lisinopril id tev 14cpr20+12,5 lisinopril e teva italia srl

Che cosa è lisinopril id tev 14cpr20+12,5?

Lisinopril idro teva compresse prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Lisinopril idro teva risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori e diuretici tiazidici.
Contiene i principi attivi: lisinopril diidrato/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: lisinopril diidrato equivalente a lisinopril 20 mg e idroclorotiazide12,5 mg.
Codice AIC: 037473081 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. E' indicato per i pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con lisinopril in monoterapia (o idroclorotiazide in monoterapia).

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Posologia

La selezione di una idonea dose antiipertensiva di lisinopril e idroclorotiazide dipendera' dalla valutazione clinica del paziente. Deve essere assunto una volta al giorno. La somministrazione di entrambi e' solitamente consigliata dopo la titolazione delle dosi dei singoli componenti. Puo' essere preso in considerazione il passaggio diretto dallamonoterapia alla combinazione fissa. Le compresse da 20 mg/12,5 mg possono essere somministrate ai pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata in monoterapia. Non superare la dose giornaliera massima di 40 mg di lisinopril/25 mg di idroclorotiazide. La terapia diuretica precedente deve essere interrotta due-tre giorni prima di iniziare il trattamento con lisinopril/idroclorotiazide. Qualoracio' non fosse possibile sara' necessario iniziare il trattamento in monoterapia a una dose di 2,5 mg. L'associazione lisinopril/idroclorotiazide e' controindicata per i pazienti affetti da grave insufficienzarenale. In pazienti con una clearance della creatinina tra 30 e 80 ml/min puo' essere usata solo dopo la titolazione dei singoli componenti. La dose iniziale consigliata come monoterapia per questi pazienti e'5-10 mg. Anziani: studi clinici sull'associazione di lisinopril e idroclorotiazide non hanno evidenziato correlazione tra eta' dei pazientie cambiamenti di efficacia e tollerabilita'. Bambini: l'efficacia e la sicurezza di lisinopril/idroclorotiazide nei bambini non sono state stabilite.

Effetti indesiderati

Molto comune (>1/10), comune (>1/100, 1/1000, 1/10.000, >Idroclorotiazide. Infezioni e infestazioni: sialoadenite. Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, mielosoppressione. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibrio elettrolitico. Disturbi psichiatrici: irrequietezza, depressione, disturbi del sonno. Patologie delsistema nervoso: inappetenza, parestesia, senso di mancamento. Patologie dell'occhio: xantopsia, visione offuscata transitoria. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini. Patologie cardiache: ipotensione posturale, aritmie cardiache. Patologie vascolari: angioite necrotizzante. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: disturbi respiratori. Patologie gastrointestinali: irritazione gastrica, diarrea, costipazione, pancreatite. Patologie epatobiliari: ittero. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni di fotosensibilita', eruzione cutanea, reazioni cutanee simili a lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo, orticaria, reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie: disfunzione renale, nefrite interstiziale. Patologie sistemiche:febbre, debolezza. >>Lisinopril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: diminuzione di emoglobina ed ematocrito. Molto raro: depressione midollare acuta, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia emolitica, linfoadenopatia,malattia autoimmune. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Comuni: vertigini, cefalea. Non comune: alterazioni dell'umore, parestesie, vertigini, alterazione del gusto, disturbi del sonno. Raro: confusione mentale. Patologie cardiache e vascolari. Comuni: effetti ortostatici. Non comune: infarto miocardico o accidente cerebrovascolare, talora secondari a ipotensione eccessiva nei pazienti ad alto rischio, palpitazioni, tachicardia. Fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Non comune: rinite. Molto raro: broncospasmo, sinusite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito. Non comune: nausea, doloreaddominale e indigestione. Raro: secchezza delle fauci. Molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite, ittero, insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito. Raro: ipersensibilita'/edema angioneurotico, edema angioneurotico di viso, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe, orticaria, alopecia, psoriasi. Molto raro:diaforesi, pemfigo,necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. E' stato segnalato un complesso di sintomi che puo' includere uno o piu' dei seguenti:febbre, vasculite, mialgia,artralgia/artrite, test positivo agli anticorpi antinucleari (ANA), velocita' di eritrosedimentazione elevata (VES), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologierenali e urinarie. Comune: disfunzione renale. Raro: uremia, insufficienza renale acuta. Molto raro: oliguria/anuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. Raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione non comune: affaticamento, astenia. Esami diagnostici Non comune: aumenti dell'urea ematica, aumenti della creatinina sierica, aumenti degli enzimi epatici, iperkaliemia. Raro: aumento dei livelli di bilirubina sierica, iponatriemia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, la terapia deve essereimmediatamente interrotta e, se appropriato, iniziarne una alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione a tale terapia durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale neonatale; se dovesse verificarsi un'esposizione dal secondo trimestre di gravidanza, siraccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. L'impiego a lungo termine di idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia fetale/placentare e rischio di ritardo della crescita. In seguito a esposizione in prossimita' del parto sono stati osservati, in rari casi, ipoglicemia e trombocitopenia neonatale.L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume del plasma oltre al flusso ematico uteroplacentare. Il lisinopril, che oltrepassa la placenta, e'stato rimosso dal circolo del neonato, con un certo beneficio clinico, mediante dialisi peritoneale e puo' in teoria essere eliminato per exsanguinotrasfusione. Allattamento. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del lisinopril durante l'allattamento, non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento di neonati o prematuri. L'uso di tiazidi da parte delle madri durante tale periodo e' stato associato a una diminuzione, o anche soppressione, della produzione di latte. Sono inoltre stati osservati ipersensibilita' a farmaci sulfonamidici, ipokaliemia e ittero nucleare.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. E' indicato per i pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con lisinopril in monoterapia (o idroclorotiazide in monoterapia).

Controindicazioni ed effetti secondari

Anamnesi di ipersensibilita' al lisinopril o a uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri ACE-inibitori. Anamnesi di ipersensibilita' alla idroclorotiazide o ad altri medicinali sulfonamidici. Edema angioneurotico conseguente a precedente trattamento con ACE-inibitore. Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Grave insufficienza renale (clearance della creatinina POSOLOGIALa selezione di una idonea dose antiipertensiva di lisinopril e idroclorotiazide dipendera' dalla valutazione clinica del paziente. Deve essere assunto una volta al giorno. La somministrazione di entrambi e' solitamente consigliata dopo la titolazione delle dosi dei singoli componenti. Puo' essere preso in considerazione il passaggio diretto dallamonoterapia alla combinazione fissa. Le compresse da 20 mg/12,5 mg possono essere somministrate ai pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata in monoterapia. Non superare la dose giornaliera massima di 40 mg di lisinopril/25 mg di idroclorotiazide. La terapia diuretica precedente deve essere interrotta due-tre giorni prima di iniziare il trattamento con lisinopril/idroclorotiazide. Qualoracio' non fosse possibile sara' necessario iniziare il trattamento in monoterapia a una dose di 2,5 mg. L'associazione lisinopril/idroclorotiazide e' controindicata per i pazienti affetti da grave insufficienzarenale. In pazienti con una clearance della creatinina tra 30 e 80 ml/min puo' essere usata solo dopo la titolazione dei singoli componenti. La dose iniziale consigliata come monoterapia per questi pazienti e'5-10 mg. Anziani: studi clinici sull'associazione di lisinopril e idroclorotiazide non hanno evidenziato correlazione tra eta' dei pazientie cambiamenti di efficacia e tollerabilita'. Bambini: l'efficacia e la sicurezza di lisinopril/idroclorotiazide nei bambini non sono state stabilite.CONSERVAZIONENon conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.AVVERTENZE>>Lisinopril. In pazienti con ipertensione non complicata, raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi trattati con lisinopril, e' piu' probabile che si verifichi ipotensione in pazienti che hanno subito una perdita di volume. E' stata osservata ipotensione sintomatica nei pazienti con insufficienza cardiaca accompagnata o meno da insufficienza renale. Cio' puo' verificarsi con maggiorprobabilita' nei pazienti che hanno gradi piu' severi di insufficienza cardiaca. Monitorare attentamente la fase iniziale della terapia e la regolazione della dose nei pazienti maggiormente a rischio. In alcuni pazienti con pressione arteriosa normale o bassa affetti da insufficienza cardiaca, il trattamento puo' causare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Somministrare con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica e ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro. In pazienti con insufficienza cardiaca, l'ipotensione che si verifica dopo l'inizio del trattamento puo' causare un ulteriore deterioramento della funzionalita' renale. Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia renale pre-esistentehanno sviluppato un aumento dei livelli di urea ematica e di creatinina nel siero, solitamente limitato e transitorio, in particolare quando il trattamento e' stato associato a un diuretico. La somministrazione di lisinopril a pazienti sottoposti a recente intervento di trapianto renale non e' raccomandata. Raramente sono stati segnalati angioedema al viso, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe; cio' puo'verificarsi in qualsiasi momento. Molto raramente sono stati segnalati casi con esiti fatali dovuti ad angioedema associato con edema dellalaringe o edema della lingua. I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato a terapia con ACE-inibitori sono maggiormente a rischio di sviluppare angioedema durante il trattamento. Sono state riscontratereazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati in concomitanza con un ACE-inibitore. Raramente, i pazienti che assumono ACE-inibitori durante l'aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato hanno sviluppato reazioni anafilattoidi tali da risultare in pericolo di vita. Alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori durante trattamento di desensibilizzazione sono andati incontro a reazioni anafilattoidi prolungate. Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e decesso. Sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con funzione renale normale senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. GliACE-inibitori causano una frequenza piu' elevata di angioedema in pazienti di razza nera; inoltre il lisinopril sembra essere meno efficacenel ridurre la pressione arteriosa di tali pazienti. E' stata segnalata una tosse non produttiva, persistente. Nei pazienti che devono essere sottoposti a un intervento chirurgico importante o durante l'anestesia con agenti ipotensivi, il lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina II in seguito al rilascio di renina. In alcuni pazientisi sono riscontrati aumenti dei livelli serici di potassio. In pazienti diabetici controllare la glicemia soprattutto nel primo mese di trattamento. Generalmente l'associazione di litio e lisinopril non e' raccomandata. La terapia non deve essere iniziata quando si pianifica unagravidanza e nemmeno durante. >>Idroclorotiazide: in pazienti con funzionalita' renale compromessa si possono verificare effetti cumulatividei farmaci. Se si sviluppa insufficienza renale progressiva, valutare attentamente la terapia, e considerare un'interruzione del trattamento con i diuretici. Usare con cautela in pazienti con funzionalita' epatica compromessa o disturbi progressivi della funzione epatica. Puo' ridurre la tolleranza al glucosio, causare squilibrio di liquidi ed elettroliti. Nei diabetici, puo' essere necessario un aggiustamento della dose di insulina o di ipoglicemizzanti orali. Aumenti dei livelli dicolesterolo e trigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici. In alcuni pazienti trattati con diuretici tiazidici si puo' verificare iperuricemia, o si puo' sviluppare gotta manifesta. Effettuare periodicamente la determinazione degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. Sebbene con l'uso di diuretici tiazidici sipossa sviluppare ipokaliemia, l'uso concomitante di lisinopril puo' ridurre l'ipokaliemia indotta da diuretici. La possibilita' di ipokaliemia e' maggiore in pazienti con cirrosi epatica, i pazienti che manifestano rapida diuresi, i pazienti che assumono dosi orali inadeguate dielettroliti e i pazienti trattati in concomitanza con corticosteroidio ormone adrenocorticotropo. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio, causare un intermittente aumento dei livelli sierici di calcio e aumentare l'escrezione renale di magnesi; cio' puo' provocare ipomagnesiemia. L'ipercalcemia marcata puo' essere un segno di iperparatiroidismo latente. La somministrazione di tiazidi deve essereinterrotta prima di effettuare i test di funzionalita' paratiroidea. L'idroclorotiazide presente in questo farmaco puo' produrre un risultato positivo nei test anti-doping. Si possono manifestare reazioni di ipersensibilita' in pazienti con o senza anamnesi clinica di asma bronchiale o allergica. E' stata segnalata la possibilita' di attivazione oesacerbazione di lupus eritematoso sistemico. >>Lisinopril/idroclorotiazide: a volte si puo' manifestare ipotensione sintomatica in seguitoall'assunzione della prima dose. Una reazione ipotensiva transitoria non costituisce una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi. Usare cautela nella somministrazione del prodotto a pazienti che presentano stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. Le tiazidi sono inefficaci per i pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min non deve essere somministrato a pazienti con una clearance della creatinina di 30-80 ml/minuto finche' risulti evidente dall'aggiustamento delle dosi dei singoli componenti che e' necessariala somministrazione delle dosi previste dalla preparazione in associazione. La combinazione di un ACE-inibitore e una tiazide non esclude la possibilita' di insorgenza di ipokaliemia. E' necessario effettuare controlli regolari dei livelli di potassio. La somministrazione deve essere interrotta in caso di neutropenia accertata o sospetta.INTERAZIONISono state segnalate le seguenti interazioni tra lisinopril/idroclorotiazide compresse, altri ACE-inibitori o prodotti che contengono idroclorotiazide. Lisinopril diuretici: se viene aggiunto un diuretico al trattamento di un paziente che sta assumendo lisinopril, l'effetto antiipertensivo e' generalmente additivo. I pazienti che stanno gia' assumendo diuretici, possono avvertire in qualche caso un eccessivo calo dipressione arteriosa in seguito all'aggiunta di lisinopril. La possibilita' di insorgenza di ipotensione sintomatica puo' essere ridotta al minimo interrompendo l'assunzione del diuretico prima di iniziare il trattamento con lisinopril. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico = 3 g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori; entrambi esercitano un effetto additivo sull'aumento dei livelli sierici di potassio e possono determinare un peggioramento della funzionalita' renale. Tali effetti sono di solito reversibili. Raramente puo'verificarsi un'insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con compromissione della funzione renale. Altri medicinali antiipertensivi: l'impiego concomitante di questi medicinali puo' aumentare gli effetti ipotensivi del lisinopril. L'uso di nitroglicerina e altri nitrati o vasodolatatori puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa.Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Anestetici: l'impiego concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' determinare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Simpaticomimetici: i simpaticomimetici possono ridurre gli effetti ipotensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere attentamente monitorati. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e di antidiabetici, possa aumentare l'effetto ipoglicemizzante con conseguente rischio di ipoglicemia. Questo effetto si verifica con maggiore probabilita' nelle prime settimane di terapia combinata e nei pazienti con compromissione renale. Nitrati, acido acetilsalicilico, tromboliticie/o beta-bloccanti: il lisinopril puo' essere assunto in concomitanzacon acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.Allopurinolo: la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e allopurinolo aumenta il rischio di insufficienza renale e puo' condurre aun aumento del rischio di leucopenia. Ciclosporina: l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina aumenta il rischio di insufficienza renale e iperkaliemia. Lovastatina: l'uso concomitante di ACE-inibitori e lovastatina aumenta il rischio di iperkaliemia. Procainamide, farmaci citostatici o immunosoppressori: la somministrazione concomitante di ACE-inibitori puo' aumentare il rischio di leucopenia. Emodialisi: l'uso di lisinopril/idroclorotiazide e' sconsigliato per i pazienti che devono essere dializzati. E' necessario evitare tale associazione. Idroclorotiazide amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, corticosteroidi, corticotropina (ACTH) o lassativi stimolanti: l'idroclorotiazide puo' causare squilibri elettrolitici, in particolare ipokaliemia. Sali di calcio: un aumento della calcemia conseguentemente a escrezioneridotta si puo' verificare in seguito a somministrazione con diuretici tiazidici. Glicosidi cardiaci: aumento del rischio di intossicazioneda digitale accompagnato da ipokaliemia indotta da tiazide. Colestiramina e colestipolo: possono ridurre o rallentare l'assorbimento di idroclorotiazide. Pertanto, i diuretici sulfonamidici devono essere assunti almeno 1 ora prima o 4-6 ore dopo questi farmaci. Miorilassanti non-depolarizzanti: l'effetto di questi farmaci puo' essere intensificatoda idroclorotiazide. Farmaci associati a torsioni di punta: a causa del rischio di ipokaliemia, e' opportuno usare cautela nella somministrazione di idroclorotiazide in concomitanza con farmaci associati a torsioni di punta. Sotalolo: l'ipokaliemia indotta da tiazide puo' aumentare il rischio di aritmie indotte da sotalolo. Lisinopril/idroclorotiazide. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o surrogati del sale contenenti potassio. Sebbene nel corso di studi clinici con ACE-inibitori il potassio sierico solitamente rimanesse entro valori normali, in alcuni pazienti si e' manifestata iperkaliemia. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o surrogati del sale contenentipotassio. L'uso di questi, puo' portare a notevole incremento dei livelli di potassio nel siero. Se il lisinopril viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l'ipokaliemia puo' migliorare. Litio. Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. Si sconsiglia l'impiego di entrambi, mase l'associazione e' necessaria, si deve eseguire un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Trimetoprim. L'impiego concomitante di ACE-inibitori e tiazidi con trimetoprim aumenta il rischio di iperkaliemia.EFFETTI INDESIDERATIMolto comune (>1/10), comune (>1/100, 1/1000, 1/10.000, >Idroclorotiazide. Infezioni e infestazioni: sialoadenite. Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, mielosoppressione. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibrio elettrolitico. Disturbi psichiatrici: irrequietezza, depressione, disturbi del sonno. Patologie delsistema nervoso: inappetenza, parestesia, senso di mancamento. Patologie dell'occhio: xantopsia, visione offuscata transitoria. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini. Patologie cardiache: ipotensione posturale, aritmie cardiache. Patologie vascolari: angioite necrotizzante. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: disturbi respiratori. Patologie gastrointestinali: irritazione gastrica, diarrea, costipazione, pancreatite. Patologie epatobiliari: ittero. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni di fotosensibilita', eruzione cutanea, reazioni cutanee simili a lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo, orticaria, reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie: disfunzione renale, nefrite interstiziale. Patologie sistemiche:febbre, debolezza. >>Lisinopril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: diminuzione di emoglobina ed ematocrito. Molto raro: depressione midollare acuta, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia emolitica, linfoadenopatia,malattia autoimmune. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Comuni: vertigini, cefalea. Non comune: alterazioni dell'umore, parestesie, vertigini, alterazione del gusto, disturbi del sonno. Raro: confusione mentale. Patologie cardiache e vascolari. Comuni: effetti ortostatici. Non comune: infarto miocardico o accidente cerebrovascolare, talora secondari a ipotensione eccessiva nei pazienti ad alto rischio, palpitazioni, tachicardia. Fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Non comune: rinite. Molto raro: broncospasmo, sinusite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito. Non comune: nausea, doloreaddominale e indigestione. Raro: secchezza delle fauci. Molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite, ittero, insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito. Raro: ipersensibilita'/edema angioneurotico, edema angioneurotico di viso, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe, orticaria, alopecia, psoriasi. Molto raro:diaforesi, pemfigo,necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme. E' stato segnalato un complesso di sintomi che puo' includere uno o piu' dei seguenti:febbre, vasculite, mialgia,artralgia/artrite, test positivo agli anticorpi antinucleari (ANA), velocita' di eritrosedimentazione elevata (VES), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologierenali e urinarie. Comune: disfunzione renale. Raro: uremia, insufficienza renale acuta. Molto raro: oliguria/anuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. Raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione non comune: affaticamento, astenia. Esami diagnostici Non comune: aumenti dell'urea ematica, aumenti della creatinina sierica, aumenti degli enzimi epatici, iperkaliemia. Raro: aumento dei livelli di bilirubina sierica, iponatriemia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, la terapia deve essereimmediatamente interrotta e, se appropriato, iniziarne una alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione a tale terapia durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale neonatale; se dovesse verificarsi un'esposizione dal secondo trimestre di gravidanza, siraccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. L'impiego a lungo termine di idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia fetale/placentare e rischio di ritardo della crescita. In seguito a esposizione in prossimita' del parto sono stati osservati, in rari casi, ipoglicemia e trombocitopenia neonatale.L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume del plasma oltre al flusso ematico uteroplacentare. Il lisinopril, che oltrepassa la placenta, e'stato rimosso dal circolo del neonato, con un certo beneficio clinico, mediante dialisi peritoneale e puo' in teoria essere eliminato per exsanguinotrasfusione. Allattamento. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del lisinopril durante l'allattamento, non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento di neonati o prematuri. L'uso di tiazidi da parte delle madri durante tale periodo e' stato associato a una diminuzione, o anche soppressione, della produzione di latte. Sono inoltre stati osservati ipersensibilita' a farmaci sulfonamidici, ipokaliemia e ittero nucleare.

Composizione ed Eccipienti

Calcio fosfato dibasico anidro, magnesio stearato, amido pregelatinizzato, mannitolo, amido di mais.

Avvertenze

>>Lisinopril. In pazienti con ipertensione non complicata, raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi trattati con lisinopril, e' piu' probabile che si verifichi ipotensione in pazienti che hanno subito una perdita di volume. E' stata osservata ipotensione sintomatica nei pazienti con insufficienza cardiaca accompagnata o meno da insufficienza renale. Cio' puo' verificarsi con maggiorprobabilita' nei pazienti che hanno gradi piu' severi di insufficienza cardiaca. Monitorare attentamente la fase iniziale della terapia e la regolazione della dose nei pazienti maggiormente a rischio. In alcuni pazienti con pressione arteriosa normale o bassa affetti da insufficienza cardiaca, il trattamento puo' causare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Somministrare con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica e ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro. In pazienti con insufficienza cardiaca, l'ipotensione che si verifica dopo l'inizio del trattamento puo' causare un ulteriore deterioramento della funzionalita' renale. Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia renale pre-esistentehanno sviluppato un aumento dei livelli di urea ematica e di creatinina nel siero, solitamente limitato e transitorio, in particolare quando il trattamento e' stato associato a un diuretico. La somministrazione di lisinopril a pazienti sottoposti a recente intervento di trapianto renale non e' raccomandata. Raramente sono stati segnalati angioedema al viso, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe; cio' puo'verificarsi in qualsiasi momento. Molto raramente sono stati segnalati casi con esiti fatali dovuti ad angioedema associato con edema dellalaringe o edema della lingua. I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato a terapia con ACE-inibitori sono maggiormente a rischio di sviluppare angioedema durante il trattamento. Sono state riscontratereazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati in concomitanza con un ACE-inibitore. Raramente, i pazienti che assumono ACE-inibitori durante l'aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) con destrano solfato hanno sviluppato reazioni anafilattoidi tali da risultare in pericolo di vita. Alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori durante trattamento di desensibilizzazione sono andati incontro a reazioni anafilattoidi prolungate. Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e decesso. Sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con funzione renale normale senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. GliACE-inibitori causano una frequenza piu' elevata di angioedema in pazienti di razza nera; inoltre il lisinopril sembra essere meno efficacenel ridurre la pressione arteriosa di tali pazienti. E' stata segnalata una tosse non produttiva, persistente. Nei pazienti che devono essere sottoposti a un intervento chirurgico importante o durante l'anestesia con agenti ipotensivi, il lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina II in seguito al rilascio di renina. In alcuni pazientisi sono riscontrati aumenti dei livelli serici di potassio. In pazienti diabetici controllare la glicemia soprattutto nel primo mese di trattamento. Generalmente l'associazione di litio e lisinopril non e' raccomandata. La terapia non deve essere iniziata quando si pianifica unagravidanza e nemmeno durante. >>Idroclorotiazide: in pazienti con funzionalita' renale compromessa si possono verificare effetti cumulatividei farmaci. Se si sviluppa insufficienza renale progressiva, valutare attentamente la terapia, e considerare un'interruzione del trattamento con i diuretici. Usare con cautela in pazienti con funzionalita' epatica compromessa o disturbi progressivi della funzione epatica. Puo' ridurre la tolleranza al glucosio, causare squilibrio di liquidi ed elettroliti. Nei diabetici, puo' essere necessario un aggiustamento della dose di insulina o di ipoglicemizzanti orali. Aumenti dei livelli dicolesterolo e trigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici. In alcuni pazienti trattati con diuretici tiazidici si puo' verificare iperuricemia, o si puo' sviluppare gotta manifesta. Effettuare periodicamente la determinazione degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. Sebbene con l'uso di diuretici tiazidici sipossa sviluppare ipokaliemia, l'uso concomitante di lisinopril puo' ridurre l'ipokaliemia indotta da diuretici. La possibilita' di ipokaliemia e' maggiore in pazienti con cirrosi epatica, i pazienti che manifestano rapida diuresi, i pazienti che assumono dosi orali inadeguate dielettroliti e i pazienti trattati in concomitanza con corticosteroidio ormone adrenocorticotropo. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio, causare un intermittente aumento dei livelli sierici di calcio e aumentare l'escrezione renale di magnesi; cio' puo' provocare ipomagnesiemia. L'ipercalcemia marcata puo' essere un segno di iperparatiroidismo latente. La somministrazione di tiazidi deve essereinterrotta prima di effettuare i test di funzionalita' paratiroidea. L'idroclorotiazide presente in questo farmaco puo' produrre un risultato positivo nei test anti-doping. Si possono manifestare reazioni di ipersensibilita' in pazienti con o senza anamnesi clinica di asma bronchiale o allergica. E' stata segnalata la possibilita' di attivazione oesacerbazione di lupus eritematoso sistemico. >>Lisinopril/idroclorotiazide: a volte si puo' manifestare ipotensione sintomatica in seguitoall'assunzione della prima dose. Una reazione ipotensiva transitoria non costituisce una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi. Usare cautela nella somministrazione del prodotto a pazienti che presentano stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. Le tiazidi sono inefficaci per i pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min non deve essere somministrato a pazienti con una clearance della creatinina di 30-80 ml/minuto finche' risulti evidente dall'aggiustamento delle dosi dei singoli componenti che e' necessariala somministrazione delle dosi previste dalla preparazione in associazione. La combinazione di un ACE-inibitore e una tiazide non esclude la possibilita' di insorgenza di ipokaliemia. E' necessario effettuare controlli regolari dei livelli di potassio. La somministrazione deve essere interrotta in caso di neutropenia accertata o sospetta.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, la terapia deve essereimmediatamente interrotta e, se appropriato, iniziarne una alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione a tale terapia durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale neonatale; se dovesse verificarsi un'esposizione dal secondo trimestre di gravidanza, siraccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. L'impiego a lungo termine di idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia fetale/placentare e rischio di ritardo della crescita. In seguito a esposizione in prossimita' del parto sono stati osservati, in rari casi, ipoglicemia e trombocitopenia neonatale.L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume del plasma oltre al flusso ematico uteroplacentare. Il lisinopril, che oltrepassa la placenta, e'stato rimosso dal circolo del neonato, con un certo beneficio clinico, mediante dialisi peritoneale e puo' in teoria essere eliminato per exsanguinotrasfusione. Allattamento. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del lisinopril durante l'allattamento, non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento di neonati o prematuri. L'uso di tiazidi da parte delle madri durante tale periodo e' stato associato a una diminuzione, o anche soppressione, della produzione di latte. Sono inoltre stati osservati ipersensibilita' a farmaci sulfonamidici, ipokaliemia e ittero nucleare.

Interazioni con altri prodotti

Sono state segnalate le seguenti interazioni tra lisinopril/idroclorotiazide compresse, altri ACE-inibitori o prodotti che contengono idroclorotiazide. Lisinopril diuretici: se viene aggiunto un diuretico al trattamento di un paziente che sta assumendo lisinopril, l'effetto antiipertensivo e' generalmente additivo. I pazienti che stanno gia' assumendo diuretici, possono avvertire in qualche caso un eccessivo calo dipressione arteriosa in seguito all'aggiunta di lisinopril. La possibilita' di insorgenza di ipotensione sintomatica puo' essere ridotta al minimo interrompendo l'assunzione del diuretico prima di iniziare il trattamento con lisinopril. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico = 3 g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori; entrambi esercitano un effetto additivo sull'aumento dei livelli sierici di potassio e possono determinare un peggioramento della funzionalita' renale. Tali effetti sono di solito reversibili. Raramente puo'verificarsi un'insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con compromissione della funzione renale. Altri medicinali antiipertensivi: l'impiego concomitante di questi medicinali puo' aumentare gli effetti ipotensivi del lisinopril. L'uso di nitroglicerina e altri nitrati o vasodolatatori puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa.Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Anestetici: l'impiego concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' determinare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Simpaticomimetici: i simpaticomimetici possono ridurre gli effetti ipotensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere attentamente monitorati. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e di antidiabetici, possa aumentare l'effetto ipoglicemizzante con conseguente rischio di ipoglicemia. Questo effetto si verifica con maggiore probabilita' nelle prime settimane di terapia combinata e nei pazienti con compromissione renale. Nitrati, acido acetilsalicilico, tromboliticie/o beta-bloccanti: il lisinopril puo' essere assunto in concomitanzacon acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.Allopurinolo: la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e allopurinolo aumenta il rischio di insufficienza renale e puo' condurre aun aumento del rischio di leucopenia. Ciclosporina: l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina aumenta il rischio di insufficienza renale e iperkaliemia. Lovastatina: l'uso concomitante di ACE-inibitori e lovastatina aumenta il rischio di iperkaliemia. Procainamide, farmaci citostatici o immunosoppressori: la somministrazione concomitante di ACE-inibitori puo' aumentare il rischio di leucopenia. Emodialisi: l'uso di lisinopril/idroclorotiazide e' sconsigliato per i pazienti che devono essere dializzati. E' necessario evitare tale associazione. Idroclorotiazide amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, corticosteroidi, corticotropina (ACTH) o lassativi stimolanti: l'idroclorotiazide puo' causare squilibri elettrolitici, in particolare ipokaliemia. Sali di calcio: un aumento della calcemia conseguentemente a escrezioneridotta si puo' verificare in seguito a somministrazione con diuretici tiazidici. Glicosidi cardiaci: aumento del rischio di intossicazioneda digitale accompagnato da ipokaliemia indotta da tiazide. Colestiramina e colestipolo: possono ridurre o rallentare l'assorbimento di idroclorotiazide. Pertanto, i diuretici sulfonamidici devono essere assunti almeno 1 ora prima o 4-6 ore dopo questi farmaci. Miorilassanti non-depolarizzanti: l'effetto di questi farmaci puo' essere intensificatoda idroclorotiazide. Farmaci associati a torsioni di punta: a causa del rischio di ipokaliemia, e' opportuno usare cautela nella somministrazione di idroclorotiazide in concomitanza con farmaci associati a torsioni di punta. Sotalolo: l'ipokaliemia indotta da tiazide puo' aumentare il rischio di aritmie indotte da sotalolo. Lisinopril/idroclorotiazide. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o surrogati del sale contenenti potassio. Sebbene nel corso di studi clinici con ACE-inibitori il potassio sierico solitamente rimanesse entro valori normali, in alcuni pazienti si e' manifestata iperkaliemia. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o surrogati del sale contenentipotassio. L'uso di questi, puo' portare a notevole incremento dei livelli di potassio nel siero. Se il lisinopril viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l'ipokaliemia puo' migliorare. Litio. Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. Si sconsiglia l'impiego di entrambi, mase l'associazione e' necessaria, si deve eseguire un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio. Trimetoprim. L'impiego concomitante di ACE-inibitori e tiazidi con trimetoprim aumenta il rischio di iperkaliemia.

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