metoprololo eg*100cpr 200mg rp metoprololo eg spa

Che cosa è metoprololo eg 100cpr 200mg rp?

Metoprololo eg compresse rp prodotto da eg spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Metoprololo eg risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di betabloccanti.
Contiene i principi attivi: metoprololo tartrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: metoprololo tartrato 200 mg.
Codice AIC: 029036086 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione arteriosa (ipertonia arteriosa), cardiopatia coronarica (angina pectoris), disturbi funzionali cardiovascolari (sindromi cardiache ipercinetiche), forme rapide di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche), trattamento preventivo dell'emicrania, trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco.

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Posologia

Il dosaggio dovrebbe essere determinato individualmente, soprattutto sulla base delle pulsazioni o dell'efficacia terapeutica, e non puo' essere modificato senza l'autorizzazione del medico. Salvo diversa prescrizione medica, valgono le seguenti direttive di dosaggio. Ipertensione arteriosa (ipertonia): da mezza a 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg in unica somministrazione. Cardiopatia coronarica (angina pectoris): da mezza a 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg in unica somministrazione nel caso di angina pectoris notturna puo' essere somministrata, la sera, mezza - 1 cpr a rilascio prolungato. Disturbi cardiovascolari funzionali (sindrome cardiaca ipercinetica): da mezza a 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg in unica somministrazione. >>Forme accelerate di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche). Trattamento terapeutico dell'emicrania: 1cpr a rilascio prolungato da 200 mg in unica somministrazione. Trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco: perla terapia di mantenimento si somministrano mezza - 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg 1 volta al giorno. La durata del trattamento deveessere stabilita individualmente dal medico. In base ai risultati clinici di cui si dispone si suggerisce una durata minima del trattamentodi 3 mesi; si consiglia di continuare il trattamento per un periodo compreso da 1 a 3 anni. Nel caso di funzionalita' epatica molto ridotta, il dosaggio dovrebbe essere individualmente ridotto. Tipo e durata dell'impiego: le compresse a rilascio prolungato debbono essere ingerite senza masticarle con un po' di liquido dopo i pasti. Nel caso di dose unica, il Metoprololo (salvo prescrizione contraria) dovrebbe esserepreso al mattino, mentre se sono previste due dosi, il Metoprololo dovrebbe essere preso al mattino e alla sera. L'interruzione o la variazione del dosaggio puo' avvenire soltanto dietro prescrizione medica. La durata del trattamento viene decisa dal medico curante. Si deve evitare un'interruzione improvvisa della terapia. Questo vale in modo particolare nel caso delle cardiopatie coronariche in quanto, soprattutto nel caso di un lungo periodo di impiego, sussiste, la possibilita' di un aggravamento acuto. Eventualmente la somministrazione del Metoprololo deve essere sospesa gradualmente nel corso di 10 giorni; in questo caso il dosaggio dovra' essere di 25 mg nel corso degli ultimi 6 giorni. Durante questa fase, il paziente deve essere sottoposto a rigido controllo.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono stati suddivisi nelle seguenti categorie: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOIl metoprololo deve essere impiegato durante la gravidanza (soprattutto durante i primi tre mesi) soltanto nei casi strettamente necessari e dopo aver accuratamente valutato l'utilita' derivante dalla somministrazione del farmaco ed il possibile rischio, in quanto finora non si dispone di esperienze sufficienti circa l'impiego soprattutto nei primi mesi di gravidanza. A causa del possibile verificarsi di bradicardia, ipotonia e ipoglicemia nel neonato, la terapia deve essere interrotta da 48 a 72 ore, prima della data prevista del parto. Se cio' non fosse possibile, i neonati debbono essere sottoposti a rigido controllo per un periodo che va dalle 48 alle 72 ore dopo il parto. Il metoprololo passa nel latte materno. Nonostante la quantita' di sostanza attiva assunta con il latte non rappresenti probabilmente un rischio per il bambino, i lattanti dovrebbero essere sottoposti a controllo per verificare segni di un blocco beta.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa (ipertonia arteriosa), cardiopatia coronarica (angina pectoris), disturbi funzionali cardiovascolari (sindromi cardiache ipercinetiche), forme rapide di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche), trattamento preventivo dell'emicrania, trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco.

Controindicazioni ed effetti secondari

Disturbi nella conduzione dell'eccitazione dagli atri ai ventricoli (blocco atrio ventricolare di secondo e di terzo grado), sindrome del nodo senoatriale (sindrome del nodo di Keith-Flack), disturbo nella conduzione dell'eccitazione tra il nodo senoatriale e gli atri (gravi blocchi senoatriali), shock, astenia miocardica (insufficienza cardiaca manifesta), polso a riposo prima del trattamento, inferiore a 50 pulsazioni al minuto (bradicardia), pressione arteriosa eccessivamente bassa(ipotonia), iperacidificazione del sangue (acidosi), stadi tardivi didisturbi circolatori periferici, tendenza agli spasmi bronchiali (ipereccitabilita' bronchiale), somministrazione concomitante di sostanze inibitrici MAO (eccezione: sostanze inibitrici MAO-B), ipersensibilita' ai componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio, fecola di mais, poliacrilato, magnesio stearato, talco, diossido di silicio ad elevata dispersione, metil idrossi propil cellulosa, macrogol, E 171.

Avvertenze

Una vigilanza medica particolarmente accurata si rende necessaria neiseguenti casi: pazienti diabetici con valori glicemici fortemente oscillanti, nonche' nel caso di diete rigide, pazienti con un tumore del midollo surrenale che produce ormoni (feocromocitoma, che richiede unaprecedente terapia con alfa bloccanti), pazienti con ridotta funzionalita' epatica. Nei pazienti che presentano un'anamnesi familiare o personale di psoriasi, i bloccanti dei beta recettori dovrebbero essere prescritti soltanto dopo un'accurata valutazione dei vantaggi realizzabili rispetto ai rischi possibili. Gli agenti bloccanti dei recettori adrenergici beta possono aumentare la sensibilita' agli allergeni e la gravita' delle reazioni anafilattiche. L'uso di questi farmaci in pazienti che presentano un'anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilita' ed in pazienti che seguono una terapia desensibilizzante (rischio di eccessive reazioni anafilattiche) dovrebbe, pertanto, essere limitato ai pazienti in cui sia assolutamente necessaria una terapia a base di beta-bloccanti. Soprattutto in pazienti che presentano cardiopatie ischemiche il trattamento non dovrebbe essere interrotto bruscamente. Il dosaggio dovrebbe essere ridotto gradualmente, nell'arco di 1-2 settimane, iniziando, se necessario, una contemporanea terapia sostitutiva alfine di prevenire un aggravamento dell'angina pectoris. Inoltre possono svilupparsi ipertensione e aritmie. Una volta che si sia deciso di interrompere il trattamento beta-bloccante per la preparazione di un intervento chirurgico, la terapia dovrebbe essere sospesa per almeno 24ore. Una prosecuzione del trattamento beta-bloccante riduce il rischio di aritmie durante l'induzione dell'anestesia e l'intubazione; tuttavia puo' essere aumentato il rischio di ipertensione. Se il trattamento viene proseguito occorre usare cautela nell'uso di alcuni farmaci anestetici. Il paziente puo' essere protetto contro reazioni vagali mediante somministrazione intravenosa di atropina. Nei pazienti che presentano affezioni della circolazione periferica (morbo o sindrome di Raynaud, claudicatio intermittens), i beta-bloccanti dovrebbero essere impiegati con grande cautela in quanto puo' verificarsi un aggravamento di questi disturbi. I beta-bloccanti non dovrebbero essere impiegati inpazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia non sottopostaa trattamento. In questi casi occorre prima stabilizzare questa condizione. I beta bloccanti possono indurre bradicardia. Se la frequenza del polso scende al di sotto di 50-55 battiti al minuto a riposo e se il paziente avverte sintomi riferibili alla bradicardia, il dosaggio dovrebbe essere ridotto. In pazienti affetti da disturbi polmonari ostruttivi cronici puo' verificarsi un aggravamento delle ostruzioni alle vie respiratorie. Pertanto i beta-bloccanti non selettivi non dovrebbero essere impiegati per questa categoria di pazienti, mentre i beta 1 bloccanti selettivi dovrebbero essere impiegati soltanto con la massimacautela. A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione degli stimoli, i beta bloccanti dovrebbero essere somministrati con cautela nei pazienti che presentano un blocco cardiaco di primo grado. Neltrattamento delle persone anziane si deve usare cautela, partendo da bassi dosaggi, anche se la tollerabilita' nelle persone anziane e' normalmente buona. Il medicinale contiene Lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Il metoprololo deve essere impiegato durante la gravidanza (soprattutto durante i primi tre mesi) soltanto nei casi strettamente necessari e dopo aver accuratamente valutato l'utilita' derivante dalla somministrazione del farmaco ed il possibile rischio, in quanto finora non si dispone di esperienze sufficienti circa l'impiego soprattutto nei primi mesi di gravidanza. A causa del possibile verificarsi di bradicardia, ipotonia e ipoglicemia nel neonato, la terapia deve essere interrotta da 48 a 72 ore, prima della data prevista del parto. Se cio' non fosse possibile, i neonati debbono essere sottoposti a rigido controllo per un periodo che va dalle 48 alle 72 ore dopo il parto. Il metoprololo passa nel latte materno. Nonostante la quantita' di sostanza attiva assunta con il latte non rappresenti probabilmente un rischio per il bambino, i lattanti dovrebbero essere sottoposti a controllo per verificare segni di un blocco beta.

Interazioni con altri prodotti

Si deve tener conto delle seguenti interazioni tra il farmaco in questione ed altre sostanze: nel caso di un impiego concomitante di Metoprololo ed insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali, l'azione di questi ultimi puo' essere accentuata; in questo caso si determina una dissimulazione o attenuazione dei sintomi di una ridotta concentrazione glicemica (ipoglicemia), in modo particolare l'accelerazione cardiaca (tachicardia). Di conseguenza, si rendono necessari regolari controlli della glicemia. Il Metoprololo puo' accentuare l'effetto di farmaci ipotensivi somministrati contemporaneamente (antipertensivi). Si deve fare la massima attenzione nel caso del prazosin. Nel caso di impiego concomitante di nitroglicerina o antagonisti di calcio del tipo della nifedipina, si puo' verificare un forte abbassamento della pressione arteriosa. Nel caso di impiego concomitante di calcio antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, oppure di altri antiaritmici, e' opportuno sottoporre ad un accurato controllo il paziente in quanto possono verificarsi un abbassamento della pressione arteriosa (ipotonia), un rallentamento del polso (bradicardia), o altre aritmie cardiache. Durante il trattamento con il Metoprololo si dovrebbe, pertanto, evitare la somministrazione intravenosa di calcio antagonisti o di altri antiaritmici.Nel caso di somministrazione concomitante con adrenalina o con altre sostanze ad azione simpatomimetica (per esempio contenute in farmaci contro la tosse, gocce per istillazione nasale e collirio in gocce), i bloccanti cardioselettivi dei beta recettori in dosi terapeutiche provocano modeste reazioni ipertensive, in qualita' di bloccanti non selettivi e beta recettori. Nel caso di impiego concomitante di Metoprololoe reserpina, alfa metildopa, clonidina, guanfacina, oppure glicosidi cardiaci, si puo' verificare un forte abbassamento della frequenza cardiaca o un ritardo nella conduzione dell'eccitazione al cuore. Nel caso di un trattamento concomitante con la clonidina, la somministrazionedella clonidina stessa puo' essere sospesa soltanto se alcuni giorni prima sia stata interrotta la somministrazione del Metoprololo. La rifampicina abbassa la concentrazione di metoprololo nel plasma, mentre la cimetidina lo alza. L'indometacina puo' ridurre l'azione ipotensiva del Metoprololo. Il metoprololo puo' ridurre l'eliminazione di altri farmaci (per esempio lidocaina). Gli effetti soporiferi del Metoprololoe dell'alcool si possono accentuare reciprocamente. Gli effetti debilitanti della potenza cardiaca del Metoprololo e di un anestetico possono sommarsi. Per questo motivo l'anestesista dovrebbe essere informatocirca il trattamento con il Metoprololo.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna.