lantus sc 5cart 100u/ml 3ml insulina glargine sanofi srl

Che cosa è lantus sc 5cart 100u/ml 3ml?

Lantus soluzione iniettabile prodotto da sanofi srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Lantus risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agente diabetico
Contiene i principi attivi: insulina glargine
Composizione Qualitativa e Quantitativa: insulina glargine
Codice AIC: 035724069 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di adulti, adolescenti e bambini a partire dai 6 anni di eta' con diabete mellito, quando sia necessario un trattamento insulinico.

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Posologia

Lantus contiene insulina glargine, un analogo dell'insulina, che ha una durata d'azione prolungata. Esso deve essere somministrato una volta al giorno, a qualsiasi ora del giorno ma sempre alla stessa ora ognigiorno. Il dosaggio e l'ora della somministrazione deve essere adattato individualmente. Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, il farmaco puo' essere somministrato insieme a farmaci antidiabetici attivi per via orale. Nei bambini, l'efficacia e la sicurezza del farmacos sono state dimostrate solo quando somministrato alla sera. A causa dellalimitata esperienza, l'efficacia e la sicurezza del farmaco non sono state dimostrate nei bambini al di sotto dei 6 anni di eta'. Quando sisostituisce un regime terapeutico a base di insulina ad azione intermedia o prolungata con un regime con questo farmaco, puo' essere richiesto un cambiamento della dose di insulina basale e deve essere adattato il trattamento antidiabetico concomitante. Per ridurre il rischio diipoglicemia notturna e mattutina, i pazienti che cambieranno il loro regime insulinico basale da insulina NPH due volte al giorno a Lantus una volta al giorno dovranno ridurre la loro dose giornaliera di insulina basale del 20-30 % durante le prime settimane di trattamento. Durante le prime settimane la diminuzione dovrebbe, almeno in parte, essere compensata da un incremento di insulina prima dei pasti; dopo tale periodo il regime dovra' essere adeguato individualmente. Come nel casodi altri analoghi dell'insulina, i pazienti trattati con dosi elevatedi insulina a causa della presenza di anticorpi anti-insulina umana possono mostrare un miglioramento della risposta all'insulina se sottoposti alla terapia con questo farmaco. Si raccomanda di attuare controlli metabolici frequenti nel periodo di passaggio da un tipo di insulina ad un altro e nelle prime settimane successive. Puo' verificarsi chein seguito al miglioramento del controllo metabolico ed al conseguente aumento della sensibilita' all'insulina sia necessario effettuare unulteriore aggiustamento della dose. L'aggiustamento della dose puo' essere necessario anche se, per esempio, cambiano il peso del paziente o il suo stile di vita, l'ora della somministrazione o si verificano altre circostanze che possono causare un'aumentata sensibilita' all'ipo- o iperglicemia. Il farmaco viene somministrato per via sottocutanea;non deve essere somministrato per via endovenosa. La durata d'azione prolungata dipende dalla sua iniezione nel tessuto sottocutaneo. La somministrazione per via endovenosa della dose che e' di solito usata per via sottocutanea puo' provocare una grave ipoglicemia. Non ci sono differenze clinicamente rilevanti nei livelli sierici di insulina o di glucosio dopo somministrazione di Lantus nella parete addominale, nel muscolo deltoide o nella coscia. E' necessario ruotare i siti di iniezione all'interno dell'area prescelta tra un'iniezione e la successiva.Lantus non deve essere miscelato con nessun altro tipo di insulina o diluito. Miscelandolo o diluendolo si puo' modificarne il profilo di durata/azione e la miscelazione puo' provocarne la precipitazione. A causa della limitata esperienza, l'efficacia e la sicurezza del farmaco non puo' essere stabilita nei pazienti con ridotta funzionalita' epatica o pazienti con una insufficienza renale media/grave.

Effetti indesiderati

L'ipoglicemia, che generalmente e' l'effetto indesiderato piu' frequente della terapia insulinica, puo' essere causata da una dose di insulina troppo elevata rispetto a quella richiesta. Le seguenti reazioni avverse correlate provenienti dagli studi clinici sono riportate di seguito suddivise per sistema di organo e in base all'incidenza decrescente. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Gli attacchi ipoglicemici gravi, soprattutto se ricorrenti, possono causare danni neurologici. Gli episodi ipoglicemici prolungati oseveri possono costituire una minaccia per la vita. In molti pazientii segni ed i sintomi di ipoglicemia centrale sono preceduti da segni di contro-regolazione adrenergica. Generalmente, piu' elevato e piu' rapido e' l'abbassamento dei livelli di glucosio ematico, tanto piu' marcati si presentano i fenomeni di contro-regolazione e i relativi sintomi. >>Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche Le reazioni allergiche all'insulina di tipo immediato sono rare. Tali reazioni all'insulina o agli eccipienti possono essere associate, per esempio, a reazioni cutanee generalizzate, angioedema, broncospasmo, ipotensione e shock e possono rappresentare una minaccia per la vita. La somministrazione di insulina puo' determinare la formazione di anticorpi anti-insulina. In alcuni studi clinici gli anticorpi che mostravano reazioni crociate con l'insulina umana e con l'insulina glargine sono stati osservati con la stessa frequenza nei gruppi trattati con insulina NPH e in quelli trattati con insulina glargine. In rari casi la presenza di tali anticorpi anti-insulina puo' richiedere un aggiustamentodel dosaggio di insulina al fine di correggere una tendenza all'iperglicemia o all'ipoglicemia. >>Patologie del sistema nervoso. Molto rari: disgeusia. >>Patologie dell'occhio. Raro: alterazioni della vista. Una variazione marcata del controllo glicemico puo' causare una compromissione temporanea della vista, dovuta ad una temporanea alterazione della imbibizione e dell'indice di rifrazione del cristallino. Raro: retinopatia. Il miglioramento a lungo termine del controllo glicemico diminuisce il rischio di progressione di retinopatia diabetica. L'intensificazione della terapia insulinica e il conseguente repentino miglioramento del controllo glicemico possono tuttavia essere associati ad unpeggioramento temporaneo della retinopatia diabetica. Nei pazienti affetti da retinopatia proliferativa, in particolare in quelli non trattati con la fotocoagulazione, episodi ipoglicemici gravi possono causare amaurosi transitoria. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Come in tutte le terapie insuliniche, si puo' verificare una lipodistrofia nel sito di iniezione che rallenta l'assorbimento locale di insulina. La rotazione continua del sito di iniezione all'interno dell'area di iniezione prescelta puo' contribuire a ridurre o a prevenire queste reazioni. Comune: lipoipertrofia. Non comune: lipoatrofia. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Molto rari: mialgia. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni nel sito d'iniezione. Tali reazionicomprendono arrossamento, dolore, prurito, orticaria, edema o infiammazione. La maggior parte delle reazioni minori alle insuline nel sito d'iniezione di solito si risolvono nel giro di alcuni giorni o settimane. Raro: edema. Raramente l'insulina puo' causare ritenzione sodica ed edema, particolarmente se uno scarso controllo metabolico precedentee' stato migliorato con una terapia insulinica intensiva. In generaleil profilo di sicurezza nei pazienti di eta' <= 18 anni e' simile a quello osservato nei pazienti > 18 anni. Gli effetti indesiderati riportati dopo la commercializzazione del farmaco comprendono reazioni nel sito di iniezione (dolore nel sito di iniezione, reazione nel sito di iniezione) e reazioni cutanee (rash, orticaria) relativamente piu' frequenti in pazienti di eta' <= 18 anni rispetto a quelli > 18 anni. Nonsono disponibili dati clinici sulla sicurezza in pazienti di eta' inferiore a 6 anni.

Indicazioni

Trattamento di adulti, adolescenti e bambini a partire dai 6 anni di eta' con diabete mellito, quando sia necessario un trattamento insulinico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Zinco cloruro m-cresolo, glicerolo, acido cloridrico, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Il farmaco non e' l'insulina di prima scelta nel trattamento della chetoacidosi diabetica. In tali casi si consiglia invece l'insulina rapida somministrata per via endovenosa. La sicurezza e l'efficacia di Lantus sono state determinate negli adolescenti e bambini a partire dai 6anni di eta'. A causa della limitata esperienza, l'efficacia e la sicurezza del farmaco non puo' essere stabilita nei bambini al di sotto dei 6 anni di eta', nei pazienti con ridotta funzionalita' epatica o nei pazienti con una insufficienza renale media/grave. In pazienti affetti da insufficienza renale la richiesta di insulina puo' diminuire a causa della ridotta eliminazione insulinica. Negli anziani, il deterioramento progressivo della funzione renale puo' causare una diminuzione costante della domanda di insulina. E' possibile che in pazienti affetti da insufficienza epatica grave la richiesta di insulina diminuisca a causa della capacita' ridotta di gluconeogenesi e del ridotto metabolismo insulinico. Se il controllo glicemico non e' ottimale o se il paziente mostra una tendenza ad episodi iperglicemici o ipoglicemici, sidevono rivedere l'aderenza del paziente al regime di trattamento prescritto, i siti e le tecniche di iniezione, l'uso del sistema a penna etutti gli altri fattori rilevanti prima di considerare un aggiustamento della dose. Il passaggio ad altro tipo o marca di insulina deve essere fatto sotto stretto controllo medico e puo' richiedere modifiche del dosaggio. La somministrazione di insulina puo' determinare la formazione di anticorpi anti-insulina. In rari casi la presenza di tali anticorpi anti-insulina puo' richiedere un aggiustamento del dosaggio di insulina al fine di correggere una tendenza all'iperglicemia o all'ipoglicemia. La frequenza di eventi ipoglicemici dipende dal profilo di azione dei vari tipi di insulina usati e possono quindi cambiare quandoviene modificato il regime di trattamento. A causa di un maggiore apporto di insulina basale con il farmaco, potrebbe verificarsi ipoglicemia con minor frequenza durante la notte ed una maggior frequenza di prima mattina. Si devono prendere precauzioni particolari e si consigliadi effettuare un monitoraggio piu' frequente del glucosio ematico neipazienti nei quali gli episodi ipoglicemici possono essere di particolare rilevanza clinica. I pazienti devono saper riconoscere le circostanze in cui i sintomi premonitori dell'ipoglicemia sono diminuiti. I sintomi di allarme dell'ipoglicemia possono cambiare, risultare meno evidenti o assenti in certi gruppi a rischio. Questi includono pazienti:con marcato miglioramento del controllo glicemico, nei quali l'ipoglicemia si sviluppa gradualmente, anziani, che sono passati da un'insulina animale a un'insulina umana, con neuropatia autonomica, con una lunga storia di diabete, che soffrono di disturbi psichiatrici, che ricevono contemporaneamente un trattamento con alcuni altri farmaci. Tali situazioni possono provocare ipoglicemia grave prima che il paziente nesia consapevole. Gli effetti prolungati della somministrazione sottocutanea di insulina glargine possono ritardare la normalizzazione di una ipoglicemia. Se si osservano valori di emoglobina glicosilata normali o diminuiti si deve considerare la possibilita' che si siano verificati episodi ricorrenti, non riconosciuti di ipoglicemia. L'aderenza del paziente alla dose e al regime dietetico, una corretta somministrazione di insulina ed il riconoscimento dei sintomi dell'ipoglicemia sonoessenziali per ridurre il rischio di ipoglicemia. I fattori che aumentano la suscettibilita' all'ipoglicemia richiedono un monitoraggio particolarmente attento e potrebbe essere necessario aggiustare la dose. Tali fattori includono: variazione dell'area di iniezione, miglioramento della sensibilita' all'insulina, esercizio fisico non abituale, aumentato o prolungato, disturbi intercorrenti, assunzione inadeguata di cibo, omissione di pasti, consumo di alcool, disordini non compensati del sistema endocrino, trattamento concomitante con alcuni altri farmaci. Le malattie intercorrenti richiedono un monitoraggio metabolico intensificato. In alcuni casi e' consigliabile eseguire i test delle urine per i chetoni e spesso e' necessario aggiustare la dose di insulina. La domanda di insulina di solito aumenta. I pazienti con diabete di tipo 1 devono mantenere un apporto regolare di carboidrati, se pure inpiccole quantita', anche se mangiano poco o non sono in grado di mangiare, oppure vomitano e non devono mai sospendere completamente la somministrazione di insulina.

Gravidanza e Allattamento

Per insulina glargine non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte nel corso di studi clinici controllati. Un numero limitato di gravidanze esposte al medicinale osservate dopo la commercializzazione non indica effetti avversi dell'insulina glargine sulla gravidanza o sulla salute del feto e del neonato. Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici di rilievo. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. I dati clinici disponibili non sono sufficienti per escludere rischi. L'utilizzo puo' essere preso in considerazione durante la gravidanza, se necessario. E' essenziale che le pazienti con diabete preesistente o gravidico mantengano un controllo metabolico soddisfacente durante tutto il corso della gravidanza. La richiesta di insulina puo' diminuire durante il primo trimestre e generalmente aumenta durante il secondo e terzo trimestre. Immediatamente dopo il parto, la quantita' di insulina necessaria diminuisce rapidamente. Un attento controllo della glicemia e' quindi essenziale. Le donneche allattano possono richiedere un aggiustamento del dosaggio insulinico e della dieta.

Interazioni con altri prodotti

La somministrazione concomitante di alcune sostanze influenza il metabolismo del glucosio e puo' richiedere un aggiustamento della dose di insulina glargine. Le sostanze che possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante e la suscettibilita' all'ipoglicemia includono farmaci antidiabetici orali, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina(ACE), disopiramide, fibrati, fluoxetina, inibitori della monoamino-ossidasi (MAO), pentossifillina, propoxifene, salicilati e antibiotici sulfonamidi. Le sostanze che possono ridurre l'effetto ipoglicemizzante includono: corticosteroidi, danazolo, diazossido, diuretici, glucagone, isoniazide, estrogeni e progestinici, derivati della fenotiazina, somatropina, agenti simpaticomimetici, salbutamolo, terbutalina, ormoni tiroidei, specialita' medicinali antipsicotiche atipiche e inibitoridella proteasi. Beta-bloccanti, clonidina, sali di litio o alcool possono potenziare o ridurre l'effetto ipoglicemizzante dell'insulina. Lapentamidina puo' causare ipoglicemia, che talvolta puo' essere seguita da iperglicemia. Inoltre, sotto l'effetto di farmaci simpaticoliticicome beta-bloccanti, clonidina, guanetidina e reserpina, i segni di contro-regolazione adrenergica possono essere ridotti o assenti.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Cartucce integre: conservare in frigorifero ad una temperatura compresa fra i 2 gradi C e gli 8 gradiil medicinale a diretto contatto con il compartimento congelatore o con buste refrigeranti. Conservare la cartuccia nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.