malarone 12 compresse rivestite 250mg+100mg glaxosmithkline spa

Che cosa è malarone 12cpr riv 250mg+100mg?

Malarone compresse rivestite prodotto da glaxosmithkline spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Malarone risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antimalarici.
Contiene i principi attivi: atovaquone/proguanile cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: atovaquone e proguanile cloridrato.
Codice AIC: 033299013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' un'associazione a dose prefissata di atovaquone e proguanile cloridrato, con attivita' schizonticida ematica e con attivita' contro gli schizonti epatici di Plasmodium falciparum . E' indicato per: profilassi della malaria da Plasmodium falciparum; trattamento in fase acuta della malaria non complicata da Plasmodium falciparum. Poiche' e' efficace nei confronti del P. falciparum sia farmaco-sensibile che farmaco-resistente, e' particolarmente raccomandato per la profilassi e il trattamento della malaria da P. falciparum dove tale patogeno puo' essereresistente ad altri farmaci antimalarici. Si devono prendere in considerazione le linee guida ufficiali e le informazioni locali sulla prevalenza delle resistenze ai farmaci antimalarici. Le linee guida ufficiali includeranno generalmente quelle dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' e le linee guida delle autorita' sanitarie.

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Posologia

La dose giornaliera deve essere assunta con il cibo o con una bevandaa base di latte (per garantire il massimo assorbimento) alla stessa ora ogni giorno. Se i pazienti non sono in grado di tollerare il cibo, il prodotto deve comunque essere somministrato ma l'esposizione sistemica di atovaquone sara' ridotta. In caso di vomito entro un'ora dalla somministrazione, deve essere assunta una seconda dose. >>Profilassi: iniziare 24 o 48 ore prima di entrare in contatto con l'area endemica per la malaria, continuare durante il periodo di permanenza, che non deve superare i 28 giorni, continuare per 7 giorni dopo aver lasciato l'area. Nei residenti nelle aree endemiche (soggetti semi-immuni), la sicurezza e l'efficacia del farmaco sono state dimostrate in studi finoa 12 settimane. Adulti: una compressa una volta al giorno. Le compresse non sono indicate per la profilassi della malaria nelle persone conpeso corporeo inferiore ai 40 kg. >>Trattamento. Adulti: 4 compresse in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. Bambini 11-20kg di peso corporeo: una compressa al giorno per tre giorni consecutivi. Bambini 21-30 kg di peso corporeo: due compresse al giorno in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. Bambini 31-40 kg di peso corporeo: tre compresse al giorno in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. Bambini >40 kg di peso corporeo: la dose consigliata per gli adulti. Anziani: non e' necessaria alcuna modifica della posologia. Pazienti con ridotta funzionalita' epatica: non e' necessaria alcuna modifica della posologia nei pazienti con compromissioneepatica da lieve a moderata. Benche' non siano stati condotti studi in pazienti con grave compromissione epatica, non si possono prevedere speciali precauzioni o aggiustamenti della posologia. Pazienti con ridotta funzionalita' renale: non e' necessaria alcuna modifica della posologia nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina CONSERVAZIONENon richiede particolari condizioni di conservazione.AVVERTENZENon e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza del prodotto (atovaquone 250 mg/proguanile cloridrato 100 mg compresse) nella profilassi della malaria nei pazienti che hanno un peso corporeo inferiore ai 40 kg. Le persone che assumonoil farmaco per la profilassi o il trattamento della malaria devono assumere un'ulteriore dose qualora essi vomitino entro un'ora dalla somministrazione. Nel caso di diarrea deve essere continuato il normale dosaggio. L'assorbimento di atovaquone puo' essere ridotto in pazienti con diarrea o vomito, ma negli studi clinici la diarrea o il vomito non sono stati associati con una ridotta efficacia del prodotto per la profilassi della malaria. Tuttavia come per altri agenti antimalarici, i soggetti con diarrea o vomito devono essereavvertiti di continuare a seguire le misure personali di protezione (insetticidi, zanzariere). Nei pazienti con malaria acuta che manifestano diarrea o vomito, deve essere considerata una terapia alternativa. Se viene impiegato per trattare la malaria in questi pazienti, deve essere strettamente controllata la parassitemia. Non e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza nel trattamento della malaria nei pazienti pediatrici che hanno un peso corporeo inferiore agli 11 kg. Non e' stato valutato per il trattamento della malaria cerebrale o altre gravi manifestazioni della malaria con complicanze, compresa la iperparassitemia, l'edema polmonare o l'insufficienza renale. Occasionalmente sono state riportate reazioni allergiche gravi (inclusa anafilassi) in pazienti che assumevano il farmaco. Se i pazienti vanno incontro ad una reazione allergica l'assunzione deve essere immediatamente interrotta e si deve iniziare un appropriato trattamento. Si sono verificate comunemente recidive quando la malaria da P. vivax e' stata trattata con questo prodotto. I viaggiatori che sono esposti in maniera intensa al P. vivax o al P. ovale e quelli che sviluppano la malaria causata da entrambi i parassiti, richiederanno un trattamento addizionale con un farmaco che e' attivo contro gli ipnozoiti. In caso di esacerbazioni infettive causate da P. falciparum, dopo trattamento, o di fallimento dellachemioprofilassi, i pazienti devono essere trattati con un diverso agente schizonticida ematico. La parassitemia deve essere attentamente controllata in pazienti che ricevono un trattamento concomitante con metoclopramide o tetraciclina. La somministrazione concomitante con rifampicina o rifabutina non e' raccomandat. Nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina INTERAZIONIIl proguanile puo' potenziare l'effetto anticoagulante del warfarin edi altri anticoagulanti cumarinici. Il meccanismo di questa potenziale interazione farmacologica non e' stato stabilito. Si raccomanda cautela quando si inizia o si interrompe la profilassi della malaria o il trattamento con atovaquone-proguanile in pazienti sottoposti a trattamento continuo con anticoagulanti cumarinici. Il trattamento concomitante con metoclopramide e tetraciclina e' stato associato a significative diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. La somministrazione concomitante di atovaquone e indinavir da' luogo ad una diminuzione della C min di indinavir (diminuzione del 23%; 90% CI 8-35%). Si deve adottare cautela quando si prescrive atovaquone con indinavir a causa della diminuzione dei livelli minimi di indinavir. E' noto che la somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina riducei livelli di atovaquone approssimativamente del 50% e del 34% rispettivamente. L'atovaquone e' altamente legato alle proteine plasmatiche (> 99%) ma non sposta dai siti di legame gli altri farmaci con elevato valore di legame proteico in vitro : cio' indica che sono improbabili interazioni farmacologiche significative derivanti da tale "spiazzamento".EFFETTI INDESIDERATINegli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per il trattamento della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati dolore addominale, cefalea, anoressia, nausea, vomito, diarrea e tosse, e sono stati generalmente riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con farmaco antimalarico di confronto. Negli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per la profilassi della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati cefalea, dolore addominale e diarreae sono stati riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con placebo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10): cefalea. Comune: insonnia, vertigini. Non nota: convulsioni. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Non nota: tachicardia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale. Non comune: stomatite. Non nota: intolleranza gastrica, ulcerazioni orali. Patologie epatobiliari. Comune: livelli elevati degli enzimi epatici. Non nota: epatite, colestasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash. Non comune: perdita di capelli, orticaria. Non nota: sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, vescicole, esfoliazione cutanea. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' stata stabilita la sicurezza dell'atovaquone e del proguanile cloridrato somministrati contemporaneamente durante la gravidanza nella specie umana e quindi il potenziale rischio e' sconosciuto. Gli studi negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di teratogenicita' della associazione. I singoli componenti non hanno mostrato alcun effetto sul parto o sullo sviluppo pre- e post-natale. Tossicita' materna e' stata evidenziata nelle coniglie gravide durante uno studio di teratogenesi. L'uso in gravidanza deve essere preso in considerazione solose il beneficio atteso per la madre superi ogni potenziale rischio per il feto. Il componente proguanile del farmaco agisce inibendo la diidrofolato reduttasi del parassita. Non ci sono dati clinici indicativiche un'integrazione di folato diminuisca l'efficacia del farmaco. Perle donne in stato di gravidanza che assumono integrazioni di folati per prevenire difetti del tubo neurale nei nascituri, tali integrazionidevono essere continuate durante l'assunzione. Le concentrazioni di atovaquone nel latte, in uno studio nel ratto, erano pari al 30% delle concomitanti concentrazioni plasmatiche di atovaquone nella madre. None' noto se l'atovaquone sia escreto nel latte materno nella specie umana. Il proguanile e' escreto nel latte materno umano in modeste quantita'. Non deve essere assunto dalle donne che allattano al seno.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per il trattamento della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati dolore addominale, cefalea, anoressia, nausea, vomito, diarrea e tosse, e sono stati generalmente riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con farmaco antimalarico di confronto. Negli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per la profilassi della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati cefalea, dolore addominale e diarreae sono stati riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con placebo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10): cefalea. Comune: insonnia, vertigini. Non nota: convulsioni. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Non nota: tachicardia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale. Non comune: stomatite. Non nota: intolleranza gastrica, ulcerazioni orali. Patologie epatobiliari. Comune: livelli elevati degli enzimi epatici. Non nota: epatite, colestasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash. Non comune: perdita di capelli, orticaria. Non nota: sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, vescicole, esfoliazione cutanea. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' stata stabilita la sicurezza dell'atovaquone e del proguanile cloridrato somministrati contemporaneamente durante la gravidanza nella specie umana e quindi il potenziale rischio e' sconosciuto. Gli studi negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di teratogenicita' della associazione. I singoli componenti non hanno mostrato alcun effetto sul parto o sullo sviluppo pre- e post-natale. Tossicita' materna e' stata evidenziata nelle coniglie gravide durante uno studio di teratogenesi. L'uso in gravidanza deve essere preso in considerazione solose il beneficio atteso per la madre superi ogni potenziale rischio per il feto. Il componente proguanile del farmaco agisce inibendo la diidrofolato reduttasi del parassita. Non ci sono dati clinici indicativiche un'integrazione di folato diminuisca l'efficacia del farmaco. Perle donne in stato di gravidanza che assumono integrazioni di folati per prevenire difetti del tubo neurale nei nascituri, tali integrazionidevono essere continuate durante l'assunzione. Le concentrazioni di atovaquone nel latte, in uno studio nel ratto, erano pari al 30% delle concomitanti concentrazioni plasmatiche di atovaquone nella madre. None' noto se l'atovaquone sia escreto nel latte materno nella specie umana. Il proguanile e' escreto nel latte materno umano in modeste quantita'. Non deve essere assunto dalle donne che allattano al seno.

Indicazioni

E' un'associazione a dose prefissata di atovaquone e proguanile cloridrato, con attivita' schizonticida ematica e con attivita' contro gli schizonti epatici di Plasmodium falciparum . E' indicato per: profilassi della malaria da Plasmodium falciparum; trattamento in fase acuta della malaria non complicata da Plasmodium falciparum. Poiche' e' efficace nei confronti del P. falciparum sia farmaco-sensibile che farmaco-resistente, e' particolarmente raccomandato per la profilassi e il trattamento della malaria da P. falciparum dove tale patogeno puo' essereresistente ad altri farmaci antimalarici. Si devono prendere in considerazione le linee guida ufficiali e le informazioni locali sulla prevalenza delle resistenze ai farmaci antimalarici. Le linee guida ufficiali includeranno generalmente quelle dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' e le linee guida delle autorita' sanitarie.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. E' controindicato nella profilassi della malaria da P. falciparum in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina POSOLOGIALa dose giornaliera deve essere assunta con il cibo o con una bevandaa base di latte (per garantire il massimo assorbimento) alla stessa ora ogni giorno. Se i pazienti non sono in grado di tollerare il cibo, il prodotto deve comunque essere somministrato ma l'esposizione sistemica di atovaquone sara' ridotta. In caso di vomito entro un'ora dalla somministrazione, deve essere assunta una seconda dose. >>Profilassi: iniziare 24 o 48 ore prima di entrare in contatto con l'area endemica per la malaria, continuare durante il periodo di permanenza, che non deve superare i 28 giorni, continuare per 7 giorni dopo aver lasciato l'area. Nei residenti nelle aree endemiche (soggetti semi-immuni), la sicurezza e l'efficacia del farmaco sono state dimostrate in studi finoa 12 settimane. Adulti: una compressa una volta al giorno. Le compresse non sono indicate per la profilassi della malaria nelle persone conpeso corporeo inferiore ai 40 kg. >>Trattamento. Adulti: 4 compresse in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. Bambini 11-20kg di peso corporeo: una compressa al giorno per tre giorni consecutivi. Bambini 21-30 kg di peso corporeo: due compresse al giorno in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. Bambini 31-40 kg di peso corporeo: tre compresse al giorno in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. Bambini >40 kg di peso corporeo: la dose consigliata per gli adulti. Anziani: non e' necessaria alcuna modifica della posologia. Pazienti con ridotta funzionalita' epatica: non e' necessaria alcuna modifica della posologia nei pazienti con compromissioneepatica da lieve a moderata. Benche' non siano stati condotti studi in pazienti con grave compromissione epatica, non si possono prevedere speciali precauzioni o aggiustamenti della posologia. Pazienti con ridotta funzionalita' renale: non e' necessaria alcuna modifica della posologia nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina CONSERVAZIONENon richiede particolari condizioni di conservazione.AVVERTENZENon e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza del prodotto (atovaquone 250 mg/proguanile cloridrato 100 mg compresse) nella profilassi della malaria nei pazienti che hanno un peso corporeo inferiore ai 40 kg. Le persone che assumonoil farmaco per la profilassi o il trattamento della malaria devono assumere un'ulteriore dose qualora essi vomitino entro un'ora dalla somministrazione. Nel caso di diarrea deve essere continuato il normale dosaggio. L'assorbimento di atovaquone puo' essere ridotto in pazienti con diarrea o vomito, ma negli studi clinici la diarrea o il vomito non sono stati associati con una ridotta efficacia del prodotto per la profilassi della malaria. Tuttavia come per altri agenti antimalarici, i soggetti con diarrea o vomito devono essereavvertiti di continuare a seguire le misure personali di protezione (insetticidi, zanzariere). Nei pazienti con malaria acuta che manifestano diarrea o vomito, deve essere considerata una terapia alternativa. Se viene impiegato per trattare la malaria in questi pazienti, deve essere strettamente controllata la parassitemia. Non e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza nel trattamento della malaria nei pazienti pediatrici che hanno un peso corporeo inferiore agli 11 kg. Non e' stato valutato per il trattamento della malaria cerebrale o altre gravi manifestazioni della malaria con complicanze, compresa la iperparassitemia, l'edema polmonare o l'insufficienza renale. Occasionalmente sono state riportate reazioni allergiche gravi (inclusa anafilassi) in pazienti che assumevano il farmaco. Se i pazienti vanno incontro ad una reazione allergica l'assunzione deve essere immediatamente interrotta e si deve iniziare un appropriato trattamento. Si sono verificate comunemente recidive quando la malaria da P. vivax e' stata trattata con questo prodotto. I viaggiatori che sono esposti in maniera intensa al P. vivax o al P. ovale e quelli che sviluppano la malaria causata da entrambi i parassiti, richiederanno un trattamento addizionale con un farmaco che e' attivo contro gli ipnozoiti. In caso di esacerbazioni infettive causate da P. falciparum, dopo trattamento, o di fallimento dellachemioprofilassi, i pazienti devono essere trattati con un diverso agente schizonticida ematico. La parassitemia deve essere attentamente controllata in pazienti che ricevono un trattamento concomitante con metoclopramide o tetraciclina. La somministrazione concomitante con rifampicina o rifabutina non e' raccomandat. Nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina INTERAZIONIIl proguanile puo' potenziare l'effetto anticoagulante del warfarin edi altri anticoagulanti cumarinici. Il meccanismo di questa potenziale interazione farmacologica non e' stato stabilito. Si raccomanda cautela quando si inizia o si interrompe la profilassi della malaria o il trattamento con atovaquone-proguanile in pazienti sottoposti a trattamento continuo con anticoagulanti cumarinici. Il trattamento concomitante con metoclopramide e tetraciclina e' stato associato a significative diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. La somministrazione concomitante di atovaquone e indinavir da' luogo ad una diminuzione della C min di indinavir (diminuzione del 23%; 90% CI 8-35%). Si deve adottare cautela quando si prescrive atovaquone con indinavir a causa della diminuzione dei livelli minimi di indinavir. E' noto che la somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina riducei livelli di atovaquone approssimativamente del 50% e del 34% rispettivamente. L'atovaquone e' altamente legato alle proteine plasmatiche (> 99%) ma non sposta dai siti di legame gli altri farmaci con elevato valore di legame proteico in vitro : cio' indica che sono improbabili interazioni farmacologiche significative derivanti da tale "spiazzamento".EFFETTI INDESIDERATINegli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per il trattamento della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati dolore addominale, cefalea, anoressia, nausea, vomito, diarrea e tosse, e sono stati generalmente riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con farmaco antimalarico di confronto. Negli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per la profilassi della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati cefalea, dolore addominale e diarreae sono stati riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con placebo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10): cefalea. Comune: insonnia, vertigini. Non nota: convulsioni. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Non nota: tachicardia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale. Non comune: stomatite. Non nota: intolleranza gastrica, ulcerazioni orali. Patologie epatobiliari. Comune: livelli elevati degli enzimi epatici. Non nota: epatite, colestasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash. Non comune: perdita di capelli, orticaria. Non nota: sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, vescicole, esfoliazione cutanea. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' stata stabilita la sicurezza dell'atovaquone e del proguanile cloridrato somministrati contemporaneamente durante la gravidanza nella specie umana e quindi il potenziale rischio e' sconosciuto. Gli studi negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di teratogenicita' della associazione. I singoli componenti non hanno mostrato alcun effetto sul parto o sullo sviluppo pre- e post-natale. Tossicita' materna e' stata evidenziata nelle coniglie gravide durante uno studio di teratogenesi. L'uso in gravidanza deve essere preso in considerazione solose il beneficio atteso per la madre superi ogni potenziale rischio per il feto. Il componente proguanile del farmaco agisce inibendo la diidrofolato reduttasi del parassita. Non ci sono dati clinici indicativiche un'integrazione di folato diminuisca l'efficacia del farmaco. Perle donne in stato di gravidanza che assumono integrazioni di folati per prevenire difetti del tubo neurale nei nascituri, tali integrazionidevono essere continuate durante l'assunzione. Le concentrazioni di atovaquone nel latte, in uno studio nel ratto, erano pari al 30% delle concomitanti concentrazioni plasmatiche di atovaquone nella madre. None' noto se l'atovaquone sia escreto nel latte materno nella specie umana. Il proguanile e' escreto nel latte materno umano in modeste quantita'. Non deve essere assunto dalle donne che allattano al seno.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo: polossamero 188, cellulosa microcristallina, idrossipropilcellulosa a basso grado di sostituzione, povidone K 30, carbossimetilamido sodico (Tipo A), magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido E171, ossido di ferro rosso E172, macrogol 400, polietilenglicole 8000.

Avvertenze

Non e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza del prodotto (atovaquone 250 mg/proguanile cloridrato 100 mg compresse) nella profilassi della malaria nei pazienti che hanno un peso corporeo inferiore ai 40 kg. Le persone che assumonoil farmaco per la profilassi o il trattamento della malaria devono assumere un'ulteriore dose qualora essi vomitino entro un'ora dalla somministrazione. Nel caso di diarrea deve essere continuato il normale dosaggio. L'assorbimento di atovaquone puo' essere ridotto in pazienti con diarrea o vomito, ma negli studi clinici la diarrea o il vomito non sono stati associati con una ridotta efficacia del prodotto per la profilassi della malaria. Tuttavia come per altri agenti antimalarici, i soggetti con diarrea o vomito devono essereavvertiti di continuare a seguire le misure personali di protezione (insetticidi, zanzariere). Nei pazienti con malaria acuta che manifestano diarrea o vomito, deve essere considerata una terapia alternativa. Se viene impiegato per trattare la malaria in questi pazienti, deve essere strettamente controllata la parassitemia. Non e' stata stabilita l'efficacia e la sicurezza nel trattamento della malaria nei pazienti pediatrici che hanno un peso corporeo inferiore agli 11 kg. Non e' stato valutato per il trattamento della malaria cerebrale o altre gravi manifestazioni della malaria con complicanze, compresa la iperparassitemia, l'edema polmonare o l'insufficienza renale. Occasionalmente sono state riportate reazioni allergiche gravi (inclusa anafilassi) in pazienti che assumevano il farmaco. Se i pazienti vanno incontro ad una reazione allergica l'assunzione deve essere immediatamente interrotta e si deve iniziare un appropriato trattamento. Si sono verificate comunemente recidive quando la malaria da P. vivax e' stata trattata con questo prodotto. I viaggiatori che sono esposti in maniera intensa al P. vivax o al P. ovale e quelli che sviluppano la malaria causata da entrambi i parassiti, richiederanno un trattamento addizionale con un farmaco che e' attivo contro gli ipnozoiti. In caso di esacerbazioni infettive causate da P. falciparum, dopo trattamento, o di fallimento dellachemioprofilassi, i pazienti devono essere trattati con un diverso agente schizonticida ematico. La parassitemia deve essere attentamente controllata in pazienti che ricevono un trattamento concomitante con metoclopramide o tetraciclina. La somministrazione concomitante con rifampicina o rifabutina non e' raccomandat. Nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina INTERAZIONIIl proguanile puo' potenziare l'effetto anticoagulante del warfarin edi altri anticoagulanti cumarinici. Il meccanismo di questa potenziale interazione farmacologica non e' stato stabilito. Si raccomanda cautela quando si inizia o si interrompe la profilassi della malaria o il trattamento con atovaquone-proguanile in pazienti sottoposti a trattamento continuo con anticoagulanti cumarinici. Il trattamento concomitante con metoclopramide e tetraciclina e' stato associato a significative diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. La somministrazione concomitante di atovaquone e indinavir da' luogo ad una diminuzione della C min di indinavir (diminuzione del 23%; 90% CI 8-35%). Si deve adottare cautela quando si prescrive atovaquone con indinavir a causa della diminuzione dei livelli minimi di indinavir. E' noto che la somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina riducei livelli di atovaquone approssimativamente del 50% e del 34% rispettivamente. L'atovaquone e' altamente legato alle proteine plasmatiche (> 99%) ma non sposta dai siti di legame gli altri farmaci con elevato valore di legame proteico in vitro : cio' indica che sono improbabili interazioni farmacologiche significative derivanti da tale "spiazzamento".EFFETTI INDESIDERATINegli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per il trattamento della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati dolore addominale, cefalea, anoressia, nausea, vomito, diarrea e tosse, e sono stati generalmente riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con farmaco antimalarico di confronto. Negli studi clinici dell'atovaquone-proguanile per la profilassi della malaria, gli eventi avversi piu' frequentemente riportati, indipendentemente dalla loro correlazione, sono stati cefalea, dolore addominale e diarreae sono stati riportati con una proporzione simile nei soggetti trattati con atovaquone-proguanile o con placebo. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10): cefalea. Comune: insonnia, vertigini. Non nota: convulsioni. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Non nota: tachicardia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale. Non comune: stomatite. Non nota: intolleranza gastrica, ulcerazioni orali. Patologie epatobiliari. Comune: livelli elevati degli enzimi epatici. Non nota: epatite, colestasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash. Non comune: perdita di capelli, orticaria. Non nota: sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, vescicole, esfoliazione cutanea. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' stata stabilita la sicurezza dell'atovaquone e del proguanile cloridrato somministrati contemporaneamente durante la gravidanza nella specie umana e quindi il potenziale rischio e' sconosciuto. Gli studi negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di teratogenicita' della associazione. I singoli componenti non hanno mostrato alcun effetto sul parto o sullo sviluppo pre- e post-natale. Tossicita' materna e' stata evidenziata nelle coniglie gravide durante uno studio di teratogenesi. L'uso in gravidanza deve essere preso in considerazione solose il beneficio atteso per la madre superi ogni potenziale rischio per il feto. Il componente proguanile del farmaco agisce inibendo la diidrofolato reduttasi del parassita. Non ci sono dati clinici indicativiche un'integrazione di folato diminuisca l'efficacia del farmaco. Perle donne in stato di gravidanza che assumono integrazioni di folati per prevenire difetti del tubo neurale nei nascituri, tali integrazionidevono essere continuate durante l'assunzione. Le concentrazioni di atovaquone nel latte, in uno studio nel ratto, erano pari al 30% delle concomitanti concentrazioni plasmatiche di atovaquone nella madre. None' noto se l'atovaquone sia escreto nel latte materno nella specie umana. Il proguanile e' escreto nel latte materno umano in modeste quantita'. Non deve essere assunto dalle donne che allattano al seno.

Gravidanza e Allattamento

Non e' stata stabilita la sicurezza dell'atovaquone e del proguanile cloridrato somministrati contemporaneamente durante la gravidanza nella specie umana e quindi il potenziale rischio e' sconosciuto. Gli studi negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di teratogenicita' della associazione. I singoli componenti non hanno mostrato alcun effetto sul parto o sullo sviluppo pre- e post-natale. Tossicita' materna e' stata evidenziata nelle coniglie gravide durante uno studio di teratogenesi. L'uso in gravidanza deve essere preso in considerazione solose il beneficio atteso per la madre superi ogni potenziale rischio per il feto. Il componente proguanile del farmaco agisce inibendo la diidrofolato reduttasi del parassita. Non ci sono dati clinici indicativiche un'integrazione di folato diminuisca l'efficacia del farmaco. Perle donne in stato di gravidanza che assumono integrazioni di folati per prevenire difetti del tubo neurale nei nascituri, tali integrazionidevono essere continuate durante l'assunzione. Le concentrazioni di atovaquone nel latte, in uno studio nel ratto, erano pari al 30% delle concomitanti concentrazioni plasmatiche di atovaquone nella madre. None' noto se l'atovaquone sia escreto nel latte materno nella specie umana. Il proguanile e' escreto nel latte materno umano in modeste quantita'. Non deve essere assunto dalle donne che allattano al seno.

Interazioni con altri prodotti

Il proguanile puo' potenziare l'effetto anticoagulante del warfarin edi altri anticoagulanti cumarinici. Il meccanismo di questa potenziale interazione farmacologica non e' stato stabilito. Si raccomanda cautela quando si inizia o si interrompe la profilassi della malaria o il trattamento con atovaquone-proguanile in pazienti sottoposti a trattamento continuo con anticoagulanti cumarinici. Il trattamento concomitante con metoclopramide e tetraciclina e' stato associato a significative diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. La somministrazione concomitante di atovaquone e indinavir da' luogo ad una diminuzione della C min di indinavir (diminuzione del 23%; 90% CI 8-35%). Si deve adottare cautela quando si prescrive atovaquone con indinavir a causa della diminuzione dei livelli minimi di indinavir. E' noto che la somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina riducei livelli di atovaquone approssimativamente del 50% e del 34% rispettivamente. L'atovaquone e' altamente legato alle proteine plasmatiche (> 99%) ma non sposta dai siti di legame gli altri farmaci con elevato valore di legame proteico in vitro : cio' indica che sono improbabili interazioni farmacologiche significative derivanti da tale "spiazzamento".

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non richiede particolari condizioni di conservazione.