imprida*90cpr riv 5mg/160mg valsartan e novartis farma spa

Che cosa è imprida 90cpr riv 5mg/160mg?

Imprida compresse rivestite prodotto da novartis farma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Imprida risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti dell'angiotensina ii, non associati (valsartan), associazioni con derivati diidropiridinici (amlodipina).
Contiene i principi attivi: amlodipina besilato/valsartan
Composizione Qualitativa e Quantitativa: amlodipina 5 mg (come amlodipina besilato) e 160 mg di valsartan.
Codice AIC: 037917147 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. E' indicato in pazienti neiquali la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da amlodipina o valsartan in monoterapia.

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Posologia

La dose raccomandata del farmaco e' una compressa al giorno. Puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione non e' adeguatamente controllata con 5 mg di amlodipina o 160 mg di valsartan da soli. Puo' essere preso con o senza cibo. Assumere con un po' di acqua. Si raccomanda la titolazione individuale dei due componenti (amlodipina e valsartan) prima di passare all'associazione fissa. Se clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Per i pazienti che assumono compresse/capsule separate di valsartan e amlodipina, puo' essere conveniente passare al farmaco contenente le stesse dosi di componenti. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata. In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. Somministrare il farmaco con cautela a pazienti con grave comprompromissione della funzionalita' epatica o con disturbi da ostruzione biliare. Nei pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalita' epatica, senza colestasi, la dose di valsartannon deve superare gli 80 mg. Anziani (65 anni di eta' ed oltre): quando si aumenta la dose nei pazienti anziani e' necessaria cautela. Bambini e adolescenti: l'uso del farmaco non e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.

Effetti indesiderati

La sicurezza di Imprida e' stata valutata in cinque studi clinici controllati effettuati su 5.175 pazienti, dei quali 2.613 hanno ricevuto valsartan in associazione con amlodipina. Patologie cardiache. Non comune (>=1/1.000, =1/10.000, =1/100, >Amlodipina. Comune: vomito. Non comune: alopecia, alterate abitudini intestinali, dispepsia, dispnea, rinite, gastrite, iperplasia gengivale, ginecomastia, iperglicemia, impotenza, aumento della frequenza urinaria, leucopenia, malessere, mutamenti dell'umore, mialgia, neuropatia periferica, pancreatite, epatite, trombocitopenia, vasculite, angioedema ed eritema multiforme. Raro: aritmia, infarto miocardio. Raramente, i pazienti, in particolare quelli con grave malattia coronarica ostruttiva hanno sviluppato un aumento della frequenza, della durata o gravita' dell'angina o infarto miocardico acuto all'inizio della terapia con calcio antagonista o in occasione dell'aumento della dose. Sono state riportate anche aritmie (compresa tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Questi eventi avversi possono non essere distinguibili dalla storia naturale della malattia di base. Molto raro (>Valsartan. Non noto: diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia, aumento del potassio sierico, innalzamento dei valori della funzionalita' epatica compresa bilirubina sierica, insufficienza e alterazione renale, innalzamento della creatinina sierica, angioedema, mialgia, vasculite, ipersensibilita' compresa malattia da siero.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanzanon ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso unlieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questaclasse di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere il trattamento con AIIRA immediatamente e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. E'noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Seguire i neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA attentamente per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativicon comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento,specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. E' indicato in pazienti neiquali la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da amlodipina o valsartan in monoterapia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, ai derivati diidropiridinici, o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave alterazione della funzionalita' epatica, cirrosi biliare e colestasi. Grave alterazione della funzionalita' renale (GFR POSOLOGIALa dose raccomandata del farmaco e' una compressa al giorno. Puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione non e' adeguatamente controllata con 5 mg di amlodipina o 160 mg di valsartan da soli. Puo' essere preso con o senza cibo. Assumere con un po' di acqua. Si raccomanda la titolazione individuale dei due componenti (amlodipina e valsartan) prima di passare all'associazione fissa. Se clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Per i pazienti che assumono compresse/capsule separate di valsartan e amlodipina, puo' essere conveniente passare al farmaco contenente le stesse dosi di componenti. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata. In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. Somministrare il farmaco con cautela a pazienti con grave comprompromissione della funzionalita' epatica o con disturbi da ostruzione biliare. Nei pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalita' epatica, senza colestasi, la dose di valsartannon deve superare gli 80 mg. Anziani (65 anni di eta' ed oltre): quando si aumenta la dose nei pazienti anziani e' necessaria cautela. Bambini e adolescenti: l'uso del farmaco non e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.CONSERVAZIONENon conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dall'umidita'.AVVERTENZENon iniziare la terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, ameno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere il trattamento immediatamente e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. In studi controllati con placebo, e' nota ipotensione eccessiva nello 0,4% dei pazienti con ipertensione non complicata trattati col farmaco. Nei pazienti con un attivato sistema reninaangiotensina (come i pazienti volume e/o sale depleti che ricevono alte dosi di diuretici) che assumono antagonisti dei recettori dell'angiotensina, puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Si raccomanda la correzione di questa condizione prima di iniziare la somministrazione del farmaco o uno strettocontrollo medico all'inizio del trattamento. Se durante l'uso del farmaco si verifica ipotensione, porre il paziente in posizione supina e,se necessario, somministrare una infusione endovenosa di salina normale. La terapia puo' proseguire quando la pressione si e' stabilizzata.L'uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono aumentare i livelli sierici di potassio (eparina, ecc.) deve essere effettuato con cautela, controllando frequentemente i livelli ematici di potassio. Non sono disponibili dati sull'uso del farmaco in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale di rene unico. Ad oggi non si ha esperienza sull'uso sicuro del farmaco in pazienti sottoposti a trapianto renale recente. Valsartan viene principalmente eliminato non modificato attraverso la bile, mentre l'amlodipina e' estesamente metabolizzata dal fegato. Deve essere prestata particolare cautela nella somministrazione del farmaco a pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve omoderata o con disturbi da ostruzione biliare. In pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose massima raccomandata di valsartan e' 80 mg. Non e' richiestoalcun aggiustamento della dose del farmaco nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata (GFR >30 ml/min/1,73 m2). In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. Iperaldosteronismo primario: i pazienti con iperaldosteronismo primarionon devono essere trattati con l'antagonista dell'angiotensina II valsartan in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone e' gia' alterato dalla malattia di base. In individui predisposti, e' possibile prevedere modifiche della funzionalita' renale in conseguenza all'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. In pazienti con grave insufficienza cardiaca, nei quali la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensinaaldosterone,il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e con antagonisti del recettore dell'angiotensinae' stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e (raramente) ad insufficienza renale acuta e/o morte. Esiti simili sono stati riportati con valsartan. In uno studio a lungo termine controllato verso placebo (PRAISE-2) sull'amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca di eziologia non ischemica con NYHA (New York Heart Association Classification) III e IV, l'amlodipina e' stata associata ad un aumento dei casi di edema polmonare, nonostante nessuna differenza significativanell'incidenza di peggioramento dell'insufficienza cardiaca rispetto al placebo. E' necessaria particolare cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralica o con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Oltreai pazienti ipertesi, il farmaco non e' stato studiato in alcuna popolazione di pazienti.INTERAZIONI>>Amlodipina. Inibitori del CYP3A4: uno studio in pazienti anziani hadimostrato che il diltiazem inibisce il metabolismo dell'amlodipina, probabilmente mediante il CYP3A4 (le concentrazioni plasmatiche aumentano di circa il 50% e l'effetto dell'amlodipina aumenta). Non puo' essere esclusa la possibilita' che inibitori piu' potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possano aumentare la concentrazione plasmatica di amlodipina anche piu' del diltiazem. Induttori del CYP3A4 (agenti anticonvulsivanti, rifampicina, Hypericum perforatum): la co-somministrazione puo' condurre a concentrazioni plasmatiche ridotte di amlodipina. E' indicato il monitoraggio clinico, con possibili aggiustamenti della dose di amlodipina durante il trattamento con l'induttore e dopo la sua sospensione. In monoterapia, l'amlodipina e' stata somministrata con sicurezza insieme a diuretici tiazidici, betabloccanti, ACE inibitori, nitrati a lunga durata, nitroglicerina sublinguale, digossina, warfarina, atorvastatina, sildenafil, farmaci antiacidi (gel di idrossido di alluminio, magnesio idrossido, simeticone), cimetidina, farmaci antiinfiammatori non steroidei, antibiotici e ipoglicemizzanti orali. >>Valsartan. Litio: in caso di uso contemporaneo conACE inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. A seguito della scarsa esperienza sull'uso contemporaneo di litio e valsartan, questa associazione non e' raccomandata. Se necessaria la co-somministrazione, si raccomanda di controllare regolarmente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti delsale contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio: se sono prescritti in associazione con valsartan medicinali che modificano i livelli di potassio, si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inbitori selettivi COX-2, l'acido acetilsalicilico (>3 g/die) e i FANS non selettivi: puo' verificarsi una diminuizione dell'effetto antiipertensivo. Inoltre, l'uso contemporaneo di antagonisti dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale ed i livelli sierici di potassio. Si raccomanda quindi il controllo della funzionalita' renale all'inizio del trattamento, insieme ad un'adeguata idratazione del paziente. In monoterapia con valsartan, non sono state riscontrate interazioni di rilevanza clinica con le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. >>Amlodipina/valsartan. Non sono stati effettuati studi sull'interazione del farmaco con altri medicinali. Altri farmaci antiipertensivi: i comuni farmaci antiipertensivi(es. alfa bloccanti, diuretici) ed altri medicinali che possono causare effetti ipotensivi (es. antidepressivi triciclici, alfa bloccanti usati nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna) possono aumentare l'effetto antiipertensivo dell'associazione.EFFETTI INDESIDERATILa sicurezza di Imprida e' stata valutata in cinque studi clinici controllati effettuati su 5.175 pazienti, dei quali 2.613 hanno ricevuto valsartan in associazione con amlodipina. Patologie cardiache. Non comune (>=1/1.000, =1/10.000, =1/100, >Amlodipina. Comune: vomito. Non comune: alopecia, alterate abitudini intestinali, dispepsia, dispnea, rinite, gastrite, iperplasia gengivale, ginecomastia, iperglicemia, impotenza, aumento della frequenza urinaria, leucopenia, malessere, mutamenti dell'umore, mialgia, neuropatia periferica, pancreatite, epatite, trombocitopenia, vasculite, angioedema ed eritema multiforme. Raro: aritmia, infarto miocardio. Raramente, i pazienti, in particolare quelli con grave malattia coronarica ostruttiva hanno sviluppato un aumento della frequenza, della durata o gravita' dell'angina o infarto miocardico acuto all'inizio della terapia con calcio antagonista o in occasione dell'aumento della dose. Sono state riportate anche aritmie (compresa tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Questi eventi avversi possono non essere distinguibili dalla storia naturale della malattia di base. Molto raro (>Valsartan. Non noto: diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia, aumento del potassio sierico, innalzamento dei valori della funzionalita' epatica compresa bilirubina sierica, insufficienza e alterazione renale, innalzamento della creatinina sierica, angioedema, mialgia, vasculite, ipersensibilita' compresa malattia da siero.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanzanon ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso unlieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questaclasse di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere il trattamento con AIIRA immediatamente e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. E'noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Seguire i neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA attentamente per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativicon comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento,specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo: cellulosa microcristallina, crospovidone tipo A, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172), macrogol 4000, talco.

Avvertenze

Non iniziare la terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, ameno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere il trattamento immediatamente e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. In studi controllati con placebo, e' nota ipotensione eccessiva nello 0,4% dei pazienti con ipertensione non complicata trattati col farmaco. Nei pazienti con un attivato sistema reninaangiotensina (come i pazienti volume e/o sale depleti che ricevono alte dosi di diuretici) che assumono antagonisti dei recettori dell'angiotensina, puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Si raccomanda la correzione di questa condizione prima di iniziare la somministrazione del farmaco o uno strettocontrollo medico all'inizio del trattamento. Se durante l'uso del farmaco si verifica ipotensione, porre il paziente in posizione supina e,se necessario, somministrare una infusione endovenosa di salina normale. La terapia puo' proseguire quando la pressione si e' stabilizzata.L'uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono aumentare i livelli sierici di potassio (eparina, ecc.) deve essere effettuato con cautela, controllando frequentemente i livelli ematici di potassio. Non sono disponibili dati sull'uso del farmaco in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale di rene unico. Ad oggi non si ha esperienza sull'uso sicuro del farmaco in pazienti sottoposti a trapianto renale recente. Valsartan viene principalmente eliminato non modificato attraverso la bile, mentre l'amlodipina e' estesamente metabolizzata dal fegato. Deve essere prestata particolare cautela nella somministrazione del farmaco a pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve omoderata o con disturbi da ostruzione biliare. In pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose massima raccomandata di valsartan e' 80 mg. Non e' richiestoalcun aggiustamento della dose del farmaco nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata (GFR >30 ml/min/1,73 m2). In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. Iperaldosteronismo primario: i pazienti con iperaldosteronismo primarionon devono essere trattati con l'antagonista dell'angiotensina II valsartan in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone e' gia' alterato dalla malattia di base. In individui predisposti, e' possibile prevedere modifiche della funzionalita' renale in conseguenza all'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. In pazienti con grave insufficienza cardiaca, nei quali la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensinaaldosterone,il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e con antagonisti del recettore dell'angiotensinae' stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e (raramente) ad insufficienza renale acuta e/o morte. Esiti simili sono stati riportati con valsartan. In uno studio a lungo termine controllato verso placebo (PRAISE-2) sull'amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca di eziologia non ischemica con NYHA (New York Heart Association Classification) III e IV, l'amlodipina e' stata associata ad un aumento dei casi di edema polmonare, nonostante nessuna differenza significativanell'incidenza di peggioramento dell'insufficienza cardiaca rispetto al placebo. E' necessaria particolare cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralica o con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Oltreai pazienti ipertesi, il farmaco non e' stato studiato in alcuna popolazione di pazienti.

Gravidanza e Allattamento

Non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanzanon ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso unlieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questaclasse di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia. Quando viene diagnosticata una gravidanza, interrompere il trattamento con AIIRA immediatamente e, se appropriato, iniziare una terapia alternativa. E'noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Seguire i neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA attentamente per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il farmaco non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativicon comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento,specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.

Interazioni con altri prodotti

>>Amlodipina. Inibitori del CYP3A4: uno studio in pazienti anziani hadimostrato che il diltiazem inibisce il metabolismo dell'amlodipina, probabilmente mediante il CYP3A4 (le concentrazioni plasmatiche aumentano di circa il 50% e l'effetto dell'amlodipina aumenta). Non puo' essere esclusa la possibilita' che inibitori piu' potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possano aumentare la concentrazione plasmatica di amlodipina anche piu' del diltiazem. Induttori del CYP3A4 (agenti anticonvulsivanti, rifampicina, Hypericum perforatum): la co-somministrazione puo' condurre a concentrazioni plasmatiche ridotte di amlodipina. E' indicato il monitoraggio clinico, con possibili aggiustamenti della dose di amlodipina durante il trattamento con l'induttore e dopo la sua sospensione. In monoterapia, l'amlodipina e' stata somministrata con sicurezza insieme a diuretici tiazidici, betabloccanti, ACE inibitori, nitrati a lunga durata, nitroglicerina sublinguale, digossina, warfarina, atorvastatina, sildenafil, farmaci antiacidi (gel di idrossido di alluminio, magnesio idrossido, simeticone), cimetidina, farmaci antiinfiammatori non steroidei, antibiotici e ipoglicemizzanti orali. >>Valsartan. Litio: in caso di uso contemporaneo conACE inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. A seguito della scarsa esperienza sull'uso contemporaneo di litio e valsartan, questa associazione non e' raccomandata. Se necessaria la co-somministrazione, si raccomanda di controllare regolarmente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti delsale contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio: se sono prescritti in associazione con valsartan medicinali che modificano i livelli di potassio, si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inbitori selettivi COX-2, l'acido acetilsalicilico (>3 g/die) e i FANS non selettivi: puo' verificarsi una diminuizione dell'effetto antiipertensivo. Inoltre, l'uso contemporaneo di antagonisti dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale ed i livelli sierici di potassio. Si raccomanda quindi il controllo della funzionalita' renale all'inizio del trattamento, insieme ad un'adeguata idratazione del paziente. In monoterapia con valsartan, non sono state riscontrate interazioni di rilevanza clinica con le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. >>Amlodipina/valsartan. Non sono stati effettuati studi sull'interazione del farmaco con altri medicinali. Altri farmaci antiipertensivi: i comuni farmaci antiipertensivi(es. alfa bloccanti, diuretici) ed altri medicinali che possono causare effetti ipotensivi (es. antidepressivi triciclici, alfa bloccanti usati nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna) possono aumentare l'effetto antiipertensivo dell'associazione.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dall'umidita'.