meloxicam ranb*10cpr 7,5mg meloxicam ranbaxy italia spa

Che cosa è meloxicam ranb 10cpr 7,5mg?

Meloxicam ranb compresse prodotto da ranbaxy italia spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Meloxicam ranb risulta non in commercio nelle farmacie italiane

Contiene i principi attivi: meloxicam
Codice AIC: 037066026 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento sintomatico a breve termine delle riacutizzazioni dell'osteoartrosi. Trattamento sintomatico a lungo termine dell'artrite reumatoide o della spondilite anchilosante.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi: 7,5 mg/die. Se necessario, inassenza di miglioramento, la posologia puo' essere aumentata a 15 mg/die. Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg/die. In funzione della risposta terapeutica, la dose puo' essere ridotta a 7,5 mg/die. NON SUPERARE LA DOSE DI 15 mg/die. La dose totale giornaliera deve essere assunta in un'unica somministrazione durante i pasti, ingerita con acqua o altro liquido. Poiche' i rischi possono aumentare con la dose e la durata dell'esposizione, si deve utilizzare per il periodo piu' breve possibile, la minima dose giornaliera efficace. Il sollievo sintomatico del paziente e la risposta alla terapia devono essere ri-valutati periodicamente, soprattutto nei pazienti con osteoartrosi. Pazienti anziani e pazienti ad elevato rischio di effetti indesiderati: nei pazienti anziani la dose raccomandata per un trattamento a lungo termine e' di 7,5 mg/die. I pazienti ad elevato rischio di effetti indesiderati devono iniziare la terapia con un dosaggio di 7,5 mg/die. Per pazienti dializzati affetti da grave insufficienza renale, non deve essere superata la posologia di 7,5 mg/die. Non e' necessario ridurre ildosaggio in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (es. pazienti con livelli di clearance della creatinina superiori a 25 ml/min). Non e' necessario ridurre il dosaggio in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata. Bambini: il prodotto non deve essere somministrato a bambini di eta' inferiore ai 15 anni. E' disponibile in altri dosaggi che possono essere piu' appropriati.

Effetti indesiderati

Sono incluse le reazioni avverse al farmaco risultate da studi clinici condotti e segnalazioni successive all'immissione in commercio del prodotto. Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza secondo la seguente scala convenzionale: molto comuni (> = 1/10); comuni (> = 1/100, < 1/10); non comuni (> = 1/1.000, < 1/100); rare (> = 1/10.000, < 1/1.000); molto rare (< 1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico, comuni: anemia, non comuni: disturbi della conta delle cellule ematiche: leucocitopenia, trombocitopenia, agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario, rari: reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Disturbi psichiatrici, rari: cambiamento d'umore, insonnia e incubi. Patologie del sistema nervoso, comuni: capogiri, cefalea, non comuni: vertigini, acufeni, sonnolenza, rari: confusione. Patologie dell'occhio, rari: disturbi della visione, inclusa visione offuscata. Patologie cardiache, non comuni: palpitazioni. Patologie vascolari, non comuni: aumento della pressione sanguigna, vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche, rari: insorgenza di attacchi di asma in soggetti allergici all'aspirina o altri FANS. Patologie gastrointestinali, comuni: dispepsia, nausea, vomito, dolore addominale, stitichezza, flatulenza, diarrea, non comuni: sanguinamenti gastrointestinali, ulcera peptica, esofagite, stomatite, rari: perforazione gastrointestinale,gastrite, colite. L'ulcera peptica, la perforazione o il sanguinamento gastrointestinale possono talvolta essere di grave entita', specialmente nei soggetti anziani. Patologie epato-biliari, rari: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo, comuni: prurito, rash, non comuni: orticaria, rari: sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica dell'epidermide, angioedema, reazioni bollose quali eritema multiforme, reazioni di fotosensibilizzazione. Patologie reni e urinarie, non comuni: ritenzione idrica e del sodio, iperpotassiemia, rari: insufficienza renale acuta in pazienti con fattori di rischio. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione, comuni:edema, incluso edema degli arti inferiori. Esami diagnostici, non comuni: alterazioni transitorie dei test di funzionalita' epatica (aumenti delle transaminasi o della bilirubina). Alterazioni transitorie dei test di funzionalita' renale (aumenti della creatinina o dell'urea). Sono stati riportati isolati casi di agranulocitosi in pazienti trattati con meloxicam in associazione ad altri farmaci potenzialmente mielotossici. Reazioni avverse che non sono ancora state osservate in relazione al prodotto, ma che sono generalmente attribuibili agli altri componenti della stessa classe. Lesione organica renale che puo' portare ainsufficienza renale acuta: sono stati riportati casi isolati di nefrite interstiziale, necrosi acuta tubulare, sindrome nefrotica e necrosi papillare. Prima di iniziare il trattamento va valutata ogni eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera gastroduodenale con lo scopo di accertare la relativa guarigione. Pazienti con sintomi gastrointestinali o storia di patologie gastrointestinali (cioe' colite ulcerosa, morbo di Crohn) devono essere attentamente monitorati al fine di evidenziare la possibile insorgenza di disturbi gastrointestinali, in particolare di episodi di sanguinamento. Come con altri FANS, si possonoverificare, in qualsiasi momento, episodi di sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione/perforazione, raramente fatali, accompagnati o non da sintomi prodromi, o da una pregressa storia di disturbi gastricigravi, piu' gravi nei pazienti anziani. Se si verifica sanguinamento del tratto gastrointestinale o un'ulcerazione il trattamento deve essere interrotto. noto che durante il trattamento con i FANS, inclusi gli oxicam, si possano verificare gravi reazioni cutanee e reazioni di ipersensibilita' pericolose per la vita (come reazioni anafilattiche). In rari casi i FANS possono causare nefrite interstiziale, glomerulonefrite, necrosi della midollare renale o sindrome nefrotica. Come per la maggior parte dei FANS, sono stati occasionalmente osservati aumentidei valori delle transaminasi sieriche, della bilirubina sierica o dialtri parametri di funzionalita' epatica, cosi' come aumenti della creatinina sierica e della concentrazione ematica di azoto ureico e di altri parametri di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si e' trattato di alterazioni lievi e transitorie. Durante il trattamento con FANS si possono verificare induzione alla ritenzione di sodio, potassio ed idrica. I FANS interferiscono con gli effetti natriuretici dei diuretici e, di conseguenza, possono peggiorare le condizioni dei pazientiaffetti da insufficienza cardiaca o ipertensione. I FANS inibendo l'effetto vasodilatatorioiscono la sintesi delle prostaglandine renali, possono indurre insufficienza renale funzionale per riduzione della filtrazione glomerulare. Questo evento avverso e' dose dipendente. All'inizio del trattamento, o dopo un incremento di posologia, si raccomandaun attento controllo della diuresi e della funzionalita' renale in pazienti con i seguenti fattori di rischio: anziani, trattamenti concomitanti con farmaci quali ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, sartani, diuretici, ipovolemia (qualunque sia la causa), insufficienza cardiaca congestizia, insufficienza renale, sindromenefrotica, nefropatia in corso di Lupus neuropatico, grave disfunzione epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio di Child-Pugh > =10).Ritenzione di sodio ed acqua: Si possono verificare ritenzione di sodio ed acqua con possibile edema, ipertensione o peggioramento di ipertensione preesistente, peggioramento di insufficienza cardiaca. necessario un monitoraggio clinico non appena si inizi la terapia in pazienti ipertesi o con insufficienza cardiaca. Puo' verificarsi una riduzione dell'effetto dei farmaci antipertensivi. L'iperpotassemia puo' essere favorita dal diabete o da terapie concomitanti che notoriamente aumentano la potassemia. Gli effetti indesiderati sono spesso meno tollerati nei pazienti anziani, deboli o debilitati, che devono quindi esseremantenuti sotto stretto controllo. In caso di un insufficiente effetto terapeutico, si raccomanda di non superare la dose massima giornaliera consigliata, si deve inoltre evitare di assumere in aggiunta un altro FANS, in quanto cio' puo' creare problemi di aumento della tossicita', senza peraltro alcun vantaggio terapeutico dimostrato. Se non si verifica un miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico deltrattamento deve essere rivalutato. Si richiede cautela per i pazienti con anamnesi pregressa di asma bronchiale, poiche' vi e' la possibilita' di broncospasmo. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp-lattasi o con malassorbimentodi glucosio-galattosio, non devono assumere questo farmaco.

Indicazioni

Trattamento sintomatico a breve termine delle riacutizzazioni dell'osteoartrosi. Trattamento sintomatico a lungo termine dell'artrite reumatoide o della spondilite anchilosante.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ipersensibilita' a sostanze con azione similare, es. antinfiammatori non steroidei (FANS), aspirina. La somministrazione e' controindicata nei pazienti che, in seguito all'assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, hanno manifestato asma, polipi nasali, edema angioneurotico o orticaria; terzo trimestre di gravidanza e allattamento;ulcera gastrointestinale attiva o precedenti episodi di ulcera gastrointestinale ricorrente; grave alterazione della funzionalita' epatica;pazienti con grave insufficienza renale non sottoposti a dialisi; sanguinamento del tratto gastrointestinale, emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento; grave insufficienza cardiaca congestizia. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati derivanti da studi epidemiologici suggeriscono un incremento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e' incrementato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che ilrischio aumenti con l'incremento della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha determinato un aumento della perdita pre- e post- impianto ed effetti letali sull'embrione e sul feto. Inoltre e' stato riportato un aumento della incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. Duranteil primo e il secondo trimestre di gravidanza non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se il prodotto e' somministrato a donne che intendano concepire o durante il primo e secondo trimestredi gravidanza la dose deve essere mantenuta la piu' bassa possibile ela durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' a livello cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' peggiorare fino a insufficienza renale con oligo-idroamniosi; alla fine della gravidanza, madree neonato a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosaggi molto bassi; inibizione delle contrazioni uterine che possono determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio di parto. Di conseguenza la somministrazione del farmaco e' controindicata durante il primo trimestre di gravidanza. Sebbene non esista un'esperienza specifica, e' noto che i FANS sono escreti nel latte materno. La somministrazione e' pertantocontroindicata nelle donne in fase di allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Altri FANS, compresi i salicilati (acido A causa di un potenziale effetto sinergico la contemporanea somministrazione di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di fenomeni emorragici. L'uso concomitante di altri FANS non e' raccomandato. Anticoagulanti orali: il rischio di fenomeni emorragici aumenta per effetto dell'inibizione della funzione piastrinica e del danno alla mucosa gastroduodenale. Non e' raccomandato l'uso concomitante di FANS e anticoagulanti orali. Nei casi in cui non sia possibile evitare l'associazione, e'indispensabile uno stretto monitoraggio dell'INR (misurazione del tempo di protrombina standardizzato vs valori normali). Trombolitici ed antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento per l'inibizione dell'attivita' delle piastrine e danno alla mucosa gastroduodenale. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina II I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli altri farmaciantipertensivi. In alcuni pazienti con funzionalita' renale alterata (per es. pazienti deidratati o anziani con funzionalita' renale alterata) la co-somministrazione di un ACE inibi ore o degli agonisti del recettore dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi puo' determinare un ulteriore peggioramento della funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto l'associazione deve essere somministrata con cautela soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il controllo della funzionalita' renale, ripetuto periodicamente, dopo avere iniziato la terapia concomitante. Altri antipertensivi (es. beta-bloccanti): come per i precedenti farmaci antipertensivi, puo' verificarsi una diminuzione dell'efficaciadei beta-bloccanti (a causa dell'inibizione delle prostaglandine ad effetto vasodilatatorio). Ciclosporina: la tossicita' renale della ciclosporina puo' essere aumentata dai FANS attraverso un effetto mediato dalle prostaglandine renali. Durante il trattamento in associazione lafunzionalita' renale deve essere controllata. Si raccomanda un attento controllo della funzionalita' renale, soprattutto nei pazienti anziani. Glucocorticoidi. L'uso contemporaneo di FANS puo' aumentare il rischio di effetti collaterali gastrointestinali. Dispositivi contraccettivi intrauteriniE' stato osservato che i FANS riducono l'efficacia deidispositivi intrauterini. Questo effetto deve essere ulteriormente confermato. E' stato osservato che i FANS provocano una diminuzione dell'escrezione renale del litio aumentandone il livello plasmatico, che puo' raggiungere valori di tossicita'. Il concomitante uso di FANS e litio non e' raccomandato. Se questa combinazione e' necessaria, la concentrazione plasmatica del litio deve essere regolarmente controllata all'inizio del trattamento, ogni qualvolta la posologia venga modificata e all'interruzione del trattamento con meloxicam. I FANS possono ridurre la secrezione tubulare del methotrexate aumentando in questo modola concentrazione plasmatica del medesimo. Per questa ragione, ai pazienti cui vengono somministrate alte dosi (piu' di 15 mg/settimana) dimethotrexate non e' raccomandato l'uso concomitante di FANS. Il rischio di interazione tra farmaci antinfiammatori non steroidei e methotrexate deve essere preso in considerazione anche per i pazienti che ricevono basse dosi di methotrexate, specialmente in quelli con una funzionalita' renale compromessa. In caso di associazione si raccomanda uno stretto controllo della crasi ematica e della funzionalita' renale. necessaria la massima prudenza se FANS e methotrexate in associazione vengono somministrati per un periodo di tre giorni; in tale caso puo' aumentare la concentrazione del methotrexate a livello ematico e, quindi, la tossicita'. Sebbene non sia stata rilevata un'effettiva compromissione della farmacocinetica del methotrexate (15 mg/ settimana) con l'uso concomitante di meloxicam, e' necessario tenere in considerazioneche la tossicita' del methotrexate a livello ematico puo' essere amplificata dal trattamento con FANS. La colestiramina accelera l'eliminazione del farmaco interrompendo la circolazione enteroepatica cosi' chela clearance per meloxicam aumenta del 50% e l'emivita decresce a 133 ore. Questa interazione riveste un significato clinico. La somministrazione concomitante di antiacidi, cimetidina e digossina non ha prodotto interazioni farmacocinetiche di rilievo.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di meloxicam ranb