mirtazapina rat*20cpr riv 30mg mirtazapina ratiopharm italia srl

Che cosa è mirtazapina rat 20cpr riv 30mg?

Mirtazapina rat compresse rivestite prodotto da ratiopharm italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Mirtazapina rat risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antidepressivi.
Contiene i principi attivi: mirtazapina
Codice AIC: 036763047 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Episodi di depressione maggiore.

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Posologia

Le compresse si devono inghiottire senza masticare, con sufficiente liquido. Adulti: La dose iniziale e' di 15 o 30 mg con somministrazionepreferibilmente la sera. La dose di mantenimento va solitamente da 15a 45 mg/die. Anziani: Come per gli adulti. Modifiche, soprattutto incrementi di dosaggio devono essere effettuate con cautela sotto strettasupervisione medica. Bambini e adolescenti (sotto i 18 anni di eta'):Mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Insufficienza renale o epatica: l'eliminazione di mirtazapina puo' essere minore nei casi di insufficienza renale od epatica. Cio' deve essere preso in considerazione quando si prescrive mirtazapina a questi pazienti oppure in sede di interpretazione delle risposte cliniche. Mirtazapina compresse puo' essere somministrato una volta al giorno poiche' la sua emivita di eliminazione e' di 20-40 ore. Il farmaco si deve assumere preferibilmentein un'unica dose immediatamente prima di coricarsi. La dose giornaliera puo' anche essere divisa in due somministrazioni (una al mattino eduna alla sera). La dose piu' consistente deve essere somministrata alla sera. L'effetto antidepressivo della mirtazapina diventa evidente dopo 1-2 settimane dall'inizio del trattamento. Con una posologia adatta, la risposta si ottiene solitamente nel giro di 2-4 settimane. Quando la risposta e' insufficiente, si puo' aumentare la dose fino alla dose massima. Dal momento che si ottiene un ottimale effetto clinico conpaziente privo di sintomi il trattamento deve essere continuato per 4-6 mesi, dopodiche' e' possibile prendere in considerazione una sospensione graduale. Se non si osserva alcuna risposta entro le 2-4 settimane di trattamento alla dose massima, il trattamento deve essere gradualmente sospeso. Una riduzione graduale del dosaggio e' necessaria al fine di evitare la comparsa di sintomi da sospensione.

Effetti indesiderati

I pazienti depressi presentano diversi segni e sintomi che sono associati alla malattia stessa. Talvolta puo' essere pertanto difficile identificare quali siano i sintomi collegati alla malattia e quali inveceal trattamento con Mirtazapina. Disturbi del sangue e del sistema linfatico. Rari (>1/10.000, 1/100,1/10.000, 1/100, < 1/10): sonnolenza (che puo' pregiudicare lo stato di vigilanza), che solitamente si manifesta durante le prime settimane di terapia (N.B. la riduzione della dose non attenua normalmente la sedazione, ma puo' compromettere l'efficacia antidepressiva), vertigini, cefalea. Rari (>1/10.000 1/10.000,1/1.000, 1/10.000, 1/1.000): secchezza delle fauci, diarrea. Disturbi epatobiliari. Rari (>1/10.000, 1/10.000, 1/10.000, 1/100, 1/10.000,

Indicazioni

Episodi di depressione maggiore.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' verso la mirtazapina o qualcuno degli eccipienti. Non sono disponibili dati adeguati relativi all'uso di mirtazapina durante la gravidanza. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato alcun effetto teratogeno o tossicita' riproduttiva di rilevanza clinica. Il rischio potenziale nell'uomo non e' noto. La mirtazapina non deve essere utilizzata in gravidanza, a meno che il suo utilizzo non sia espressamente indicato dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Sebbene gli studi sugli animali evidenziano che la mirtazapina viene escreta nel latte materno solo in concentrazioni molto piccole, il suo utilizzo durante l'allattamento non e' raccomandato. Non sono disponibili dati nell'uomo.

Interazioni con altri prodotti

Interazioni farmacodinamiche. Mirtazapina non deve essere utilizzata in concomitanza con gli inibitori della MAO, ne' per 2 settimane dopo l'interruzione del trattamento con inibitori della MAO. Mirtazapina puo' potenziare gli effetti sedativi delle benzodiazepine o di altri sedativi. Si deve usare cautela quando questi prodotti medicinali vengonoprescritti insieme a mirtazapina. La mirtazapina puo' potenziare gli effetti depressivi dell'alcool sull'SNC. Si deve consigliare ai pazienti di evitare l'assunzione di bevande alcoliche. Qualora si utilizzinoaltri farmaci serotoninergici (ad es. SSRI) in concomitanza con mirtazapina, esiste il rischio di interazione che puo' portare alla sindrome da serotonina. L'esperienza post-marketing evidenzia che la sindromeda serotonina si verifica molto raramente in pazienti trattati con mirtazepina da sola o combinata con gli SSRI. Se tale associazione dovesse risultare necessaria sotto il profilo terapeutico si raccomanda di adattare il dosaggio con cautela e di mantenere un monitoraggio sufficientemente stretto per l'individuazione dei segnali di una iniziale eccessiva stimolazione serotoninergica. Non sono stati osservati effetticlinici rilevanti o modificazioni nella farmacocinetica in caso di somministrazione contemporanea di mirtazapina e litio. Interazioni farmacocinetiche. La mirtazapina viene metabolizzata essenzialmente dagli enzimi CYP2D6 e CYP3A4 e, in misuraminore, dall'enzima CYP1A2. In uno studio di interazioni su volontari sani e' stato dimostrato che paroxetina, un inibitore del CYP2D6, non ha alcun effetto sulla farmacocinetica di mirtazapina allo stato stazionario. La somministrazione concomitante di Ketoconazolo, potente inibitore del CYP3A4, ha comportato un aumento dei livelli di picchi plasmatici e dell'AUC di mirtazapina rispettivamente di circa il 40% e 50%. La somministrazione concomitante di mirtazapina con potenti inibitori del CYP3A4, inibitori dell'HIV-proteasi, azoli antimicotici, eritromicina o nefazodone, richiede una particolare attenzione. La carbamazepina, che e' un induttore del CYP3A4,raddoppia la clearance della mirtazapina, le cui concentrazioni plasmatiche diminuiscono del 45-60%. Quando vengono aggiunti carbamazepina oun altro induttore del metabolismo epatico (per es. rifampicina o fenitoina), puo' essere necessario aumentare la dose di mirtazapina. Se la somministrazione di questi farmaci viene sospesa, puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina. La biodisponibilita' della mirtazapina puo' aumentare di piu' del 50% se viene somministrata in concomitanza con cimetidina. La dose di mirtazapina puo' dover essere diminuita durante un trattamento concomitante con cimetidina ed aumentata quando quel trattamento si interrompe. In studi di interazione in vivo, mirtazapina non ha influenzato la farmacocinetica di risperidone o paroxetina (substrato del CYP2D6), carbamazepina (substrato del CYP3A4), amitriptillina e cimetidina. Mirtazapina assunta al dosaggio di 30 mg una volta al giorno ha determinato un leggero ma statisticamente significativo aumento dell'INR in soggetti trattati con warfarin. Dato che aseguito di somministrazione di piu' alte dosi di mirtazapina non si puo' escludere l'insorgenza di un effetto piu' pronunciato si raccomanda di controllare l'INR in caso di trattamento concomitante di warfarin e mirtazapina.

Forme Farmacologiche


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