meloxicam eg 30 compresse 15mg meloxicam eg spa

Che cosa è meloxicam eg 30cpr 15mg?

Meloxicam eg compresse divisibili prodotto da eg spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Meloxicam eg risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaco antinfiammatorio non steroideo.
Contiene i principi attivi: meloxicam
Codice AIC: 037077221 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento sintomatico di breve durata di stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi. Trattamento sintomatico a lungo termine dell'artrite reumatoide o della spondilite anchilosante.

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Posologia

Uso Orale. PER COMPRESSE DA 7,5 MG. Stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi: una compressa al giorno (7,5 mg/die). Se necessario, in assenzadi miglioramento, la posologia puo' essere aumentata a 15 mg/die (duecompresse al giorno:15 mg/die). Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg/die (due compresse da 7,5 mg/die). In base alla rispostaterapeutica, sui puo' ridurre la dose a 7,5 mg/die (una compressa da 7,5 mg). PER COMPRESSE DA 15 MG. Stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi: 7,5 mg/die (mezza compressa da 15 mg). Se necessario, in assenza dimiglioramento, la posologia puo' essere aumentata a 15 mg/die (una compressa da 15 mg). Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg/die (una compressa da 15 mg). In base alla risposta terapeutica, sui puo' ridurre la dose a 7,5 mg/die (mezza compressa da 15 mg). Non superare la dose di 15 mg al giorno. La dose totale giornaliera deve essereassunta in un'unica somministrazione durante i pasti, ingerita con acqua o altro liquido. Poiche' i rischi legati a meloxicam possono aumentare con la dose e la durata dell'esposizione, si deve utilizzare per il periodo piu' breve possibile, la minima dose giornaliera efficace. Il sollievo sintomatico del paziente e la risposta alla terapia devonoessere ri-valutati periodicamente, soprattutto nei pazienti con osteoartrosi. Nei pazienti anziani la dose raccomandata per un trattamento a lungo termine e' di 7,5 mg/die. I pazienti ad elevato rischio di effetti indesiderati devono iniziare la terapia con un dosaggio di 7,5 mg/die. Per pazienti dializzati affetti da grave insufficienza renale, non deve essere superata la posologia di 7,5 mg/die. Non e' necessario ridurre il dosaggio in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (es. pazienti con livelli di clearance della creatinina superiori a 25 ml/min). Non e' necessario ridurre il dosaggio in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata. Bambini: Meloxicam EG 7,5/15 mg non deve essere somministrato a bambini di eta' inferiore ai 15 anni. Questo medicinale e' disponibile in altri dosaggi che possono essere piu' appropriati.

Effetti indesiderati

Gli studi clinici sono stati condotti su pazienti trattati con dosi orali giornaliere di 7,5 o 15 mg di meloxicam, in compresse o capsule, per un periodo fino a 18 mesi (durata media di trattamento: 127 giorni). Sono incluse le reazioni avverse al farmaco risultate da segnalazioni successive all'immissione in commercio del prodotto. Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza secondo la seguente scala convenzionale: molto comune (=1/10); comune (=1/100, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati derivanti da studi epidemiologici suggeriscono un incremento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio dellagravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e' incrementato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con l'incremento della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha determinato un aumento della perdita pre- e postimpianto e sono stati riportati effetti letali sull'embrione e sul feto a dosi superiori rispetto a quelle utilizzate nell'uomo. Inoltre e' stato riportato un aumento della incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza meloxicam non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se meloxicam e' somministrato a donne che intendano concepire o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza la dose deve essere mantenuta la piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori dellasintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' a livello cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' peggiorare fino a insufficienza renale con oligo-idroamniosi; alla fine della gravidanza, madre e neonato a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosaggi molto bassi; inibizione delle contrazioni uterine che possono determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio di parto. Di conseguenzala somministrazione di meloxicam e' controindicata durante il primo trimestre di gravidanza. Sebbene non esista un'esperienza specifica su meloxicam, e' noto che i FANS sono escreti nel latte materno. Per taleragione deve esserne evitato l'uso durante l'allattamento.

Indicazioni

Trattamento sintomatico di breve durata di stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi. Trattamento sintomatico a lungo termine dell'artrite reumatoide o della spondilite anchilosante.

Controindicazioni ed effetti secondari

Questo medicinale e' controindicato nei seguenti casi: gravidanza e allattamento; ipersensibilita' a meloxicam o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ipersensibilita' a sostanze con azione similare, es. antinfiammatori non steroidei (FANS), aspirina. La somministrazione di Meloxicam EG 7,5/15 mg e' controindicata nei pazienti che, in seguito all'assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, hanno manifestato asma, polipi nasali, edema angioneurotico o orticaria; ulcera gastrointestinale attiva o precedenti episodi di ulcera gastrointestinale ricorrente; grave alterazione della funzionalita' epatica; pazienti con grave insufficienza renale non sottoposti a dialisi; sanguinamento del tratto gastrointestinale, emorragia cerebrovascolare o altri episodi disanguinamento; grave insufficienza cardiaca.

Avvertenze

E' possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati usando il dosaggio piu' basso per la minima durata necessaria a controllare i sintomi. Prima di iniziare il trattamento con meloxicam va valutata ogni eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera gastroduodenale con lo scopo di accertare la relativa guarigione. Occorre controllare abitualmente la possibile insorgenza di recidive in seguito a trattamento con meloxicam in pazienti con tali precedenti. Pazienti con sintomi gastrointestinali o storia di patologie gastrointestinali (cioe' colite ulcerosa, morbo di Crohn) devono essere attentamente monitorati al finedi evidenziare la possibile insorgenza di disturbi gastrointestinali,in particolare di episodi di sanguinamento. Come con altri FANS, anche durante il trattamento con meloxicam si possono verificare, in qualsiasi momento, episodi di sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione/perforazione, raramente fatali, accompagnati o non da sintomi prodromi, o da una pregressa storia di disturbi gastrici gravi. Sanguinamentogastrointestinale o ulcerazione/perforazione hanno in generale conseguenze piu' gravi nei pazienti anziani. Se si verifica sanguinamento del tratto gastrointestinale o un'ulcerazione in pazienti che assumono meloxicam, il trattamento deve essere interrotto. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: i pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia di grado da lieve a moderato necessitano di adeguato monitoraggio e consulenza, poiche' contestualmente allaterapia a base di FANS sono stati segnalati ritenzione idrica ed edema. Gli studi clinici ed i dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS ( soprattutto se ad alte dosi e per trattamenti a lungo termine) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di episodi trombotici arteriosi (ad esempio infarto del miocardio o ictus).Non sono disponibili dati sufficienti per escludere che questo rischio riguardi anche il meloxicam. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica stabilizzata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con meloxicam solo dopo attenta valutazione. Considerazioni simili devono essere fatte prima di iniziare un trattamento a lungo termine di pazienti che presentano fattori di rischio per la malattia cardiovascolare ( ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). E' noto che durante il trattamento con i FANS, inclusi gli oxicam, si possano verificare gravi reazioni cutanee e reazioni di ipersensibilita' pericolose per la vita (come reazioni anafilattiche). Inquesti casi,il trattamento con meloxicam deve essere immediatamente sospeso ed e' necessaria una attenta osservazione del paziente. In raricasi i FANS possono causare nefrite interstiziale, glomerulonefrite, necrosi della midollare renale o sindrome nefrotica. Come per la maggior parte dei FANS, sono stati occasionalmente osservati aumenti dei valori delle transaminasi sieriche, della bilirubina sierica o di altri parametri di funzionalita' epatica, cosi' come aumenti della creatinina sierica e della concentrazione ematica di azoto ureico e di altri parametri di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si e' trattato dialterazioni lievi e transitorie. In caso di alterazioni significativeo persistenti, si deve interrompere il trattamento con meloxicam e prescrivere esami appropriati. Durante il trattamento con FANS si possono verificare induzione alla ritenzione di sodio, potassio ed idrica. IFANS interferiscono con gli effetti natriuretici dei diuretici e, di conseguenza, possono peggiorare le condizioni dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca o ipertensione. Insufficienza renale funzionale: I FANS inibendo l'effetto vasodilatatorio inibiscono la sintesi delle prostaglandine renali, possono indurre insufficienza renale funzionale per riduzione della filtrazione glomerulare. Questo evento avverso e' dose dipendente. All'inizio del trattamento, o dopo un incremento di posologia, si raccomanda un attento controllo della diuresi e della funzionalita' renale in pazienti con i seguenti fattori di rischio: Anziani: trattamenti concomitanti con farmaci quali ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, sartani, diuretici; ipovolemia (qualunque sia la causa); insufficienza cardiaca congestizia; insufficienza renale; sindrome nefrotica; nefropatia in corso di Lupus neuropatico; grave disfunzione epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio di Child-Pugh =10); ritenzione di sodio ed acqua: Si possono verificare ritenzione di sodio ed acqua con possibile edema, ipertensione o peggioramento di ipertensione preesistente, peggioramento di insufficienza cardiaca. E' necessario un monitoraggio clinico non appena si inizi la terapia in pazienti ipertesi o con insufficienza cardiaca. Puo' verificarsi una riduzione dell'effetto dei farmaci antipertensivi. Iperpotassemia: L'iperpotassemia puo' essere favorita dal diabete o da terapie concomitanti che notoriamente aumentano la potassemia. In questi casi deve essere effettuato un regolare controllo dei valori di potassio. Gli effetti indesiderati sono spesso meno tollerati nei pazienti anziani, deboli o debilitati, che devono quindi essere mantenuti sotto stretto controllo. Come per gli altri FANS, e' necessaria massima prudenza nel trattamento di pazienti anziani, che spesso presentano alterazioni della funzionalita'renale, epatica e cardiaca. In caso di un insufficiente effetto terapeutico, si raccomanda di non superare la dose massima giornaliera consigliata, si deve inoltre evitare di assumere in aggiunta un altro FANS, in quanto cio' puo' creare problemi di aumento della tossicita', senza peraltro alcun vantaggio terapeutico dimostrato. Se non si verifica un miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico del trattamento deve essere rivalutato. Meloxicam, come qualsiasi altro FANS, puo' celare i sintomi di una malattia infettiva in corso. L'uso di meloxicam, cosi' come qualsiasi altro farmaco noto per inibire la sintesi delle ciclossigenasi/prostaglandine, puo' ridurre la fertilita' e non e' raccomandato alle donne che intendono concepire. Nelle donne che presentano difficolta' a concepire o che si stanno sottoponendo ad indagini per l'infertilita', l'eventualita' di sospendere la terapia con meloxicam deve essere presa in considerazione.I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio,deficienza di Lapp-lattasi o con malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati derivanti da studi epidemiologici suggeriscono un incremento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio dellagravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e' incrementato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con l'incremento della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha determinato un aumento della perdita pre- e postimpianto e sono stati riportati effetti letali sull'embrione e sul feto a dosi superiori rispetto a quelle utilizzate nell'uomo. Inoltre e' stato riportato un aumento della incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza meloxicam non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se meloxicam e' somministrato a donne che intendano concepire o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza la dose deve essere mantenuta la piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori dellasintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' a livello cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' peggiorare fino a insufficienza renale con oligo-idroamniosi; alla fine della gravidanza, madre e neonato a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosaggi molto bassi; inibizione delle contrazioni uterine che possono determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio di parto. Di conseguenzala somministrazione di meloxicam e' controindicata durante il primo trimestre di gravidanza. Sebbene non esista un'esperienza specifica su meloxicam, e' noto che i FANS sono escreti nel latte materno. Per taleragione deve esserne evitato l'uso durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Interazioni farmacodinamiche: altri FANS, compresi i salicilati (acido acetilsalicilico =3g/d): a causa di un potenziale effetto sinergico la contemporanea somministrazione di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di fenomeni emorragici. L'uso concomitante di meloxicam con altri FANS non e' raccomandato. Anticoagulanti orali: il rischio di fenomeni emorragici aumenta per effetto dell'inibizione della funzione piastrinica e del danno alla mucosa gastroduodenale. Non e' raccomandato l'uso concomitante di FANS e anticoagulanti orali. Nei casi in cui non sia possibile evitare l'associazione, e' indispensabile uno stretto monitoraggio dell'INR (misurazione del tempo di protrombina standardizzato vs valori normali). Trombolitici ed antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento per l'inibizione dell'attivita' delle piastrine e danno alla mucosa gastroduodenale. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli altri farmaciantipertensivi. In alcuni pazienti con funzionalita' renale alterata (per es. pazienti deidratati o anziani con funzionalita' renale alterata) la co-somministrazione di un ACE inibitore o degli agonisti del recettore dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi puo' determinare un ulteriore peggioramento della funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto l'associazione deve essere somministrata con cautela soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il controllo della funzionalita' renale, ripetuto periodicamente, dopo avere iniziato la terapia concomitante. Altri antipertensivi (es. beta-bloccanti): come per i precedenti farmaci antipertensivi, puo' verificarsi una diminuzione dell'efficaciadei beta-bloccanti (a causa dell'inibizione delle prostaglandine ad effetto vasodilatatorio). Ciclosporina: la tossicita' renale della ciclosporina puo' essere aumentata dai FANS attraverso un effetto mediato dalle prostaglandine renali. Durante il trattamento in associazione lafunzionalita' renale deve essere controllata. Si raccomanda un attento controllo della funzionalita' renale, soprattutto nei pazienti anziani. Dispositivi contraccettivi intrauterini: e' stato osservato che i FANS riducono l'efficacia dei dispositivi intrauterini. Questo effettodeve essere ulteriormente confermato. Interazioni farmacocinetiche (effetto di meloxicam sulla farmacocinetica di altri farmaci). Litio: e'stato osservato che i FANS provocano una diminuzione dell'escrezione renale del litio aumentandone il livello plasmatico, che puo' raggiungere valori di tossicita'. Il concomitante uso di FANS e litio non e' raccomandato. Se questa combinazione e' necessaria la concentrazione plasmatica del litio deve essere regolarmente controllata all'inizio deltrattamento, ogni qualvolta la posologia venga modificata e all'interruzione del trattamento con meloxicam. Methotrexate: i FANS possono ridurre la secrezione tubulare del methotrexate aumentando in questo modo la concentrazione plasmatica del medesimo. Per questa ragione, ai pazienti cui vengono somministrate alte dosi (piu' di 15 mg/settimana) di methotrexate non e' raccomandato l'uso concomitante di FANS. Il rischio di interazione tra farmaci antinfiammatori non steroidei e methotrexate deve essere preso in considerazione anche per i pazienti che ricevono basse dosi di methotrexate, specialmente in quelli con una funzionalita' renale compromessa. In caso di associazione si raccomanda unostretto controllo della crasi ematica e della funzionalita' renale. necessaria la massima prudenza se FANS e methotrexate in associazione vengono somministrati per un periodo di tre giorni; in tale caso puo' aumentare la concentrazione del methotrexate a livello ematico e, quindi, la tossicita'. Sebbene non sia stata rilevata un'effettiva compromissione della farmacocinetica del methotrexate (15 mg/ settimana) con l'uso concomitante di meloxicam, e' necessario tenere in considerazione che la tossicita' del methotrexate a livello ematico puo' essere amplificata dal trattamento con FANS. Interazioni farmacocinetiche (Effetto di altri farmaci sulla farmacocinetica di meloxicam). Colestiramina: la colestiramina accelera l'eliminazione di meloxicam interrompendo la circolazione enteroepatica cosi' che la clearance per meloxicam aumenta del 50% e l'emivita decresce a 133 ore. Questa interazione riveste un significato clinico. La somministrazione concomitante di meloxicam e antiacidi, cimetidina e digossina non ha prodotto interazioni farmacocinetiche di rilievo.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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