inibace plus 14 compresse riv5+12,5mg cheplapharm arzneimittel gmbh

Che cosa è inibace plus 14cpr riv5+12,5mg?

Inibace plus compresse rivestite divisibili prodotto da cheplapharm arzneimittel gmbh
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Inibace plus risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antipertensivi; ace inibitori e diuretici.
Contiene i principi attivi: cilazapril monoidrato/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa contiene: cilazapril monoidrato 5,22 mg (pari ad anidro5 mg) e idroclorotiazide 12,5 mg.
Codice AIC: 029103013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

trattamento dell'ipertensione in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da cilazapril in monoterapia.

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Posologia

Una compressa (5,0 mg di cilazapril e 12,5 mg di idroclorotiazide) una volta al giorno. Il medicinale puo' essere somministrato prima o dopo i pasti. La dose deve essere sempre assunta approssimativamente allastessa ora del giorno. La compressa non deve essere masticata o rottae deve essere sempre ingerita con un sorso d'acqua. Il medicinale none' raccomandato per i pazienti con compromissione grave della funzionalita' renale. Poiche' nei pazienti con cirrosi epatica trattati con dosi standard di ACE inibitori puo' svilupparsi ipotensione significativa, e' necessaria un'attenta titolazione della dose di ogni singolo componente qualora questi pazienti dovessero richiedere il trattamento con cilazapril e idroclorotiazide. L'efficacia e la tollerabilita' di cilazapril e idroclorotiazide somministrati in concomitanza sono risultate simili nei pazienti ipertesi anziani e piu' giovani, sebbene i dati di farmacocinetica dimostrino che la clerarance di entrambi i componenti e' ridotta nei pazienti anziani. Non sono state accertate la sicurezza d'impiego e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Pertanto, la somministrazione non e' raccomandata in questa popolazione.

Effetti indesiderati

>>Reazioni avverse al cilazapril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune < 1/100: neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia,anemia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: angioedema (puo' colpire il viso, le labbra, la lingua, la laringe o il tratto gastrointestinale), anafilassi, sindrome lupus simile (i sintomi possono comprendere vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleo positivi, aumento della velocita' di eritrosedimentazione, eosinofilia e leucocitosi). Patologie del sistema nervoso. Comune >= 1/100: cefalea; non comune: disgeusia, ischemia cerebrale, attacco ischemico transitorio, ictus ischemico, neuropatia periferica. Patologie cardiache. Non comune: ischemia miocardica, angina pectoris, tachicardia, palpitazioni, infarto miocardico, aritmia. Patologie vascolari. Comune: capogiri; non comune: ipotensione, ipotensione posturale. I sintomi di ipotensione possono comprendere sincope, debolezza, capogiri e disturbi della vista. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: dispnea, broncospasmo, rinite, malattia polmonare interstiziale, bronchite, sinusite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: secchezza delle fauci, stomatite aftosa, diminuzione dell'appetito, diarrea, vomito, glossite, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: alterazione dei valori della funzionalita' epatica, epatite colestatica con o senza necrosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, rash maculopapulare, dermatite psoriasiforme, psoriasi (esacerbazione), lichen planus, dermatiteesfoliativa, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, pemfigoide bolloso, pemfigo, sarcomadi Kaposi, vasculite/porpora, reazioni di fotosensibilita', alopecia,onicosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari, mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione della funzionalita' renale,insufficienza renale acuta, aumento della creatininemia, aumento dell'uremia, iperpotassiemia, iponatriemia, proteinuria, sindrome nefrosica, nefrite. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Noncomune: disfunzione sessuale, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: sudorazione eccessiva, rossore, astenia, disturbi del sonno. >>Reazioni avverse all'idroclorotiazide. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia, anemia emolitica, insufficienza del midollo osseo, neutropenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' (angioedema, anafilassi), sindrome lupus-simile. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipopotassiemia, iponatriemia, ipocloremia, ipomagnesiemia, ipercalcemia,ipocalciuria, ipovolemia/disidratazione, alcalosi metabolica, iperglicemia, iperuricemia, gotta, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: disturbi del sonno, depressione. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri; non comuni: stato confusionale. Patologie dell'occhio. Non comune: riduzione della lacrimazione, compromissione della vista, xantopsia. Patologie cardiache. Non comune: aritmie. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione. Patologierespiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: polmonite interstiziale, edema polmonare acuto. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: secchezza delle fauci, sialoadenite, perdita di appetito, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: ittero colestatico. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, fotosensibilita', pseudoporfiria, vasculite cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non comune: nefrite interstiziale, funzione renale compromessa. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione sessuale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento.

Indicazioni

trattamento dell'ipertensione in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da cilazapril in monoterapia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al cilazapril, ad altri ACE inibitori, all'idroclorotiazide, ad altri diuretici tiazidici, alle sulfonamidi o a uno qualsiasi degli eccipienti. Anamnesi di angioedema associato a terapia precedente con ACE inibitori. Angioedema ereditario o idiopatico. Compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m^2) o anuria. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, amido di mais, ipromellosa, talco, sodio stearilfumarato, titanio diossido, ferro ossido rosso (E172).

Avvertenze

La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata in gravidanza. Salvo nei casi in cui la continuazione della terapia sia ritenuta essenziale; le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere sottoposte a trattamenti antipertensivi alternativi. Una volta accertata lagravidanza, il trattamento deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, deve essere istituita una terapia alternativa. L'esperienza con idroclorotiazide in gravidanza e' limitata. Le tiazidi attraversano la placenta e possono essere associate a ittero neonatale, trombocitopenia e alterazioni elettrolitiche. Inoltre, le riduzioni del volume ematico della madre possono influire negativamente sulla perfusioneplacentare. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata per trattare l'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia in considerazione del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare. L'idroclorotiazide non deve essere usata pertrattare l'ipertensione essenziale in donne gravide, salvo nelle raresituazioni in cui non si possa utilizzare alcuna terapia alternativa.I pazienti devono iniziare il trattamento solo dopo la stabilizzazione con ciascun componente somministrato alla stessa dose del prodotto di associazione. Gli ACE inibitori possono causare grave ipotensione: porre il paziente in posizione supina e praticare un'espansione del volume ematico. Una volta ripristinato il volume ematico del paziente, e'possibile continuare il trattamento con cilazapril, ma a dose ridotta; se l'ipotensione persiste occorre sospendere il farmaco. I pazienti a rischio devono iniziare il trattamento sotto sorveglianza, ad una bassa dose iniziale e con un'attenta titolazione. Se possibile, la terapia diuretica deve essere temporaneamente sospesa. Precauzioni simili devono essere adottate per i pazienti affetti da angina pectoris o malattia cerebrovascolare. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m^2. Nei pazienti con lievecompromissione della funzionalita' renale, il dosaggio deve essere corretto in funzione della clearance della creatinina. Per i pazienti con compromissione della funzionalita' renale: istituire un monitoraggiodi routine del potassio e della creatinina. Gli ACE inibitori hanno effetti renoprotettivi noti, ma possono causare una compromissione reversibile della funzionalita' renale in caso di perfusione renale ridotta. Le misure preventive comprendono l'interruzione o la sospensione temporanea dei diuretici, l'inizio della terapia con dosi molto basse e un'attenta titolazione della dose. Nei pazienti con stenosi dell'arteria renale, l'attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone contribuisce a mantenere la perfusione renale in quanto causa costrizione dell'arteriola efferente. Di conseguenza, il blocco della formazione di angiotensina II, e forse anche un aumento della formazione di bradichinina, causano una vasodilatazione dell'arteriola efferente che produce una riduzione della pressione di filtrazione glomerulare. L'ipotensione contribuisce ulteriormente alla riduzione della perfusione renale. Il rischio di insufficienza renale, inclusa l'insufficienza renale acuta, aumenta quando i pazienti affetti da stenosi dell'arteria renale sono trattati con cilazapril. Occorre dunque cautela in questi pazienti. Se si manifesta un'insufficienza renale, il trattamento deve essere interrotto. E' stato riscontrato angioedema sotto forma di episodi ricorrenti di gonfiore del viso, che si risolvono con la sospensionedel trattamento, o come edema orofaringeo acuto con occlusione delle vie respiratorie, che richiede un trattamento di emergenza e puo' essere potenzialmente letale. Una variante e' l'angioedema dell'intestino,che tende a manifestarsi nelle prime 24-48 ore di trattamento. Si sono verificati casi di anafilassi in pazienti dializzati con membrane adalto flusso: considerare l'uso di un tipo diverso di membrana dialitica o di una classe diversa di antipertensivi. Durante l'aferesi delle LDL con destran solfato, si sono osservati casi potenzialmente letali di anafilassi: sospendere temporaneamente la terapia prima di ogni aferesi. Nei pazienti sottoposti a terapia di desensibilizzazione con veleno di vespa o di ape durante il trattamento, si possono sviluppare reazioni anafilattiche. Cilazapril deve essere interrotto prima dell'inizio della terapia di desensibilizzazione. Sono stati segnalati casi isolati di disturbi della funzionalita' epatica: sospendere il trattamento e sottoporsi ad un adeguato follow up. Nei pazienti affetti da cirrosi epatica (ma senza ascite) cilazapril deve essere iniziato a una bassa dose e con grande cautela perche' potrebbe svilupparsi una ipotensione significativa. Nei pazienti con asciti, cilazapril non e' raccomandato. L'uso di tiazidi in pazienti con cirrosi puo' precipitare l'encefalopatia epatica a causa di lievi alterazioni dell'equilibrio idricoed elettrolitico. Raramente si sono manifestate neutropenia e agranulocitosi: si raccomanda il monitoraggio periodico della conta leucocitaria. Gli elettroliti e la funzionalita' renale devono essere monitorati in tutti i pazienti trattati. Gli ACE inibitori possono causare iperpotassiemia: nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio puo' svilupparsi iperpotassiemia. Le tiazidi aumentano l'escrezione di potassio e possono causare ipopotassiemia. Le tiazidi possono causare anche iponatriemia e disidratazione. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio e determinare un aumento dei livelli sierici di calcio: devono essere sospese prima di eseguire esami della funzionalita' paratiroidea. La somministrazione di ACE inibitori a pazienti diabetici puo' potenziare l'effetto ipoglicemizzante degli ipoglicemizzanti orali odell'insulina. Le tiazidi possono contrastare l'effetto ipoglicemizzante degli ipoglicemizzanti orali o dell'insulina e possono accelerare il diabete nei pazienti a rischio. I livelli glicemici devono essere monitorati attentamente all'inizio del trattamento con ciascun componente del medicinale. Le tiazidi possono aumentare i livelli sierici di acido urico e possono scatenare attacchi di gotta acuta. Il farmaco deve essere somministrato con cautela ai pazienti affetti da porfiria. Gli anestetici con effetti ipotensivi possono causare ipotensione nei pazienti trattati con ACE inibitori. In questo contesto, l'ipotensione puo' essere trattata con l'espansione del volume ematico. Gli ACE inibitori devono essere somministrati con cautela nei pazienti affetti da disturbi cardiaci ostruttivi poiche' la gittata cardiaca non puo' aumentare per compensare la vasodilatazione sistemica ed esiste il rischio di ipotensione grave. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

L'uso di ACE inibitori quali il cilazapril non e' consigliato duranteil primo trimestre ed e' controindicato durante il secondo e il terzotrimestre di gravidanza. A meno che la continuazione della terapia sia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono essere sottoposte a trattamenti antipertensivi alternativi che possiedano un profilo di sicurezza definito per l'uso in gravidanza. Quando viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. L'esposizione a una terapia con ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza induce nell'uomo fetotossicita' e tossicita' neonatale. In caso di esposizione agli ACE inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un esame ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere sottoposti ad attenta osservazione per individuare segni di ipotensione. L'esperienza con l'idroclorotiazide in gravidanza e' limitata.Le tiazidi attraversano la placenta e possono essere associate a ittero neonatale, trombocitopenia e alterazioni elettrolitiche. Inoltre, le riduzioni del volume ematico della madre possono influire negativamente sulla perfusione placentare. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata per trattare l'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia in considerazione del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza un reale effetto benefico sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essereusata per trattare l'ipertensione essenziale in donne gravide. Poiche' non sono disponibili informazioni sull'uso del medicinale durante l'allattamento, il farmaco non e' consigliato ed e' preferibile un trattamento alternativo che possieda un profilo di sicurezza meglio definito per l'allattamento. Non sono stati condotti studi sulla fertilita' con la combinazione fissa di cilazapril e idroclorotiazide.

Interazioni con altri prodotti

>>Interazioni correlate principalmente a cilazapril. Sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. L'uso di cilazapril con il litio non e' raccomandato, ma sel'associazione si conferma necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio delle concentrazioni sieriche di litio. Si puo' osservare un effetto aggiuntivo quando il farmaco viene somministrato in associazione ad altri antipertensivi. In alcuni pazienti trattati con cilazapril si puo' verificare una iperpotassiemia. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi del potassio sierico. L'associazione di cilazapril con questi farmaci non e' quindi raccomandata. Se l'uso concomitante e' indicato a causa di ipopotassiemia conclamata, questi farmaci devono essere impiegati con cautela,monitorando frequentemente la potassiemia. Il trattamento precedente con diuretici a dose elevata puo' determinare deplezione di volume e rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con cilazapril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dalla sospensione del diuretico, dall'aumento di volume o dell'assunzione di sale o iniziando la terapia con una bassa dose di cilazapril. L'impiego concomitante di alcuni anestetici, di antidepressivi triciclici e di antipsicotici con ACE inibitori puo' determinare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Quando si somministrano ACE inibitori contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, eun aumento della potassiemia. L'associazione deve essere somministrata con cautela. Dopo l'avvio della terapia concomitante, e successivamente a cadenza periodica, i pazienti devono essere idratati adeguatamente e si deve considerare il monitoraggio della funzionalita' renale. Ifarmaci simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE inibitori. La somministrazione concomitante di ACE inibitori edi farmaci antidiabetici puo' causare un effetto piu' marcato di riduzione della glicemia, con rischio di ipoglicemia. Sono state segnalateraramente reazioni nitritoidi in pazienti in terapia con oro iniettabile e concomitante terapia con ACE inibitori. Non si sono osservate interazioni clinicamente significative con la somministrazione concomitante di cilazapril e digossina, nitrati, anticoagulanti cumarinici e bloccanti i recettori H2. >>Interazioni correlate principalmente a idroclorotiazide. Poiche' durante la terapia potrebbe verificarsi una ipopotassiemia indotta dalle tiazidi, che puo' aumentare il rischio di aritmia associato alla terapia con digossina, si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio. A causa del rischio di ipopotassiemia, l'idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con farmaci che potrebbero indurre la Sindrome del QT lungo. Non bisogna somministrare contemporaneamenterilassanti muscolari non depolarizzanti. La somministrazione contemporanea di idroclorotiazide e vitamina D o di altri sali di calcio puo' potenziare l'aumento della calcemia. La colestiramina e il colestipoloriducono l'assorbimento di idroclorotiazide. L'uso concomitante di anticolinergici puo' aumentare la biodisponibilita' di idroclorotiazide a causa della diminuzione della mobilita' gastrointestinale e del diminuito svuotamento gastrico. La somministrazione concomitante di amantidina e idroclorotiazide puo' aumentare i possibili effetti avversi dell'amantidina. La somministrazione contemporanea di idroclorotiazide e farmaci citotossici puo' ridurre l'eliminazione dei farmaci citotossici e, di conseguenza, aumentare il rischio di sviluppare mielodepressione. In caso di disidratazione dovuta ad idroclorotiazide, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente quando vengono somministrati mezzi di contrasto contenenti dosi molto elevate di iodio. La somministrazione concomitante di ciclosporina e idroclorotiazide puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze tipo gotta.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.