irinotecan kabi*fl 40mg 2ml irinotecan fresenius kabi italia srl

Che cosa è irinotecan kabi fl 40mg 2ml?

Irinotecan kabi soluzione per infusione conc prodotto da fresenius kabi italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Irinotecan kabi risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di citostatici.
Contiene i principi attivi: irinotecan cloridrato triidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: la soluzione contiene 20 mg/ml di irinotecan cloridrato triidrato (equivalente a 17,33 mg/ml di irinotecan).
Codice AIC: 038398018 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: in associazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per la malattia avanzata; come monoterapia in pazienti nei quali non abbia avuto effettoun trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile.

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Posologia

Da utilizzare nei soli pazienti adulti. Dopo la diluizione, irinotecan soluzione per infusione deve essere infuso in una vena periferica o centrale. Dosaggio raccomandato. In monoterapia. La dose raccomandata di irinotecan e' 350 mg/m^2 somministrati mediante infusione endovenosa di durata compresa tra 30 e 90 minuti ogni tre settimane. In terapiadi associazione (per pazienti non trattati in precedenza) La sicurezza e l'efficacia dell'irinotecan in associazione con 5-fluorouracile (5FU) e acido folinico (FA) sono state stabilite con il seguente schema di trattamento: irinotecan + 5FU/FA ogni due settimane. La dose di irinotecan raccomandata e' 180 mg/m^2 somministrati una volta ogni due settimane come infusione endovenosa di durata compresa tra 30 e 90 minuti, seguiti da infusione di acido folinico e 5-fluorouracile. Adattamento della dose: l'irinotecan deve essere somministrato dopo che tutti gli effetti indesiderati siano tornati nei gradi 0 o 1 della scala NCI-CTC e una volta risolta completamente la diarrea associata al trattamento. All'inizio di una successiva infusione della terapia, la dose di irinotecan e di 5FU, ove applicabile, deve essere ridotta in base al grado piu' elevato degli eventi avversi osservati nell'infusione precedente. Il trattamento deve essere ritardato di 1 o 2 settimane per consentire il recupero dagli effetti indesiderati associati al trattamento. Nel caso in cui si verifichino i seguenti effetti indesiderati, applicare una riduzione della dose di irinotecan e/o 5FU, ove applicabile,del 15-20%: tossicita' ematologica [neutropenia di grado 4, neutropenia febbrile, trombocitopenia e leucopenia; tossicita' non ematologica.Durata del trattamento. Il trattamento con irinotecan deve essere continuato fino a progressione oggettiva della patologia o tossicita' inaccettabile. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. In monoterapia: i livelli ematici della bilirubina [fino a tre volte il limite superiore dei livelli normali (LSN)] in pazienti con grado di performance <= 2 determinano la dose iniziale diirinotecan. In questi pazienti con iperbilirubinemia e tempo di protrombina superiore al 50%, la clearance dell'irinotecan e' ridotta, quindi il rischio di ematotossicita' e' maggiore. In questa popolazione dipazienti e' necessario un monitoraggio settimanale dell'emocromo completo. Nei pazienti con valori di bilirubina fino a 1,5 volte il limitesuperiore dei livelli normali (LSN), la dose raccomandata di irinotecan e' 350 mg/m^2. Nei pazienti con valori di bilirubina compresi tra 1,5 e 3 volte i LSN, la dose raccomandata di irinotecan e' 200 mg/m^2. I pazienti con bilirubina superiore a 3 volte i LSN non devono essere trattati con irinotecan. Per i pazienti con insufficienza epatica trattati con irinotecan in associazione non e' disponibile nessun dato. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. L'uso di irinotecan nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale non e' raccomandato, dal momento che non sono stati condotti studi su tale popolazione. Anziani. Non e' stato condotto nessuno studio farmacocinetico specifico negli anziani. Tuttavia, a causa della maggiore frequenzadi riduzione delle funzioni biologiche in questa popolazione, la dosedeve essere scelta con cautela. Si richiede una sorveglianza piu' attenta.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' gravi e/o piu' frequenti, in monoterapia e in terapia di associazione, sono stati gastrointestinali, ematologici, febbre, astenia, sindrome colinergica acuta, infezioni e alopecia. >>Patologie gastrointestinali. Monoterapia. Molto comuni: diarrea, dolore addominale, nausea grave, vomito grave; Comuni: mucosite, stipsi; Non comuni: colite pseudo-membranosa, occlusione intestinale, ileo, emorragia gastrointestinale; Rari: colite, perforazione intestinale. Terapia di associazione. Molto comuni: diarrea; dolore addominale, mucosite; Comuni: nausea grave, vomito grave, stipsi; Non comune: colite pseudo-membranosa, occlusione intestinale, ileo, emorragia gastrointestinale; Rari: colite, perforazione intestinale. >>Patologie del sistemaemolinfopoietico. Monoterapia. Molto comuni: neutropenia, anemia; Comuni: neutropenia febbrile, trombocitopenia. Terapia di associazione. Molto comuni: neutropenia, anemia, trombocitopenia; Comuni: neutropeniafebbrile; Molto rari: trombocitopenia autoimmune. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Monoterapia. Molto comuni: febbre; Comuni: sindrome colinergica acuta, grave astenia; Non comuni: reazioni nella sede d'infusione. Terapia di associazione. Comuni: sindrome colinergica acuta; grave astenia; febbre; Non comuni: reazioni nella sede d'infusione. >>Infezioni ed infestazioni. Monoterapia. Molto comuni: episodi infettivi. Terapia di associazione. Comuni: episodi infettivi. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione.Monoterapia. Molto comuni: disidratazione; Comuni: anoressia. Terapiadi associazione. Molto comuni: disidratazione, anoressia. >>Patologievascolari. Monoterapia. Non comuni: Ipotensione, insufficienza cardiocircolatoria; Rari: ipertensione. Terapia di associazione. Non comuni:Ipotensione, insufficienza cardiocircolatoria; Rari: ipertensione. >>Patologie renali e urinarie. Monoterapia. Non comuni: insufficienza renale. Terapia di associazione. Non comuni: insufficienza renale. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Monoterapia. Molto comuni: dispnea; Non comuni: malattia polmonare interstiziale. Terapia diassociazione. Comuni: dispnea; Non comuni: malattia polmonare interstiziale. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Monoterapia. Molto comuni: alopecia; Non comuni: reazioni cutanee. Terapia di associazione. Molto comuni: alopecia; Non comuni: reazioni cutanee. >>Disturbi del sistema immunitario. Monoterapia: Non comuni: reazioni allergiche; Rari: reazioni anafilattiche. Terapia di associazione. Non comuni: reazioni allergiche; Rari: reazioni anafilattiche. >>Esami diagnostici. Monoterapia. Comuni: aumento delle transaminasi sieriche, aumento della fosfatasi alcalina sierica, aumento della bilirubina sierica, aumento della creatinina sierica; Rari: ipokaliemia, iponatremia; Molto rari: aumento di amilasi e/o lipasi. Terapia di associazione. Molto comuni: aumento della SGOT, aumento della SGPT, aumento della fosfatasi alcalina sierica, aumento della bilirubina sierica; Comuni: aumento della bilirubina sierica; Rari: ipokaliemia, iponatremia; Molto rari: aumento di amilasi e/o lipasi. >>Patologie del sistema nervoso. Monoterapia. Molto rari: disturbi transitori del linguaggio. Terapia di associazione. Molto rari: disturbi transitori del linguaggio. Patologie gastrointestinali. Diarrea ritardata: la diarrea e' una tossicita' dose-limitante dell'irinotecan. In monoterapia: e' stata osservata diarrea grave nel 20% dei pazienti che hanno seguito le raccomandazioni per lagestione della diarrea. Patologie ematologiche. La neutropenia e' un effetto tossico dose-limitante. In monoterapia: la neutropenia e' stata osservata del 78,7% dei pazienti ed e' risultata grave nel 22,6% deipazienti. Dei cicli valutabili, il 18% presentano conta dei neutrofili al di sotto di 1,0 x 10^9 /l incluso un 7,6% con conta dei neutrofili <0,5 x 10^9 /l. Il recupero totale e' stato solitamente ottenuto entro il ventiduesimo giorno. Febbre con neutropenia grave e' stata riferita nel 6,2% dei pazienti e nell'1,7% dei cicli. Episodi infettivi si sono verificati in circa il 10,3% dei pazienti e sono stati associati a neutropenia grave in circa il 5,3% dei pazienti, con esito fatale in2 casi. L'anemia e' stata riferita in circa il 58,7% dei pazienti. E'stata osservata trombocitopenia nel 7,4% dei pazienti e nell'1,8% deicicli; nello 0,9% dei casi e nello 0,2% dei cicli la conta delle piastrine e' risultata L.50 x 10^9 /l. Quasi tutti i pazienti hanno mostrato un recupero entro il ventiduesimo giorno. In terapia di associazione La neutropenia e' stata osservata nell'82,5% dei pazienti ed era grave nel 9,8% dei pazienti. Dei cicli valutabili, il 67,3% presentano conta dei neutrofili al di sotto di 1,0 x 10^9 /l incluso un 2,7% con conta dei neutrofili [< 0,5 x10^9 /l (< 500 cellule/mm^3)]. Febbre con neutropenia grave e' stata riferita nel 3,4% dei pazienti e nello 0,9% dei cicli. Episodi infettivi si sono verificati in circa il 2% dei pazienti e sono stati associati a neutropenia grave in circa il 2,1% dei pazienti, con esito fatale in un caso. E' stata riscontrata anemia nel97,2% dei pazienti. La trombocitopenia [< 100 x 10^9 /l (< 100,000 cellule/mm^3)] e' stata osservata nel 32,6% dei pazienti e nel 21,8% deicicli. Non e' stata osservata alcuna trombocitopenia grave [< 50 x 10^9 /l (< 50,000 cellule/mm^3)]. Patologie sistemiche e reazioni relative alla sede di infusione. Sindrome colinergica acuta: la sindrome colinergica acuta transitoria grave e' stata osservata nel 9% dei pazienti trattati in monoterapia e nell'1,4% dei pazienti trattati in terapiadi associazione. I sintomi principali sono stati descritti come diarrea precoce e vari altri sintomi, quali dolore addominale, congiuntivite, rinite, ipotensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere, vertigini, disturbi della vista, miosi, lacrimazione e aumento della salivazione, comparsi durante o entro le prime 24 ore dall'infusione di irinotecan. Tali sintomi scompaiono dopo la somministrazione di atropina. L'astenia e' stata grave in meno del 10% dei pazienti in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti in terapia di associazione. Si e' manifestata febbre senza infezione e senza neutropenia grave nel 12% dei pazienti in monoterapia e nel 6,3% dei pazienti in terapia di associazione. Patologie respiratorie. La malattia polmonare interstiziale che si presenta sotto forma di infiltrati polmonari non e' comune durante la terapia con irinotecan. Sono stati riferiti effetti precoci, quali dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. L'alopecia e'stata molto frequente e reversibile. Patologie muscoloscheletriche. Sono stati riferiti effetti precoci quali contrazione muscolare o crampi. Patologie del sistema nervoso. E' stata riferita parestesia.

Indicazioni

Trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: in associazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per la malattia avanzata; come monoterapia in pazienti nei quali non abbia avuto effettoun trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile.

Controindicazioni ed effetti secondari

Malattia infiammatoria cronica dell'intestino e/o occlusione intestinale. Anamnesi positiva per gravi reazioni di ipersensibilita' a irinotecan cloridrato triidrato o a uno degli eccipienti di irinotecan. Gravidanza e allattamento. Bilirubina > 3 volte il limite superiore dei livelli normali (LSN). Grave insufficienza midollare. Grado di performance OMS > 2. Uso concomitante di iperico.

Composizione ed Eccipienti

Sorbitolo, acido lattico, acqua per preparazioni iniettabili, idrossido di sodio (per regolazione del pH).

Avvertenze

L'uso di irinotecan deve essere riservato a unita' specializzate nella somministrazione della chemioterapia citotossica e la somministrazione deve essere effettuata esclusivamente sotto la supervisione di un medico qualificato nell'uso della chemioterapia antitumorale. Data la natura e l'incidenza degli effetti indesiderati, nei seguenti casi irinotecan deve essere prescritto solo dopo avere valutato i benefici attesi rispetto agli eventuali rischi terapeutici: pazienti che presentanofattori di rischio, in particolare con grado di performance OMS=2; nei rari casi in cui si preveda che i pazienti possano non attenersi alle raccomandazioni concernenti la gestione degli effetti indesiderati. Per tali pazienti si raccomanda una stretta sorveglianza ospedaliera. Quando si usa irinotecan in monoterapia, esso e' solitamente prescritto con uno schema di somministrazione ogni tre settimane. Tuttavia, lo schema di somministrazione settimanale puo' essere preso in considerazione in pazienti che necessitino di un follow-up piu' attento o che siano particolarmente a rischio di neutropenia grave. Diarrea ritardata.I pazienti devono essere messi al corrente del rischio di diarrea ritardata, che puo' verificarsi a oltre 24 ore dalla somministrazione di irinotecan e in qualunque momento prima del ciclo successivo. In monoterapia, il tempo mediano di insorgenza della prima evacuazione liquidae' stato il quinto giorno dopo l'infusione di irinotecan. I pazienti devono informare rapidamente il proprio medico di tale evenienza e iniziare immediatamente una terapia idonea. I pazienti con un rischio maggiore di diarrea sono quelli sottoposti in precedenza a radioterapia addominale/pelvica, quelli con iperleucocitosi basale, quelli che presentano un grado di performance >= 2 e le donne. Se non e' trattata correttamente, la diarrea puo' essere potenzialmente fatale, specialmente se il paziente e' anche neutropenico. Appena compare la prima evacuazione liquida, il paziente deve iniziare ad assumere grandi quantita' dibevande contenenti elettroliti e deve essere immediatamente iniziata un'idonea terapia antidiarroica. Questa terapia antidiarroica sara' prescritta dal reparto in cui e' stato somministrato irinotecan. Dopo ladimissione dall'ospedale, ai pazienti devono essere consegnati i farmaci prescritti, in modo tale che possano trattare la diarrea al suo insorgere. La terapia antidiarroica attualmente raccomandata e' costituita da alte dosi di loperamide. Questa terapia deve continuare per 12 ore dopo l'ultima evacuazione liquida e non deve essere modificata. In nessun caso la loperamide deve essere somministrata per piu' di 48 oreconsecutive a queste dosi, a causa del rischio di ileo paralitico, ne' per meno di 12 ore. Quando alla diarrea si associa neutropenia grave[conta neutrofili < 0,5 x 10^9 /l (< 500 cellule/mm^3)], oltre al trattamento antidiarroico deve essere somministrato un antibiotico ad ampio spettro a scopo profilattico. Nei seguenti casi, oltre al trattamento antibiotico, per la gestione della diarrea si raccomanda l'ospedalizzazione: diarrea associata a febbre; diarrea grave; diarrea persistente oltre le 48 ore dall'inizio della terapia con alte dosi di loperamide. La loperamide non deve essere somministrata per profilassi, neppure nei pazienti che hanno avuto diarrea ritardata nei cicli precedenti.Nei pazienti che hanno avuto diarrea grave si raccomanda una riduzione della dose per i cicli successivi. Ematologia. Durante il trattamento con irinotecan si raccomanda il monitoraggio settimanale dell'emocromo completo. I pazienti devono essere consapevoli del rischio di neutropenia e del significato della febbre. La neutropenia febbrile [temperatura > 38 .C e conta neutrofili <= 1,0 x 10^9 /l (<= 1000 cellule/mm^3)] deve essere trattata urgentemente in ospedale con antibiotici ad ampio spettro per via endovenosa. In pazienti che hanno avuto gravi eventi ematologici, si raccomanda una riduzione della dose per la somministrazione successiva. Esiste un rischio maggiore di infezioni e tossicita' ematologica nei pazienti con diarrea grave. In pazienti con diarrea grave si deve eseguire l'emocromo completo. Insufficienza epatica. Si devono eseguire esami della funzionalita' epatica al basale e primadi ogni ciclo. Si deve eseguire il monitoraggio settimanale dell'emocromo completo nei pazienti con bilirubina compresa tra 1,5 e 3 volte iLNS, per la ridotta clearance dell'irinotecan che aumenta il rischio di ematotossicita' in questa popolazione. Per pazienti con bilirubina >3 volte i LNS. Nausea e vomito. Si raccomanda un trattamento profilattico con antiemetici prima di ogni trattamento con irinotecan. Nausea e vomito sono stati riportati frequentemente. I pazienti con vomito associato a diarrea ritardata devono essere ospedalizzati appena possibile per il trattamento. Sindrome colinergica acuta Nel caso compaia la sindrome colinergica acuta, si deve somministrare atropina solfato, a meno che non sia controindicato da un punto di vista clinico. Particolare cautela deve essere adottata nei pazienti asmatici. Nei pazienti che hanno avuto una sindrome colinergica acuta e grave, con le somministrazioni successive di irinotecan si raccomanda l'uso profilattico di atropina solfato. Disturbi respiratori La malattia polmonare interstiziale che si presenti sotto forma di infiltrati polmonari non e' comunedurante la terapia con irinotecan. La malattia polmonare interstiziale puo' essere fatale. Fattori di rischio possibilmente associati allo sviluppo della malattia polmonare interstiziale includono l'uso di farmaci pneumotossici, la radioterapia e i fattori stimolanti le colonie.I pazienti con fattori di rischio devono essere monitorati attentamente per i sintomi respiratori prima e durante la terapia con irinotecan. Anziani. A causa della maggiore frequenza di riduzione delle funzioni biologiche, in particolare della funzionalita' epatica, nei pazientianziani, la scelta della posologia di irinotecan deve essere effettuata con cautela in questa popolazione. Pazienti con occlusione intestinale. I pazienti non devono essere trattati con irinotecan fino alla risoluzione dell'occlusione intestinale. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Non sono stati condotti studi su questa popolazione. Poiche' questo medicinale contiene sorbitolo, non e' adatto incaso di intolleranza ereditaria al fruttosio. Sono stati osservati casi non frequenti di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza circolatoria in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito, o sepsi. Si devono adottare misure contraccettive idonee durante la terapia e per almeno tre mesi dopo la fine della stessa. La somministrazione concomitante di irinotecan con un forte inibitore o un induttore del CYP3A4 puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e deve essere evitata.

Gravidanza e Allattamento

Non esistono informazioni sull'uso di irinotecan nelle donne in gravidanza. E' necessario adottare misure contraccettive durante e almeno per tre mesi dopo il termine della terapia. L'irinotecan si e' dimostrato embriotossico, fetotossico e teratogeno nei conigli e nei ratti. Quindi, l'irinotecan non deve essere usato durante la gravidanza. Donne in eta' fertile: si devono avvertire le donne in eta' fertile che assumono irinotecan di evitare di restare incinte e di informare immediatamente il medico curante se cio' si dovesse verificare. Allattamento: nel latte delle femmine di ratto che allattano e' stato rilevato ^14 C-irinotecan. Non e' noto se l'irinotecan venga escreto nel latte umano.Di conseguenza, a causa delle possibili reazioni avverse nei lattanti, l'allattamento al seno deve essere interrotto per tutta la durata della terapia con irinotecan.

Interazioni con altri prodotti

L'interazione tra irinotecan e i farmaci bloccanti neuromuscolari nonpuo' essere esclusa. Poiche' l'irinotecan presenta attivita' anticolinesterasica, i farmaci con tale attivita' possono prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio e antagonizzare il blocco neuromuscolare di farmaci non depolarizzanti. Diversi studi hanno mostrato che la somministrazione concomitante di farmaci anticonvulsivantiinduttori del CYP3A (ad es. carbamazepina, fenobarbital o fenitoina) causa una riduzione della concentrazione di irinotecan, SN-38 e SN-38 glucuronide e ridotti effetti farmacodinamici. Gli effetti di tali farmaci anticonvulsivanti hanno determinato una diminuzione nell'AUC dell'SN-38 e dell'N-38G pari al 50% o piu'. Oltre all'induzione degli enzimi del citocromo P450 3A, l'accentuata glucuronidazione e l'accentuataescrezione biliare possono giocare un ruolo nel ridurre la concentrazione dell'irinotecan e dei suoi metaboliti. Uno studio ha dimostrato che la somministrazione contemporanea di ketoconazolo provoca una diminuzione dell'AUC di APC dell'87% e un aumento dell'AUC dell'SN-38 del 109% rispetto all'irinotecan somministrato da solo. Si deve adottare particolare cautela nei pazienti in trattamento concomitante con farmacinoti per inibire (ad es. ketoconazolo) o indurre (ad es. rifampicina,carbamazepina, fenobarbital o fenitoina) il metabolismo del farmaco attraverso il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di irinotecan con un inibitore/induttore di questa via metabolica puo' alterare il metabolismo dell'irinotecan e deve essere evitata. In un piccolo studio di farmacocinetica (n=5), nel quale sono stati somministrati contemporaneamente 350 mg/m^2 di irinotecan e 900 mg di iperico (hypericum perforatum), e' stata osservata una riduzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo di irinotecan, SN-38. L'iperico riduce i livelli plasmatici di SN-38. Di conseguenza l'ipericonon deve essere somministrato conl'irinotecan. La somministrazione concomitante di 5-fluorouracile/acido folinico in regimi di associazionenon modifica la farmacocinetica dell'irinotecan.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare il flacone nella confezione esterna per proteggerlo dalla luce. Non congelare.