kepivance*6fl polv ev 6,25mg palifermina swedish orphan biovitrum srl

Che cosa è kepivance 6fl polv ev 6,25mg?

Kepivance soluzione iniettabile polv prodotto da swedish orphan biovitrum srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Kepivance risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di sostanze disintossicanti per trattamenti citostatici.
Contiene i principi attivi: palifermina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni flaconcino contiene 6,25 mg di palifermin.
Codice AIC: 036927010 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il farmaco e' indicato per ridurre l'incidenza, la durata e la gravita' della mucosite orale in pazienti con neoplasie ematologiche che ricevono una terapia mieloablativa associata ad un'alta incidenza di mucosite grave e richiedente supporto di cellule staminali ematopoietiche autologhe.

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Posologia

Il trattamento deve essere seguito da un medico che abbia esperienza nell'utilizzo di farmaci antitumorali. Adulti: 60 mcg/kg/die, somministrati mediante iniezione endovenosa in bolo per tre giorni consecutiviprima della terapia mieloablativa e tre giorni consecutivi dopo di essa, per un totale di sei dosi. Non somministrare per via sottocutanea a causa della scarsa tollerabilita' locale. Dopo ricostituzione il farmaco non deve essere lasciato a temperatura ambiente per piu' di un'ora e deve essere protetto dalla luce. Prima della somministrazione, controllare visivamente la soluzione per verificare l'assenza di alterazioni del colore e particelle visibili. Prima della terapia mieloablativa: le prime tre dosi devono essere somministrate prima della terapia mieloablativa, somministrando la terza dose 24 - 48 ore prima della terapia mieloablativa. Dopo la terapia mieloablativa: le ultime tre dosi devono essere somministrate dopo la terapia mieloablativa; la prima diqueste dosi deve essere somministrata nello stesso giorno dell'infusione di cellule staminali ematopoietiche, ma successivamente ad essa e almeno quattro giorni dopo l'ultima somministrazione del farmaco. La sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini e negli adolescenti nonsono state ancora stabilite. Il medicinale non deve essere usato in queste fasce d'eta' fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati. Insufficienza renale: non sono richiesti aggiustamenti della dose nei pazienti affetti da insufficienza renale. Insufficienza epatica: nei pazienti con insufficienza epatica non sono state valutate la sicurezza e l'efficacia. Anziani: nei pazienti anziani non sono state valutate la sicurezza e l'efficacia.

Effetti indesiderati

I dati di sicurezza si riferiscono a 650 pazienti con neoplasie ematologiche arruolati in 3 studi clinici randomizzati e controllati verso placebo e in uno studio di farmacocinetica. I pazienti hanno ricevuto il medicinale (n = 409) o placebo (n = 241) prima, oppure prima e dopo, la chemioterapia mielotossica con o senza irradiazione corporea totale e terapia di supporto con cellule progenitrici del sangue periferiche (PBPC). Le reazioni avverse erano compatibili con l'azione farmacologica del prodotto sulla cute e sull'epitelio della cavita' orale. Queste reazioni erano di entita' prevalentemente lieve e moderata ed erano reversibili. Il tempo mediano all'insorgenza era di 6 giorni dopo laprima delle 3 dosi consecutive giornaliere, con una durata mediana di5 giorni. Le reazioni avverse di dolore e artralgia erano coerenti con il fatto che i pazienti trattati con il farmaco hanno ricevuto meno analgesici oppioidi dei pazienti trattati con placebo. Reazioni avverse verificatesi con un'incidenza >= 5% piu' elevata con il farmaco rispetto al placebo. Molto comune (> 1/10). Alterazioni del sistema nervoso: alterazione del gusto. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale:sensazione di spessore o alterazione del colore a livello di bocca e/o lingua. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito ed eritema. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo: artralgia. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: edema, dolore e febbre. Il recupero ematopoietico inseguito all'infusione di cellule progenitrici del sangue periferico era simile nei pazienti che ricevevano il farmaco o placebo e non sono state osservate differenze riguardo la progressione della malattia o la sopravvivenza. Il medicinale puo' causare un aumento dei livelli di lipasi e amilasi in alcuni pazienti con o senza sintomi quali dolore addominale o lombalgia. L'incidenza di queste alterazioni con il medicinale rispetto al placebo e' stata la seguente: lipasi (28% vs 23%) e amilasi (62% vs 54%). Non sono stati segnalati casi di pancreatite conclamata in questa popolazione di pazienti. L'analisi delle frazioni di amilasi nei casi di aumento della sua concentrazione ha messo in luce un prevalente incremento dell'amilasi di origine salivare. Tossicita' limitanti la dose sono state osservate nel 36% (5 su 14) dei pazienti che avevano ricevuto 6 dosi di 80 mcg /kg/die, somministrate per via endovenosa in un periodo di 2 settimane (3 dosi prima e 3 dosi dopo la terapia mieloablativa). Questi eventi erano corrispondenti a quelli osservati alla dose raccomandata, ma erano di maggiore gravita'. Le seguenti reazioni avverse sono state identificate durante l'uso post-marketing: disturbi alla lingua (es. arrossamento, pomfi, edema), edema delviso ed edema della bocca; iperpigmentazione della pelle; e reazioni anafilattiche/allergiche.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per ridurre l'incidenza, la durata e la gravita' della mucosite orale in pazienti con neoplasie ematologiche che ricevono una terapia mieloablativa associata ad un'alta incidenza di mucosite grave e richiedente supporto di cellule staminali ematopoietiche autologhe.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' a palifermin o a uno qualsiasi degli eccipienti, oppure ipersensibilita' alle proteine derivate da Escherichia coli.

Composizione ed Eccipienti

L-istidina, mannitolo, saccarosio, polisorbato 20, acido cloridrico diluito.

Avvertenze

Non somministrare nelle 24 ore che precedono la somministrazione della chemioterapia citotossica, durante l'infusione della stessa e nelle 24 ore successive alla somministrazione della chemioterapia. In uno studio clinico la somministrazione entro 24 ore dalla chemioterapia ha aumentato la gravita' e la durata della mucosite orale. Se si usa eparina per mantenere la pervieta' del catetere endovenoso, e' necessario usare una soluzione di cloruro di sodio per lavare il catetere prima e dopo la somministrazione del farmaco. E' noto che i recettori per il KGF vengono espressi nel cristallino. Non sono state finora raccolte evidenze di un aumento dell'opacita' del cristallino in pazienti trattati con il farmaco negli studi clinici. Non sono ancora conosciuti gli effetti a lungo termine. La sicurezza a lungo termine non e' stata ancora pienamente valutata in rapporto alla sopravvivenza complessiva, alla sopravvivenza libera da progressione e alle neoplasie secondarie. Ilfarmaco e' un fattore di crescita che stimola la proliferazione dellecellule epiteliali che esprimono il recettore per il KGF. Non sono state ancora determinate la sicurezza e l'efficacia in pazienti con neoplasie non ematologiche che esprimono il recettore per il KGF.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del farmaco in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva e sullo sviluppo. Il rischio potenziale per l'embrione o il feto umano non e' noto. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita'. Non e' noto se il medicinale venga escreto nel latte materno, pertanto il prodottonon deve essere somministrato a donne che stanno allattando.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati effettuati studi di interazione con il medicinale. Dalmomento che si tratta di un agente terapeutico a struttura proteica, il rischio che il farmaco interagisca con altri medicinali e' basso. Dati in-vitro ed in-vivo suggeriscono che palifermin si leghi sia all'eparina non frazionata che alle eparine a basso peso molecolare, che pertanto devono essere usate con attenzione nei pazienti ai quali viene somministrato contemporaneamente palifermin. La rilevanza clinica non e' chiara.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Conservare il medicinale nella confezione originale per tenerlo al riparodalla luce.