lisinopril teva*14cpr 20mg lisinopril teva italia srl

Che cosa è lisinopril teva 14cpr 20mg?

Lisinopril teva compresse prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Lisinopril teva risulta non in commercio nelle farmacie italiane
E' stato sostituito dal prodotto lisinopril ratio 14cpr 20mg

E' utilizzato per la cura di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina.
Contiene i principi attivi: lisinopril diidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 20 mg di lisinopril (come diidrato).
Codice AIC: 037502162 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione; trattamento dello scompenso cardiaco sintomatico; trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore da un infarto miocardico acuto; trattamento delle complicanze renali nei pazienti ipertesi con diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente.

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Posologia

Somministrare per via orale in una dose singola giornaliera. Assunto approssimativamente alla stessa ora ogni giorno. L'assorbimento delle compresse non e' influenzato dal cibo. La dose deve essere individualizzata secondo il profilo del paziente e della risposta pressoria. Ipertensione: il farmaco puo' essere usato in monoterapia o in combinazione con altre classi di prodotti medicinali antipertensivi. Dose iniziale: 10 mg. Nei pazienti con un sistema renina- angiotensina-aldosteronefortemente attivato puo' verificarsi un'eccessiva caduta della pressione arteriosa a seguito della dose iniziale. In questi pazienti e' raccomandata una dose iniziale di 2,5-5 mg e l'inizio del trattamento deve avvenire sotto controllo del medico. In presenza di insufficienza renale e' richiesta una dose iniziale piu' bassa. Dose di mantenimento: 20 mg in una singola dose giornaliera. In genere se l'effetto terapeutico desiderato non puo' essere ottenuto nell'arco di 2-4 settimane ad un determinato livello di dose, la dose puo' essere ulteriormente aumentata. La massima dose impiegata e' stata di 80 mg/die. Pazienti in trattamento con diuretici: l'inizio della terapia puo' causare ipotensione sintomatica. Si raccomanda quindi cautela, dato che questi pazientipossono essere volume e/o sodio depleti. Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima di iniziare la terapia. Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non puo' essere sospeso, iniziare la terapia con una dose di 5 mg. La funzionalita' renale ed il potassiosierico devono essere monitorati. Il successivo dosaggio deve essere aggiustato in base alla risposta pressoria. Se necessario, la terapia diuretica puo' essere ripresa. Aggiustamenti posologici nell'insufficienza renale. Clcr < 10 ml/min (inclusi i pazienti dializzati), dose iniziale: 2,5 mg/die; Clcr 10-30 ml/min: 2,5-5 mg; Clcr 31-80 ml/min: 5-10 mg/die. Uso in pazienti ipertesi pediatrici di eta' dai 6 ai 16 anni: 2,5 mg una volta al giorno in pazienti con peso da 20 a < 50 Kg, e di 5 mg al giorno in pazienti con peso >= 50 Kg. Il dosaggio deve essere aggiustato individualmente da un massimo di 20 mg una volta al giorno in pazienti di peso dai 20 a < 50 Kg, e 40 mg in pazienti di peso >= 50 Kg. Dosi superiori a 0,61 mg/Kg (o superiori a 40 mg) non sono state studiate nei pazienti pediatrici. In bambini con funzione renale diminuita, deve essere considerata una dose iniziale piu' bassa o intervalli per aumentare la dose. Scompenso cardiaco: il farmaco deve essere utilizzato come terapia aggiuntiva ai diuretici e, ove appropriato, alla digitale o ai beta-bloccanti. Il medicinale puo' essere iniziato con una dose iniziale di 2,5 mg una volta al giorno, somministrata sotto osservazione medica per determinare l'effetto iniziale sulla pressione sanguigna. La dose deve essere aumentata con incrementi non superiori ai 10 mg; ad intervalli non inferiori alle due settimane; alla dose massima tollerata dal paziente, fino ad un massimo di 35 mg una volta al giorno. L'aggiustamento della dose deve essere basato sulla risposta clinica dei singoli pazienti. Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica, es. pazienti con deplezione salina con o senza iponatremia, pazienti con ipovolemia o pazienti trattati con alte dosidi diuretici, queste condizioni devono essere corrette se possibile, prima della terapia. Monitorare la funzionalita' renale ed il potassiosierico. Infarto miocardico acuto: i pazienti devono ricevere, nel modo appropriato, i trattamenti standard raccomandati come trombolitici,aspirina e beta-bloccanti. Il gliceril trinitrato per via endovenosa o per via transdermica puo' essere impiegato insieme al farmaco. Dose iniziale (primi 3 giorni dopo l'infarto): il trattamento puo' essere iniziato entro 24 ore dall'insorgenza dei sintomi. Il trattamento non deve essere iniziato se la pressione arteriosa sistolica e' minore di 100 mm Hg. La prima dose e' di 5 mg per via orale, seguita da 5 mg dopo24 ore, 10 mg dopo 48 ore e poi 10 mg una volta al giorno. Ai pazienti con pressione arteriosa sistolica bassa (120 mm Hg o meno) all'inizio del trattamento o durante i primi 3 giorni successivi all'infarto deve essere somministrata una dose ridotta di 2,5 mg per via orale. In caso d'insufficienza renale, il dosaggio iniziale deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatinina del paziente. Dose di mantenimento: 10 mg una volta al giorno. Se si verifica ipotensione puo'essere somministrata una dose di mantenimento giornaliera di 5 mg conriduzione temporanea a 2,5 mg, se necessario. Se si verifica una ipotensione prolungata il farmaco deve essere interrotto. Il trattamento deve continuare per 6 settimane e poi il paziente deve essere riesaminato. I pazienti che sviluppano sintomi di scompenso cardiaco devono continuare la terapia con il medicinale. Complicanze renali del diabete mellito: nei pazienti ipertesi affetti da diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente, la dose e' 10 mg una volta al giorno che puo' essere incrementata, se necessario, fino a 20 mg una volta al giorno perraggiungere una pressione arteriosa diastolica in posizione seduta inferiore a 90 mm Hg. Nei casi d'insufficienza renale, il dosaggio iniziale deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatininadel paziente. Uso in pediatria: l'esperienza di sicurezza ed efficacia nei bambini ipertesi con eta' > a 6 anni e' limitata, ma non c'e' esperienza relativa alle altre indicazioni. Il farmaco non e' raccomandato nei bambini, in altre indicazioni che non siano l'ipertensione. Il medicinale non e' raccomandato in bambini di eta' inferiore a 6 anni, o in bambini con insufficienza renale grave. Uso nei pazienti anziani:quando l'eta' avanzata e' associata ad una diminuzione della funzionerenale, devono essere utilizzate le indicazioni riportate anteriormente per determinare la dose iniziale. In seguito, il dosaggio deve essere aggiustato secondo la risposta pressoria. Uso nei pazienti con trapianto di rene: non vi e' esperienza circa la somministrazione nei pazienti sottoposti a recente trapianto di rene. Il trattamento con il farmaco non e' pertanto raccomandato.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro (>= 1/10000 e < 1/1000):diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito; molto raro (< 1/10000): depressione midollare, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia emolitica. Linfoadenopatia, malattie autoimmuni. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Comune (>= 1/100 e < 1/10): capogiri, cefalea; non comune (>= 1/1000 e < 1/100): alterazioni dell'umore, parestesia, vertigini, alterazioni del gusto, disturbi del sonno; raro: confusione mentale. Patologie cardiache e vascolari. Comune: effetti ortostatici (inclusa ipotensione); non comune: infarto miocardico o evento cerebrovascolare, palpitazioni, tachicardia fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: rinite; molto raro: broncospasmo, sinusite. Alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito; non comune: nausea, dolore addominale ed indigestione; raro: secchezza delle fauci; molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite epatocellulare o colestatica, ittero e insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito, ipersensibilita'/edema angioneurotico (di viso, estremita', labbra, lingua, glottide, e/o laringe); raro: orticaria, alopecia, psoriasi; molto raro: diaforesi, pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. E' stato riportato un complesso di sintomi che puo' includere uno o piu' dei seguenti: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, positivita' degli anticorpi antinucleari (ANA), aumento della velocita' di eritrosedimentazione (VES), eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilita' e altre manifestazioni dermatologiche. Patologie renali ed urinarie. Comune: disfunzione renale; raro: uremia, insufficienza renale acuta; molto raro: oliguria/anuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: fatica, astenia. Esami diagnostici. Non comune:aumento dell'urea nel sangue, aumento della creatinina sierica, aumento degli enzimi epatici, iperpotassiemia; raro: aumento della bilirubina sierica, iponatriemia. Lisinopril e' generalmente ben tollerato neipazienti pediatrici ipertesi e il profilo di sicurezza in questo gruppo di eta' e' comparabile con quanto visto negli adulti.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione; trattamento dello scompenso cardiaco sintomatico; trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore da un infarto miocardico acuto; trattamento delle complicanze renali nei pazienti ipertesi con diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al lisinopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad ogni altro inibitore dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE); storia di edema angioneurotico correlato ad un precedente trattamento con un ACE-inibitore; edema angioneurotico ereditario o idiopatico;secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Calcio fosfato dibasico anidro, magnesio stearato, amido pregelatinizzato, mannitolo, amido di mais.

Avvertenze

Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata nei pazienti con insufficienza cardiaca. Nei pazienti con rischio aumentato d'ipotensione sintomatica, monitorare l'inizio della terapia e l'aggiustamento della dose. Analoghe considerazionisi applicano a pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia in cui un'eccessiva caduta della pressione arteriosa puo' provocareun infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo espansione della volemia. In alcuni pazienti con scompenso cardiaco e normali o bassi valori di pressione arteriosa, si puo' verificare un ulterioreabbassamento della pressione arteriosa. Questo effetto non costituisce di solito una ragione per interrompere il trattamento. Se l'ipotensione diviene sistemica, puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio o l'interruzione del farmaco. Non iniziare il trattamento nei pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di ulteriore grave deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo un trattamento con un vasodilatatore. Durante i primi 3 giorni successivi all'infarto,ridurre la dose se la pressione arteriosa sistolica risulta essere <=120 mm Hg. Ridurre le dosi di mantenimento a 5 mg o, temporaneamente,a 2,5 mg se la pressione arteriosa sistolica presenta valori <= 100 mm Hg. Se l'ipotensione persiste interrompere il farmaco. Stenosi dellavalvola aortica o mitralica/cardiomiopatia ipertrofica: somministrarecon cautela. In caso di insufficienza renale aggiustare il dosaggio iniziale sulla base della clearance della creatinina e poi in funzione della risposta del paziente al trattamento. Nei pazienti con scompensocardiaco, l'ipotensione che segue l'inizio della terapia puo' portaread un'ulteriore compromissione della funzione renale. In questa situazione e' stata riportata insufficienza renale acuta, di solito reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in monorene, sono stati osservati aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica di solito reversibili dopo interruzione della terapia. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare comporta un maggior rischio di ipotensione grave e insufficienza renale; iniziare il trattamento sotto sorveglianza medica, a basse dosi e accurata titolazione della dose. Poiche' il trattamento condiuretici puo' contribuire all'instaurarsi di quanto sopra descritto,questi devono essere interrotti e monitorare la funzionalita' renale durante le prime settimane. Alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente patologia vascolare renale preesistente hanno sviluppato aumenti, dell'azotemia e della creatininemia. Puo' essere necessario ridurre il dosaggio e/o sospendere il diuretico e/o il farmaco. Nell'infarto acutodel miocardio non iniziare il trattamento nei pazienti con evidenza di disfunzione renale. Se si sviluppa disfunzione renale durante il trattamento, considerare l'interruzione del trattamento. E' stato riportato angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe, interrompere il farmaco ed istituireun appropriato trattamento e monitoraggio per assicurarsi della completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere i pazienti. Anche nei casi in cui il gonfiore e' limitato alla lingua, senza sofferenza respiratoria, il paziente puo' richiedere un'osservazione prolungata. Sono stati riportati eventi fatali dovuti ad angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. Nei pazienti in cui siano interessate lalingua, la glottide o la laringe, e' probabile avere ostruzione dellevie aeree. In questi casi somministrare una terapia di emergenza. Neipazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso e in concomitante trattamento con un ACE- inibitore sono state riportate reazionianafilattoidi; considerare l'utilizzo di tipi di membrane per dialisidiverse o classi diverse di agenti antipertensivi. Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita': raramente sisono verificate reazioni anafilattoidi con rischio di vita per il paziente; evitate dalla temporanea sospensione della terapia prima di ciascuna aferesi. Pazienti che hanno ricevuto ACE-inibitori durante un trattamento desensibilizzante hanno sofferto di reazioni anafilattoidi; evitate quando gli ACE -inibitori erano stati temporaneamente sospesi,ma sono ricomparse subito dopo che il farmaco era stato inavvertitamente risomministrato. Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progrediscea necrosi fulminante e (talvolta) a morte. I pazienti in trattamento che sviluppano ittero o un marcato innalzamento degli enzimi epatici devono interrompere il trattamento con il medicinale e ricevere un adeguato follow up medico. Sono stati riportati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento. Impiegare il farmaco con estrema cautela nei pazienti con malattia collageno vascolare, terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di tali condizioni. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in alcuni casi non hanno rispostoad una terapia antibiotica intensiva. Qualora il farmaco fosse usato in questi pazienti, si raccomanda un controllo periodico della conta leucocitaria e occorre invitare il paziente a segnalare una qualunque manifestazione di infezione. E' stata riportata tosse. Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, il farmaco puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina.Se compare ipotensione ed essa e' ritenuta effetto di questo meccanismo, puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Sono statiosservati innalzamenti del potassio sierico. Se l'uso concomitante difarmaci ai quali e' associato un incremento del potassio sierico viene considerato necessario, monitorare regolarmente il potassio sierico.Nei pazienti diabetici in trattamento con farmaci antidiabetici oralio insulina, monitorare il controllo glicemico durante il primo mese di trattamento. La combinazione con litio non e' generalmente raccomandata. Non iniziare gli ACE inibitori durante la gravidanza. Quando una gravidanza viene accertata, interrompere il trattamento e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. L'uso di lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita'neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Lisinopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamentodi neonati o prematuri.

Interazioni con altri prodotti

Diuretici: l'effetto antipertensivo e' solitamente additivo quando undiuretico e' aggiunto alla terapia di un paziente in trattamento con il farmaco. Nei pazienti gia' in trattamento con diuretici si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa quando viene aggiunto il medicinale. La possibilita' di ipotensionesintomatica puo' essere minimizzata interrompendo il diuretico prima di iniziare il trattamento. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: in alcunipazienti si e' verificata iperpotassiemia. I fattori di rischio di insorgenza dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, puo' portare ad un aumento significativo del potassio sierico. Se il farmaco viene dato con un diureticodisperdente potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Litio: durante la somministrazione concomitante sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio ed aumentare la gia' incrementata tossicita' da litio con gli ACE-inibitori. L'uso con il litio non e' raccomandato, ma se il trattamento in combinazione risulta necessario, deve essere effettuato un attento controllo dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico >= 3g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antipertensivo di un ACE-inibitore. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio siericoe possono portare ad un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. Raramente, si puo' verificare un'insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa come gli anziani o i disidratati. Altri agenti antipertensivi: l'uso concomitante di questi agenti puo' aumentarel'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di nitroglicerina o altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa. L'uso concomitante di certi prodotti medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' dar luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-Inibitori. La concomitante somministrazione di ACE-inibitori e di medicinali antidiabetici (insuline e ipoglicemizzanti orali) puo' causareun aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Il farmaco puo' essere impiegato in concomitanza con acido acetilsalicilico (alle dosi cardiologiche), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nel contenitore originale.