jurnista*28cpr 4mg rp idromorfone janssen cilag spa

Che cosa è jurnista 28cpr 4mg rp?

Jurnista compresse rp prodotto da janssen cilag spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Jurnista risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di analgesici; alcaloidi naturali dell'oppio.
Contiene i principi attivi: idromorfone cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: idromorfone cloridrato.
Codice AIC: 037396532 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento del dolore intenso.

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Posologia

I pazienti devono inghiottire la compressa intera, accompagnata da unbicchiere d'acqua, ogni giorno all'incirca alla stessa ora senza mai masticarla, dividerla o frantumarla. Il farmaco non deve essere assunto piu' di una volta ogni 24 ore. Se il paziente non ha preso la dose regolarmente programmata, deve assumere immediatamente la dose successiva ed iniziare un nuovo schema terapeutico di 24 ore. Pazienti attualmente in terapia non sistematica con oppiacei: 8 mg assunti 1 volta ogni 24 ore e non deve eccedere gli 8 mg. Alcuni pazienti possono beneficiare di una dose iniziale di 4 mg assunti 1 volta ogni 24 ore per aumentarne la tollerabilita'. Dopo l'inizio della terapia, possono essere necessari aggiustamenti della dose. Dopo 3 giorni, se richiesto, la dose deve essere aggiustata in aumento con variazioni di 4 o 8 mg. La dose non deve essere titolata piu' frequentemente di una volta ogni 3 giorni. E' consigliabile iniziare il trattamento con preparazioni convenzionali a rilascio immediato per poi passare ad una appropriata dose giornaliera totale del farmaco. Nei pazienti attualmente in terapia con analgesici oppiacei, la dose iniziale del farmaco deve basarsi sulladose giornaliera di oppiacei, adottando dosi equianalgesiche standard. Oppiacei precedenti per via orale: 0,2 mg/die di morfina = 1 mg/die di idromorfone; oppiacei precedenti per via parenterale: 0,6 mg/die = 4 mg/die di idromorfone. Deve essere fatta la conversione alle dosi iniziali raccomandate del farmaco, seguita da un attento monitoraggio del paziente e dalla titolazione. Le dosi devono essere arrotondate per difetto alla dose piu' vicina, disponibile a incrementi di 4 mg. Quando si inizia la terapia, devono essere sospesi tutti gli altri farmaci analgesici oppiacei assunti durante il giorno. Oltre alla somministrazione giornaliera di un'unica dose del farmaco, e' possibile mettere a disposizione di tutti i pazienti affetti da dolore cronico, un farmacoantidolorifico supplementare per il dolore episodico, sotto forma di preparazione a rilascio immediato. Dose giornaliera. 4 mg del farmaco:5 mg di morfina a rilascio immediato; 8 mg del farmaco: 2 mg di idromorfone e rilascio immediato-10 mg di morfina a rilascio immediato; 16 mg del farmaco: 2 mg di idromorfone a rilascio immediato-10/15 mg di morfina a rilascio immediato; 32 mg del farmaco: 4 mg di idromorfone a rilascio immediato-20/30 mg di morfina a rilascio immediato; 64 mg delfarmaco: 8 mg di idromorfone a rilascio immediato-40/60 mg di morfinaa rilascio immediato. Se il dolore aumenta di intensita' o l'analgesia risulta inadeguata, e' possibile che occorra aumentare gradualmente la dose con una frequenza che non sia inferiore a tre giorni d'intervallo. Una volta che il paziente si e' stabilizzato con una terapia giornaliera di farmaco assunto in un'unica somministrazione, e' possibile continuare con quella dose fino a che non si renda necessaria un'ulteriore attenuazione del dolore. L'uso del farmaco non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni. Il trattamento con idromorfone negli anziani deve essere iniziato con cautela e la dose iniziale deve essere ridotta. I pazienti affetti da insufficienza renale o epatica di grado moderato devono iniziare ad assumere una doseridotta ed essere attentamente monitorati durante la fase di aggiustamento della dose. Per quanto riguarda i pazienti con grave insufficienza renale, e' necessario prendere in considerazione un maggiore intervallo tra le dosi, oltre a un monitoraggio attento durante la terapia di mantenimento. Nei pazienti fisicamente dipendenti dagli oppiacei e in terapia con una somministrazione giornaliera di idromorfone, l'interruzione improvvisa del trattamento provoca la sindrome da astinenza. Nel caso in cui sia indicata l'interruzione della terapia, e' necessario somministrare ai pazienti una dose di farmaco ridotta del 50% ogni 2giorni, fino a raggiungere la dose piu' bassa possibile a cui la terapia puo' essere sospesa in modo sicuro. In caso d'insorgenza dei sintomi da astinenza, e' necessario interrompere la riduzione graduale della dose. La dose deve essere aumentata lentamente fino alla scomparsa dei sintomi dell'astinenza da oppiacei. Successivamente, iniziare di nuovo a ridurre gradualmente la dose, ma con intervalli piu' lunghi fra una diminuzione della dose di idromorfone e quella successiva, oppure convertendolo in una dose equianalgesica di un altro oppiaceo, per poiproseguire con la riduzione graduale.

Effetti indesiderati

Esami diagnostici. Comune da >= 1/100 a < 1/10: calo ponderale; non comune da >= 1/1000 a < 1/100: ridotta saturazione dell'ossigeno, diminuzione potassio plasmatico, aumento enzimi epatici, aumento amilasi plasmatica; raro da >= 1/10000 a < 1/1000: diminuzione testosterone plasmatico. Patologie cardiache. Comune: tachicardia; non comune: palpitazioni extrasistoli; raro: bradicardia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune >= 1/10: sonnolenza, cefalea, vertigini; comune: problemi della memoria, ipoestesia, parestesia, tremore o contrazioni muscolariinvolontarie, sedazione, disturbi dell'attenzione, disgeusia; non comune: mioclono, coordinazione anomala, discinesia, sincope, disartria, disturbi dell'equilibrio, depressione dei livelli di coscienza, iperestesia, encefalopatia, disturbi cognitivi, iperattivita' psicomotoria, crisi epilettiche, convulsioni; raro: iperreflesia. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi della vista; non comune: miosi, diplopia, secchezza dell'occhio. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini; non comune: tinnito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non comune: sofferenza respiratoria, rinorrea, ipossia, broncospasmo, iperventilazione, starnuti; raro: depressione respiratoria. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi, nausea, vomito; comune: secchezza delle fauci, diarrea, dolore addominale, dispepsia, disfagia, flatulenza; non comune: distensione addominale,emorroidi, ematochezia, feci anormali, ostruzione intestinale, diverticoli, eruttazione, disturbi della motilita' gastrointestinale, perforazione dell'intestino crasso; raro: aumento degli enzimi pancreatici, ragadi anali, bezoario, duodenite, ileo paralitico, alterazioni dello svuotamento gastrico, defecazione dolorosa. Patologie renali e urinarie. Comune: ritenzione urinaria, disuria, disturbi urinari; non comune:esitazione nell'urinare, pollachiuria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: iperidrosi, prurito, eruzione cutanea; non comune: eczema; raro: rossore al volto/eritema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari,dolore di schiena, artralgia, dolore delle estremita'; non comune: mialgia. Patologie endocrine. Raro: ipogonadismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia, disidratazione; non comune: aumento dell'appetito, ritenzione di liquidi, iperuricemia. Infezioni e infestazioni. Non comune: gastroenterite, diverticolite. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: cadute, contusioni; non comune: sovradosaggio. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, rossore, ipertensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia; comune: edema, sindrome da astinenza dal farmaco, piressia, dolore, oppressione toracica, brividi; non comune: sensazione anomala, malessere, difficolta' a camminare, agitazione, stato di confusione come dopo sbornia; raro: sensazione di ubriacatura, sensazione di caldo e freddo, ipotermia. Patologie epatobiliari. Raro: coliche biliari. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile/impotenza,disfunzione sessuali. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, ansia,stato confusionale, nervosismo, sogni anomali, depressione, alterazioni dell'umore, irrequietezza, allucinazioni; non comune: diminuzione della libido, attacchi di panico, paranoia, aggressivita', crisi di pianto, apatia, tolleranza al farmaco, disforia, euforia; raro: dipendenza. Sono stati segnalati anche: insufficienza respiratoria, delirio e amenorrea.

Indicazioni

Trattamento del dolore intenso.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' all'idromorfone o a uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti che sono stati sottoposti a un intervento chirurgico e/o con patologia di base che porta a stenosi del tratto gastrointestinale, o hanno "anse cieche" nel tratto gastrointestinale o ostruzione gastrointestinale. Trattamento del dolore acuto o post-operatorio. Pazienti con funzionalita' epatica gravemente ridotta. Pazienti con insufficienzarespiratoria. Pazienti con dolore addominale acuto di origine sconosciuta. Pazienti con stato asmatico. Trattamento concomitante con inibitori della monoaminossidasi (MAO) o entro 14 giorni dall'interruzione di tale terapia. Trattamento concomitante con buprenorfina, nalbufina opentazocina. Pazienti in stato di coma. Pazienti pediatrici. Durante il travaglio e il parto.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa rivestita: polietilene ossido 200K, povidone K29-32, magnesio stearato, ferro ossido giallo E172 (solo per le compresse da 4 e 32 mg), butilidrossitoluene E321, polietilene ossido 2000K,sodio cloruro, ipromellosa, ferro ossido nero E172, lattosio anidro, cellulosa acetato, macrogol 3350. Rivestimento colorato. Compresse da 8-16-32-64 mg: lattosio monoidrato, ipromellosa, titanio diossido E171, glicerolo triacetato, ferro ossido rosso E172 (8 mg)/ferro ossido giallo E172 (16 mg)/indigotina E132 (64 mg). Compresse da 4 mg: ipromellosa, titanio diossido E171, macrogol 400, ferro ossido giallo E172, ferro ossido rosso E172 e ferro ossido nero E172. Rivestimento trasparente: ipromellosa, macrogol 400. Inchiostro di stampa: ferro ossido neroE172, glicole propilenico, ipromellosa.

Avvertenze

Gli analgesici oppiacei possono causare una grave ipotensione. Il farmaco non deve essere somministrato nei casi in cui sussista il rischiodi ileo paralitico. Nel caso in cui siano programmati una cordotomia o altri interventi di attenuazione del dolore, i pazienti non devono essere trattati con il farmaco nelle 24 ore successive a tali operazioni. Quindi, deve essere somministrata una nuova dose. La depressione respiratoria e' il rischio piu' importante delle preparazioni a base di oppiacei. Il dolore severo antagonizza gli effetti depressivi degli oppiacei a carico della respirazione. I pazienti per i quali sono state programmate procedure di anestesia locale o un altro genere di interruzione delle vie di trasmissione del dolore, non devono essere trattaticon il farmaco dalle 24 ore precedenti la procedura. La somministrazione concomitante di idromorfone con altri analgesici oppiacei e' associata a un incremento del rischio di insufficienza respiratoria. E' quindi importante ridurre la dose di idromorfone, in caso di co-somministrazione con altri analgesici. Gli effetti depressivi degli oppiacei a carico della respirazione possono essere marcatamente esacerbati in presenza di trauma cranico o di aumento della pressione intracranica. Gli oppiacei producono effetti che possono nascondere i segni neurologici di ulteriori aumenti di pressione intracranica in pazienti con trauma cranico. Somministrare il farmaco solo in circostanze in cui e' ritenuto essenziale, ma sempre con estrema cautela. L'idromorfone provoca una riduzione della motilita' gastrointestinale associata a un aumentodel tono della muscolatura liscia. La stipsi e' un effetto indesiderato frequentemente segnalato in presenza di trattamento con gli oppiacei. Condizioni cliniche o medicinali che causano un'improvvisa e apprezzabile diminuzione del tempo di transito gastrointestinale, possono causare una diminuzione dell'assorbimento dell'idromorfone e possono potenzialmente condurre a sintomi di astinenza in pazienti con dipendenzafisica dagli oppioidi. E' importante assicurarsi che il paziente non sia affetto da occlusione intestinale prima di iniziare il trattamento. Prestare attenzione durante la somministrazione a pazienti affetti da disturbi infiammatori od ostruttivi dell'intestino, da pancreatite acuta secondaria a patologia delle vie biliari e nei pazienti che si apprestano ad affrontare un intervento di chirurgia biliare. La compressa e' indeformabile e la sua forma non cambia in modo apprezzabile nel tratto gastrointestinale. Avvisare i pazienti di non allarmarsi nel caso in cui dovessero notare nelle feci la compressa poiche' si tratta solo dell'involucro indissolubile. Il farmaco deve essere somministratocon cautela e a dosaggi ridotti nei pazienti affetti da insufficienzarenale o insufficienza epatica da lieve a moderata, insufficienza corticosurrenale, mixedema, ipotiroidismo, ipertrofia prostatica o stenosi uretrale. Prestare molta attenzione nella somministrazione nei pazienti affetti da depressione del SNC, cifoscoliosi, psicosi tossica, alcolismo acuto, delirium tremens o disturbi convulsivi. I pazienti anziani sono maggiormente predisposti a manifestare reazioni avverse a carico del SNC e disturbi gastrointestinali, nonche' riduzione fisiologicadella funzionalita' renale. L'uso concomitante di altri farmaci, in particolare di antidepressivi triciclici, aumenta il rischio di confusione e stipsi. Nei pazienti anziani puo' aumentare il rischio di ritenzione urinaria. Il farmaco deve essere somministrato con cautela nei pazienti alcolizzati o con dipendenza farmacologica di altro genere. Conl'abuso per via parenterale, gli eccipienti della compressa potrebbero causare complicazioni letali. L'uso continuato di oppiacei puo' generare lo sviluppo di tolleranza e di dipendenza fisica. E' possibile che si verifichi un abuso volontario caratterizzato da modifiche comportamentali. Anche se un paziente ha abusato di oppiacei in passato, l'idromorfone o gli altri oppiacei possono essere ancora indicati nel trattamento del dolore severo del paziente. Nella maggior parte dei casi, la richiesta riflette l'esigenza reale di attenuazione del dolore e non deve essere confusa con un uso inappropriato del farmaco. Idromorfone puo' determinare positivita' ai test antidoping. Contiene lattosio. L'uso concomitante del farmaco con alcool o con altri farmaci che lo contengono, deve essere evitato.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso dell'idromorfone in donnein gravidanza. Il farmaco non deve essere somministrato in gravidanzae durante il travaglio a causa di un indebolimento della contrattilita' uterina e del rischio di depressione respiratoria nel neonato. Sintomi da astinenza potrebbero essere osservati nei neonati di madri sottoposte a trattamento cronico. Il farmaco non deve essere usato durantel'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Il farmaco e' controindicato nei pazienti in terapia con gli IMAO. Lasomministrazione concomitante di idromorfone con gli agonisti/antagonisti della morfina puo' comportare una riduzione dell'effetto analgesico mediante il blocco competitivo dei recettori, con il rischio d'insorgenza dei sintomi da astinenza. La somministrazione concomitante di depressori del sistema nervoso centrale come ipnotici, sedativi, anestetici generali, antipsicotici e alcool, puo' causare effetti depressiviadditivi che possono provocare l'insorgenza di depressione respiratoria, ipotensione, sedazione profonda o coma. Nel caso in cui sia indicata questa associazione, e' necessario ridurre la dose di uno o di entrambi gli agenti. Il farmaco puo' potenziare l'azione di blocco neuromuscolare dei miorilassanti e provocare un aumento del grado di depressione respiratoria. Occorre evitare l'uso concomitante di alcool.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.