meropur sc intramuscolo fl 600ui+sir 1ml ferring spa

Che cosa è meropur sc im fl 600ui+sir 1ml?

Meropur soluzione iniett polv solv prodotto da ferring spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Meropur risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di gonadotropine.
Contiene i principi attivi: menotropina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: menotropina altamente purificata (gonadotropina umana della menopausa, hmg).
Codice AIC: 036749036 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento della sterilita' nelle seguenti situazioni cliniche: anovulazione, inclusa la Sindrome dell'Ovaio Policistico (PCOD), in donne che non rispondono al trattamento con clomifene citrato; iperstimolazione ovarica controllata per l'induzione dello sviluppo follicolare multiplo durante tecniche di riproduzione assistita (ART) [ad esempio: fertilizzazione in vitro/trasferimento embrionale (FIVET), trasferimentodi gameti all'interno delle tube (GIFT) e iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI)].

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Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di problemi di fertilita'. Puo' essere somministrato per iniezione sottocutanea (SC) o intramuscolare (IM) dopo ricostituzione della polvere col solvente annesso alla confezione. La polvere deve essere ricostituita prima dell'uso. La soluzione ricostituita serve per iniezioni multiple e puo' essere usata fino a 28 giorni dalla ricostituzione. Evitare di scuotere con vigore. La soluzione deveessere scartata qualora contenga particelle o non sia limpida. I regimi posologici descritti sono validi sia per iniezioni sottocutanee cheintramuscolari. Esiste una grande variabilita' individuale nella risposta ovarica alle gonadotropine esogene. Cio' rende impossibile definire uno schema posologico uniforme. Quindi la dose deve essere stabilita individualmente secondo la risposta ovarica. Il medicinale puo' essere somministrato da solo o in associazione con altri agonisti o antagonisti dell'ormone di liberazione delle gonadotropine (GnRH). Le raccomandazioni sulle dosi da utilizzare e sulla durata del trattamento possono variare secondo il protocollo di trattamento adottato. >>Donne conanovulazione (inclusa PCOD): l'obiettivo del trattamento e' quello distimolare la maturazione di un singolo follicolo di Graaf da cui l'ovocita verra' liberato dopo somministrazione di gonadotropina corionicaumana (hCG). La terapia deve iniziare entro i primi 7 giorni del ciclo mestruale. La dose iniziale raccomandata e' 75-150 UI al giorno, chedeve essere mantenuta per almeno 7 giorni. La posologia va successivamente adattata in base alla risposta individuale della paziente che vavalutata con il monitoraggio clinico (inclusa ecografia ovarica sola o in associazione con la misurazione dei livelli di estradiolo). Gli aggiustamenti della dose non possono essere fatti a intervalli inferiori ai 7 giorni. L'aumento della dose consigliato e' 37,5 UI per aggiustamento, e non deve superare 75 UI. La dose massima giornaliera non deve essere superiore a 225 UI. Se la paziente non risponde adeguatamentealla terapia dopo 4 settimane di trattamento il ciclo di terapia deveessere interrotto, e la paziente deve ricominciare un trattamento conuna dose iniziale maggiore rispetto al ciclo precedente. Una volta raggiunta la risposta ottimale e' necessario somministrare da 5000 a 10.000 UI di hCG in una singola iniezione, un giorno dopo l'ultima iniezione. E' preferibile che la paziente abbia rapporti sessuali sia il giorno della somministrazione di hCG che il giorno seguente. Alternativamente puo' essere praticata una inseminazione intrauterina (IUI). Se siottiene una risposta eccessiva al farmaco, il trattamento deve essereinterrotto, si deve rinunciare alla somministrazione di hCG e la paziente deve usare un metodo contraccettivo barriera o astenersi dai rapporti sessuali fino all'inizio della successiva mestruazione. >>Donne sottoposte a iperstimolazione ovarica per lo sviluppo follicolare multiplo in tecniche di riproduzione assistita (ART): in coerenza a quanto osservato negli studi clinici cion il medicinale che includevano una down-regulation con agonisti del GnRH, la terapia deve essere iniziata circa 2 settimane dopo l'inizio del trattamento con l'agonista. La dose iniziale raccomandata e' 150-225 UI al giorno almeno per i primi 5 giorni di terapia. Sulla base del monitoraggio clinico (che comprende un esame ecografico da solo o in associazione alla misurazione dei livelli ematici di estradiolo) la dose successiva deve essere stabilita inbase alla risposta individuale della paziente, e non deve superare 150 UI per singolo adattamento. La dose massima giornaliera somministrata non deve superare 450 UI e nella maggior parte dei casi non e' raccomandata una durata superiore a 20 giorni. In protocolli che non prevedono una down-regulation con GnRH agonisti, la terapia deve essere iniziata il secondo o terzo giorno del ciclo mestruale. Si raccomanda l'utilizzo degli intervalli di dose e di somministrazione suggeriti sopra per i protocolli con down-regulation con GnRH agonisti. Nella preparazione del recupero degli ovociti, una volta ottenuto un numero sufficiente di follicoli di dimensioni appropriate, devono essere somministrati fino a 10.000 UI di hCG in unica iniezione per indurre la maturazione finale dei follicoli. Le pazienti devono essere strettamente monitorate almeno nelle due settimane successive la somministrazione di hCG. Se si osserva una risposta eccessiva al trattamento, si deve interrompere la somministrazione, si deve rinunciare all'hCG e la paziente deveusare un metodo contraccettivo barriera o astenersi dai rapporti sessuali fino alla successiva mestruazione. >>Insufficienza renale/epatica: negli studi clinici non sono stati inclusi pazienti con insufficienza renale ed epatica.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' gravi e frequentemente segnalati durante il trattamento negli studi clinici sono sindrome da iperstimolazioneovarica (OHSS), dolore addominale, cefalea, reazione e dolore al sitodi iniezione, con una incidenza fino al 10%. Patologie gastrointestinali. Comune (>1/100, 1/1000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso del farmaco durante la gravidanza e l'allattamento e' controindicato. A tutt'oggi non e' stato riportato nessun rischio teratogeno inseguito all'uso clinico di gonadotropine per indurre iperstimolazioneovarica controllata. I dati sulle gravidanze esposte al trattamento sono insufficienti. Esperimenti su animali non hanno rivelato un effetto teratogeno del farmaco.

Indicazioni

Trattamento della sterilita' nelle seguenti situazioni cliniche: anovulazione, inclusa la Sindrome dell'Ovaio Policistico (PCOD), in donne che non rispondono al trattamento con clomifene citrato; iperstimolazione ovarica controllata per l'induzione dello sviluppo follicolare multiplo durante tecniche di riproduzione assistita (ART) [ad esempio: fertilizzazione in vitro/trasferimento embrionale (FIVET), trasferimentodi gameti all'interno delle tube (GIFT) e iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI)].

Controindicazioni ed effetti secondari

E' controindicato in donne con: tumori della ghiandola ipofisaria o dell'ipotalamo; carcinoma ovarico, uterino o mammario; gravidanza e allattamento; emorragie ginecologiche ad eziopatogenesi sconosciuta; ipersensibilita' nota al principio attivo o agli altri componenti del prodotto; cisti ovariche o ingrossamento ovarico non associato alla sindrome dell'ovaio policistico. Non deve essere somministrato in caso di: insufficienza ovarica primitiva; malformazioni degli organi sessuali incompatibili con una gravidanza; fibromi uterini incompatibili con una gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Polvere: lattosio monoidrato, polisorbato 20, sodio fosfato bibasico eptaidrato (per la regolazione del pH), acido fosforico (concentrato) (per la regolazione del pH). Solvente: metacresolo, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Il medicinale e' una potente sostanza ad attivita' gonadotropa in grado di causare reazioni avverse da moderate a gravi e deve essere utilizzata solo da medici esperti nel trattamento di problemi di infertilita'. La terapia con gonadotropine richiede un certo impegno di tempo daparte dei medici e degli operatori sanitari di supporto, monitoraggioecografico della risposta ovarica, da solo o preferibilmente in associazione al dosaggio dei livelli sierici di estradiolo a intervalli regolari. La variabilita' inter-individuale di risposta al trattamento con menotropina e' molto ampia, con una risposta molto scarsa in alcune pazienti. Deve essere utilizzata la dose minima efficace in relazione all'obiettivo del trattamento. Prima di iniziare il trattamento, deve essere attentamente valutata l'infertilita' della coppia e devono essere valutate presunte controindicazioni alla gravidanza. In particolaresi deve valutare la presenza di ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenalica, iperprolattinemia, tumori ipofisari o ipotalamici, ed effettuare la terapia specifica adeguata. Le pazienti sottoposte a procedure di stimolazione dello sviluppo follicolare, sia nell'ambito di un trattamento per infertilita' anovulatoria che con procedure ART, possono sviluppare ingrossamento ovarico o iperstimolazione. L'interpretazione acuta dell'indice di sviluppo follicolare e della sua maturazione richiede medici esperti nell'interpretazione dei relativi test. Sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS): e' un evento medico distinto dall'ingrossamento ovarico non complicato. L'OHSS e' una sindrome che puo' manifestarsi con gradi crescenti di gravita'. Comprende marcato ingrossamento ovarico, elevati livelli di steroidi sessuali nel siero, aumento della permeabilita' vascolare che puo' portare ad accumulo di liquidi nel peritoneo, nelle pleure e, raramente, nel pericardio. Nei casi gravi di OHSS possono essere osservati i seguenti sintomi: dolore addominale, distensione addominale, grave ingrossamento delle ovaie, aumento di peso, dispnea, oliguria e sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea. La valutazione clinica puo' rivelare ipovolemia,emoconcentrazione, sbilanciamento degli elettroliti, ascite, emoperitoneo, effusione pleurica, idrotorace, insufficienza polmonare acuta, eventi tromboembolici. Un'eccessiva risposta al trattamento con gonadotropine raramente porta a OHSS a meno che venga somministrato hCG per provocare l'ovulazione. Percio' in caso di iperstimolazione ovarica e' prudente rinunciare all'hCG ed avvisare la paziente di evitare il coito o di usare metodi contraccettivi di barriera per almeno 4 giorni. L'OHSS puo' progredire rapidamente (da 24 ore a diversi giorni) fino a diventare una condizione medica grave, percio' le pazienti devono essere seguite attentamente per almeno le due settimane successive la somministrazione di hCG. Nelle tecniche ART, l'aspirazione di tutti i follicoli prima dell'ovulazione puo' ridurre il verificarsi di iperstimolazione. L'OHSS puo' essere piu' grave e prolungata se interviene una gravidanza. Piu' spesso, l'OHSS insorge dopo sospensione del trattamento ormonale e raggiunge la sua massima gravita' circa sette-dieci giorni dopo il trattamento. Normalmente l'OHSS si risolve spontaneamente con la comparsa della mestruazione. In caso di OHSS grave, si deve interrompere il trattamento con gonadotropine se in corso, la paziente deve essere ricoverata in ospedale per iniziare una terapia adeguata. Tale sindrome si presenta in percentuali elevate in pazienti con malattia dell'ovaio policistico. Gravidanze Multiple La gravidanza multipla, specialmente se di numero elevato, comporta e aumenta il rischio di esiti materni e perinatali sfavorevoli. Nelle pazienti sottoposte a induzione dell'ovulazione con gonadotropine, l'incidenza di gravidanze multiple e' maggiore rispetto al concepimento naturale. La maggior parte delle gravidanze multiple e' gemellare. E' raccomandato un attento monitoraggio della risposta ovarica per minimizzare il rischio di gravidanze multiple. Nelle pazienti sottoposte a procedure ART il rischio di gravidanza multipla e' legato principalmente al numero di embrioni impiantati, alla loro qualita' e all'eta' della paziente. La paziente deve essere informata del rischio di gravidanza multipla prima di iniziare iltrattamento. L'incidenza di interruzioni di gravidanza per aborto e' piu' elevata in pazienti sottoposte a stimolazione per lo sviluppo follicolare con procedure ART che nella popolazione normale. Donne con anamnesi di malattie tubariche sono a rischio di gravidanza ectopica in caso sia di gravidanza spontanea sia da trattamento per infertilita'. La prevalenza di gravidanze ectopiche riportata dopo trattamento IVF e' stata da 2% a 5%, in confronto a quella della popolazione generale risultata da 1% a 1,5%. Sono stati riportati casi di tumori, sia benigni sia maligni, delle ovaie o di altri organi del sistema riproduttivo,in donne sottoposte a regimi con piu' farmaci per il trattamento dell'infertilita'. Non e' ancora stato stabilito se il trattamento con gonadotropine aumenta il rischio basale di tali tumori in donne non fertili. La prevalenza di malformazioni congenite dopo ART puo' essere lievemente piu' elevata che dopo gravidanza spontanea. Si pensa che cio' sia dovuto a differenze nelle caratteristiche dei genitori e a gravidanze multiple. Donne con fattori di rischio per eventi tromboembolici generalmente riconosciuti, sia personali che familiari, obesita' grave otrombofilia, possono avere un aumento del rischio di eventi tromboembolici venosi o arteriosi, durante o dopo il trattamento con gonadotropine. In queste donne si deve valutare il beneficio atteso dalla somministrazione di gonadotropine in confronto al rischio. Si deve sottolineare tuttavia che anche la gravidanza stessa causa un aumento del rischio di comparsa di eventi tromboembolici.

Gravidanza e Allattamento

L'uso del farmaco durante la gravidanza e l'allattamento e' controindicato. A tutt'oggi non e' stato riportato nessun rischio teratogeno inseguito all'uso clinico di gonadotropine per indurre iperstimolazioneovarica controllata. I dati sulle gravidanze esposte al trattamento sono insufficienti. Esperimenti su animali non hanno rivelato un effetto teratogeno del farmaco.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati condotti studi di interazione tra farmaci nell'uomo. Sebbene in assenza di studi clinici controllati, ci si attende che l'uso concomitante con clomifene citrato possa aumentare la risposta follicolare. Nel caso si utilizzi un GnRH agonista per la desensibilizzazione ipofisaria, puo' essere necessario utilizzare dosi piu' elevate di farmaco per ottenere una risposta follicolare adeguata.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Conservare nel contenitore originale per proteggerlo dalla luce.