lonarid adulti 6 supposte 400mg+20mg codeina boehringer ingelheim it.spa

Che cosa è lonarid ad 6supp 400mg+20mg?

Lonarid supposte prodotto da boehringer ingelheim it.spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Lonarid risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di analgesici in associazione.
Contiene i principi attivi: paracetamolo/codeina fosfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: compresse da 400 mg + 10 mg: paracetamolo 400 mg, codeina fosfato 10 mg. supposte adulti 400 mg + 20 mg: paracetamolo 400 mg, codeina fosfato 20 mg. supposte bambini 200 mg + 5 mg: paracetamolo 200 mg, codeinafosfato 5 mg.
Codice AIC: 020204107 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Nevralgie, mialgie ed artralgie; mal di denti e dolori consecutivi adestrazioni dentarie; cefalee di ogni tipo; otalgie; dismenorrea; dolori post-operatori e post-traumatici; stati dolorosi dei bambini.

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Posologia

Salvo diverso parere del medico, negli adulti e nei bambini al di sopra di 10 anni la posologia e' di 1-2 compresse o di una supposta per adulti (400 mg + 20 mg) fino a 3 volte al di', secondo la gravita' del caso. Nei bambini oltre il primo anno di eta' e fino a 10 anni, una supposta per bambini (200 mg + 5 mg) 2-3 volte al di'.

Effetti indesiderati

Con l'uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravita' inclusi rari casi di eruzioni cutanee su base allergica e casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilita' quali ad esempio angioedema, edema alla laringe, shock anafilattico. Ai primi segni di una reazione di ipersensibilita' il paziente deve interrompere il trattamento con il farmaco e contattare immediatamente il medico. Non ci sono prove che mostrano che l'entita' e la natura degli effetti indesiderati vengano aumentate dal paracetamolo e dalla codeina in associazione, rispetto alle singole sostanze, quando il medicinale viene usato correttamente. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia, alterazioni della funzionalita' epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.In caso di iperdosaggio, il paracetamolo puo' provocare citolisi epatica che puo' evolvere verso la necrosi massiva ed irreversibile. La codeina fosfato se assunta per lunghi periodi puo' causare stipsi. L'usoper lunghi periodi comporta anche il rischio di dipendenza. Si possono osservare sintomi di astinenza in seguito all'improvvisa interruzione dopo un uso continuato. Ad alte dosi, la codeina possiede la maggiorparte degli effetti indesiderati della morfina includendo depressionerespiratoria, sensazione di testa vuota, vertigini, sedazione, nauseae vomito. Altri effetti indesiderati dovuti alla codeina includono: miosi, euforia, disforia, ritenzione urinaria. Sono state anche osservate reazioni di ipersensibilita' (prurito, orticaria e raramente rash).La valutazione degli effetti indesiderati si basa sulle seguenti frequenze: molto comune >= 1/10, comune >= 1/100 < 1/10, non comune >= 1/1.000 < 1/100, raro >= 1/10.000 < 1/1.000, molto raro < 1/10.000, non nota la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito (inizialmente), stipsi; non comune: secchezza delle fauci. Patologie epatobiliari. Raro: aumento delle transaminasi. Patologie del sistema nervoso centrale. Molto comune: stanchezza, cefalea; comune: sonnolenza; non comune: disturbi del sonno. A dosi elevate o in pazienti particolarmente sensibili il coordinamento visomotorio e l'acutezza visiva possono essere influenzati in maniera dose-dipendente. Sono inoltre possibili anche euforia e depressione respiratoria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, eritema, dermatite allergica,orticaria; raro: Ipersensibilita' inclusa la sindrome di Steven - Johnson. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; molto raro: broncospasmo (sindrome dell'asma da analgesici); non nota: edema polmonare (a dosi elevate, soprattutto in pazienti con una pregressa alterata funzionalita' polmonare). Patologie cardiache. Comune: riduzione della pressione sanguigna, sincope. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, leucopenia. Non comune: agranulocitosi, pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita', per es. angioedema, dispnea, iperidrosi, nausea, diminuzione della pressione sanguigna, tendenza allo shock.

Indicazioni

Nevralgie, mialgie ed artralgie; mal di denti e dolori consecutivi adestrazioni dentarie; cefalee di ogni tipo; otalgie; dismenorrea; dolori post-operatori e post-traumatici; stati dolorosi dei bambini.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Porfiria, grave insufficienza epatocellulare (Child - Pugh > 9) e renale, gravi danni miocardici, intossicazioni acute da alcool, da sonniferi, da analgesici, da psicofarmaci; in tutti quegli stati che si accompagnano a depressione del respiro, nella tosse con pericolo di ristagno del secreto, nella stipsi cronica, nell'enfisema polmonare, nell'asma bronchiale, nell'attacco d'asma acuta, nella polmonite. Parto imminente, rischio di parto prematuro. Ostruzione intestinale. I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi ed in quelli affetti da grave anemia emolitica.

Composizione ed Eccipienti

Compresse: silice colloidale anidra; carmellosa sodica; cellulosa microcristallina; amido di mais; etilcellulosa; magnesio stearato. Supposte (adulti, bambini): lecitina di soia; trigliceridi di acidi grassi.

Avvertenze

Durante il trattamento con il prodotto prima di assumere qualsiasi altro medicinale controllare che non contenga paracetamolo e codeina, poiche' se assunti in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro medicinale. Per la presenza del paracetamolo somministrare con cautela in soggetti con insufficienza renale od epatica. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio ed alterazioni anche gravi a carico del rene e del sangue. Non somministrare per oltre tre giorni consecutivi senza consultare il medico. Usare dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio in caso di dipendenza da oppiacei, perdita di coscienza, stati di ipovolemia, lesioni alla testa, lesioni intracraniche o in caso di preesistenti aumenti della pressione intracranica, somministrazione concomitante di inibitori delle MAO, malattie croniche ostruttive delle vie aeree, deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, stipsi cronica, sindrome di Gilbert. Sono richiesti una riduzione della dose o un prolungamento dell'intervallo di dosaggio nei seguenti casi: disturbi della funzionalita' epatica ed epatite (Child-Pugh <9), abuso cronico di alcool, sindrome di Gilbert (malattia di Meulengracht), grave insufficienza renale (clearance della creatinina INTERAZIONIParacetamolo: usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con medicinali che possono determinare l'induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina). La somministrazione di paracetamolo puo' interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico, ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Non somministrare alcool durante il trattamento. Dosi altrimenti innocue di paracetamolo possono provocare danni epatici se assunto insieme a medicinali che provocano induzione enzimatica, come taluni ipnotici e antiepilettici (p. es. glutetimide, fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e rifampicina. Lo stesso puo' avvenire nel caso di abuso di alcool. Solo per assunzione orale: medicinali che rallentano lo svuotamento gastrico, come per esempio la propantelina, riducono la velocita' di assorbimento del paracetamolo e ne ritardano l'insorgenza dell'effetto. Medicinali invece che accelerano lo svuotamento gastrico, come la metoclopramide, portano ad un aumento della velocita' di assorbimento. L'associazione del paracetamolo con cloramfenicolo puo' prolungare l'emivita del cloramfenicolo, aumentandoneil rischio di tossicita'. Non e' stato possibile valutare la rilevanza clinica delle interazioni fra paracetamolo e warfarin e con i derivati della cumarina. Pertanto, l'uso prolungato di paracetamolo in pazienti in trattamento con anticoagulanti orali e' consigliabile soltanto sotto controllo medico. L'uso concomitante di paracetamolo e di AZT (zidovudina o retrovir) potenzia il rischio di neutropenia indotta da quest'ultima. Pertanto, si dovrebbe assumere il farmaco insieme ad AZT soltanto sotto controllo del medico. L'assunzione di probenecid inibisce il legame del paracetamolo con l'acido glucuronico, riducendo in talmodo la clearance del paracetamolo di un fattore circa pari a 2. Quindi la dose di paracetamolo deve essere ridotta, se somministrato in associazione a probenecid. La colestiramina riduce l'assorbimento di paracetamolo. Codeina In pazienti che ricevono altri analgesici narcotici, antipsicotici, ansiolitici o altri depressori del Sistema Nervoso Centrale (incluso l'alcool) in concomitanza con la codeina, si puo' verificare una depressione additiva del Sistema Nervoso Centrale. L'effetto sedativo e deprimente a livello respiratorio puo' essere incrementato dalla concomitante somministrazione di alcool o di altri medicinali depressori del Sistema Nervoso Centrale come i sedativi, gli agenti ipnotici o psicotropi (fenotiazine, come ad esempio clorpromazina, tioridazina, perfenazina), e antistaminici (ad esempio, prometazina, meclozina), gli antipertensivi ed altri analgesici. La depressione respiratoria indotta da codeina, puo' essere potenziata da antidepressivi triciclici (imipramina, amitriptilina) e opipramolo. Poiche' la somministrazione concomitante di inibitori delle MAO, ad esempio, tranilcipromina, puo' portare a potenziamento degli effetti a livello del Sistema Nervoso Centrale e ad altri effetti indesiderati di imprevedibile gravita', questo medicinale non deve essere assunto fino a due settimane dopoil completamento del trattamento con MAO-inibitori. Anche l'effetto degli analgesici viene potenziato. L'uso concomitante di agonisti parziali / antagonisti degli oppiacei puo' ridurre l'effetto del medicinale. La cimetidina e altri medicinali che influenzano il metabolismo del fegato possono potenziare l'effetto del farmaco. Durante il trattamento con morfina, e' stata osservata una inibizione del catabolismo dellastessa, con conseguente aumento della sua concentrazione plasmatica. Una interazione di questo tipo non puo' essere esclusa per la codeina.L'alcol deve essere evitato durante il trattamento con questo medicinale in quanto la capacita' psicomotoria puo' essere ridotta notevolmente (effetto additivo dei singoli componenti).EFFETTI INDESIDERATICon l'uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravita' inclusi rari casi di eruzioni cutanee su base allergica e casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilita' quali ad esempio angioedema, edema alla laringe, shock anafilattico. Ai primi segni di una reazione di ipersensibilita' il paziente deve interrompere il trattamento con il farmaco e contattare immediatamente il medico. Non ci sono prove che mostrano che l'entita' e la natura degli effetti indesiderati vengano aumentate dal paracetamolo e dalla codeina in associazione, rispetto alle singole sostanze, quando il medicinale viene usato correttamente. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia, alterazioni della funzionalita' epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.In caso di iperdosaggio, il paracetamolo puo' provocare citolisi epatica che puo' evolvere verso la necrosi massiva ed irreversibile. La codeina fosfato se assunta per lunghi periodi puo' causare stipsi. L'usoper lunghi periodi comporta anche il rischio di dipendenza. Si possono osservare sintomi di astinenza in seguito all'improvvisa interruzione dopo un uso continuato. Ad alte dosi, la codeina possiede la maggiorparte degli effetti indesiderati della morfina includendo depressionerespiratoria, sensazione di testa vuota, vertigini, sedazione, nauseae vomito. Altri effetti indesiderati dovuti alla codeina includono: miosi, euforia, disforia, ritenzione urinaria. Sono state anche osservate reazioni di ipersensibilita' (prurito, orticaria e raramente rash).La valutazione degli effetti indesiderati si basa sulle seguenti frequenze: molto comune >= 1/10, comune >= 1/100 < 1/10, non comune >= 1/1.000 < 1/100, raro >= 1/10.000 < 1/1.000, molto raro < 1/10.000, non nota la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito (inizialmente), stipsi; non comune: secchezza delle fauci. Patologie epatobiliari. Raro: aumento delle transaminasi. Patologie del sistema nervoso centrale. Molto comune: stanchezza, cefalea; comune: sonnolenza; non comune: disturbi del sonno. A dosi elevate o in pazienti particolarmente sensibili il coordinamento visomotorio e l'acutezza visiva possono essere influenzati in maniera dose-dipendente. Sono inoltre possibili anche euforia e depressione respiratoria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, eritema, dermatite allergica,orticaria; raro: Ipersensibilita' inclusa la sindrome di Steven - Johnson. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; molto raro: broncospasmo (sindrome dell'asma da analgesici); non nota: edema polmonare (a dosi elevate, soprattutto in pazienti con una pregressa alterata funzionalita' polmonare). Patologie cardiache. Comune: riduzione della pressione sanguigna, sincope. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, leucopenia. Non comune: agranulocitosi, pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita', per es. angioedema, dispnea, iperidrosi, nausea, diminuzione della pressione sanguigna, tendenza allo shock.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGravidanza. Paracetamolo: la lunga esperienza non ha mostrato alcuna evidenza di effetti avversi indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Dati prospettici riguardanti il sovradosaggio di paracetamolo durante la gravidanza non hanno mostrato alcun aumento del rischio di malformazioni. Studi sulla riproduzione condotti per indagare l'uso orale di paracetamolo non hanno evidenziato segni chesuggerissero malformazioni o fetotossicita'. In condizioni normali diutilizzo, il paracetamolo puo' essere usato durante la gravidanza (ovvero in tutti i trimestri), dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per periodi prolungati, a dosi elevate o in associazione adaltri medicinali, poiche' in questi casi la sicurezza non e' stata confermata. Codeina: l'uso e' controindicato in caso di parto pretermineo rischio di nascita prematura, poiche' la codeina fosfato attraversala barriera placentare, puo' produrre depressione respiratoria nei neonati. I risultati di uno studio caso-controllo, suggeriscono che potrebbe aumentare il rischio di malformazioni del tratto respiratorio nella progenie di donne che hanno usato codeina durante i primi quattro mesi di gravidanza. Questo aumento non era statisticamente significativo. Evidenza di altre malformazioni e' riportata anche in studi epidemiologici condotti sugli analgesici narcotici, compresa la codeina. L'assunzione di codeina a lungo termine, puo' sviluppare nel feto, dipendenza da oppiacei. Il medicinale dovrebbe essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica i potenziali rischi del feto. Se il medicinale e' usato per un periodo di tempo prolungato durante l'ultimo trimestre di gravidanza, puo' svilupparsi una sindrome da astinenza neonatale. Allattamento: il paracetamolo, la codeina e la morfina, metabolita della codeina, passano nel latte materno. Mentre l'assunzione del medicinale all'occorrenza e alle dosi raccomandate e' compatibile con l'allattamento, gli effetti indesiderati sul neonato non possono essere esclusi in particolar modo se durante l'allattamento il medicinale viene assunto a dosi ripetute. Se il trattamento si rende necessario, occorre sospendere l'allattamento. Durante l'allattamento la codeina deve essere assunta con cautela, soltanto in mancanza di alternative terapeutiche efficaci, previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, alle piu' basse dosi efficaci e per brevi periodi di tempo. In questi casi monitorare il lattante per sonnolenza, difficolta' nella suzione o nella respirazione, riduzione del tono muscolare e miosi, poiche' indicativi di un'intossicazione da morfina. E'opportuno raccomandare alla madre di segnalare al medico l'eventuale comparsanel bambino di tali sintomi. A dosi terapeutiche il rischio per il lattante e' basso, tuttavia la codeina puo' trasformarsi nel suo metabolita attivo morfina con notevoli differenze individuali. In alcune pazienti, infatti, la metabolizzazione della codeina puo' essere piu' rapida ed un maggior quantitativo di morfina puo' passare nel latte aumentando il rischio di reazioni avverse nel lattante. E' stato riportato un caso di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno la cui madre era una metabolizzatrice ultra-rapida trattata con codeina a dosi terapeutiche. Il paracetamolo passa nel latte materno, ma non si sono verificati effetti indesiderati nei lattanti, se non sono stati superati i limiti di un dosaggio terapeutico.

Gravidanza e Allattamento

Gravidanza. Paracetamolo: la lunga esperienza non ha mostrato alcuna evidenza di effetti avversi indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Dati prospettici riguardanti il sovradosaggio di paracetamolo durante la gravidanza non hanno mostrato alcun aumento del rischio di malformazioni. Studi sulla riproduzione condotti per indagare l'uso orale di paracetamolo non hanno evidenziato segni chesuggerissero malformazioni o fetotossicita'. In condizioni normali diutilizzo, il paracetamolo puo' essere usato durante la gravidanza (ovvero in tutti i trimestri), dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per periodi prolungati, a dosi elevate o in associazione adaltri medicinali, poiche' in questi casi la sicurezza non e' stata confermata. Codeina: l'uso e' controindicato in caso di parto pretermineo rischio di nascita prematura, poiche' la codeina fosfato attraversala barriera placentare, puo' produrre depressione respiratoria nei neonati. I risultati di uno studio caso-controllo, suggeriscono che potrebbe aumentare il rischio di malformazioni del tratto respiratorio nella progenie di donne che hanno usato codeina durante i primi quattro mesi di gravidanza. Questo aumento non era statisticamente significativo. Evidenza di altre malformazioni e' riportata anche in studi epidemiologici condotti sugli analgesici narcotici, compresa la codeina. L'assunzione di codeina a lungo termine, puo' sviluppare nel feto, dipendenza da oppiacei. Il medicinale dovrebbe essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica i potenziali rischi del feto. Se il medicinale e' usato per un periodo di tempo prolungato durante l'ultimo trimestre di gravidanza, puo' svilupparsi una sindrome da astinenza neonatale. Allattamento: il paracetamolo, la codeina e la morfina, metabolita della codeina, passano nel latte materno. Mentre l'assunzione del medicinale all'occorrenza e alle dosi raccomandate e' compatibile con l'allattamento, gli effetti indesiderati sul neonato non possono essere esclusi in particolar modo se durante l'allattamento il medicinale viene assunto a dosi ripetute. Se il trattamento si rende necessario, occorre sospendere l'allattamento. Durante l'allattamento la codeina deve essere assunta con cautela, soltanto in mancanza di alternative terapeutiche efficaci, previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, alle piu' basse dosi efficaci e per brevi periodi di tempo. In questi casi monitorare il lattante per sonnolenza, difficolta' nella suzione o nella respirazione, riduzione del tono muscolare e miosi, poiche' indicativi di un'intossicazione da morfina. E'opportuno raccomandare alla madre di segnalare al medico l'eventuale comparsanel bambino di tali sintomi. A dosi terapeutiche il rischio per il lattante e' basso, tuttavia la codeina puo' trasformarsi nel suo metabolita attivo morfina con notevoli differenze individuali. In alcune pazienti, infatti, la metabolizzazione della codeina puo' essere piu' rapida ed un maggior quantitativo di morfina puo' passare nel latte aumentando il rischio di reazioni avverse nel lattante. E' stato riportato un caso di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno la cui madre era una metabolizzatrice ultra-rapida trattata con codeina a dosi terapeutiche. Il paracetamolo passa nel latte materno, ma non si sono verificati effetti indesiderati nei lattanti, se non sono stati superati i limiti di un dosaggio terapeutico.

Interazioni con altri prodotti

Paracetamolo: usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con medicinali che possono determinare l'induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina). La somministrazione di paracetamolo puo' interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico, ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Non somministrare alcool durante il trattamento. Dosi altrimenti innocue di paracetamolo possono provocare danni epatici se assunto insieme a medicinali che provocano induzione enzimatica, come taluni ipnotici e antiepilettici (p. es. glutetimide, fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e rifampicina. Lo stesso puo' avvenire nel caso di abuso di alcool. Solo per assunzione orale: medicinali che rallentano lo svuotamento gastrico, come per esempio la propantelina, riducono la velocita' di assorbimento del paracetamolo e ne ritardano l'insorgenza dell'effetto. Medicinali invece che accelerano lo svuotamento gastrico, come la metoclopramide, portano ad un aumento della velocita' di assorbimento. L'associazione del paracetamolo con cloramfenicolo puo' prolungare l'emivita del cloramfenicolo, aumentandoneil rischio di tossicita'. Non e' stato possibile valutare la rilevanza clinica delle interazioni fra paracetamolo e warfarin e con i derivati della cumarina. Pertanto, l'uso prolungato di paracetamolo in pazienti in trattamento con anticoagulanti orali e' consigliabile soltanto sotto controllo medico. L'uso concomitante di paracetamolo e di AZT (zidovudina o retrovir) potenzia il rischio di neutropenia indotta da quest'ultima. Pertanto, si dovrebbe assumere il farmaco insieme ad AZT soltanto sotto controllo del medico. L'assunzione di probenecid inibisce il legame del paracetamolo con l'acido glucuronico, riducendo in talmodo la clearance del paracetamolo di un fattore circa pari a 2. Quindi la dose di paracetamolo deve essere ridotta, se somministrato in associazione a probenecid. La colestiramina riduce l'assorbimento di paracetamolo. Codeina In pazienti che ricevono altri analgesici narcotici, antipsicotici, ansiolitici o altri depressori del Sistema Nervoso Centrale (incluso l'alcool) in concomitanza con la codeina, si puo' verificare una depressione additiva del Sistema Nervoso Centrale. L'effetto sedativo e deprimente a livello respiratorio puo' essere incrementato dalla concomitante somministrazione di alcool o di altri medicinali depressori del Sistema Nervoso Centrale come i sedativi, gli agenti ipnotici o psicotropi (fenotiazine, come ad esempio clorpromazina, tioridazina, perfenazina), e antistaminici (ad esempio, prometazina, meclozina), gli antipertensivi ed altri analgesici. La depressione respiratoria indotta da codeina, puo' essere potenziata da antidepressivi triciclici (imipramina, amitriptilina) e opipramolo. Poiche' la somministrazione concomitante di inibitori delle MAO, ad esempio, tranilcipromina, puo' portare a potenziamento degli effetti a livello del Sistema Nervoso Centrale e ad altri effetti indesiderati di imprevedibile gravita', questo medicinale non deve essere assunto fino a due settimane dopoil completamento del trattamento con MAO-inibitori. Anche l'effetto degli analgesici viene potenziato. L'uso concomitante di agonisti parziali / antagonisti degli oppiacei puo' ridurre l'effetto del medicinale. La cimetidina e altri medicinali che influenzano il metabolismo del fegato possono potenziare l'effetto del farmaco. Durante il trattamento con morfina, e' stata osservata una inibizione del catabolismo dellastessa, con conseguente aumento della sua concentrazione plasmatica. Una interazione di questo tipo non puo' essere esclusa per la codeina.L'alcol deve essere evitato durante il trattamento con questo medicinale in quanto la capacita' psicomotoria puo' essere ridotta notevolmente (effetto additivo dei singoli componenti).

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Compresse: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Supposte: conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C.