lisinopril teva*100x1cpr 5mg lisinopril teva italia srl

Che cosa è lisinopril teva 100x1cpr 5mg?

Lisinopril teva compresse prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Lisinopril teva risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina.
Contiene i principi attivi: lisinopril diidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: gni compressa contiene 5 mg di lisinopril.
Codice AIC: 037502061 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dello scompenso cardiaco sintomatico. Trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore da un infarto miocardico acuto. Trattamento delle complicanze renali nei pazienti ipertesi con diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente.

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Posologia

Diuretici: l'effetto antipertensivo e' solitamente additivo quando undiuretico e' aggiunto alla terapia di un paziente in trattamento con il farmaco. Nei pazienti gia' in trattamento con diuretici si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa quando viene aggiunto il medicinale. La possibilita' di ipotensionesintomatica puo' essere minimizzata interrompendo il diuretico prima di iniziare il trattamento. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: in alcunipazienti si e' verificata iperpotassiemia. I fattori di rischio di insorgenza dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, puo' portare ad un aumento significativo del potassio sierico. Se il farmaco viene dato con un diureticodisperdente potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Litio: durante la somministrazione concomitante sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio ed aumentare la gia' incrementata tossicita' da litio con gli ACE-inibitori. L'uso con il litio non e' raccomandato, ma se il trattamento in combinazione risulta necessario, deve essere effettuato un attento controllo dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico >= 3g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antipertensivo di un ACE-inibitore. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio siericoe possono portare ad un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. Raramente, si puo' verificare un'insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa come gli anziani o i disidratati. Altri agenti antipertensivi: l'uso concomitante di questi agenti puo' aumentarel'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di nitroglicerina o altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa. L'uso concomitante di certi prodotti medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' dar luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-Inibitori. La concomitante somministrazione di ACE-inibitori e di medicinali antidiabetici (insuline e ipoglicemizzanti orali) puo' causareun aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Il farmaco puo' essere impiegato in concomitanza con acido acetilsalicilico (alle dosi cardiologiche), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro (>= 1/10000 e < 1/1000):diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito; molto raro (< 1/10000): depressione midollare, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia emolitica. Linfoadenopatia, malattie autoimmuni. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Comune (>= 1/100 e < 1/10): capogiri, cefalea; non comune (>= 1/1000 e < 1/100): alterazioni dell'umore, parestesia, vertigini, alterazioni del gusto, disturbi del sonno; raro: confusione mentale. Patologie cardiache e vascolari. Comune: effetti ortostatici (inclusa ipotensione); non comune: infarto miocardico o evento cerebrovascolare, palpitazioni, tachicardia fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: rinite; molto raro: broncospasmo, sinusite. Alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito; non comune: nausea, dolore addominale ed indigestione; raro: secchezza delle fauci; molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite epatocellulare o colestatica, ittero e insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito, ipersensibilita'/edema angioneurotico (di viso, estremita', labbra, lingua, glottide, e/o laringe); raro: orticaria, alopecia, psoriasi; molto raro: diaforesi, pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. E' stato riportato un complesso di sintomi che puo' includere uno o piu' dei seguenti: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, positivita' degli anticorpi antinucleari (ANA), aumento della velocita' di eritrosedimentazione (VES), eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilita' e altre manifestazioni dermatologiche. Patologie renali ed urinarie. Comune: disfunzione renale; raro: uremia, insufficienza renale acuta; molto raro: oliguria/anuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: fatica, astenia. Esami diagnostici. Non comune:aumento dell'urea nel sangue, aumento della creatinina sierica, aumento degli enzimi epatici, iperpotassiemia; raro: aumento della bilirubina sierica, iponatriemia. Lisinopril e' generalmente ben tollerato neipazienti pediatrici ipertesi e il profilo di sicurezza in questo gruppo di eta' e' comparabile con quanto visto negli adulti.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dello scompenso cardiaco sintomatico. Trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore da un infarto miocardico acuto. Trattamento delle complicanze renali nei pazienti ipertesi con diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al lisinopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad ogni altro inibitore dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE); storia di edema angioneurotico correlato ad un precedente trattamento con un ACE-inibitore; edema angioneurotico ereditario o idiopatico;secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Calcio fosfato dibasico anidro, magnesio stearato, amido pregelatinizzato, mannitolo, amido di mais.

Avvertenze

Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata nei pazienti con insufficienza cardiaca. Nei pazienti con rischio aumentato d'ipotensione sintomatica, monitorare l'inizio della terapia e l'aggiustamento della dose. Analoghe considerazionisi applicano a pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia in cui un'eccessiva caduta della pressione arteriosa puo' provocareun infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo espansione della volemia. In alcuni pazienti con scompenso cardiaco e normali o bassi valori di pressione arteriosa, si puo' verificare un ulterioreabbassamento della pressione arteriosa. Questo effetto non costituisce di solito una ragione per interrompere il trattamento. Se l'ipotensione diviene sistemica, puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio o l'interruzione del farmaco. Non iniziare il trattamento nei pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di ulteriore grave deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo un trattamento con un vasodilatatore. Durante i primi 3 giorni successivi all'infarto,ridurre la dose se la pressione arteriosa sistolica risulta essere <=120 mm Hg. Ridurre le dosi di mantenimento a 5 mg o, temporaneamente,a 2,5 mg se la pressione arteriosa sistolica presenta valori <= 100 mm Hg. Se l'ipotensione persiste interrompere il farmaco. Stenosi dellavalvola aortica o mitralica/cardiomiopatia ipertrofica: somministrarecon cautela. In caso di insufficienza renale aggiustare il dosaggio iniziale sulla base della clearance della creatinina e poi in funzione della risposta del paziente al trattamento. Nei pazienti con scompensocardiaco, l'ipotensione che segue l'inizio della terapia puo' portaread un'ulteriore compromissione della funzione renale. In questa situazione e' stata riportata insufficienza renale acuta, di solito reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in monorene, sono stati osservati aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica di solito reversibili dopo interruzione della terapia. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare comporta un maggior rischio di ipotensione grave e insufficienza renale; iniziare il trattamento sotto sorveglianza medica, a basse dosi e accurata titolazione della dose. Poiche' il trattamento condiuretici puo' contribuire all'instaurarsi di quanto sopra descritto,questi devono essere interrotti e monitorare la funzionalita' renale durante le prime settimane. Alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente patologia vascolare renale preesistente hanno sviluppato aumenti, dell'azotemia e della creatininemia. Puo' essere necessario ridurre il dosaggio e/o sospendere il diuretico e/o il farmaco. Nell'infarto acutodel miocardio non iniziare il trattamento nei pazienti con evidenza di disfunzione renale. Se si sviluppa disfunzione renale durante il trattamento, considerare l'interruzione del trattamento. E' stato riportato angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe, interrompere il farmaco ed istituireun appropriato trattamento e monitoraggio per assicurarsi della completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere i pazienti. Anche nei casi in cui il gonfiore e' limitato alla lingua, senza sofferenza respiratoria, il paziente puo' richiedere un'osservazione prolungata. Sono stati riportati eventi fatali dovuti ad angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. Nei pazienti in cui siano interessate lalingua, la glottide o la laringe, e' probabile avere ostruzione dellevie aeree. In questi casi somministrare una terapia di emergenza. Neipazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso e in concomitante trattamento con un ACE- inibitore sono state riportate reazionianafilattoidi; considerare l'utilizzo di tipi di membrane per dialisidiverse o classi diverse di agenti antipertensivi. Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita': raramente sisono verificate reazioni anafilattoidi con rischio di vita per il paziente; evitate dalla temporanea sospensione della terapia prima di ciascuna aferesi. Pazienti che hanno ricevuto ACE-inibitori durante un trattamento desensibilizzante hanno sofferto di reazioni anafilattoidi; evitate quando gli ACE -inibitori erano stati temporaneamente sospesi,ma sono ricomparse subito dopo che il farmaco era stato inavvertitamente risomministrato. Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progrediscea necrosi fulminante e (talvolta) a morte. I pazienti in trattamento che sviluppano ittero o un marcato innalzamento degli enzimi epatici devono interrompere il trattamento con il medicinale e ricevere un adeguato follow up medico. Sono stati riportati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento. Impiegare il farmaco con estrema cautela nei pazienti con malattia collageno vascolare, terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di tali condizioni. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in alcuni casi non hanno rispostoad una terapia antibiotica intensiva. Qualora il farmaco fosse usato in questi pazienti, si raccomanda un controllo periodico della conta leucocitaria e occorre invitare il paziente a segnalare una qualunque manifestazione di infezione. E' stata riportata tosse. Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, il farmaco puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina.Se compare ipotensione ed essa e' ritenuta effetto di questo meccanismo, puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Sono statiosservati innalzamenti del potassio sierico. Se l'uso concomitante difarmaci ai quali e' associato un incremento del potassio sierico viene considerato necessario, monitorare regolarmente il potassio sierico.Nei pazienti diabetici in trattamento con farmaci antidiabetici oralio insulina, monitorare il controllo glicemico durante il primo mese di trattamento. La combinazione con litio non e' generalmente raccomandata. Non iniziare gli ACE inibitori durante la gravidanza. Quando una gravidanza viene accertata, interrompere il trattamento e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. L'uso di lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita'neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Lisinopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamentodi neonati o prematuri.

Interazioni con altri prodotti

Diuretici: l'effetto antipertensivo e' solitamente additivo quando undiuretico e' aggiunto alla terapia di un paziente in trattamento con il farmaco. Nei pazienti gia' in trattamento con diuretici si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa quando viene aggiunto il medicinale. La possibilita' di ipotensionesintomatica puo' essere minimizzata interrompendo il diuretico prima di iniziare il trattamento. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: in alcunipazienti si e' verificata iperpotassiemia. I fattori di rischio di insorgenza dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, puo' portare ad un aumento significativo del potassio sierico. Se il farmaco viene dato con un diureticodisperdente potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Litio: durante la somministrazione concomitante sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio ed aumentare la gia' incrementata tossicita' da litio con gli ACE-inibitori. L'uso con il litio non e' raccomandato, ma se il trattamento in combinazione risulta necessario, deve essere effettuato un attento controllo dei livelli sierici di litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico >= 3g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antipertensivo di un ACE-inibitore. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio siericoe possono portare ad un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. Raramente, si puo' verificare un'insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa come gli anziani o i disidratati. Altri agenti antipertensivi: l'uso concomitante di questi agenti puo' aumentarel'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di nitroglicerina o altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa. L'uso concomitante di certi prodotti medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' dar luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-Inibitori. La concomitante somministrazione di ACE-inibitori e di medicinali antidiabetici (insuline e ipoglicemizzanti orali) puo' causareun aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Il farmaco puo' essere impiegato in concomitanza con acido acetilsalicilico (alle dosi cardiologiche), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nel contenitore originale.