keplat*2cer med 20mg ketoprofene hisamitsu italia srl

Che cosa è keplat 2cer med 20mg?

Keplat cerotti medicati prodotto da hisamitsu italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Keplat risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antiinfiammatori non steroidei per uso topico.
Contiene i principi attivi: ketoprofene
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ketoprofene.
Codice AIC: 035641024 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione associate a condizioni muscoloscheletriche acute quali traumi, distorsioni e contusioni.

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Posologia

Adulti: salvo diversa prescrizione applicare un solo cerotto al giorno. Bambini eta' tra i 12 ed i 18 anni: secondo prescrizione medica. Non utilizzare in bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Non superare i 14 giorni di trattamento. Il cerotto deve essere sostituito giornalmente nella zona interessata. Prima di applicare il cerotto, detergere ed asciugare la zona interessata. Rimuovere la pellicola protettiva e applicare la parte adesiva direttamente sulla cute. Se deve essere applicato su articolazioni ad elevata mobilita' quali il gomito o il ginocchio, puo' essere utile applicare un bendaggio ad articolazione flessa, al fine di mantenere il cerotto in sede. L'eventuale prodotto inutilizzato o materiale di scarto dovra' essere eliminato in conformita' alledisposizioni locali vigenti.

Effetti indesiderati

Sono state riportate reazioni cutanee localizzate che potrebbero successivamente estendersi oltre la zona di applicazione ed, in casi rari,essere gravi e generalizzate. Eritema, bruciature, prurito, reazioni cutanee di tipo allergico, dermatiti, eczemi da contatto, reazioni da fotosensibilizzazione, orticaria, eruzioni bollose. Sono stati riportati anche isolati casi di reazioni avverse di tipo sistemico come disturbi renali. L'uso prolungato di prodotti per somministrazione topica puo' causare fenomeni di ipersensibilita'. In tali casi si dovra' sospendere il trattamento e si dovra' iniziare un'idonea terapia alternativa. In casi isolati e' stata riportata fotosensibilizzazione cutanea. Eventi avversi riportati con ketoprofene somministrato per via sistemica: piu' frequenti sono di scarsa entita' e transitori e consistono in effetti gastrointestinali, quali indigestione, dispepsia, nausea, costipazione, diarrea, pirosi e varie forme di disturbi addominali. Le reazioni avverse gravi, tutte molto rare, includono prevalentemente casi di reazioni cutanee (orticaria, eritema, esantema, angioedema), reazioni a livello gastrointestinale e a carico del tratto respiratorio (broncospasmo, dispnea, edema della laringe), nonche' i casi episodici di reazioni allergiche/anafilattoidi, shock anafilattico ed edema della bocca. La maggior parte delle reazioni manifestatesi in pazienti allergici/asmatici e/o con ipersensibilita' nota ai FANS hanno avuto carattere di gravita'.

Indicazioni

Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione associate a condizioni muscoloscheletriche acute quali traumi, distorsioni e contusioni.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti nei quali sostanze con analogo meccanismo d'azione (es. acido acetilsalicilico o altri FANS) provocano attacchi d'asma, broncospasmo, riniteacuta, o causano polipi nasali, orticaria o angioedema. Attiva o sospetta ulcera gastrointestinale o anamnesi di ulcera gastrointestinale. Sanguinamento gastrointestinale o altri sanguinamenti attivi o disturbi emorragici. Grave insufficienza cardiaca. Gravi disfunzioni epaticheo renali. Diatesi emorragica ed altri disturbi della coagulazione, o pazienti soggetti a terapia anticoagulante. Terzo trimestre di gravidanza. Bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Esposizione alla luce solare diretta, compreso il solarium, durante il trattamento e per le quattro settimane successive Pazienti che hanno precedentemente manifestatoreazioni di ipersensibilita' quali sintomi d'asma, rinite allergica, orticaria o allergia all'acido acetilsalicilico, al ketoprofene o ad analoghi derivati antiinfiammatori non steroidei (FANS). Non deve essere utilizzato su ferite aperte o sulla cute in presenza di alterazioni patologiche quali eczema, acne, dermatite, infiammazione o infezione di qualsiasi natura o su membrane mucose di orifizi del corpo.

Composizione ed Eccipienti

Copolimero stirene-isoprene-stirene; poli-isobutilene 1200000; poli-isobutilene; estere glicerolo rosin idrogenato; zinco stearato; paraffina liquida; matrice di supporto in poliestere; pellicola in plastica.

Avvertenze

Per evitare eventuali fenomeni di ipersensibilita' o di fotosensibilizzazione, evitare l'esposizione alla luce solare diretta, compreso il solarium, durante il trattamento e nelle quattro settimane successive.Sono stati riportati alcuni casi di fotosensibilizzazione della durata di alcuni giorni, e in rari casi di alcuni mesi, dopo l'impiego del farmaco. Se si verificassero sintomi di dermatite, sospendere il trattamento e mantenere la zona interessata protetta dalla luce solare. Lavarsi le mani subito dopo l'uso. Gli analgesici, gli antipiretici e gliantiinfiammatori non steroidei (FANS) possono causare reazioni da ipersensibilita' potenzialmente gravi, incluse reazioni anafilattiche, anche in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaco. Il rischio di reazioni da ipersensibilita' a seguito dell'uso di ketoprofene e' maggiore nei soggetti che hanno gia' avuto questo tipo di reazione in seguito a uso di altri analgesici, antipiretici e antiinfiammatori non steroidei (FANS). La biodisponibilita' sistemica del ketoprofene applicato per via transcutanea e' significativamente piu' bassa rispetto alla somministrazione orale. Tuttavia non e' possibile escludere completamente la comparsa di effetti collaterali sistemici, sebbene sia molto meno probabile il verificarsi di tali effetti, consideratoil livello di legame plasmatico. Somministrare con cautela nei pazienti con manifestazioni allergiche o anamnesi di allergia. I pazienti con malattia gastrointestinale in atto o pregressa devono essere attentamente monitorati per rilevare l'eventuale comparsa di disturbi digestivi, specialmente sanguinamento gastrointestinale. Nei rari casi in cuisi verificassero sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti in terapia con ketoprofene, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. In alcuni pazienti pediatrici trattati con ketoprofene sono stati riscontrati sanguinamenti gastrointestinali, occasionalmente gravi, e ulcera peptica; pertanto il prodotto va somministrato sottostretto controllo. Puo' aumentare l'azoto ureico plasmatico e la creatinina. Puo' essere associato a eventi avversi a carico del sistema renale che possono portare a nefrite glomerulare, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica e insufficienza renale acuta. Puo' provocare piccoli incrementi transitori in alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi nelle SGOT e SGPT. In caso di aumento rilevante di tali parametri, la terapia deve essere interrotta. Il ketoprofene deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da alterazioni ematopoietiche, lupus eritematoso sistemico o affezioni miste del tessuto connettivo. Ketoprofene puo' mascherare i sintomi di malattie infettive. Si deve usare cautela in caso di compromissioni della funzionalita' epatica, renale o cardiaca cosi' come in presenza di altre condizioni che predispangono alla ritenzione di fluidi. In questi casi, l'uso dei FANS puo' provocare un deterioramento della funzionalita' renale e ritenzione di fluidi. Cautela e' inoltre richiesta in pazienti soggetti a terapia diuretica o probabili ipovolemici perche' risulta aumentato il rischio di nefrotossicita'. Si deve usare cautela nel trattamento di pazienti anziani che sono generalmente piu' predisposti agli eventi avversi. Le conseguenze di un sanguinamento gastrointestinale e/o una perforazione intestinale, per esempio, sono dose-dipendenti e sono spesso piu' gravi negli anziani; inoltre, possono presentarsi senza sintomi di avvertimento o precedenti episodi, in qualunque momento durante il trattamento. I pazienti anziani sono piu' predisposti alla compromissionedella funzionalita' renale, cardiovascolare o epatica. L'uso di ketoprofene, cosi' come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi, e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. Sospendere l'uso nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. L'uso prolungato o ripetuto del prodotto puo' determinare sensibilizzazione. Il trattamento deve essere interrotto nel caso si manifestassero reazioni da ipersensibilita'.

Gravidanza e Allattamento

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' avere un effettoavverso sulla gravidanza e/o sullo sviluppo fetale/embrionale. I datiprovenienti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi a seguito dell'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e' aumentato da meno dell'1% a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato un aumento di perdita pre- e post-impianto e mortalita' embrionale-fetale. Inoltre, e' stato riportato un aumento dell'incidenza di diverse malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, inanimali a cui e' stato somministrato un inibitore della sintesi delleprostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il ketoprofene non deve essere somministrato a meno che non sia strettamente necessario. Se il ketoprofene viene utilizzato da una donna che intende concepire oppure nel primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta piu' bassa e la durata del trattamento piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire a insufficienza renale con oligoidroamniosi. La madre e il neonato, al termine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto anti-aggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine che provoca un ritardo o un prolungamento del travaglio. Pertanto, il ketoprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Secondo studi limitati disponibili fino a questo momento, puo' comparire in concentrazioni molto basse nel latte materno a seguito di una somministrazione sistemica. Evitare l'uso di ketoprofene a meno che non sia ritenuto necessario.

Interazioni con altri prodotti

La bassa biodisponibilita' sistemica del ketoprofene implica che le interazioni con altri medicamenti sono infrequenti. >>Associazioni sconsigliate. Altri FANS, incluse alte dosi di salicilati (>= 3 g/die): lasomministrazione contemporanea di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinali, per un effetto sinergico. Anticoagulanti orali, eparina parenterale e ticlopidina: aumento del rischio di sanguinamento per inibizione della funzionalita' piastrinica e danno alla mucosa gastrointestinale. Litio (descritto con diversi FANS): i FANS aumentano i livelli plasmatici di litio (diminuita escrezione renale del litio), che possono raggiungere valori tossici. Questo parametro percio' richiede di essere monitorato durante l'inizio, di un aggiustamento della dose e dopo la sospensione del trattamentocon ketoprofene. Metotrexato, usato ad alte dosi di 15 mg/settimana opiu': aumento della tossicita' ematica del metotrexato per una diminuzione nella sua clearance renale dovuta agli agenti antiinfiammatori in generale. Idantoine e solfonammidi: gli effetti tossici di queste sostanze possono essere aumentati. >>Associazioni che richiedono precauzione. Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina: il trattamento con i FANS e' associato al rischio di insufficienza renale acuta in pazienti disidratati (diminuzione della filtrazione glomerulare per diminuzione della sintesi renale delle prostaglandine). Il trattamento con un FANS puo' diminuire il loro effetto antiipertensivo. In caso di prescrizione associata del ketoprofene con un diuretico, e' essenziale assicurarsi che il paziente sia adeguatamente idratato e monitorare la funzionalita' renale all'inizio del trattamento. Metotrexato, usato a basse dosi, inferiori a 15 mg/settimana: aumento della tossicita' ematica del metotrexato per una diminuzione nella sua clearance renale dovuta agli agenti antiinfiammatori in generale. Monitoraggio settimanale dell'esame emocitometrico durante le prime settimane dell'associazione. Aumentare il monitoraggio in presenza di un deterioramento anche lieve della funzionalita' renale, cosi' come negli anziani. Pentossifillina: aumento del rischio di sanguinamento. Aumentareil monitoraggio clinico e controllare piu' frequentemente il tempo disanguinamento. Zidovudina: rischio di aumento della tossicita' sulla linea cellulare rossa per azione sui reticolociti, con grave anemia che si manifesta una settimana dopo l'inizio del trattamento con il FANS. Controllare l'esame emocitometrico completo e il conteggio dei reticolociti una o due settimane dopo avere iniziato il trattamento con il FANS. Solfoniluree: i FANS possono incrementare l'effetto ipoglicemicodelle solfoniluree spostandole dai siti di legame con le proteine plasmatiche. >>Associazioni che necessitano di essere prese in considerazione. Beta-bloccanti: il trattamento con un FANS puo' diminuire il loro effetto antiipertensivo mediante inibizione della sintesi delle prostaglandine. Ciclosporina e tacrolimus: la nefrotossicita' puo' essere aumentata dai FANS per effetti mediati dalle prostaglandine renali. Durante la terapia associata, deve essere misurata la funzionalita' renale. Trombolitici: aumento del rischio di sanguinamento. Probenecid: leconcentrazioni plasmatiche di ketoprofene possono risultare aumentate; questa interazione puo' essere dovuta a un meccanismo inibitorio al sito della secrezione tubulare renale e della glucuronoconiugazione e richiede un aggiustamento della dose del ketoprofene.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare il medicinale nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce. Ogni volta che si preleva un cerotto dalla confezione, richiudere accuratamente il lato aperto della bustina per proteggeredalla luce i cerotti rimasti.