lisinopril id san*28cpr20+12,5 lisinopril e sandoz spa

Che cosa è lisinopril id san 28cpr20+12,5?

Lisinopril idro sand compresse divisibili prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Lisinopril idro sand risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace inibitori e diuretici tiazidici.
Contiene i principi attivi: lisinopril diidrato/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: lisinopril diidrato 21,78 mg (corrispondente a lisinopril 20 mg) ed idroclorotiazide 12,5 mg.
Codice AIC: 038535023 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Contenendo una dose fissa delle singole componenti (20 mg di lisinopril e 12,5 mg di idroclorotiazide), e' indicato in pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dal trattamento con lisinopril da solo (o con idroclorotiazide da solo).

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Posologia

La scelta di una dose antiipertensiva appropriata di lisinopril e idroclorotiazide deve avvenire dopo aver valutato la risposta clinica delpaziente. Somministrare una volta al giorno. La somministrazione dell'associazione fissa e', generalmente, consigliata solo dopo la titolazione dei singoli componenti. Solo quando la condizione clinica del paziente viene giudicata idonea, puo' avvenire il passaggio diretto dallamonoterapia all'associazione fissa. Le compresse da 10 mg/12,5 mg possono essere somministrate nei pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dall'assunzione di 10 mg di lisinoprilda solo. Le compresse da 20 mg/12,5 mg possono essere somministrate nei pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dall'assunzione di 20 mg di lisinopril da solo. Non deve essere superata la dose massima giornaliera di 40 mg di lisinopril/25 mg di idroclorotiazide. >>Precedente trattamento con diuretici: dopo la dose iniziale si puo' verificare ipotensione sintomatica; cio' e' piu' probabile che accada in pazienti ipovolemici e/o che hanno subito perdita di sodio in conseguenza di una precedente terapia diuretica. La terapiadiuretica deve essere sospesa per 2-3 giorni prima di iniziare la terapia con l'associazione. Se cio' non fosse possibile, il trattamento deve essere iniziato con lisinopril da solo, alla dose di 2,5 mg. Questa categoria di pazienti deve essere attentamente monitorata per i sintomi oggettivi e soggettivi di ipotensione, dopo l'assunzione della prima dose. >>Compromissione della funzione renale: e' controindicato neipazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina >Anziani: l'eta' non e' associata a cambiamenti di efficacia e tollerabilita'. >>Bambini: la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini non sono state stabilite.

Effetti indesiderati

>>Studi clinici. COMUNI (>1/100 1/1000 1/10.000 >Altri: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, test ANA-positivo, velocita' di eritrosedimentazione elevata, eosinofilia, leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. >>Esami diagnostici: raramente si sono verificate alterazioni, clinicamente rilevanti, dei parametri dei test di laboratorio. Occasionalmente, sono state osservate iperglicemia, iperuricemia, iperkaliemia o ipokaliemia. In seguito a trattamento con tiazidi, sono stati osservati aumenti dei livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue. Di solito, nei pazienti che non presentano una preesistente compromissione renale, e' stato osservato un ridotto aumento dell'urea nel sangue e dellacreatinina nel siero. Se tali aumenti persistono essi sono reversibili, solitamente, dopo la sospensione del trattamento. Sono stati segnalati effetti indesiderati a carico del midollo osseo che si manifestavano come anemia e/o trombocitopenia e/o leucopenia. Raramente e' stata segnalata agranulocitosi, ma non e' stato stabilita una relazione causale con il medicinale. Frequentemente, sono state riferite lievi diminuzioni dell'emoglobina e dell'ematocrito in pazienti ipertesi, ma raramente sono state clinicamente rilevanti, a meno che non coesistesse un'altra causa di anemia. Raramente si sono avuti innalzamenti degli enzimi epatici e/o della bilirubina sierica, ma non e' stata stabilita una reazione causale con il prodotto. Raramente e' stata segnalata anemia emolitica. >>Eventi segnalati con idroclorotiazide: anoressia, irritazione gastrica, stipsi, ittero (ittero colestatico intraepatico), pancreatite, sialoadenite, vertigine, xantopsia, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, porpora, fotosensibilita', orticaria, vasculite necrotizzante (vasculite cutanea), febbre, difficolta' respiratoria inclusa polmonite ed edema polmonare,reazioni anafilattiche, iperglicemia, glicosuria, iperuricemia, squilibri elettrolitici incluso iponatriemia, spasmo muscolare, irrequietezza, offuscamento transitorio della vista, insufficienza renale, aritmia cardiaca, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, necrolisi epidermica tossica e nefrite interstiziale. >>Eventi segnalati con lisinopril: infarto del miocardio o disfunzioni cerebrovascolari, possibilmente secondari ad un'eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio, tachicardia, angina pectoris, sincope, rossore, reazioni anafilattiche, sindrome di Reynaud, proteinuria, fotosensibilita', dolori addominali e dispepsia, alterazioni dell'umore, confusione mentale, vertigini. Si possono verificare disturbi del gusto e disturbi del sonno, broncospasmo, rinite, sinusite, alopecia, orticaria, sudorazione, prurito,psoriasi e lesioni cutanee gravi (inclusi pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme), iponatriemia, uremia, oliguria/anuria, disfunzione renale, insufficienza renale acuta, pancreatite, epatite (epatocellulare o colestatica), itteroed anemia emolitica.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza. Qualora venga pianificata o confermata una gravidanza, deve essere intrapreso un trattamento alternativo, non appena possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori negli esseri umani, manell'esiguo numero di soggetti esposti durante il primo trimestre di gravidanza non si e' verificata nessuna malformazione. E' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'utilizzo prolungato di lisinopril durante il secondo e il terzo mese di gravidanza determina tossicita' nel feto (riduzione della funzione renale, riduzione dei livelli di liquido amniotico, ritardo nella formazione delle ossa del cranio) e nei neonati (insufficienza renale neonatale, ipotensione, iperkaliemia). L'utilizzo prolungato di idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia feto-placentare e rischio di ritardo nella crescita. Inoltre, sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati in seguito a esposizione in prossimita' del termine della gravidanza. L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume del plasma come anche il flusso ematico uteroplacentare. In caso di utilizzo del farmaco a partire dal secondo trimestre di gravidanza e' necessario un controllo ecografico della funzione renale e delle ossa della testa. E' controindicato durante l'allattamento. Sia il lisinopril sia l'idroclorotiazide sono escreti nel latte materno. L'uso di tiazidi durante il periodo dell'allattamento puo' comportare una riduzione o una interruzione della montata lattea. Nel feto o nel neonato possono verificarsi ipersensibilita' ai derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero. A causa dei rischi potenziali per il feto, dovuti alle reazioni avverse associate all'utilizzo dientrambe le sostanze, sara' necessario valutare, a seconda dell'importanza della terapia per la madre, se interrompere l'allattamento o sospendere la terapia stessa.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Contenendo una dose fissa delle singole componenti (20 mg di lisinopril e 12,5 mg di idroclorotiazide), e' indicato in pazienti in cui la pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata dal trattamento con lisinopril da solo (o con idroclorotiazide da solo).

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al lisinopril o ad uno degli eccipienti, o agli altri ACE inibitori. Ipersensibilita' all'idroclorotiazide o ad altri medicinali sulfonamidici. Edema angioneurotico associato ad un precedente trattamento con ACE inibitori. Edema angioneurotico idiopatico ereditario. Grave insufficienza renale o epatica. Stenosi dell'arteria renale. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Calcio fosfato dibasico diidrato, croscarmellosa sodica, mannitolo, amido di mais, magnesio stearato, ferro ossido rosso (E172).

Avvertenze

Raramente e' stata osservata ipotensione sintomatica. E' piu' probabile in condizioni di squilibrio idrico o elettrolitico. Si deve fare particolare attenzione quando la terapia e' somministrata a pazienti concardiopatia o cerebropatia ischemica, dato che una eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe causare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Somministrare con cautela nei pazienti con stenosi aortica, stenosi mitrale o con cardiomiopatia ipertrofica. Non deve essere somministrato a pazienti con clearance della creatinina compresa tra 30 e 80 ml/min, finche la titolazione dei singoli componenti non abbia prima dimostrato la necessita' di somministrare la dose presente nell'associazione. In presenza di ipertensione renovascolare, il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale e' aumentato. Usare con cautela in pazienti con funzione epatica compromessa o con un'epatopatia progressiva, in quanto minime alterazioni del bilancio idro-elettrolitico possono evolvere in coma epatico. In pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, il lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina secondaria al rilascio compensatorio di renina; cio' puo' essere corretto mediante espansione del volume plasmatico. La terapia con tiazidi puo' alterare la tolleranza al glucosio e puo' accrescere i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. La glicemia deve essere attentamente monitorata nei pazienti precedentemente trattati con farmaci antidiabetici orali o insulina, vale a dire durante il primo mese di trattamento con l'ACE inibitore. Puo' rendersi necessario un aggiustamento della dose degli antidiabetici, compresa l'insulina. I tiazidici possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio e causare aumentilievi e intermittenti dei livelli di calcio. Un'ipercalcemia marcata puo' svelare un iperparatiroidismo asintomatico. Il trattamento con tiazidici puo' causare iperuricemia e/o gotta. Il lisinopril puo', tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e, di conseguenza, attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide. Ad intervalli regolari si devono effettuare controlli periodici degli elettrolitisierici. Soprattutto durante le prime settimane di trattamento si puo' verificare angioedema delle estremita', del viso, delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe. I pazienti che assumono tiazidici, anche se non hanno precedenti di episodi allergici o asma bronchiale, possono sviluppare reazioni di ipersensibilita'; con l'uso di tiazidici e' stata riportata esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico. E' richiesta particolare cautela nei pazienti in trattamento con ACE inibitori che devono esseresottoposti a una terapia desensibilizzante in quanto sono state descritte reazioni anafilattiche intense, che potevano mettere in pericolo la vita del paziente. Sono state descritte reazioni anafilattiche in pazienti sottoposti a dialisi con membrane a elevato flusso o sottoposti a LDL-aferesi mediante assorbimento con destrano solfato; si consiglia di utilizzare altre membrane o passare a un altro tipo di terapia. La perdita di potassio indotta dai diuretici tiazidici viene, in genere, attenuata dall'effetto risparmiatore di potassio del lisinopril. Gli ACE inibitori possono indurre tosse persistente. Il rischio di neutropenia e' in relazione alla dose e al tipo e dipende dallo stato clinico del paziente; questa e' reversibile dopo l'interruzione della terapia. Si puo' verificare proteinuria. Gli ACE inibitori provocano una piu' alta incidenza di angioedema nei pazienti di razza nera rispetto aipazienti di razza bianca. Il lisinopril, un componente dell'associazione a dose fissa, se somministrato a pazienti di razza Afro-Caraibica,puo' mostrare una risposta terapeutica ridotta.

Gravidanza e Allattamento

Non deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza. Qualora venga pianificata o confermata una gravidanza, deve essere intrapreso un trattamento alternativo, non appena possibile. Non sono stati condotti studi controllati con ACE inibitori negli esseri umani, manell'esiguo numero di soggetti esposti durante il primo trimestre di gravidanza non si e' verificata nessuna malformazione. E' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'utilizzo prolungato di lisinopril durante il secondo e il terzo mese di gravidanza determina tossicita' nel feto (riduzione della funzione renale, riduzione dei livelli di liquido amniotico, ritardo nella formazione delle ossa del cranio) e nei neonati (insufficienza renale neonatale, ipotensione, iperkaliemia). L'utilizzo prolungato di idroclorotiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' causare ischemia feto-placentare e rischio di ritardo nella crescita. Inoltre, sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati in seguito a esposizione in prossimita' del termine della gravidanza. L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume del plasma come anche il flusso ematico uteroplacentare. In caso di utilizzo del farmaco a partire dal secondo trimestre di gravidanza e' necessario un controllo ecografico della funzione renale e delle ossa della testa. E' controindicato durante l'allattamento. Sia il lisinopril sia l'idroclorotiazide sono escreti nel latte materno. L'uso di tiazidi durante il periodo dell'allattamento puo' comportare una riduzione o una interruzione della montata lattea. Nel feto o nel neonato possono verificarsi ipersensibilita' ai derivati delle sulfonamidi, ipokaliemia e ittero. A causa dei rischi potenziali per il feto, dovuti alle reazioni avverse associate all'utilizzo dientrambe le sostanze, sara' necessario valutare, a seconda dell'importanza della terapia per la madre, se interrompere l'allattamento o sospendere la terapia stessa.

Interazioni con altri prodotti

La riduzione del potassio causata dai diuretici tiazidici viene attenuata, in genere, dall'effetto risparmiatore di potassio del lisinopril. L'uso di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, puo' determinare un significativo aumento del potassio sierico. Se l'impiego concomitante con uno qualsiasi di questi agenti e' ritenuto appropriato, essi devono essere utilizzati con cautela e con frequenti controlli del potassio sierico. Litio Il litio, generalmente, non deve essere somministrato con idiuretici o con gli ACE inibitori. Entrambi, infatti, riducono la clearance renale del litio e comportano un elevato rischio di tossicita'.Se l'associazione si dimostra necessaria, devono essere attentamente monitorati i livelli sierici di litio. L'uso concomitante con antidiabetici puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante, determinando un aumento del rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno puo' verificarsi con maggiore probabilita' durante le prime settimane di trattamento e nei pazienti con compromissione renale. L'uso concomitante con FANS (es. inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (>3g/die) e FANS non selettivi) puo' ridurre l'effetto antiipertensivo e diuretico degli ACE inibitori e dei diuretici tiazidici. Nei pazienti con disfunzione renale in trattamento con FANS, la contemporanea somministrazione di lisinopril puo' determinare un ulteriore deterioramento della funzione renale, inclusa la possibilita' di insufficienza renale acuta, e un aumento dei livelli di potassio sierico. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente reidratati e dovra' essere monitorata la funzione renale sia all'inizio della terapia associata sia, successivamente, a intervalli periodici. L'uso concomitante con allopurinolo aumenta il rischio di insufficienza renale. L'uso concomitante con ciclosporina aumenta il rischio di insufficienza renale e iperkaliemia. L'uso concomitante con lovastatina aumenta il rischio di iperkaliemia. Probenecid: l'uso concomitante puo' determinare un incrementodei livelli sierici di tiazide. Trimetoprim: l'uso concomitante aumenta il rischio di iperkaliemia. L'ipokaliemia indotta dal trattamento con tiazide puo' incrementare gli effetti dei glicosidi digitalici. L'ipokaliemia causata dal trattamento con tiazide puo' incrementare il rischio di aritmie indotte dal sotalolo. La somministrazione concomitante di colestiramina o colestipolo riduce l'eliminazione della tiazide rispettivamente dell'85% e del 43%. Se l'assunzione concomitante di colestiramina/colestipolo con il medicinale si rendesse necessaria, le due somministrazioni devono essere distanziate di alcune ore. Antidepressivi triciclici/antipsicotici: possono aumentare gli effetti ipotensivi degli ACE inibitori. Farmaci che inducono torsioni di punta: non devono essere utilizzati in associazione con idroclorotiazide. Corticosteroidi, amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, corticotropina (ACHT) o lassativi stimolanti: l'idroclorotiazide puo' intensificare lo squilibrio elettrolitico e causare, in particolare, ipokaliemia. Altri antiipertensivi: possono verificarsi effetti additivi. Simpaticomimetici: possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE inibitori. Allopurinolo, procainamide, agenti citostatici o immunosoppressori: l'uso concomitante di ACE inibitori puo' aumentare il rischio di leucopenia. Sali di calcio: in seguito all'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' verificarsi un aumento dei livelli serici di calcio dovuto ariduzione dell'escrezione. Le tiazidi possono incrementare la risposta alla tubocurarina. Il farmaco non e' indicato nei pazienti che necessitano di dialisi poiche' e' stata segnalata un'alta incidenza di reazioni anafilattiche nei pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso e trattati, contemporaneamente, con ACE inibitori. Questa associazione, pertanto, deve essere evitata.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.