margyl 30 compresse rivestite 15mg fenelzina tfs trial form support srl

Che cosa è margyl 30cpr riv 15mg?

Margyl compresse rivestite prodotto da tfs trial form support srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Margyl risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antidepressivi.
Contiene i principi attivi: fenelzina solfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: fenelzina solfato 25,82 mg equivalenti a 15 mg di fenelzina base.
Codice AIC: 036359014 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento della depressione maggiore in pazienti che non hanno risposto alle altre terapie disponibili.

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Posologia

>>Adulti. Dose iniziale: una compressa (15 mg) tre volte al giorno. La risposta si ha generalmente entro la prima settimana. In caso di mancata risposta dopo due settimane il dosaggio puo' essere incrementato fino a un massimo di una compressa da 15 mg x 4 volte al giorno (60 mgal giorno). Dosi fino a 2 compresse da 15 mg x 3 volte al giorno (90 mg al giorno) possono essere usate in ospedale. Mantenimento: una volta che il paziente ha risposto, il dosaggio dovrebbe essere ridotto gradualmente fino ad un'adeguata dose di mantenimento. La dose di mantenimento e' di una compressa da 15 mg a giorni alterni. >>Anziani (sopra i 65 anni): la posologia e' la stessa degli adulti. L'ipotensione posturale puo' rappresentare un effetto indesiderato del medicinale nei soggetti anziani. I pazienti anziani sono sottoposti in genere a terapiemultiple e deve essere tenuta presente la possibilita' di un aumento di rischio di interazioni con altri medicinali. La fenelzina deve pertanto essere usata con cautela in tali pazienti. >>Bambini: non e' indicato nei soggetti al di sotto di 16 anni di eta' in quanto non esistono studi controllati di tollerabilita' in questa fascia di eta'.

Effetti indesiderati

L'evento avverso piu' rilevante associato con l'impiego della fenelzina e' la comparsa di crisi ipertensive associate ad emorragia intracranica talvolta fatale. Durante il trattamento possono verificarsi altrieffetti indesiderati, dovuti al suo meccanismo d'azione. Questi sono generalmente lievi o moderati in intensita' e tendono a ridursi durante la continuazione del trattamento e possono essere minimizzati con l'aggiustamento del dosaggio; raramente e' necessaria la sospensione deltrattamento con fenelzina. >>Comuni (>=1/100 >Non comuni (>=1/1000 <=1/100).Alterazioni del sistema Nervoso: irritabilita', parestesia, euforia, agitazione, nigstagmo. Alterazioni cardiache: aritmie. Alterazioni renali e delle vie urinarie: ritenzione urinaria. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: ipernatriemia. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, rash cutanei, sudorazione. Disturbi oculari: glaucoma, offuscamento della vista. >>Molto rari (<=1/10000), gravi. Alterazioni del sistema nervoso: delirio tossico, atassia, convulsioni, coma transitorio, depressione respiratoria e cardiovascolare in seguito a concomitante terapia elettroconvulsivante, disturbo acuto d'ansia, precipitazione della schizofrenia, reazione maniacale. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: grave danno epatico necrotizzanteprogressivo, itterizia reversibile. Alterazioni del sangue e sistema linfatico: leucopenia, alterazioni della crasi ematica con porpora. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: sindrome ipermetabolica Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: edema della glottide. L'interruzione della terapia puo' essere associata a nausea, vomito e malessere. Una sindrome da interruzione e' stata riportata non di frequente dopo una sospensione brusca della fenelzina. Segni e sintomi in genere cominciano dopo 24-72 ore dalla sospensione del farmaco e possono includere incubi, agitazione, psicosi e convulsioni. Questa sindrome generalmente risponde alla restituzione di una terapia con fenelzina a basso dosaggio seguita da una cauta diminuzione e sospensione del farmaco.

Indicazioni

Trattamento della depressione maggiore in pazienti che non hanno risposto alle altre terapie disponibili.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Non deve essere somministrato nei casi di feocromocitoma, di disturbi cerebrovascolari, di scompenso cardiaco, di patologie epatiche o di alterazioni dei test di funzionalita' epatica. E' controindicata lasomministrazione contemporanea o entro 14 giorni dalla sospensione dialtri inibitori della MAO, di buspirone o di altri farmaci derivati da dibenzazepina (inclusi gli antidepressivi triciclici, la perfenazinae la carbamazepina). Sono state riportate reazioni gravi (ipertermia,rigidita' movimenti mioclonici e morte) in caso di somministrazione concomitante di inibitori del reuptake della serotonina o inibitori della serotonina/noradrelanina e inibitori della MAO. Non deve essere somministrata contemporaneamente e occorre lasciar trascorrere un periodosufficiente di tempo per la clearance di questi farmaci e dei loro metaboliti. Ad esempio deve trascorrere un intervallo di 5 settimane trala fine del trattamento con fluoxetina e l'inizio della terapia con fenelzina e di 2 settimane se si interrompe il trattamento con paroxetina per passare alla fenelzina. Devono invece trascorrete almeno 14 giorni tra la fine del trattamento con fenelzina e l'inizio della terapiacon fluoxetina o paroxetina. In caso di terapia con clomipramina o imipramina, devono trascorrere 3 settimane dalla sospensione prima di iniziare la terapia con fenelzina. Va evidenziato che ci sono opinioni discordanti circa l'uso contemporaneo di inibitori della MAO e antidepressivi triciclici. Non usare in concomitanza con destrometorfano guanetidina o depressivi del sistema nervoso centrale come alcool e analgesici narcotici; casi di morte sono stati riportati in pazienti che avevano assunto una dose singola di petidina. E' controindicata l'assunzione contemporanea con cibi ad alto contenuto di tiramina o dopamina. Non e' indicato nella fase maniacale.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo, cellulosa microcristallina, idrossipropilmetilcellulosa, magnesio stearato, Macrogol 6000, alcol polivinilico, talco, titanio biossido, giallo tramonto (E110), eritrosina (E127).

Avvertenze

Patologie cardiovascolari. Evitare o somministrare con cautela in pazienti con gravi malattie cardiovascolari. La reazione potenziale piu' importante alla somministrazione di fenelzina e' la variazione della pressione arteriosa: associando fenelzina a cibi ad alto contenuto di tiramina si puo' evidenziare l'insorgenza di crisi ipertensive, che potrebbero essere pericolose per la vita. La sintomatologia in questi casi e' caratterizzata da mal di testa, palpitazioni, nausea, vomito, rigidita' del collo, sudorazione, pupille dilatate e fotofobia. Possono essere presenti bradicardia o tachicardia, talvolta associati con dolore al petto. La pressione arteriosa deve essere controllata di frequente in tutti i pazienti trattati, almeno nei primi mesi di trattamento. Se si verificano crisi ipertensive la terapia deve essere sospesa immediatamente e deve essere somministrato un farmaco anti-ipertensivo: i farmaci simpaticolitici (alfa bloccanti) sono i trattamenti anti-ipertensivi di scelta, compresa la fentolamina alla dose di 5 mg per via intravenosa. La somministrazione deve essere fatta lentamente per evitare un eccessivo effetto ipotensivo. Durante il trattamento deve essere monitorata l'eventuale ipotensione posturale. Effetti secondari di ipotensione sono infatti stati osservati sia in pazienti normotesi che ipertesi o ipotesi. La pressione ritorna ai valori precedenti con la sospensione del farmaco o la riduzione della dose. Alle dosi terapeutichenon sono state segnalate crisi convulsive. Non essendo comunque statocondotto uno studio specifico, la somministrazione in pazienti epilettici dovrebbe essere condotta con cautela, iniziando da dosi piu' basse e titolando piu' lentamente il dosaggio. Nei pazienti depressi la possibilita' di suicidio deve essere sempre considerata. Si raccomanda un'attenta osservazione fino a che non si raggiunge un controllo della depressione. Se necessario, devono essere prese ulteriori misure. In pazienti bipolari la fase depressiva puo' mutare in fase maniacale. La somministrazione nei pazienti schizofrenici potrebbe causare un'eccessiva stimolazione. Particolari precauzioni devono essere prese per pazienti che richiedano l'uso concomitante della fenelzina e della terapiaelettroconvulsivante in particolare considerando il potenziale effetto ipotensivo e ipertensivo del farmaco. Ci sono evidenze contrastanti circa l'influenza degli inibitori della MAO sul metabolismo del glucosio e il potenziamento degli agenti ipoglicemizzanti. Questi effetti devono essere tenuti presenti quando vengano trattati pazienti affetti da diabete. I pazienti devono essere avvertiti che i farmaci e i cibi la cui assunzione e' possibile causa di reazioni vanno evitati e non devono essere assunti almeno fino a 14 giorni dopo la fine del trattamento. Durante il trattamento deve essere evitato l'uso di bevande alcoliche. Deve trascorrere un periodo di 14 giorni dalla fine della terapiaprima che il paziente sia sottoposto a interventi di chirurgia/odontoiatria, in quanto, per l'anestesia, potrebbero essere usati farmaci che interagiscono con gli inibitori della monoammino ossidasi; in alternativa l'anestesista dovrebbe essere informato del trattamento in corsoin modo che possa programmare un regime terapeutico compatibile. Qualche volta e' stata riscontrata una sindrome da astinenza se la somministrazione viene interrotta bruscamente. Segni e sintomi in genere cominciano dopo 24-72 ore dalla sospensione del farmaco e possono includere incubi, agitazione, convulsioni, disturbi gastrointestinali e altri sintomi a carico del SNC come panico, ansia, allucinazioni. Evitare una brusca interruzione del farmaco.

Gravidanza e Allattamento

Non sono disponibili dati adeguati riguardanti l'uso di fenelzina in donne in gravidanza. Non deve essere usato in gravidanza, specialmentenel primo e nel terzo trimestre, se non nei casi di assoluta necessita'. Non e' noto se la fenelzina sia escreta nel latte materno. Una decisione deve essere presa se continuare/interrompere l'allattamento o la terapia tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento peril bambino e il beneficio della terapia per la donna.

Interazioni con altri prodotti

Non deve essere somministrato contemporaneamente o subito dopo altri antidepressivi o altri farmaci che potenzino la trasmissione serotoninergica, incluso buspirone. Questa combinazione puo' produrre una crisiipertensiva o una sindrome serotoninergica: convulsioni, febbre, marcata sudorazione, eccitazione, delirio, tremori, coma e collasso circolatorio. Devono passare almeno 14 giorni fra l'interruzione della somministrazione del farmaco e l'inizio di una terapia con un altro antidepressivo. Devono trascorrere almeno 5 settimane tra la fine del trattamento con fluoxetina e l'inizio di una terapia con il medicinale e almeno 14 giorni tra la fine del trattamento con il prodotto e l'inizio con fluoxetina. Il potenziamento degli effetti di farmaci simpaticomimetici da parte degli inibitori della monoammino ossidasi (MAO) puo' produrre crisi ipertensive. Durante il trattamento i pazienti non devono assumere farmaci simpaticomimetici (incluse anfetamine, cocaina, dopamina, doxepamina, metilfenidato, epinefrina e norepinefrina) o sostanze correlate (metildopa, L-dopa, L-triptofano). Non usare in combinazionecon destrometorfano (segnalati casi con esito letale). In pazienti trattati con anti-MAO sono stati riportati eccitazione, crisi, delirio, iperpiressia, collasso circolatorio, coma e morte dopo somministrazione di una singola dose di meperidina (non in commercio in Italia). I pazienti in trattamento non dovrebbero essere sottoposti a operazioni chirurgiche che richiedano l'uso di anestesia generale a meno che l'anestesista non possa predisporre un regime anestesiologico opportuno. La somministrazione del medicinale deve essere sospesa almeno 14 giorni prima dell'intervento chirurgico. Sono controindicati anestetici localicontenenti vasocostrittori simpaticomimetici, mentre si possono effettuare anestesie locali con carbocaina e similari. Si puo' verificare un effetto ipotensivo combinato tra il prodotto e anestesia spinale. Devono essere evitati farmaci antitosse di automedicazione contenenti destrometorfano o decongestionanti nasali a base di vasocostrittori, farmaci per la febbre da fieno, farmaci anoressizzanti e preparati per lariduzione del peso, psicostimolanti (anfetamine). L'ingestione di cibo con un alto contenuto di tiramina e di altre amine vasoattive puo' causare crisi ipertensive. Infatti anche queste amine sono metabolizzate dall'enzima monoamino ossidasi, la cui inibizione comporta un aumento dell'effetto pressorio della tiramina, normalmente contenuta in molti cibi. E' importante sottolineare che non e' la semplice presenza di tiramina (o di altre amine vasoattive) ad essere controindicata, ma piuttosto l'assunzione di elevate quantita' della sostanza, presente in particolare concentrazione nei seguenti cibi: formaggi stagionati; insaccati (compresa bresaola); alcolici (in particolare vino rosso e birra anche analcolica); caffe', the, cioccolata in gran quantita'; fave; fegato; carni, pesce o legumi trattati mediante processi di liofilizzazione, conservazione in scatola o sott'olio o aceto, affumicazione (questi cibi possono contenere tiramina derivata dalla tirosina come risultato di questi processi e quindi devono essere evitati); calamari. Questi cibi devono essere evitati. Altri cibi contenenti moderate quantita' di tiramina o altre amine vasoattive possono essere consumati in piccole quantita' (es. cioccolata). La reazione fra fenelzina e questi cibi e' ben conosciuta e gli episodi ipertensivi sono molto rari. Nel caso si verifichino, l'ipertensione deve essere immediatamente controllata mediante somministrazione endovenosa lenta di 5-10 mg di fentolamina. Il farmaco deve essere somministrato lentamente per evitare un eccessivo effetto ipotensivo.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura compresa tra 2 e 8 gradi C.