hepsera 30 compresse 10mg fl adefovir gilead sciences srl

Che cosa è hepsera 30cpr 10mg fl?

Hepsera compresse prodotto da gilead sciences srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Hepsera risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di nucleosidi e nucleotidi inibitori della transcrittasi inversa.
Contiene i principi attivi: adefovir dipivoxil
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 10 mg di adefovir dipivoxil. eccipiente: ognicompressa contiene 113 mg di lattosio monoidrato.
Codice AIC: 035871019 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il farmaco e' indicato per il trattamento dell'epatite cronica B negli adulti con: epatopatia compensata con evidenza di replicazione virale attiva, livelli persistentemente elevati di alanina aminotransferasi(ALT) ed evidenza istologica di infiammazione attiva e fibrosi epatica; epatopatia scompensata.

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Posologia

La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nel trattamento dell'epatite cronica B. Negli adulti, la dose raccomandata e' di 10 mg(una compressa) una volta al giorno assunta per via orale con o senzacibo. Non devono essere somministrate dosi superiori a quelle raccomandate. Non e' nota la durata ottimale del trattamento. Non e' nota la relazione tra la risposta al trattamento e gli esiti a lungo termine, quali carcinoma epatocellulare o cirrosi scompensata. I pazienti devono essere controllati ogni sei mesi per verificare la presenza di marker biochimici, virologici e sierologici dell'epatite B. Puo' essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento nei pazienti HBeAgpositivi senza cirrosi: il trattamento deve essere somministrato per almeno 6-12 mesi dopo conferma di sieroconversione HBe (perdita di HBeAg e HBV DNA con rilevazione anti-HBe) o fino a sieroconversione HBs oin caso di perdita di efficacia; i livelli sierici delle ALT e dell'HBV DNA devono essere monitorati regolarmente dopo l'interruzione del trattamento per rilevare recidive virologiche tardive. Inoltre, puo' essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento anche nei pazienti HBeAg negativi senza cirrosi: il trattamento deve essere somministrato almeno fino a sieroconversione HBs o in caso di evidenza di perdita di efficacia; con un trattamento prolungato oltre i 2 anni, siraccomanda di rivalutare con regolarita' l'appropriatezza per il paziente della terapia selezionata. Nei pazienti con malattia epatica scompensata o cirrosi, non e' raccomandata l'interruzione del trattamento.L'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza e efficacia. Non sono disponibili dati che sostengano una raccomandazione di dosaggio per i pazienti di eta' superiore a 65 anni. Adefovir viene eliminato per escrezione renale e si richiede un adeguamento dell'intervallo tra le somministrazioni in pazienti con clearance della creatinina < 50 ml/min o in dialisi. Non deve essere superata la frequenza di somministrazione raccomandata secondo la funzionalita' renale. La modifica dell'intervallo di somministrazione proposto e' basata sull'estrapolazione di limitatidati da pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale (End Stage Renal Disease (ESRD)) e puo' non essere ottimale. Nei pazienti con clearance della creatinina tra 30 e 49 ml/min si raccomanda la somministrazione di una compressa da 10 mg ogni 48 ore. Sono disponibili solo dati limitati sulla sicurezza e l'efficacia di questi aggiustamenti dell'intervallo tra le somministrazioni di farmaco. Pertanto, in tali pazienti la risposta clinica al trattamento e la funzionalita' renale devono essere tenute sotto stretta osservazione. Non sono disponibili dati di sicurezza ed efficacia a supporto dell'impiego di adefovir dipivoxil nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min o in dialisi. Pertanto l'utilizzo in questi pazienti non e' raccomandato e deve essere preso in considerazione solo se i benefici superano i rischi potenziali. In tal caso, gli scarsi dati disponibili suggeriscono che nei pazienti con clearance della creatinina compresa tra 10 e 29 ml/min, una compressa da 10 mg puo' essere somministrata ogni 72 ore; nei pazienti in emodialisi, una compressa da 10 mg puo' esseresomministrata ogni 7 giorni dopo 12 ore continue di dialisi (o 3 sedute di dialisi, ciascuna della durata di 4 ore). Questi pazienti devonoessere tenuti sotto stretta osservazione per la comparsa di possibilireazioni avverse e per assicurarsi il mantenimento dell'efficacia. Per altri pazienti in dialisi (per es. pazienti ambulatoriali in dialisiperitoneale) o per i pazienti non emodializzati con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min, non sono disponibili raccomandazioni sull'intervallo delle somministrazioni. Non e' richiesto un adeguamento del dosaggio in pazienti con compromissione epatica. Per ridurre il rischio di resistenza ad adefovir i pazienti refrattari alla lamivudina e i pazienti che ospitano il virus HBV con evidenza di resistenza alla lamivudina (mutazioni rtL180M, rtA181T e/o rtM204I/V) non devono essere trattati in monoterapia. Adefovir puo' essere impiegato in associazione con lamivudina nei pazienti refrattari alla lamivudina e nei pazienti ospitanti il virus HBV con mutazioni rtL180M e/o rtM204I/V. Comunque, si devono prendere in considerazione regimi terapeutici alternativi per i pazienti ospitanti il virus HBV con mutazione rtA181T per il rischio di ridotta sensibilita' ad adefovir. Per ridurre il rischio di resistenza in pazienti che assumono adefovir dipivoxil in monoterapia, qualora i livelli sierici di HBV DNA rimangano oltre le 1.000 copie/ml ad un anno od oltre di trattamento, deve essere presa in considerazione una modifica della terapia.

Effetti indesiderati

Nei pazienti con malattia epatica compensata, le reazioni avverse riportate con maggior frequenza durante 48 settimane di terapia con adefovir dipivoxil sono state astenia (13%), cefalea (9%), dolori addominali (9%) e nausea (5%). La valutazione delle reazioni avverse si basa sull'esperienza della sorveglianza post-marketing e da tre studi clinicipilota in pazienti con epatite cronica B: due studi controllati versoplacebo in cui 522 pazienti con epatite cronica B e malattia epatica compensata hanno ricevuto il trattamento in doppio cieco con adefovir dipivoxil (n=294) o placebo (n=228) per 48 settimane; uno studio in aperto nel quale pazienti in pre-(n= 226) e post-(n=241) trapianto di fegato con HBV resistente alla lamivudina sono stati trattati con 10 mg di adefovir dipivoxil una volta al giorno, per un periodo fino a 203 settimane (con una media di 51 e 99 settimane, rispettivamente). Le reazioni avverse considerate quanto meno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze vengono definite come molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10) o non nota (reazione avversa identificata tramite sorveglianza post-marketing la cui frequenza non puo' essere stimata sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema nervoso. Comune:cefalea. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, vomito, doloriaddominali, dispepsia, nausea, flatulenza. Frequenza non nota: pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea (rash), prurito. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Frequenza non nota: miopatia, osteomalacia (entrambe associate a tubulopatia renale prossimale). Patologie renali eurinarie. Molto comune: aumento della creatinina. Comuni: deficit renale, anomalie della funzionalita' renale, ipofosfatemia. Frequenza nonnota: sindrome di Fanconi, tubulopatia renale prossimale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia. Esacerbazioni dell'epatite: evidenze cliniche e di laboratorio di esacerbazioni dell'epatite sono comparse dopo l'interruzione del trattamento con 10 mg. Dati di sicurezza a lungo termine in pazienti con malattia compensata: in uno studio di sicurezza a lungo termine con 125 pazienti HBeAg negativi con malattia epatica compensata, il profilo degli eventi avversi e' rimasto complessivamente invariato dopo un'esposizione media di 226 settimane. Non sono state osservate variazioni significative della funzionalita' renale. Tuttavia, con trattamenti prolungati, sono stati riportati incrementi da lievi a moderatidelle concentrazioni sieriche di creatinina, ipofosfatemia e una riduzione delle concentrazioni di carnitina, rispettivamente, nel 3%, 4% e6% dei pazienti. In uno studio di sicurezza a lungo termine in 65 pazienti HBeAg positivi con malattia epatica compensata (dopo un'esposizione media di 234 settimane), 6 pazienti (9%) hanno avuto la conferma di un aumento della creatinina sierica di almeno 0,5 mg/dl rispetto al basale con 2 pazienti che hanno interrotto lo studio a causa delle concentrazioni elevate di creatinina sierica. I pazienti con aumento confermato della creatinina >= 0,3 mg/dl alla 48^a settimana hanno mostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di un incremento successivo confermato di creatinina >= 0,5 mg/dl. Ipofosfatemia e diminuzione delle concentrazioni di carnitina sono state riportate nel 3% dei pazienti in trattamento prolungato. Nei pazienti con malattia epatica scompensata, le reazioni avverse riportate con maggior frequenzadurante una terapia con adefovir dipivoxil di 203 settimane sono state: aumento della creatinina (7%) e astenia (5%). La tossicita' renale e' un aspetto importante del profilo di sicurezza di adefovir dipivoxil nei pazienti con scompenso epatico. Negli studi clinici in pazienti in lista di attesa o in fase post-trapianto di fegato, il quattro percento (19/467) dei pazienti ha sospeso il trattamento con adefovir dipivoxil a causa di eventi avversi a livello renale.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per il trattamento dell'epatite cronica B negli adulti con: epatopatia compensata con evidenza di replicazione virale attiva, livelli persistentemente elevati di alanina aminotransferasi(ALT) ed evidenza istologica di infiammazione attiva e fibrosi epatica; epatopatia scompensata.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Amido pregelatinizzato, sodio croscarmelloso, lattosio monoidrato, talco, magnesio stearato.

Avvertenze

Adefovir viene escreto per via renale, attraverso una combinazione difiltrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva. Il trattamento puo' comportare una compromissione della funzione renale. Anche se e' basso il rischio generale di compromissione della funzione renale in pazienti con funzionalita' renale adeguata, cio' riveste una particolare importanza in pazienti a rischio di o con pre-esistente alterazione della funzionalita' renale e in pazienti che assumono farmaci che possono influire sulla funzionalita' renale stessa. Misurare la la creatinina prima di iniziare la terapia con adefovir dipivoxil. Nei pazienti che sviluppano insufficienza renale e con epatopatia avanzata o cirrosi, valutare la necessita' di adattare l'intervallo tra le somministrazioni di adefovir o di trattare con terapie alternative per l'infezioneda epatite B: non interrompere il trattamento per l'epatite B. Controllare i pazienti con funzionalita' renale normale a intervalli di tre mesi per evidenziare eventuali variazioni della creatinina sierica e calcolare la clearance della creatinina. Nei pazienti a rischio di patologie renali, considerare un monitoraggio della funzionalita' renale piu' frequente. Nei pazienti con clearance della creatinina tra 30 e 49ml/min, adattare l'intervallo delle somministrazioni e monitorare la funzionalita' renale con una frequenza adatta alle condizioni clinichedel singolo paziente. Non usare in pazienti con clearance della creatinina INTERAZIONISono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Sulla base dei risultati degli esperimenti in vitro, nei quali adefovir non ha influito su alcuna delle isoforme comuni CYP note per essere coinvolte nel metabolismo umano del farmaco e sulla base della nota via di eliminazione di adefovir, e' basso il potenziale di interazioni mediate da CYP450 riguardanti adefovir con altri medicinali. Uno studio clinico in pazienti sottoposti a trapianto di fegato ha mostrato che non si verifica alcuna interazione farmacocinetica quando viene somministratouna volta al giorno in concomitanza con tacrolimus, farmaco immunosoppressore che viene metabolizzato principalmente mediante il sistema CYP450. E' da considerare altrettanto improbabile l'interazione farmacocinetica tra adefovir e il farmaco immunosoppressore ciclosporina, in quanto la ciclosporina condivide la stessa via metabolica del tacrolimus. Cio' nonostante, dato che tacrolimus e ciclosporina possono avere effetti sulla funzionalita' renale, si raccomanda uno stretto monitoraggio quando uno di questi agenti viene somministrato con adefovir dipivoxil. La somministrazione concomitante con 100 mg di lamivudina non haalterato il profilo farmacocinetico di nessuno dei due medicinali. Adefovir viene escreto per via renale, tramite una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva. La somministrazione contemporanea di adefovir dipivoxil 10 mg e altri medicinali che vengono eliminati tramite secrezione tubulare o che alterano la funzione tubulare puo' aumentare le concentrazioni sieriche di adefovir o del farmaco co-somministrato. A causa dell'elevata variabilita' farmacocinetica di interferone peghilato, non possono essere tratte conclusioni definitive circa l'effetto della co-somministrazione di adefovir e interferone peghilato sul profilo farmacocinetico di entrambi i medicinali. Nonostante un'interazione farmacocinetica sia improbabile dato che i due prodotti vengono eliminati per differenti vie, si raccomanda cautelain caso di somministrazione concomitante.EFFETTI INDESIDERATINei pazienti con malattia epatica compensata, le reazioni avverse riportate con maggior frequenza durante 48 settimane di terapia con adefovir dipivoxil sono state astenia (13%), cefalea (9%), dolori addominali (9%) e nausea (5%). La valutazione delle reazioni avverse si basa sull'esperienza della sorveglianza post-marketing e da tre studi clinicipilota in pazienti con epatite cronica B: due studi controllati versoplacebo in cui 522 pazienti con epatite cronica B e malattia epatica compensata hanno ricevuto il trattamento in doppio cieco con adefovir dipivoxil (n=294) o placebo (n=228) per 48 settimane; uno studio in aperto nel quale pazienti in pre-(n= 226) e post-(n=241) trapianto di fegato con HBV resistente alla lamivudina sono stati trattati con 10 mg di adefovir dipivoxil una volta al giorno, per un periodo fino a 203 settimane (con una media di 51 e 99 settimane, rispettivamente). Le reazioni avverse considerate quanto meno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze vengono definite come molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10) o non nota (reazione avversa identificata tramite sorveglianza post-marketing la cui frequenza non puo' essere stimata sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema nervoso. Comune:cefalea. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, vomito, doloriaddominali, dispepsia, nausea, flatulenza. Frequenza non nota: pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea (rash), prurito. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Frequenza non nota: miopatia, osteomalacia (entrambe associate a tubulopatia renale prossimale). Patologie renali eurinarie. Molto comune: aumento della creatinina. Comuni: deficit renale, anomalie della funzionalita' renale, ipofosfatemia. Frequenza nonnota: sindrome di Fanconi, tubulopatia renale prossimale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia. Esacerbazioni dell'epatite: evidenze cliniche e di laboratorio di esacerbazioni dell'epatite sono comparse dopo l'interruzione del trattamento con 10 mg. Dati di sicurezza a lungo termine in pazienti con malattia compensata: in uno studio di sicurezza a lungo termine con 125 pazienti HBeAg negativi con malattia epatica compensata, il profilo degli eventi avversi e' rimasto complessivamente invariato dopo un'esposizione media di 226 settimane. Non sono state osservate variazioni significative della funzionalita' renale. Tuttavia, con trattamenti prolungati, sono stati riportati incrementi da lievi a moderatidelle concentrazioni sieriche di creatinina, ipofosfatemia e una riduzione delle concentrazioni di carnitina, rispettivamente, nel 3%, 4% e6% dei pazienti. In uno studio di sicurezza a lungo termine in 65 pazienti HBeAg positivi con malattia epatica compensata (dopo un'esposizione media di 234 settimane), 6 pazienti (9%) hanno avuto la conferma di un aumento della creatinina sierica di almeno 0,5 mg/dl rispetto al basale con 2 pazienti che hanno interrotto lo studio a causa delle concentrazioni elevate di creatinina sierica. I pazienti con aumento confermato della creatinina >= 0,3 mg/dl alla 48^a settimana hanno mostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di un incremento successivo confermato di creatinina >= 0,5 mg/dl. Ipofosfatemia e diminuzione delle concentrazioni di carnitina sono state riportate nel 3% dei pazienti in trattamento prolungato. Nei pazienti con malattia epatica scompensata, le reazioni avverse riportate con maggior frequenzadurante una terapia con adefovir dipivoxil di 203 settimane sono state: aumento della creatinina (7%) e astenia (5%). La tossicita' renale e' un aspetto importante del profilo di sicurezza di adefovir dipivoxil nei pazienti con scompenso epatico. Negli studi clinici in pazienti in lista di attesa o in fase post-trapianto di fegato, il quattro percento (19/467) dei pazienti ha sospeso il trattamento con adefovir dipivoxil a causa di eventi avversi a livello renale.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati adeguati provenienti dall'uso in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali a cui e' stato somministrato adefovir per via endovenosa hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Gli studi su animali a cui il farmaco e' stato somministrato per via oralenon indicano effetti teratogeni o fetotossici. Usare durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischioper il feto. Non esistono dati sull'effetto di adefovir dipivoxil sulla trasmissione dell'HBV da madre a figlio. Pertanto, devono essere seguite le procedure standard raccomandate per l'immunizzazione dei neonati al fine di prevenire l'acquisizione neonatale dell'HBV. Dato che non sono noti i potenziali rischi per i feti umani, le donne in eta' fertile trattate con adefovir dipivoxil devono utilizzare un contraccettivo efficace. Non e' noto se adefovir sia escreto nel latte materno. Si raccomanda pertanto che le madri che assumono compresse non allattino al seno.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali a cui e' stato somministrato adefovir per via endovenosa hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Gli studi su animali a cui il farmaco e' stato somministrato per via oralenon indicano effetti teratogeni o fetotossici. Usare durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischioper il feto. Non esistono dati sull'effetto di adefovir dipivoxil sulla trasmissione dell'HBV da madre a figlio. Pertanto, devono essere seguite le procedure standard raccomandate per l'immunizzazione dei neonati al fine di prevenire l'acquisizione neonatale dell'HBV. Dato che non sono noti i potenziali rischi per i feti umani, le donne in eta' fertile trattate con adefovir dipivoxil devono utilizzare un contraccettivo efficace. Non e' noto se adefovir sia escreto nel latte materno. Si raccomanda pertanto che le madri che assumono compresse non allattino al seno.

Interazioni con altri prodotti

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Sulla base dei risultati degli esperimenti in vitro, nei quali adefovir non ha influito su alcuna delle isoforme comuni CYP note per essere coinvolte nel metabolismo umano del farmaco e sulla base della nota via di eliminazione di adefovir, e' basso il potenziale di interazioni mediate da CYP450 riguardanti adefovir con altri medicinali. Uno studio clinico in pazienti sottoposti a trapianto di fegato ha mostrato che non si verifica alcuna interazione farmacocinetica quando viene somministratouna volta al giorno in concomitanza con tacrolimus, farmaco immunosoppressore che viene metabolizzato principalmente mediante il sistema CYP450. E' da considerare altrettanto improbabile l'interazione farmacocinetica tra adefovir e il farmaco immunosoppressore ciclosporina, in quanto la ciclosporina condivide la stessa via metabolica del tacrolimus. Cio' nonostante, dato che tacrolimus e ciclosporina possono avere effetti sulla funzionalita' renale, si raccomanda uno stretto monitoraggio quando uno di questi agenti viene somministrato con adefovir dipivoxil. La somministrazione concomitante con 100 mg di lamivudina non haalterato il profilo farmacocinetico di nessuno dei due medicinali. Adefovir viene escreto per via renale, tramite una combinazione di filtrazione glomerulare e secrezione tubulare attiva. La somministrazione contemporanea di adefovir dipivoxil 10 mg e altri medicinali che vengono eliminati tramite secrezione tubulare o che alterano la funzione tubulare puo' aumentare le concentrazioni sieriche di adefovir o del farmaco co-somministrato. A causa dell'elevata variabilita' farmacocinetica di interferone peghilato, non possono essere tratte conclusioni definitive circa l'effetto della co-somministrazione di adefovir e interferone peghilato sul profilo farmacocinetico di entrambi i medicinali. Nonostante un'interazione farmacocinetica sia improbabile dato che i due prodotti vengono eliminati per differenti vie, si raccomanda cautelain caso di somministrazione concomitante.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Tenere il flacone ben chiuso.