minidiab*40cpr 5mg glipizide pfizer italia srl

Che cosa è minidiab 40cpr 5mg?

Minidiab compresse prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Minidiab risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci usati nel diabete. ipoglicemizzanti orali. sulfonamidi, derivati dell'urea.
Contiene i principi attivi: glipizide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: glipizide.
Codice AIC: 022410029 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Diabete mellito dell'adulto non controllabile con la sola dieta.

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Posologia

Il dosaggio va adattato al singolo paziente sulla base dei controlli periodici della glicosuria e della glicemia. In genere il compenso glicemico si ottiene con dosi giornaliere comprese tra 2,5 e 20 mg (mezza- 4 compresse) frazionate in 2 o piu' somministrazioni immediatamenteprima dei pasti principali. Pazienti trattati per la prima volta: iniziare con mezza - 1 compressa al di', eventualmente aumentare la dose fino a compenso raggiunto. Pazienti gia' trattati con ipoglicemizzati orali: il dosaggio dipende dallo stato clinico-metabolico del pazientee dal trattamento precedente; anche in questo caso e' consigliabile iniziare con bassi dosaggi aumentandoli gradatamente fino a compenso raggiunto. Procedere con cautela ed eventualmente lasciare trascorrere un opportuno periodo di tempo tra il termine del trattamento precedentee l'inizio del trattamento. Pazienti in trattamento insulinico: in alcuni casi il medicinale permette di ridurre il fabbisogno giornaliero di insulina, durante il primo periodo di trattamento e' tuttavia necessario un frequente controllo dello stato glicemico del paziente.

Effetti indesiderati

La maggioranza degli effetti indesiderati e' correlata al dosaggio, e' transitoria e risponde alla riduzione del dosaggio o alla sospensione della cura. Comunque, l'esperienza clinica fin qui ha dimostrato che, come con altre sulfaniluree, possono presentarsi alcuni effetti collaterali gravi associati ad ipersensibilita' e sono stati riportati alcuni casi di morte. Sono state riportate agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia, anemia emolitica e pancitopenia. Con altre sulfanilureee' stata riportata anemia aplastica. E' stata riportata iponatremia. Con altre sulfaniluree sono state riportate reazioni disulfiram-like. Disturbi Psichiatrici: confusione*. In pazienti trattati con glipizidesono state riportate vertigini*, sonnolenza*, cefalea* e tremore*. Inpazienti trattati con glipizide sono stati riportati disturbi visivi,quali vista offuscata*, diplopia* e vista anomala* inclusa compromissione* e diminuzione* della vista. Alterazioni dell'Apparato Gastrointestinale: nausea, diarrea, stipsi e gastralgia. Questi effetti sembranoessere correlati al dosaggio e generalmente scompaiono quando il dosaggio viene suddiviso o ridotto. Sono stati riportati ittero colestatico, compromissione della funzionalita' epatica ed epatite. Sospendere il trattamento se si presenta ittero colestatico. Sono state riportate porfiria epatica e porfiria cutanea tarda. Sono state riportate reazioni allergiche della cute* incluso eritema, reazioni morbilliformi o maculopapulari, orticaria, prurito ed eczema. Questi effetti rientrano spesso con il proseguimento della terapia. Comunque, se dovessero persistere, il farmaco deve essere sospeso. Come con altre sulfaniluree, sono state riportate reazioni di fotosensibilita'. Disordini Generali e Alterazioni del Sito di Somministrazione: malessere generale*. * Questi effetti sono generalmente transitori e non richiedono interruzione della terapia; inoltre possono essere sintomi di ipoglicemia.

Indicazioni

Diabete mellito dell'adulto non controllabile con la sola dieta.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nel diabete insulino-dipendente, nel diabete chetoacidosico, nel coma e nel precoma diabetico, in caso di funzionalita' renale o epatica gravemente compromesse, nell'insufficienza surrenalica. Nel diabete latente e negli stati prediabetici non e' consigliabile l'uso delle sulfaniluree.

Composizione ed Eccipienti

Cellulosa microcristallina; amido; acido stearico; lattosio.

Avvertenze

L'uso delle sulfaniluree deve essere limitato ai pazienti con diabetemellito sintomatico insorto in eta' adulta, non chetogenico, non controllabile con la sola dieta e non suscettibile di trattamento insulinico. Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficienza di G6PDpuo' portare ad anemia emolitica. La glipizide deve essere pertanto utilizzata con cautela in tali pazienti e deve essere considerata un'alternativa terapeutica. Tutte le sulfaniluree, inclusa la glipizide, possono causare una grave ipoglicemia che puo' evolvere in coma e puo' richiedere il ricovero in ospedale. I pazienti che sono in una situazione di grave ipoglicemia devono essere trattati con opportuna terapia abase di glucosio e vanno monitorati da un minimo di 24 ore ad un massimo di 48 ore. L'insufficienza renale o epatica puo' influenzare la disponibilita' della glipizide e puo' inoltre diminuire la capacita' glucogenica; entrambi gli eventi aumentano il rischio di serie reazioni ipoglicemiche. Gli anziani, i soggetti debilitati o malnutriti ed i pazienti con insufficienza ipofisaria, sono particolarmente suscettibili all'azione ipoglicemica dei farmaci che abbassano il glucosio nel sangue. Puo' essere difficile riconoscere l'ipoglicemia negli anziani e nelle persone che assumono farmaci beta bloccanti. E' piu' comune che l'ipoglicemia si presenti quando c'e' un'insufficiente apporto calorico,dopo un importante e prolungato esercizio fisico, quando viene ingerito alcool o quando si assume piu' di un farmaco ipoglicemizzante. L'efficacia di qualsiasi farmaco ipoglicemizzante orale, inclusa la glipizide, nell'abbassare il glucosio nel sangue fino al livello desiderato,diminuisce in molti pazienti dopo un periodo di tempo. Cio' puo' essere dovuto alla progressione del diabete o ad una minore risposta al farmaco. Questo fenomeno e' conosciuto come fallimento secondario, per distinguerlo dal fallimento primario in cui il farmaco e' inefficace inun certo paziente quando somministrato per la prima volta. Il glucosio nel sangue deve essere periodicamente controllato. Dovrebbe essere effettuata la misurazione dell'emoglobina glicosilata e valutati gli obiettivi sulla base degli standard di cura correnti. La farmacocineticae/o la farmacodinamica della glipizide possono essere modificate nei pazienti con compromessa funzione renale o epatica. Se in questi pazienti si dovesse presentare ipoglicemia, questa potrebbe essere prolungata e dovrebbe essere iniziato un trattamento opportuno. In concomitanza di traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e stati febbrili, puo' rendersi necessario instaurare temporaneamente una terapia insulinica. Il medicinale contiene lattosio e non e' quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.

Gravidanza e Allattamento

Negli studi sui ratti, la glipizide e' risultata essere leggermente fetotossica. Nessun effetto teratogenico e' stato rilevato negli studi sui topi e sui conigli. Si sconsiglia la somministrazione della glipizide durante la gravidanza. Nell'allattamento il farmaco deve essere prescritto solo in caso di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. Sebbene non sia noto se la glipizide venga escreta nel latte materno, alcune sulfaniluree sono note per essere escrete nel latte materno. Poiche' l'ipoglicemia puo' potenzialmente verificarsi nei neonati, e' necessario decidere se smettere di allattare o sospendere il farmaco, tenendo presente l'importanza del farmaco per la madre.Se il farmaco viene sospeso e la sola dieta non e' sufficiente a controllare il glucosio nel sangue, deve essere presa in considerazione una terapia a base di insulina.

Interazioni con altri prodotti

I seguenti prodotti tendono ad aumentare l'effetto ipoglicemico. Miconazolo: aumento dell'effetto ipoglicemico, possibile sviluppo di sintomi di ipoglicemia o anche coma. Fluconazolo: sono stati riportati casidi ipoglicemia in seguito all'assunzione della glipizide insieme al fluconazolo, risultato di un possibile aumento dell'emivita della glipizide. Voriconazolo: sebbene non sia studiato, il voriconazolo puo' aumentare i livelli plasmatici di sulfaniluree (es. tolbutamide, glipizide e gliburide) e puo' percio' causare ipoglicemia. Durante la somministrazione concomitante e' raccomandato un attento monitoraggio del glucosio plasmatico. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (es. fenilbutazone): aumento dell'effetto ipoglicemico delle sulfaniluree (distacco delle sulfaniluree legate alle proteine plasmatiche e/o diminuzione nell'eliminazione delle sulfaniluree). Salicilati (acido acetilsalicilico): aumento dell'effetto ipoglicemico con alte dosi di acido acetilsalicilico (azione ipoglicemica dell'acido acetilsalicilico). Alcool: aumento dell'effetto ipoglicemico che puo' portare al coma ipoglicemico. Beta-bloccanti: tutti i farmaci beta-bloccanti mascherano alcunidei sintomi dell'ipoglicemia, es. palpitazioni e tachicardia. La maggior parte dei beta-bloccanti non cardio selettivi aumenta l'incidenza e la gravita' dell'ipoglicemia. Inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina: l'uso di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina puo' portare ad un aumento dell'effetto ipoglicemico nei pazienti diabetici trattati con sulfaniluree, inclusa la glipizide. Pertanto puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio della glipizide. Antagonisti dei recettori H2: l'uso degli antagonisti dei recettoriH 2 (es. cimetidina) puo' potenziare l'effetto ipoglicemico delle sulfanilure, inclusa la glipizide. L'effetto ipoglicemico delle sulfaniluree puo' essere generalmente potenziato dagli inibitori delle monoaminossidasi e dai farmaci che sono fortemente legati alle proteine, come le sulfonamidi, il cloramfenicolo, il probenecid, i cumarinici (dicumarolo e suoi derivati), la ciclofosfamide e il feniramidolo. Quando questi farmaci sono somministrati a (o sospesi da) un paziente in terapiacon glipizide, il paziente deve essere attentamente monitorato per ilrischio di ipoglicemia (o perdita del controllo glicemico). I seguenti prodotti possono causare iperglicemia. Fenotiazine (es. clorpromazina) ad alti dosaggi (>100 mg al giorno di clorpromazina): aumento del glucosio nel sangue (riduzione del rilascio di insulina). Corticosteroidi: aumento del glucosio nel sangue. Simpaticomimetici (es. ritodrina,salbutamolo, terbutalina): aumento del glucosio nel sangue dovuto alla stimolazione dei recettori beta 2-adrenergici. Altri farmaci che possono causare iperglicemia e condurre ad una perdita del controllo, includono i tiazidici ed altri diuretici, gli ormoni tiroidei, gli estrogeni, i progestinici, i contraccettivi orali, la fenitoina, l'acido nicotinico, i farmaci che bloccano i canali del calcio, l'isoniazide e l'adrenalina. Quando tali farmaci sono sospesi da (o somministrati a) unpaziente in terapia con glipizide, il paziente deve essere attentamente monitorato per il rischio di ipoglicemia (o perdita del controllo glicemico).

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.