ladip 14 compresse rivestite 6mg lacidipina ist.chim.internaz. rende srl

Che cosa è ladip 14cpr riv 6mg?

Ladip compresse rivestite prodotto da ist.chim.internaz. rende srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ladip risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di derivati diidropiridinici.
Contiene i principi attivi: lacidipina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: lacidipina.
Codice AIC: 028804045 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione arteriosa come monoterapia o in associazione ad altri farmaci antiipertensivi quali beta-bloccanti, diuretici, ACE-inibitori.

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Posologia

Adulti: la dose iniziale e' di 2 mg (mezza compressa da 4 mg) una volta al giorno. Il trattamento va possibilmente adattato alla gravita' della malattia ipertensiva in funzione delle necessita' individuali e della risposta del singolo paziente. La dose puo' essere aumentata a 4 mg e se necessario a 6 mg, dopo aver lasciato un tempo adeguato perche' si instauri l'effetto farmacologico completo. In pratica tale tempo non deve essere inferiore alle 3-4 settimane, a meno che la condizioneclinica non richieda un piu' rapido passaggio ad un dosaggio superiore. Il farmaco deve essere assunto alla stessa ora ogni giorno, preferibilmente la mattina, indipendentemente dall'assunzione di cibo. Non e'richiesta alcuna modificazione del dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata. Non sono disponibili sufficienti dati per fornire una raccomandazione relativamente ai pazienti con insufficienza epatica grave. Insufficienza renale: poiche' la lacidipina non e' eliminata per via renale, il dosaggio non richiede alcuna modificazione. Bambini: non esistono dati relativi all'uso nei bambini. Pazientianziani: non e' richiesta alcuna modificazione del dosaggio. Il trattamento puo' essere continuato a tempo indeterminato.

Effetti indesiderati

Disturbi psichiatrici. Molto raro: depressione. Patologie del sistemanervoso. Comune: cefalea, vertigini; molto raro: tremore. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni, tachicardia; non comune: aggravamento di preesistente angina pectoris, sincope, ipotensione. Come per altri farmaci diidropiridinici, in un ristretto numero di pazienti e' stato riscontrato un aggravamento di preesistente angina pectoris, particolarmente dopo l'inizio del trattamento. Tale riscontro risulta piu' probabile in pazienti affetti da cardiopatia-ischemica sintomatica. Patologie vascolari. Comune: vampate. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrici, nausea; non comune: iperplasia gengivale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash cutaneo (incluso eritema e prurito); raro: angioedema, orticaria. Patologie renali e urinarie. Comune: poliuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, edema. Esami diagnostici. Comune: aumento reversibile della fosfatasi alcalina (aumenti clinicamente significativi non sono comuni).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa come monoterapia o in associazione ad altri farmaci antiipertensivi quali beta-bloccanti, diuretici, ACE-inibitori.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; grave stenosi aortica; gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio; povidone; magnesio stearato; ipromellosa; titanio diossido (E 171); polietilenglicole (PEG) 400; polisorbato 80.

Avvertenze

Negli studi specialistici effettuati e' stato dimostrato che la lacidipina non altera la funzione spontanea del nodo seno-atriale ne' prolunga il tempo di conduzione a livello del nodo atrio-ventricolare. Tuttavia, deve essere tenuta in considerazione la potenzialita' teorica dei calcio-antagonisti di influire sull'attivita' dei nodi SA e AV e pertanto la lacidipina deve essere usata con cautela nel trattamento di pazienti con preesistenti anomalie nell'attivita' dei nodi SA e AV. La lacidipina deve essere usata con cautela in pazienti con prolungamentocongenito o acquisito e documentato dell'intervallo QT, o che siano trattati contemporaneamente con farmaci noti per prolungare l'intervallo QT, come antiaritmici di classe I e III, antidepressivi triciclici, alcuni antipsicotici, antibiotici (ad es. eritromicina) e alcuni antistaminici (ad es. terfenadina). Il farmaco deve essere usato con cautela: in pazienti con ridotta riserva cardiaca; nei pazienti con angina pectoris precedentemente diagnosticata cosi' come in pazienti che sviluppano un'angina pectoris instabile durante il trattamento; in pazientireduci da infarto miocardico recente. Non esistono dati che documentino che lacidipina sia utile per la prevenzione secondaria dell'infartomiocardico. L'efficacia e la sicurezza della lacidipina nel trattamento dell'ipertensione maligna non sono state stabilite. Il farmaco deveessere usato con particolare attenzione nei pazienti con compromissione della funzione epatica, poiche' l'effetto antiipertensivo puo' essere aumentato. Il medicinale contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Non esistono dati sperimentali sulla sicurezza di impiego della lacidipina in gravidanza. Studi sull'animale hanno dimostrato la mancanza di attivita' teratogenica o di danno a carico dell'accrescimento. Lacidipina dovrebbe essere usata in gravidanza solamente quando i benefici potenziali per la madre siano superiori alla possibilita' che si manifestino effetti indesiderati a carico del feto o del neonato. Dovrebbe essere tenuta in considerazione la possibilita' che lacidipina causi rilassamento della parete muscolare uterina al termine della gravidanza. Studi negli animali hanno dimostrato che e' possibile che lacidipina(o suoi metaboliti) attraversino la barriera placentare e che siano escreti con il latte materno. Lacidipina dovrebbe essere usata durante l'allattamento solamente quando i benefici potenziali per la madre siano superiori alla possibilita' che si manifestino effetti indesideratia carico del feto o del neonato.

Interazioni con altri prodotti

La somministrazione contemporanea con altri agenti noti per avere un effetto ipotensivo, inclusi farmaci antipertensivi (quali diuretici, betabloccanti o ACE-inibitori), puo' aumentarne l'effetto ipotensivo. Il livello plasmatico di lacidipina puo' essere aumentato con la somministrazione simultanea di cimetidina. La lacidipina ha un elevato legame proteico (>95%) con albumina e alfa-1-glicoproteina. Non sono stati identificati particolari problemi di interazione negli studi con i comuni agenti antipertensivi, come beta-bloccanti e diuretici o con digossina, tolbutamide o warfarin. Il medicinale non deve essere assunto assieme a succo di pompelmo, poiche' la sua biodisponibilita' puo' esserne alterata. Studi clinici con pazienti in trattamento con ciclosporina a seguito di trapianto renale, hanno dimostrato che la lacidipina inverte il processo di riduzione del flusso ematico renale e del tasso di filtrazione glomerulare indotti dalla ciclosporina. E' noto che la lacidipina viene metabolizzata dal citocromo CYP3A4 e, pertanto, sostanze che possiedano una azione significativa di inibizione e di induzione del CYP3A4 (es. rifampicina, itraconazolo), somministrate in concomitanza, possono interagire con il metabolismo e l'eliminazione della lacidipina. L'uso concomitante di lacidipina e corticosteroidi o tetracosactide puo' diminuire l'effetto antiipertensivo.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Le compresse devono essere protette dalla luce e conservate nel loro contenitore fino al momento della loro assunzione. Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Nel caso di assunzione di meta' compressa da 4 mg, la rimanente meta' deve essere riposta nel blister e reinserita nell'astuccio per proteggerla dalla luce ed essere assunta entro 48 ore.