kiovig*ev fl 50ml 100mg/ml immunoglobuline takeda italia spa

Che cosa è kiovig ev fl 50ml 100mg/ml?

Kiovig soluzione per infusione prodotto da takeda italia spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Kiovig risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di sieri immuni e immunoglobuline: immunoglobuline umane normali per somministrazione endovascolare.
Contiene i principi attivi: immunoglobulina umana normale
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1 ml contiene 100 mg di immunoglobulina umana normale (ivig), corrispondente al contenuto della proteina umana, di cui almeno il 98% igg .distribuzione delle sottoclassi di igg: igg1 >=56,9%; igg2 >=26,6%; igg3 >=3,4%; igg4 >=1,7%. contenuto massimo di im
Codice AIC: 037107036 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

L'IVIg puo' essere usato in tutti gli intervalli di eta', tranne se indicato diversamente di seguito. Terapia sostitutiva in caso di: sindromi da immunodeficienza primaria con produzione anticorpale compromessa; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all'antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco; bambinie adolescenti (eta' 0-18 anni) con AIDS congenito, soggetti a infezioni batteriche ricorrenti; ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSTC). Immunomodulazione: trombocitopenia immune primaria (ITP) in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di un intervento chirurgico per correggere la conta delle piastrine; sindrome di Guillain Barre'; malattia di Kawasaki.

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Posologia

>>Posologia. La dose e lo schema posologico dipendono dall'indicazione. In terapia sostitutiva, la dose deve essere adattata alle esigenze specifiche di ciascun paziente, le quali sono dettate dalla farmacocinetica e dalla risposta clinica. Gli schemi posologici descritti di seguito sono forniti come linea guida. Terapia sostitutiva nelle sindromida immunodeficienza primaria: lo schema posologico deve raggiungere una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 5-6 g/l. Sono necessari da tre a sei mesi dall'inizio della terapia perche' si raggiunga l'equilibrio. La dose iniziale consigliata e' di 0,4-0,8 g/kg in somministrazione unica, seguita da almeno 0,2 g/kg ogni tre-quattro settimane. La dose necessaria per raggiungere una concentrazione minima di 5-6 g/l e' dell'ordine di 0,2- 0,8 g/kg/mese. L'intervallo tra le dosi dopo il raggiungimento dello stato stazionario varia da 3 a 4 settimane. E' necessario misurare e valutarele concentrazioni minime insieme all'incidenza di infezione. Per ridurre la frequenza di infezioni, puo' essere necessario aumentare la dose e raggiungere concentrazioni minime piu' elevate. Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all'antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco; bambini e adolescenti con AIDS congenito, soggetti a infezioni batteriche ricorrenti: la dose consigliata e' di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Nel caso di terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza secondaria, la dose di 0,2 - 0,4 g/kg ogni 3 - 4 settimane deve ottenere una concentrazioneminima di IgG di almeno 5 - 6 g/l. Ipogammaglobulinemia in pazienti aseguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche: la dose consigliata e' di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Le concentrazioni minime devono essere mantenute superiori a 5 g/l. Trombocitopenia immune primaria: esistono due tipi di regimi di trattamentoalternativi. Si puo' trattare con 0,8-1 g/kg somministrato il primo giorno (e poi questa dose puo' essere ripetuta ogni 3 giorni) o con 0,4g/kg ogni giorno per due-cinque giorni. Il trattamento puo' essere ripetuto in caso di recidiva. Sindrome di Guillain Barre': 0,4 g/kg/die per 5 giorni. Malattia di Kawasaki: somministrare 1,6-2,0 g/kg in dosifrazionate nel corso di due-cinque giorni oppure 2,0 g/kg in dose singola. E' necessario trattare contemporaneamente i pazienti con acido acetilsalicilico. Popolazione pediatrica: la posologia dei bambini e degli adolescenti (0-18 anni) non e' diversa da quella degli adulti, perche' la posologia per ogni indicazione e' fornita per peso corporeo e viene regolata in base agli esiti clinici delle condizioni suddette. >>Modo di somministrazione. L'immunoglobulina umana normale deve esseresomministrata per via endovenosa a una velocita' iniziale di 0,5 ml/kg PC/ora per 30 minuti. Se ben tollerata, la velocita' di somministrazione puo' essere gradualmente aumentata fino a un massimo di 6 ml/kg PC/ora. I dati clinici ricavati da un numero limitato di pazienti confermano che i pazienti adulti affetti da PID possono tollerare una velocita' di infusione fino a 8 ml/kg PC/h. Somministrare esclusivamente per via endovenosa. Altre vie di somministrazione non sono state valutate. Nel caso in cui sia necessario provvedere alla diluizione prima della infusione, puo' essere diluito con una soluzione di glucosio al 5% per arrivare ad una concentrazione finale di 50 mg/ml (immunoglobulinaal 5%). Qualsiasi evento avverso correlato all'infusione deve essere trattato riducendo la velocita' di infusione o interrompendo l'infusione stessa.

Effetti indesiderati

>>Riassunto del profilo di sicurezza. Occasionalmente sono state rilevate reazioni avverse quali brividi, cefalea, febbre, vomito, reazioniallergiche, nausea, artralgia, ipotensione e modesta lombalgia. Raramente le immunoglobuline umane normali causano un brusco abbassamento della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anchequando il paziente non ha mostrato ipersensibilita' a una precedente somministrazione. Con la somministrazione di immunoglobuline umane normali sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile, casiisolati di anemia emolitica/emolisi reversibili e rari casi di reazioni cutanee temporanee. E' stato osservato un aumento del livello sierico della creatinina e/o insufficienza renale acuta. Molto raramente siriportano reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, e trombosi venose profonde. Sono stati effettuatidue studi clinici in pazienti con immunodeficienza primaria (PID) in Europa e negli USA. Nello studio europeo, 22 soggetti con ipo- e agammaglobulinemia sono stati trattati con il prodotto per circa 6 mesi. Lostudio clinico USA e' stato effettuato con 61 soggetti affetti da immunodeficienza primaria, trattati per circa 12 mesi. In Europa e' statoeffettuato un ulteriore studio clinico in 23 pazienti con porpora trombocitopenica idiopatica (ITP). Durante il corso degli studi non e' stata osservata alcuna reazione avversa, ad eccezione di due episodi di meningite asettica in un paziente dello studio USA sulla immunodeficienza primaria, che sono stati considerati possibilmente correlati al medicinale. La maggior parte delle reazioni avverse e' stata di natura da lieve a moderata. Negli studi europei e statunitensi sulla PID l'incidenza generale delle reazioni avverse per ciascuna infusione e' statadi 0,27. Come previsto a causa del dosaggio molto superiore, l'incidenza di reazioni avverse per ciascuna infusione e' stata piu' elevata (0,49) nello studio sulla ITP; l'87,5% di queste reazioni avverse sono state considerate lievi. Le reazioni avverse riportate nei tre studi epost-marketing sono riassunte e classificate secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza MedDRA di seguito. >>Riepilogo delle reazioni avverse. Le reazioni sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA. Le frequenze sono state valutate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' stata stabilita la sicurezza di questo medicinale per l'utilizzo in gravidanza in trial clinici controllati, pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano. Si e' osservato che i prodotti IVIG somministrati alla madre, attraversano la placenta in modo crescente durante il terzo trimestre. L'esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non siano prevedibili effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato. Le immunoglobuline vengono secrete nel latte e possono contribuire al trasferimento di anticorpi protettivi nel neonato. L'esperienzaclinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono previsti effetti dannosi sulla fertilita'.

Indicazioni

L'IVIg puo' essere usato in tutti gli intervalli di eta', tranne se indicato diversamente di seguito. Terapia sostitutiva in caso di: sindromi da immunodeficienza primaria con produzione anticorpale compromessa; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all'antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco; bambinie adolescenti (eta' 0-18 anni) con AIDS congenito, soggetti a infezioni batteriche ricorrenti; ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSTC). Immunomodulazione: trombocitopenia immune primaria (ITP) in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di un intervento chirurgico per correggere la conta delle piastrine; sindrome di Guillain Barre'; malattia di Kawasaki.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' a immunoglobuline umane, in particolare in casi molto rari di deficit di IgA in cui il paziente presenta anticorpi contro IgA.

Composizione ed Eccipienti

Glicina, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Alcune reazioni avverse, come cefalea e rossore, possono essere correlate alla velocita' di infusione. Seguire con attenzione la velocita' di infusione consigliata. Monitorare e osservare attentamente per verificare la presenza di sintomi durante il periodo di infusione. Alcune reazioni possono verificarsi con maggiore frequenza in caso di velocita' di infusione elevata, in pazienti con ipogammaglobulinemia o agammaglobulinemia con o senza deficit di IgA, in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta oppure, in rari casi, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiatoo quando trascorre un periodo di tempo lungo dalla precedente infusione. Vere reazioni di ipersensibilita' sono rare. Queste possono verificarsi nei casi molto rari di deficit di IgA con anticorpi anti-IgA. Non e' indicato nei pazienti affetti da deficit di IgA selettivo, quandotale deficit e' la sola anomalia di interesse. Raramente, l'immunoglobulina umana normale puo' causare un brusco abbassamento della pressione con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato trattamenti precedenti con immunoglobulina umana normale. Si possono evitare potenziali complicazioni verificando che i pazienti non siano sensibili all'immunoglobulina umana normale somministrando dapprima il prodotto lentamente (0,01 ml/kg PC/min) oppure monitorando attentamente per rilevare eventuali sintomi durante il periodo di infusione. Monitorare durante la prima infusione e durante la prima ora dal termine della stessa, per rilevare potenziali reazioni avverse, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana normale, i pazienti provenienti da untrattamento con un altro prodotto IVIg o per i quali e' trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione. Osservare sempre i pazienti per almeno 20 minuti dalla somministrazione. Esiste un'associazione tra somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici quali infarto miocardico, accidente cerebrovascolare (incluso ictus), embolia polmonare e trombosi venosa profonda che si presume correlata a un aumento relativo della viscosita' ematica in seguito all'elevato afflusso di immunoglobulina. Prestare attenzione nella prescrizione e infusione di IVIg in pazienti obesi e con fattori di rischio preesistenti di eventi trombotici, quali storia di aterosclerosi, multipli fattori di rischio cardiovascolare, eta' avanzata, gittata cardiaca insufficiente, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con trombofilia acquisita o congenita, disordini da ipercoagulazione, pazienti immobilizzati per periodi prolungati, pazientigravemente ipovolemici, pazienti con disturbi che provocano l'incremento della viscosita' ematica. Si riportano gravi reazioni avverse renali come insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, nefropatiatubulare prossimale e nefrosi osmotica. Sono stati identificati dei fattori di rischio, quali insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, farmaci nefrotossici concomitanti, eta'>65 anni, sepsi o paraproteinemia. In caso di insufficienza renale, considerare l'interruzione. Sebbene questi episodi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta siano stati associati all'uso di molti dei prodotti IVIg autorizzati, quelli che contengono saccarosio come stabilizzante rappresentano un'altissima percentuale del numero complessivo. Nei pazienti a rischio, considerare l'uso di prodotti IVIg che non contengono saccarosio. In pazienti a rischio di insufficienza renale acuta o reazioni avverse di tipo tromboembolico, somministrare i prodotti IVIg alla velocita' di infusione e alla dose minime praticabili.Sono stati riportati casi di edema polmonare non cardiogeno. E' statoriportato un caso di sindrome da meningite asettica (AMS), ma l'interruzione del trattamento ha portato alla remissione entro alcuni giornisenza sequele. La sindrome in genere inizia dopo un periodo che variada diverse ore a 2 giorni dal trattamento con IVIG. Gli studi sul liquido cerebrospinale spesso sono positivi per pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm^3, soprattutto granulociti, e livelli di proteine elevati, fino a diverse centinaia di mg/dL. L'AMS puo' verificarsi piu' frequentemente in combinazione con alte dosi (2 g/kg). L'anemia emolitica puo' svilupparsi secondariamente alla terapia con IVIG.I prodotti IVIG possono contenere anticorpi gruppo sanguigno-specifici che possono agire come emolisine e indurre il rivestimento in vivo degli eritrociti con le immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva e raramente l'emolisi. In tutti i pazienti idratare prima dell'inizio dell'infusione di IVIg, monitorare la diuresie i livelli sierici di creatinina ed evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa. In caso di reazioni avverse, e' opportuno ridurre la velocita' di somministrazione oppure interrompere l'infusione. La decisione dipende dalla natura e dalla gravita' della reazione avversa. In caso di shock, e' necessario implementare gli standard medici per il trattamento dello shock. Nel caso in cui occorra diluire il medicinale ad una concentrazione inferiore per i pazienti affetti da diabete mellito, puo' essere necessario riconsiderare l'uso di una soluzione diglucosio al 5% per la diluizione. >>Interferenza con test sierologici. Dopo l'infusione di immunoglobulina, l'incremento transitorio dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue di un paziente puo' portare a risultati falsi positivi nei test sierologici. La trasmissionepassiva di anticorpi ad antigeni eritrocitari puo' interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari. Il farmaco e' prodotto a partire dal plasma umano. Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall'uso di medicinali preparati dal sangue o dal plasmaumano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singoledonazioni e dei lotti di plasma per individuare l'eventuale presenza di marker di infezione e l'inclusione di passaggi di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus. Quando vengono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilita' di trasmettere un agente infettivo non puo' essere esclusa completamente. Cio' riguarda anche virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni. Le misure intraprese sono considerate efficaci per virus con capside lipidico quali HIV, HBV e HCV e per i virus privi di capside lipidico HAV e parvovirus B19. Vi sono esperienze cliniche rassicuranti relative alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline. Si presume che il contenuto di anticorpi contribuisca in modo notevole alla sicurezza virale. Ogni volta che viene somministratoa un paziente, registrare il nome e il numero di lotto per mantenere un legame tra il paziente e il lotto.

Gravidanza e Allattamento

Non e' stata stabilita la sicurezza di questo medicinale per l'utilizzo in gravidanza in trial clinici controllati, pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano. Si e' osservato che i prodotti IVIG somministrati alla madre, attraversano la placenta in modo crescente durante il terzo trimestre. L'esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non siano prevedibili effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato. Le immunoglobuline vengono secrete nel latte e possono contribuire al trasferimento di anticorpi protettivi nel neonato. L'esperienzaclinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono previsti effetti dannosi sulla fertilita'.

Interazioni con altri prodotti

La somministrazione di immunoglobulina puo' compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l'efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con vaccini convirus vivi attenuati. In caso di morbillo, tale compromissione puo' persistere fino ad 1 anno. Pertanto, e' necessario controllare lo statodegli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo. In caso di diluizione con una soluzione di glucosio al 5%, la somministrazione del medicinale puo' interferire con la determinazione deilivelli di glucosio nel sangue. Non esistono studi di interazione nella popolazione pediatrica.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Durante il periodo di validita' il prodotto puo' essere conservato a temperatura ambiente (non superiore a 25 gradi C) per un massimo di 1 anno. La data del trasferimento a temperatura ambiente e il termine del periodo di 1 anno devono essere riportati sulla confezione esterna. Il prodotto quando conservato a temperatura ambiente non deve essere rimesso in frigorifero e deve essere eliminato, se non utilizzato entro il termine del periodo di 1 anno.