kamsin*50ml 25mg/ml claritromicina eg spa

Che cosa è kamsin 50ml 25mg/ml?

Kamsin sospensione orale prodotto da eg spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Kamsin risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di macrolide.
Contiene i principi attivi: claritromicina
Codice AIC: 037407018 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Tonsillite streptococcica, otite media, infezioni della cute e dei tessuti molli di gravita' da lieve a moderata in pazienti ipersensibili alla penicillina o nei casi in cui l'impiego della penicillina non e' opportuno per altre ragioni. Si tengano in considerazione i dati disponibili circa la resistenza epidemiologica agli antibiotici macrolidi.

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Posologia

La dose abituale nei bambini dai 6 mesi in poi e' di 7,5 mg/Kg due volte al giorno. Raccomandazioni: 1-2 anni: peso 8-11 kg, dosaggio 2,5 ml x2. 2-4 anni: peso 12-19 kg, dosaggio 5,0 ml x2. 4-8 anni: peso 20-29 kg, dosaggio 7,5 ml x2. 8-12 anni: peso 30-40 kg, dosaggio 10,0 ml x2. Non viene solitamente richiesto alcun adattamento posologico tranneche nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina AVVERTENZEViene escreta essenzialmente per via epatica e va pertanto somministrata con prudenza a pazienti con alterazioni di questa funzione. In caso di compromessa funzionalita' renale si deve ridurre in base al gradodi compromissione. Nei pazienti anziani, si deve prendere in considerazione la possibilita' di insufficienza renale. I pazienti che sono ipersensibili agli altri macrolidi, alla clindamicina ed alla lincomicina possono essere ipersensibili anche alla claritromicina e si raccomanda pertanto prudenza nel prescrivere il prodotto a questi pazienti. E'stata segnalata la comparsa di colite pseudomembranosa con l'uso di antibiotici ad ampio spettro ed e' pertanto importante tenere in considerazione questa diagnosi in pazienti che sviluppano grave diarrea durante o dopo una terapia. Si deve sospendere la somministrazione di claritromicina ed istituire una terapia adeguata. Gli antiperistaltici sono controindicati. L'uso prolungato o ripetuto del farmaco puo' portarea superinfezioni con batteri non sensibili a questa sostanza e in caso si verificassero e' necessario sospendere la somministrazione. A causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT, si deve utilizzarecon prudenza nei pazienti con vasculopatia coronarica, episodi pregressi di aritmie ventricolari, grave insufficienza cardiaca, ipopotassiemia e/o ipomagnesiemia non compensate, bradicardia (<50 bpm). La somministrazione deve avvenire con prudenza quando prescritta per l'uso in pazienti gia' in trattamento con un induttore del CYP3A4 a causa dellapossibile formazione di livelli subterapeutici di claritromicina. Essendo un inibitore del CYP3A4 l'uso concomitante con altri farmaci metabolizzati in larga misura da questo enzima dovrebbe essere limitato a situazioni in cui essa e' chiaramente indicata. Claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA-riduttasi, il che comporta un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci.Puo', inoltre, esacerbare o aggravare una miastenia gravis e deve pertanto essere impiegata con prudenza. Questa specialita' medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina, il quale e' dannoso per pazienti affetti da fenilchetonuria. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Questo farmaco contiene 2,93 g di saccarosio ogni 5 ml.INTERAZIONILa claritromicina e' un inibitore dell'enzima metabolizzante CYP3A4 edella glicoproteina P. E' difficile prevedere il grado di inibizione con differenti substrati di CYP3A4 pertanto non va utilizzata conntemporaneamente a meno che non sia possibile monitorare attentamente i livelli plasmatici, l'effetto terapeutico o gli effetti collaterali del suddetto substrato. E' stato riportato che la claritromicina inibisce il metabolismo di cisapride e terfenadina, aumentando di 2-3 volte i livelli plasmatici della terfenadina e tale associazione puo' produrre un prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache, comprendenti tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e Torsade de Pointes. Quest'ultima puo' verificarsi anche se co-somministrata con chinidina o disopiramide. Queste associazioni devono pertanto essere evitateoppure e' necessario monitorare con per consentire un aggiustamento del dosaggio. Sintomi simili sono stati descritti per pazienti trattaticontemporaneamente con pimozide. La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA-riduttasi, il che comporta un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci. E' stata raramente segnalata la comparsa di rabdomiolisi associata ad un aumentodelle concentrazioni plasmatiche a seguito della somministrazione concomitante con simvastatina. Puo' produrre un'interazione simile anche con atorvastatina e in minor misura con cerivastatina. Si interrompa la somministrazione di questi farmaci durante il trattamento. Quando lasomministrazione del prodotto e' indicata in pazienti gia' in trattamento con cerivastatina, gli stessi devono essere monitorati per l'individuazione di segni e sintomi di miopatia. Sono stati riportati casi di ergotismo dovuti all'aumento dei livelli plasmatici degli alcaloidi dell'ergot in seguito alla somministrazione concomitante di questi prodotti con i macrolidi. La somministrazione concomitante con midazolam ha comportato un aumento dell'AUC dello stesso pari a 2,7 volte dopo somministrazione endovenosa e a 7 volte dopo somministrazione orale. Lasomministrazione concomitante di midazolam per via endovenosa, invece, impone un attento monitoraggio del paziente per consentire un adattamento del dosaggio. Le stesse precauzioni devono applicarsi alle altrebenzodiazepine metabolizzate tramite CYP3A4, soprattutto al triazolam, ma anche all'alprazolam. Per quanto riguarda le benzodiazepine non metabolizzate tramite CYP3A4 (tamazepam, nitrazepam, lorazepam) e' improbabile che vi sia interazione. L'uso concomitante di questo medicinale somministrato per via orale e ciclosporina o tacrolimus ha comportato un incremento superiore al doppio della Cmin (minima concentrazione plasmatica) sia della ciclosporina che del tacrolimus e si attendono effetti simili anche con il sirolimus. E' possibile un aumento della concentrazione di digossina se somministrata contemporaneamente; devono pertanto esserne tenuti sotto controllo i livelli plasmatici all'inizio o alla fine della co-somministrazion, dato che potrebbe rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio. Teofillina: la co-somministrazione e' stata associata ad un aumento dei livelli sierici e ad una potenziale tossicita' da teofillina stessa. Zidovudina: a pazienti adulti con infezione da HIV (virus dell'immunodeficienza umana), la co-somministrazione, puo' portare ad una diminuzione dei livelli di zidovudinain stato stazionario. Questo si puo' in gran parte evitare sfasando le dosi di entrambi di 1-2 ore. Nessuna reazione di questo tipo e' stata segnalata nei bambini. Essendo metabolizzata dall'enzima CYP3A4, e' possibile che potenti inibitori di questo enzima inibiscano il metabolismo della claritromicina causando un aumento delle sue concentrazioniplasmatiche. Anche se le concentrazioni plasmatiche di claritromicinae omeprazolo possono aumentare in caso di contemporanea somministrazione, non e' necessario alcun aggiustamento della dose. La somministrazione concomitante con antiacidi o ranitidina potrebbe comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche ma non e' necessaria alcuna modifica di dosaggio. Il ritonavir (200 mg tre volte al giorno) ha dimostrato di inibire il metabolismo della claritromicina (500 mg due volte al giorno), le cui Cmax (massima concentrazione plasmatica), Cmin e AUC sono aumentate rispettivamente del 31, 182 e 77%, se somministrati contemporaneamente. La formazione del 14-idrossi-metabolita attivo e' stata quasi completamente inibita. In pazienti con funzionalita' renalenormale, non dovrebbero essere necessarie riduzioni del dosaggio. Neipazienti con ridotta funzionalita' renale, invece, si consideri una riduzione del dosaggio. Nei pazienti con una clearance della creatininada 30 a 60 ml/min sarebbe opportuno ridurre la dose di claritromicinadel 50%. Una riduzione del 75% sarebbe invece da prevedere in pazienti con una clearance della creatinina EFFETTI INDESIDERATIIn trattamento il granulato per sospensione orale sono stati piu' frequentemente segnalati: diarrea, nausea, alterazioni del gusto, dispepsia, dolore/disturbi addominali e cefalea. Indicazione frequenze: moltocomuni (>=1/10), comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOI dati relativi all'uso durante il primo trimestre in piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti indesiderati sulla salute del neonato. Un numero limitato di gravidanze esposte al farmaco durante il primo trimestre indicano un possibile aumento del rischio di aborto ma non sono disponibili dati epidemiologici rilevanti. Il rischio di tossicita' riproduttiva per l'uomo non e' noto e dovrebbe essere somministrata solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La claritromicina ed il suo metabolitaattivo vengono escreti nel latte materno ed e' pertanto possibile l'insorgenza di diarrea ed infezioni micotiche delle mucose nel bambino allattato al seno, che potrebbe rendere necessaria la sospensione dell'allattamento. Si tenga presente la possibilita' che si sviluppi sensibilizzazione. I benefici del trattamento per la madre devono essere valutati in relazione ai rischi potenziali per il bambino.

Effetti indesiderati

In trattamento il granulato per sospensione orale sono stati piu' frequentemente segnalati: diarrea, nausea, alterazioni del gusto, dispepsia, dolore/disturbi addominali e cefalea. Indicazione frequenze: moltocomuni (>=1/10), comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOI dati relativi all'uso durante il primo trimestre in piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti indesiderati sulla salute del neonato. Un numero limitato di gravidanze esposte al farmaco durante il primo trimestre indicano un possibile aumento del rischio di aborto ma non sono disponibili dati epidemiologici rilevanti. Il rischio di tossicita' riproduttiva per l'uomo non e' noto e dovrebbe essere somministrata solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La claritromicina ed il suo metabolitaattivo vengono escreti nel latte materno ed e' pertanto possibile l'insorgenza di diarrea ed infezioni micotiche delle mucose nel bambino allattato al seno, che potrebbe rendere necessaria la sospensione dell'allattamento. Si tenga presente la possibilita' che si sviluppi sensibilizzazione. I benefici del trattamento per la madre devono essere valutati in relazione ai rischi potenziali per il bambino.

Indicazioni

Tonsillite streptococcica, otite media, infezioni della cute e dei tessuti molli di gravita' da lieve a moderata in pazienti ipersensibili alla penicillina o nei casi in cui l'impiego della penicillina non e' opportuno per altre ragioni. Si tengano in considerazione i dati disponibili circa la resistenza epidemiologica agli antibiotici macrolidi.

Controindicazioni ed effetti secondari

Non deve essere somministrata a pazienti con ipersensibilita' a claritromicina, ad altri macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti o a pazienti affetti da ipopotassiemia. Contemporanea somministrazione di derivati della segale cornuta o di uno qualsiasi dei seguenti principiattivi: cisapride, pimozide e terfenadina in quanto tale associazionepuo' produrre un prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache, comprendenti tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e Torsade de Pointes. Effetti simili sono stati osservati con la somministrazione contemporanea con astemizolo. Non deve essere usata contemporaneamente a simvastatina o atorvastatina.

Avvertenze

Viene escreta essenzialmente per via epatica e va pertanto somministrata con prudenza a pazienti con alterazioni di questa funzione. In caso di compromessa funzionalita' renale si deve ridurre in base al gradodi compromissione. Nei pazienti anziani, si deve prendere in considerazione la possibilita' di insufficienza renale. I pazienti che sono ipersensibili agli altri macrolidi, alla clindamicina ed alla lincomicina possono essere ipersensibili anche alla claritromicina e si raccomanda pertanto prudenza nel prescrivere il prodotto a questi pazienti. E'stata segnalata la comparsa di colite pseudomembranosa con l'uso di antibiotici ad ampio spettro ed e' pertanto importante tenere in considerazione questa diagnosi in pazienti che sviluppano grave diarrea durante o dopo una terapia. Si deve sospendere la somministrazione di claritromicina ed istituire una terapia adeguata. Gli antiperistaltici sono controindicati. L'uso prolungato o ripetuto del farmaco puo' portarea superinfezioni con batteri non sensibili a questa sostanza e in caso si verificassero e' necessario sospendere la somministrazione. A causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT, si deve utilizzarecon prudenza nei pazienti con vasculopatia coronarica, episodi pregressi di aritmie ventricolari, grave insufficienza cardiaca, ipopotassiemia e/o ipomagnesiemia non compensate, bradicardia (<50 bpm). La somministrazione deve avvenire con prudenza quando prescritta per l'uso in pazienti gia' in trattamento con un induttore del CYP3A4 a causa dellapossibile formazione di livelli subterapeutici di claritromicina. Essendo un inibitore del CYP3A4 l'uso concomitante con altri farmaci metabolizzati in larga misura da questo enzima dovrebbe essere limitato a situazioni in cui essa e' chiaramente indicata. Claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA-riduttasi, il che comporta un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci.Puo', inoltre, esacerbare o aggravare una miastenia gravis e deve pertanto essere impiegata con prudenza. Questa specialita' medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina, il quale e' dannoso per pazienti affetti da fenilchetonuria. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Questo farmaco contiene 2,93 g di saccarosio ogni 5 ml.

Gravidanza e Allattamento

I dati relativi all'uso durante il primo trimestre in piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti indesiderati sulla salute del neonato. Un numero limitato di gravidanze esposte al farmaco durante il primo trimestre indicano un possibile aumento del rischio di aborto ma non sono disponibili dati epidemiologici rilevanti. Il rischio di tossicita' riproduttiva per l'uomo non e' noto e dovrebbe essere somministrata solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La claritromicina ed il suo metabolitaattivo vengono escreti nel latte materno ed e' pertanto possibile l'insorgenza di diarrea ed infezioni micotiche delle mucose nel bambino allattato al seno, che potrebbe rendere necessaria la sospensione dell'allattamento. Si tenga presente la possibilita' che si sviluppi sensibilizzazione. I benefici del trattamento per la madre devono essere valutati in relazione ai rischi potenziali per il bambino.

Interazioni con altri prodotti

La claritromicina e' un inibitore dell'enzima metabolizzante CYP3A4 edella glicoproteina P. E' difficile prevedere il grado di inibizione con differenti substrati di CYP3A4 pertanto non va utilizzata conntemporaneamente a meno che non sia possibile monitorare attentamente i livelli plasmatici, l'effetto terapeutico o gli effetti collaterali del suddetto substrato. E' stato riportato che la claritromicina inibisce il metabolismo di cisapride e terfenadina, aumentando di 2-3 volte i livelli plasmatici della terfenadina e tale associazione puo' produrre un prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache, comprendenti tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e Torsade de Pointes. Quest'ultima puo' verificarsi anche se co-somministrata con chinidina o disopiramide. Queste associazioni devono pertanto essere evitateoppure e' necessario monitorare con per consentire un aggiustamento del dosaggio. Sintomi simili sono stati descritti per pazienti trattaticontemporaneamente con pimozide. La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA-riduttasi, il che comporta un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci. E' stata raramente segnalata la comparsa di rabdomiolisi associata ad un aumentodelle concentrazioni plasmatiche a seguito della somministrazione concomitante con simvastatina. Puo' produrre un'interazione simile anche con atorvastatina e in minor misura con cerivastatina. Si interrompa la somministrazione di questi farmaci durante il trattamento. Quando lasomministrazione del prodotto e' indicata in pazienti gia' in trattamento con cerivastatina, gli stessi devono essere monitorati per l'individuazione di segni e sintomi di miopatia. Sono stati riportati casi di ergotismo dovuti all'aumento dei livelli plasmatici degli alcaloidi dell'ergot in seguito alla somministrazione concomitante di questi prodotti con i macrolidi. La somministrazione concomitante con midazolam ha comportato un aumento dell'AUC dello stesso pari a 2,7 volte dopo somministrazione endovenosa e a 7 volte dopo somministrazione orale. Lasomministrazione concomitante di midazolam per via endovenosa, invece, impone un attento monitoraggio del paziente per consentire un adattamento del dosaggio. Le stesse precauzioni devono applicarsi alle altrebenzodiazepine metabolizzate tramite CYP3A4, soprattutto al triazolam, ma anche all'alprazolam. Per quanto riguarda le benzodiazepine non metabolizzate tramite CYP3A4 (tamazepam, nitrazepam, lorazepam) e' improbabile che vi sia interazione. L'uso concomitante di questo medicinale somministrato per via orale e ciclosporina o tacrolimus ha comportato un incremento superiore al doppio della Cmin (minima concentrazione plasmatica) sia della ciclosporina che del tacrolimus e si attendono effetti simili anche con il sirolimus. E' possibile un aumento della concentrazione di digossina se somministrata contemporaneamente; devono pertanto esserne tenuti sotto controllo i livelli plasmatici all'inizio o alla fine della co-somministrazion, dato che potrebbe rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio. Teofillina: la co-somministrazione e' stata associata ad un aumento dei livelli sierici e ad una potenziale tossicita' da teofillina stessa. Zidovudina: a pazienti adulti con infezione da HIV (virus dell'immunodeficienza umana), la co-somministrazione, puo' portare ad una diminuzione dei livelli di zidovudinain stato stazionario. Questo si puo' in gran parte evitare sfasando le dosi di entrambi di 1-2 ore. Nessuna reazione di questo tipo e' stata segnalata nei bambini. Essendo metabolizzata dall'enzima CYP3A4, e' possibile che potenti inibitori di questo enzima inibiscano il metabolismo della claritromicina causando un aumento delle sue concentrazioniplasmatiche. Anche se le concentrazioni plasmatiche di claritromicinae omeprazolo possono aumentare in caso di contemporanea somministrazione, non e' necessario alcun aggiustamento della dose. La somministrazione concomitante con antiacidi o ranitidina potrebbe comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche ma non e' necessaria alcuna modifica di dosaggio. Il ritonavir (200 mg tre volte al giorno) ha dimostrato di inibire il metabolismo della claritromicina (500 mg due volte al giorno), le cui Cmax (massima concentrazione plasmatica), Cmin e AUC sono aumentate rispettivamente del 31, 182 e 77%, se somministrati contemporaneamente. La formazione del 14-idrossi-metabolita attivo e' stata quasi completamente inibita. In pazienti con funzionalita' renalenormale, non dovrebbero essere necessarie riduzioni del dosaggio. Neipazienti con ridotta funzionalita' renale, invece, si consideri una riduzione del dosaggio. Nei pazienti con una clearance della creatininada 30 a 60 ml/min sarebbe opportuno ridurre la dose di claritromicinadel 50%. Una riduzione del 75% sarebbe invece da prevedere in pazienti con una clearance della creatinina EFFETTI INDESIDERATIIn trattamento il granulato per sospensione orale sono stati piu' frequentemente segnalati: diarrea, nausea, alterazioni del gusto, dispepsia, dolore/disturbi addominali e cefalea. Indicazione frequenze: moltocomuni (>=1/10), comuni (>=1/100, =1/1000, =1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOI dati relativi all'uso durante il primo trimestre in piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti indesiderati sulla salute del neonato. Un numero limitato di gravidanze esposte al farmaco durante il primo trimestre indicano un possibile aumento del rischio di aborto ma non sono disponibili dati epidemiologici rilevanti. Il rischio di tossicita' riproduttiva per l'uomo non e' noto e dovrebbe essere somministrata solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La claritromicina ed il suo metabolitaattivo vengono escreti nel latte materno ed e' pertanto possibile l'insorgenza di diarrea ed infezioni micotiche delle mucose nel bambino allattato al seno, che potrebbe rendere necessaria la sospensione dell'allattamento. Si tenga presente la possibilita' che si sviluppi sensibilizzazione. I benefici del trattamento per la madre devono essere valutati in relazione ai rischi potenziali per il bambino.

Forme Farmacologiche


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