glimepiride teva*30cpr 2mg glimepiride teva italia srl

Che cosa è glimepiride teva 30cpr 2mg?

Glimepiride teva compresse prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Glimepiride teva risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaco per uso orale che riduce la concentrazione di glucosio ematico; sulfonamide, derivato dell'urea.
Contiene i principi attivi: glimepiride
Codice AIC: 037602101 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di diabete mellito di tipo 2, nel caso in cui la dieta, l'esercizio fisico e la perdita di peso, da soli, non siano sufficienti.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Per uso orale. Un efficace trattamento del diabete si basa su una dieta idonea, un'attivita' fisica regolare e controlli di routine del sangue e delle urine. Il dosaggio viene stabilito in base ai valori ottenuti dagli accertamenti metabolici (determinazioni del glucosio nel sangue e nelle urine). La dose iniziale e' di 1 mg al giorno. Se si ottiene un buon controllo della glicemia, e' opportuno utilizzare questo dosaggio anche per la terapia di mantenimento. Se il controllo ottenuto e' insoddisfacente, e' necessario incrementare il dosaggio del prodotto, in funzione del controllo glicemico, in modo graduale, a 2, 3 o 4 mg al giorno, con un intervallo di 1-2 settimane tra ogni aumento di dose. Solo in rari casi, un dosaggio superiore a 4 mg al giorno da' risultati migliori. La massima dose raccomandata e' di 6 mg di glimepirideal giorno. In pazienti non adeguatamente controllati con la massima dose giornaliera di metformina, e' possibile iniziare una terapia concomitante con questo prodotto. In questo caso deve essere mantenuta la dose usuale di metformina, mentre la terapia con glimepiride deve essere iniziata ad un dosaggio ridotto; che sara' aumentato in modo graduale, in base al grado di controllo metabolico desiderato, fino alla massima dose giornaliera. In pazienti non adeguatamente controllati con lamassima dose giornaliera e' possibile, se necessario, intraprendere una terapia concomitante con insulina. In questo caso, deve essere mantenuta la dose usuale del prodotto mentre la terapia con insulina deve essere iniziata con un dosaggio ridotto; che sara' gradualmente aumentato sino a raggiungere il grado di controllo metabolico desiderato. Normalmente e' sufficiente una singola dose giornaliera. Si raccomanda di assumere la dose di farmaco appena prima o durante una sostanziosa colazione, o appena prima o durante il primo pasto principale della giornata. In caso di mancata assunzione di una dose di farmaco, non si deve ovviare alla dimenticanza aumentando la dose successiva. Le compresse devono essere ingerite, intere, con un liquido. Se un paziente in terapia con 1 mg al giorno, manifesta una reazione ipoglicemica, cio' indica che il diabete puo' essere tenuto sotto controllo semplicemente con un regime alimentare adeguato. Nel corso del trattamento, il fabbisogno di glimepiride puo' diminuire grazie al migliorato controllo deldiabete correlato ad una maggiore sensibilita' all'insulina. Per evitare l'insorgenza di ipoglicemia, bisogna prendere in considerazione una tempestiva riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia. Inoltre, in caso di variazioni del peso corporeo o dello stile di vita del paziente, o se intervengono altri fattori che possono aumentare il rischio di insorgenza di ipo- o iperglicemia, potrebbe essere necessaria una variazione del dosaggio. Solitamente e' possibile passare da una terapia con altri ipoglicemizzanti orali a questo farmaco. Bisogna tenere in considerazione la potenza e l'emivita del farmaco precedentemente assunto. In alcuni casi, in particolare per farmaci antidiabeticia lunga emivita (per esempio clorpropamide), e' consigliabile un periodo di sospensione del trattamento di alcuni giorni al fine di minimizzare il rischio di reazioni ipoglicemiche dovute ad un'azione additiva. La dose iniziale raccomandata e' di 1 mg al giorno e, in base all'effetto metabolico, il dosaggio puo' essere aumentato gradualmente, comeindicato in precedenza. Nei rari casi in cui i pazienti affetti da diabete di tipo 2 sono sottoposti a trattamento con insulina, puo' essere consigliabile passare a glimepiride.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: trombocitopenia, leucopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, eritropenia, anemia emolitica e pancitopenia, generalmente reversibili dopo l'interruzione del trattamento. Disturbi del sistema immunitario. Molto rari: vasculiti allergiche, lievi reazioni di ipersensibilita' possono evolvere a reazioni gravi con dispnea, calo della pressione e talvolta shock. Allergenicita' crociata con sulfaniluree, sulfonamidi o sostanze correlate. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: ipoglicemia. Nella maggiorparte dei casi, queste reazioni si manifestano immediatamente, possono essere gravi e non sempre facili da trattare. La comparsa di tali reazioni dipende, come nel caso di altre terapie antidiabetiche, da fattori individuali quali le abitudini alimentari ed il dosaggio. Patologie dell'occhio: si possono verificare disturbi visivi transitori, in particolare all'inizio del trattamento, in seguito a variazioni dei livelli di glucosio ematico. Patologie gastrointestinali. Molto rari: nausea, vomito e diarrea, sensazione di oppressione o di pienezza a livello epigastrico e dolore addominale, che non causano quasi mai l'interruzione della terapia. Patologie epato-biliari incremento dei livelli degli enzimi epatici. Molto rari: compromissione della funzionalita' epatica (per esempio con colestasi e ittero), epatiti, insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: si possono verificare reazioni di ipersensibilita' cutanea come prurito, rash, orticaria e fotosensibilita'. Esami diagnostici. Molto rari: diminuzione delle concentrazioni ematiche di sodio.

Indicazioni

Trattamento di diabete mellito di tipo 2, nel caso in cui la dieta, l'esercizio fisico e la perdita di peso, da soli, non siano sufficienti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' a glimepiride, ad altre sulfoniluree, a sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Diabete insulino-dipendente. Comadiabetico. Chetoacidosi. Insufficienza renale o epatica grave. In caso di gravi disfunzioni epatiche o renali, e' necessario passare ad insulina.

Avvertenze

Deve essere assunta appena prima o durante un pasto. Il trattamento puo' causare ipoglicemia se i pasti vengono assunti a orari irregolari o, in particolare, se non vengono assunti. Possibili sintomi di ipoglicemia includono cefalea, fame insaziabile, nausea, vomito, stanchezza,sonnolenza, disturbi del sonno, irrequietezza, aggressivita', alterazione dello stato di concentrazione, dello stato di vigilanza e del tempo di reazione, depressione, stato confusionale, disturbi della parolae della vista, afasia, tremore, paresi, disturbi sensoriali, vertigini, mancanza d'iniziativa, perdita di autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino al ed incluso lo stato di coma, respirazione debole e bradicardia. Possono, inoltre, essere presenti segni di controregolazione adrenergica come sudorazione,pelle umida, ansia, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris e aritmie cardiache. Il quadro clinico di un grave attacco ipoglicemico puo' apparire simile a quello di un ictus. Quasi sempre i sintomi possono essere prontamente controllati mediante assunzione di carboidrati (zucchero); i dolcificanti artificiali non hanno alcuna efficacia. Dall'esperienza effettuata con altre sulfaniluree, e' noto che,nonostante le contromisure adottate siano inizialmente efficaci, l'ipoglicemia si puo' ripresentare. I fattori che aumentano il rischio di sviluppare ipoglicemia includono: riluttanza (piu' comune nei pazientipiu' anziani) o incapacita' del paziente a cooperare; sottonutrizione, pasti ad orari irregolari, pasti saltati o periodi di digiuno; variazioni della dieta; squilibrio tra esercizio fisico e assunzione di carboidrati; consumo di alcool, in particolare avendo saltato i pasti; insufficienza renale; insufficienza epatica grave; sovradosaggio con glimepiride; alcune alterazioni, non compensate, del sistema endocrino, che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla controregolazione dell'ipoglicemia (come per esempio in alcuni disturbi della funzionalita' tiroidea e dell'ipofisi anteriore e nell'insufficienza adrenocorticale); somministrazione concomitante di altri farmaci specifici. Iltrattamento richiede il regolare monitoraggio delle concentrazioni ematiche e urinarie di glucosio ed inoltre, si raccomanda la determinazione della percentuale di emoglobina glicosilata; sono necessari regolari controlli epatici ed ematologici (in particolare dei leucociti e dei trombociti). In situazioni di stress (per esempio incidenti, interventi, infezioni con febbre, ecc.) potrebbe essere indicato un passaggiotemporaneo alla terapia con insulina. Il passaggio ad insulina e' indicato in pazienti che presentino insufficienza epatica o renale grave.Le compresse contengono lattosio monoidrato ed i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

Rischi correlati al diabete: livelli di glucosio ematico alterati durante la gravidanza sono associati ad un aumento dell'incidenza di anormalita' congenite e morte perinatale. Quindi i livelli di glucosio ematico vanno strettamente controllati durante la gravidanza al fine di evitare rischi teratogeni. In queste circostanze e' richiesto l'uso di insulina. Rischi correlati alla glimepiride: non ci sono dati adeguatirelativamente all'uso di glimepiride nelle donne in gravidanza. Studicondotti sugli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva, probabilmente correlata all'azione farmacologica (ipoglicemica) della glimepiride stessa. Pertanto, il farmaco non deve essere utilizzato durante l'intera gravidanza. L'escrezione nel latte umano non e' nota. Poiche'altri derivati sulfanilureici passano nel latte materno e poiche' esiste il rischio di ipoglicemia nel neonato, l'allattamento al seno non e' consigliato durante il trattamento.

Interazioni con altri prodotti

Se e' assunta insieme ad altri farmaci specifici, la sua azione ipoglicemizzante puo' aumentare o diminuire in modo indesiderato. In base ad esperienze fatte con glimepiride e con altre sulfaniluree sono statesegnalate le seguenti interazioni. Essendo metabolizzato dal citocromo P450 2C9 (CYP2C9) il suo metabolismo viene influenzato dalla somministrazione contemporanea di induttori del CYP2C9 (ad esempio rifampicina) o inibitori (ad esempio fluconazolo). L'AUC del medicinale aumenta di circa due volte a seguito della somministrazione contemporanea di fluconazolo, uno dei piu' potenti inibitori del CYP2C9. L'ipoglicemia, come conseguenza del potenziamento dell'azione di riduzione dei livelli di glucosio ematico, si puo' verificare, per esempio, quando la glimepiride e' assunta insieme a: fenilbutazone, azapropazone e ossifenbutazone, sulfinpirazone, insulina e prodotti antidiabetici per uso orale, alcune sulfonamidi a lunga durata d'azione, metformina, tetracicline, salicilati e acido para-amino-salicilico, inibitori delle MAO, steroidi anabolizzanti e ormoni sessuali maschili, antibiotici chinolonici,cloramfenicolo, probenecid, anticoagulanti cumarinici, miconazolo, fenfluramina, pentossifillina (elevata dose parenterale), fibrati, tritoqualina, ACE inibitori, fluconazolo, fluoxetina, allopurinolo, simpaticolitici, ciclo- tro- e ifosfamidi. Gli effetti ipoglicemici possono diminuire, e quindi ridurre il controllo metabolico, se viene somministrata insieme a farmaci che contengono i seguenti principi attivi: estrogeni e gestageni, saluretici, diuretici tiazidici, farmaci che stimolano la funzionalita' tiroidea, glucocorticoidi, derivati fenotiazinici, clorpromazina, adrenalina e simpaticomimetici, acido nicotinico (a dosi elevate) e derivati dell'acido nicotinico, lassativi (uso prolungato), fenitoina, diazossido, glucagone, barbiturici e rifampicina, acetazolamide. Gli antagonisti di H2, i betabloccanti, la clonidina e la reserpina possono potenziare o ridurre l'effetto ipoglicemizzante. I farmaci simpaticolitici, come i betabloccanti clonidina, guanetidina e reserpina, potrebbero ridurre o annullare la controregolazione adrenergica dell'ipoglicemia. L'assunzione acuta o cronica di alcool puo' potenziare o indebolire l'azione ipoglicemizzante della glimepiride in modo imprevedibile. Il prodotto puo' potenziare o indebolire gli effetti dei derivati cumarinici.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di glimepiride teva