memac*28cpr riv 5mg donepezil bracco spa div.farmaceutica

Che cosa è memac 28cpr riv 5mg?

Memac compresse rivestite prodotto da bracco spa div.farmaceutica
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Memac risulta non in commercio nelle farmacie italiane
E' stato sostituito dal prodotto memac 28cpr riv 5mg

E' utilizzato per la cura di farmaci anti-demenza, anticolinesterasici.
Contiene i principi attivi: donepezil cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: donepezil cloridrato.
Codice AIC: 033255011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento sintomatico della Demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato.

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Posologia

Adulti ed anziani: il trattamento inizia con la dose di 5 mg in unicasomministrazione giornaliera. Il medicinale deve essere assunto per via orale alla sera, prima di coricarsi. Tale dose deve essere mantenuta per almeno un mese per consentire la rilevazione delle prime risposte cliniche al trattamento e per permettere al principio attivo di raggiungere la concentrazione ematica di steady-state. A seguito di una valutazione clinica condotta dopo un mese di terapia con la dose di 5 mgal giorno, la dose del prodotto puo' essere aumentata a 10 mg/die sempre in unica somministrazione. La dose giornaliera massima raccomandata e' di 10 mg. Dosi superiori ai 10 mg al giorno non sono state studiate nel corso di studi clinici. Il trattamento deve essere avviato e controllato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformita' alle linee guida accettate (DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil puo' essere avviata solo se e' disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l'assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento puo' proseguire fino a quando esiste un beneficio terapeutico per il paziente e pertanto il beneficio clinico di donepezil deve essere regolarmente rivalutato. Quando l'effetto terapeutico non e' piu' evidente deve essere presa in considerazione la possibilita' di interrompere il trattamento. La risposta individuale al trattamento con donepezil non puo' essere prevista. Dopo l'interruzione della terapia si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici delprodotto. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale ed epatica: i pazienti con compromissione della funzionalita' renale possono essere trattati con gli stessi dosaggi poiche' la clearance di Donepezil cloridrato non e' influenzata da questa condizione. Poiche' nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica di grado lieve-moderato puo' verificarsi una maggiore esposizione al farmaco, l'incremento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilita' individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica. Bambini: l'uso non e' raccomandato nei bambini.

Effetti indesiderati

Frequenza reazioni avverse: molto comune (>= 1/10), comune (>=1/100, =1/1000, =1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono disponibili dati sufficienti sull'uso di donepezil in gravidanza. Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicita' peri e post natale. Non e' noto il rischio potenziale per l'uomo. non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario. Donepezil viene escreto nel latte di ratti femmina. Non e' noto se il donepezil cloridrato venga escretonel latte materno umano e non ci sono studi clinici condotti sulle donne durante l'allattamento. Pertanto, le donne in trattamento con donepezil devono evitare l'allattamento al seno.

Indicazioni

Trattamento sintomatico della Demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' accertata verso donepezil cloridrato o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico al principioattivo (derivati piperidinici) oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, amido di mais, cellulosa microcristallina, iprolosa, magnesio stearato. Film di rivestimento: talco, macrogol, ipromellosa, titanio diossido "E 171" e ossido di ferro giallo "E 172"(solo nelle compresse da 10 mg).

Avvertenze

Non e' stato valutato l'uso nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer grave, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria(p. es. deterioramento della funzione cognitiva correlato all'eta'). Anestesia: il farmaco puo' determinare nei pazienti sotto anestesia unaumento del rilassamento muscolare simile a quello determinato dalla succinilcolina. Disturbi cardiovascolari: Gli inibitori della colinesterasi, a causa della loro azione farmacologia, possono indurre riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia). Nei pazienti con malattia del nodo del seno o con altre anomalie della conduzione cardiaca sopraventricolare come blocco atrio-ventricolare o seno-atriale, l'effetto di ipertono colinergico puo' essere clinicamente rilevante. Sono stati segnalati casi di sincope e convulsioni. Quando questi pazienti vengono esaminati deve essere presa in considerazione l'eventualita' di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate. Disturbi gastro-intestinali: I pazienti a rischio di ulcera come ad es. quelli con storia di malattia ulcerosa o quelli in terapia concomitante con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere monitorati per l'insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia studi clinici con MEMAC non hanno evidenziato un aumento dell'incidenza di episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale rispetto al placebo. Disturbi genito-urinari: I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso urinario; tuttavia cio' non e' stato osservato negli studi clinici con MEMAC. Disturbi neurologici: Convulsioni: si ritiene che le sostanze colinomimetiche possano causare convulsioni generalizzate, tuttavia i disturbi convulsivi possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer. I farmaci colinomimetici possono peggiorare o causaresintomi extrapiramidali. Disturbi polmonari: Gli inibitori della colinesterasi, a causa della loro azione colinomimetica, devono essere prescritti con attenzione ai pazienti con asma o con malattie ostruttive delle vie respiratorie. La somministrazione concomitante di MEMAC con altri inibitori della colinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata. Compromissione epatica grave: Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemiereditari di intolleranza al galattosio, ad es. galattosemia, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Mortalita' negli studi clinici sulla demenza vascolare: Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di sei mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stabiliti per identificare i pazienti la cui demenza sembra essere dovuta solo a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primostudio il tasso di mortalita' e' stato di 2/198 (1,0 %) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4 %) nel gruppo donepezil cloridrato10 mg e 7/199 (3,5 %) nel gruppo placebo. Nel secondo studio, il tasso di mortalita' e' stato 4/208 (1,9 %) nel gruppo donepezil cloridrato5 mg, 3/215 (1,4 %) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5 %) nel placebo. Nel terzo studio il tasso di mortalita' e' stato 11/648 (1,7 %) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0 %) nel placebo. Combinando i risultati dei tre studi VaD il tasso di mortalita' nel gruppo donepezil cloridrato (1,7 %) e' stato numericamente piu' alto rispetto al placebo, tuttavia questa differenza non e' statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati sia con donepezil cloridrato che con placebo sembrano risultare da diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare. Un'analisi di tutti gli eventi vascolari, fatali e non fatali non ha dimostrasto una differenza tra il gruppo donepezil cloridrato e placebo negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n= 4146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenza vascolare (numero totale: 6888), il tasso di mortalita' nel gruppo placeboe' risultato numericamente superiore a quello del gruppo donepezil cloridrato.

Gravidanza e Allattamento

Non sono disponibili dati sufficienti sull'uso di donepezil in gravidanza. Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicita' peri e post natale. Non e' noto il rischio potenziale per l'uomo. non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario. Donepezil viene escreto nel latte di ratti femmina. Non e' noto se il donepezil cloridrato venga escretonel latte materno umano e non ci sono studi clinici condotti sulle donne durante l'allattamento. Pertanto, le donne in trattamento con donepezil devono evitare l'allattamento al seno.

Interazioni con altri prodotti

Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell'uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina, digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non e' influenzato dalla somministrazione contemporanea di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l'isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Pertanto questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l'itraconazolo e l'eritromicina e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo di donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l'alcol, possono ridurre i livelli di donepezil. Poiche' non si conosce l'entita' di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cura. Il medicinale puo' interferire con altre sostanze aventi attivita' anticolinergica; altresi' puo' potenziare in modo sinergico l'attivita' colinergica se somministrato contemporaneamente ad altre molecole quali la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o colinomimetici o con beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare al di sopra di 30 gradi C.