. Poiche' olanzapina viene metabolizzata dal CYP1A2, le sostanze che possono specificatamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare lafarmacocinetica di olanzapina. Induzione del CYP1A2: il metabolismo di olanzapina puo' essere indotto dal fumo e dalla carbamazepina, che possono provocare una riduzione delle concentrazioni di olanzapina. E' stato osservato solo un incremento da lieve a moderato nella clearancedi olanzapina. Le conseguenze cliniche sono verosimilmente limitate, ma si raccomanda un monitoraggio clinico e, se necessario, puo' esserepreso in considerazione un aumento del dosaggio di olanzapina. Inibizione del CYP1A2: fluvoxamina, uno specifico inibitore del CYP1A2, ha dimostrato di essere in grado di inibire significativamente il metabolismo di olanzapina. In seguito a somministrazione di fluvoxamina, l'incremento medio della C max di olanzapina e' stato del 54% nelle donne non fumatrici e del 77% nei maschi fumatori, mentre l'incremento medio dell'AUC di olanzapina e' stato rispettivamente del 52% e del 108%. Nei pazienti che stanno ricevendo fluvoxamina o un qualsiasi altro inibitore del CYP1A2, per esempio ciprofloxacina, e' possibile considerare l'opportunita' di iniziare il trattamento con olanzapina a dosi piu' basse. Se si inizia un trattamento con un inibitore del CYP1A2, deve essere valutata una riduzione del dosaggio di olanzapina. Riduzione della biodisponibilita': il carbone attivo riduce la biodisponibilita' di olanzapina per via orale del 50-60% e deve essere pertanto preso almeno 2 ore prima o dopo olanzapina. Fluoxetina (un inibitore del CYP2D6),singole dosi di un antiacido (alluminio, magnesio) o cimetidina non hanno dimostrato di influenzare significativamente la farmacocinetica di olanzapina. Potenziali interazioni di olanzapina con altri prodotti medicinali: olanzapina potrebbe antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti. In vitro olanzapina non inibisce i principali isoenzimi del CYP450 (per esempio 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4). Pertanto non e' da prevedersi alcuna particolare interazione, come verificato dagli studi in vivo, nel corso dei quali non e' stata riscontrata alcuna inibizione del metabolismo dei seguenti principi attivi: antidepressivo triciclico (che rappresenta in prevalenza la via CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e 2C19). Olanzapina non ha mostrato alcuna interazione farmacologica quando e' stata somministrata contemporaneamente a litio o a biperidene. Il monitoraggio terapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato alcuna necessita' di un aggiustamento della dose di valproato in seguito all'introduzione della somministrazione contemporanea di olanzapina. Deve essere usata cautela nei pazienti che consumano alcool o chericevono medicinali che possono causare depressione del sistema nervoso centrale. L'uso contemporaneo di olanzapina con medicinali anti-parkinsoniani nei pazienti con morbo di Parkinson e demenza non e' raccomandato. Si deve usare cautela se olanzapina viene somministrata in concomitanza con medicinali noti per prolungare l'intervallo QTc.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.