gliclazide teva*10cpr 30mg rm gliclazide teva italia srl

Che cosa è gliclazide teva 10cpr 30mg rm?

Gliclazide teva compresse rm prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Gliclazide teva risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ipoglicemizzanti, escluse le insuline.
Contiene i principi attivi: gliclazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: gliclazide.
Codice AIC: 038372013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Diabete non insulino-dipendente (tipo 2) dell'adulto, quando gli accorgimenti dietetici, l'esercizio fisico e la perdita di peso da soli non sono sufficienti a tenere sotto controllo il livello di glucosio nelsangue.

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Posologia

Uso orale. Da utilizzarsi solo in pazienti adulti. La dose giornaliera puo' variare da 1 a 4 compresse, cioe' da 30 a 120 mg, da assumersi in un'unica somministrazione per via orale, al momento della colazione. Le compresse vanno inghiottite intere. In caso di mancata assunzionedi una dose, non si deve incrementare la dose del giorno successivo. Come per qualsiasi agente ipoglicemizzante, la posologia deve essere regolata secondo la risposta metabolica del singolo paziente (glucosio nel sangue, HbA1C). La dose iniziale raccomandata e' di 30 mg al giorno. Se il livello di glucosio nel sangue risulta efficacemente sotto controllo, questa dose puo' essere utilizzata anche per la terapia di mantenimento. Se il livello di glucosio nel sangue non risulta adeguatamente sotto controllo, il dosaggio puo' essere gradualmente aumentato fino a 60, 90 o 120 mg al giorno, in fasi successive. L'intervallo fra ciascun incremento di dose dovrebbe essere di almeno 1 mese, tranne per i pazienti il cui livello di glucosio nel sangue non si e' ridotto dopo 2 settimane di terapia. In tali casi, la dose puo' essere aumentato al termine della seconda settimana di terapia. La dose massima giornaliera raccomandata e' di 120 mg. Passaggio dalla gliclazide 80 mg compresse (formulazione a rilascio immediato) a gliclazide: 1 compressa di gliclazide 80 mg e' comparabile a 1 compressa a rilascio modificato di gliclazide. Quindi, il passaggio puo' essere effettuato monitorandoattentamente il livello di glucosio nel sangue. Passaggio da un altroagente antidiabetico orale a gliclazide: gliclazide puo' essere utilizzato in sostituzione di altri agenti antidiabetici orali. La dose e l'emivita dell'agente antidiabetico precedente devono essere tenute in considerazione in occasione del passaggio a gliclazide. Solitamente non e' necessario alcun periodo di transizione. Si consiglia una dose iniziale di 30 mg; tale dose puo' essere modificata in base alla risposta dei livelli di glucosio nel sangue del paziente, come spiegato sopra. Quando si effettua il passaggio da una sulfanilurea ipoglicemizzantecon una emivita prolungata, potrebbe rendersi necessario un intervallo di sospensione del trattamento della durata di qualche giorno, allo scopo di evitare l'effetto additivo dei due prodotti, che potrebbe provocare ipoglicemia. La procedura descritta per iniziare la terapia deve essere seguita anche quando si passa al trattamento con gliclazide, cioe' utilizzando una dose di 30 mg al giorno, seguita da un incremento graduale della dose secondo la risposta metabolica. Terapia combinata con altri agenti antidiabetici: gliclazide puo' essere assunto in combinazione con biguanidi, inibitori della alfa-glucosidasi o insulina.Nei pazienti non adeguatamente controllati con gliclazide, e' possibile iniziare una terapia concomitante con insulina sotto stretto controllo medico. Pazienti anziani (oltre i 65 anni di eta'): gliclazide andrebbe prescritto attenendosi al regime posologico raccomandato per i pazienti al di sotto dei 65 anni di eta'. Pazienti con compromissione renale da lieve a moderata: in questi pazienti, e' possibile utilizzarelo stesso regime posologico consigliato per i pazienti con una funzionalita' renale normale, istituendo un attento monitoraggio. Questi dati sono stati confermati nell'ambito di sperimentazioni cliniche. >>Pazienti a rischio di ipoglicemia. Un rischio piu' elevato di ipoglicemiasussiste per i pazienti: denutriti o malnutriti; affetti da malattie endocrine gravi o scarsamente compensate (ipopituitarismo, ipotiroidismo, insufficienza adrenocorticotropa); che hanno interrotto una terapia con corticosteroidi prolungata e/o ad alte dosi; affetti da una grave patologia vascolare (grave cardiopatia coronarica, grave compromissione della carotide, patologia vascolare diffusa). Si raccomanda di utilizzare la dose iniziale minima di 30 mg al giorno. Bambini e adolescenti: non sono disponibili dati o studi clinici in merito all'uso di tale medicinale nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'.

Effetti indesiderati

Sulla base dei dati ottenuti in merito all'impiego di gliclazide e altre sulfoniluree, vanno menzionati i seguenti effetti indesiderati. Lafrequenza e' definita come segue: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a = 1/1.000 a < 1/100); raro (da >=1/10.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono disponibili dati in merito all'impiego della gliclazide durante la gravidanza negli esseri umani, sebbene esistano alcuni dati relativi ad altre sulfaniluree. Negli studi animali, la gliclazide non haevidenziato effetti teratogeni. Il controllo sul diabete andrebbe ottenuto prima del concepimento, allo scopo di ridurre i rischi di anomalie congenite correlate a un diabete non tenuto sotto controllo. Gli agenti ipoglicemizzanti orali non sono adatti; l'insulina e' l'agente d'elezione per il trattamento del diabete durante la gravidanza. Si consiglia di passare dalla terapia con agenti ipoglicemizzanti orali alla terapia con insulina prima di cercare una gravidanza o non appena si accerta una gravidanza in atto. Non e' noto se la gliclazide o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Dato il rischio di ipoglicemia neonatale, il medicinale e' controindicato durante l'allattamento.

Indicazioni

Diabete non insulino-dipendente (tipo 2) dell'adulto, quando gli accorgimenti dietetici, l'esercizio fisico e la perdita di peso da soli non sono sufficienti a tenere sotto controllo il livello di glucosio nelsangue.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla gliclazide, ad altre sulfaniluree, alle sulfonamidi o a uno qualsiasi degli eccipienti; diabete di tipo 1; pre-coma ecoma diabetico, chetoacidosi diabetica; grave insufficienza renale o epatica (in questi casi, si consiglia l'impiego di insulina); trattamento con miconazolo; allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, ipromellosa, carbonato di calcio, silice colloidale anidra, magnesio stearato.

Avvertenze

Ipoglicemia: questa terapia deve essere prescritta solo se il paziente ha probabilita' di assumere cibo con una certa regolarita' (inclusa la colazione). E' infatti importante un apporto regolare di carboidrati, a causa del maggiore rischio di ipoglicemia se un pasto viene consumato in ritardo, se si assume una quantita' di cibo insufficiente o seil cibo assunto presenta un basso contenuto di carboidrati. L'ipoglicemia ha maggiori probabilita' di manifestarsi durante diete a basso contenuto calorico, dopo un esercizio prolungato o molto intenso, in seguito all'assunzione di alcol o se si assume una combinazione di agentiipoglicemizzanti. L'ipoglicemia puo' verificarsi dopo l'assunzione disulfaniluree. In alcuni casi, tale disturbo puo' essere grave e prolungato. Puo' rendersi necessario il ricovero in ospedale e la somministrazione di glucosio puo' dover proseguire per alcuni giorni. Un'attenta selezione dei pazienti e del dosaggio utilizzato, nonche' chiare istruzioni fornite ai pazienti, sono necessarie per ridurre il rischio diepisodi di ipoglicemia. Fattori che aumentano il rischio di ipoglicemia: il paziente rifiuta o (in particolare gli anziani) non e' in gradodi collaborare; malnutrizione, orari irregolari dei pasti, mancato consumo dei pasti, periodi di digiuno o variazioni del regime alimentare; squilibrio tra esercizio fisico e assunzione di carboidrati; insufficienza renale; grave insufficienza epatica; sovradosaggio del medicinale; alcune malattie endocrine: disturbi alla tiroide, ipopituitarismo e insufficienza surrenale; assunzione contemporanea di altri medicinali. Compromissione renale ed epatica: le proprieta' farmacocinetiche e/o farmacodinamiche della gliclazide possono essere alterate nei pazienti affetti da insufficienza epatica o grave insufficienza renale. Un episodio ipoglicemico in questi pazienti puo' avere una lunga durata, quindi e' necessario istituire un trattamento adeguato. Il rischio di ipoglicemia, insieme ai suoi sintomi, al suo trattamento e alle condizioni che predispongono alla sua comparsa, devono essere spiegati al paziente e ai suoi familiari. Il paziente deve essere informato circa l'importanza di seguire i consigli relativi al regime alimentare, di fareesercizio su base regolare e di monitorare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue. Il controllo dei livelli di glucosio nel sangue in un paziente che segue una terapia antidiabetica puo' essere ostacolato da: febbre, trauma, infezione o intervento chirurgico. In alcuni casi, puo' essere necessario somministrare dell'insulina. L'efficacia ipoglicemizzante di qualsiasi agente antidiabetico orale, inclusa la gliclazide, si attenua con il tempo in molti pazienti: questo evento puo'essere dovuto a un aggravamento del diabete o a una riduzione nella risposta alla terapia. Questo fenomeno e' noto con il nome di insufficienza secondaria, distinta dall'insufficienza primaria, e si verifica quando un principio attivo risulta inefficace come terapia di prima linea. Il corretto adattamento della dose e il rispetto di alcune regole alimentari devono essere presi in considerazione prima di stabilire che il paziente presenta una insufficienza secondaria. La misurazione dei livelli di emoglobina glicata (o del glucosio nel plasma venoso a digiuno) e' consigliata per verificare il controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Anche l'automonitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue puo' essere utile. Gliclazide contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Non sono disponibili dati in merito all'impiego della gliclazide durante la gravidanza negli esseri umani, sebbene esistano alcuni dati relativi ad altre sulfaniluree. Negli studi animali, la gliclazide non haevidenziato effetti teratogeni. Il controllo sul diabete andrebbe ottenuto prima del concepimento, allo scopo di ridurre i rischi di anomalie congenite correlate a un diabete non tenuto sotto controllo. Gli agenti ipoglicemizzanti orali non sono adatti; l'insulina e' l'agente d'elezione per il trattamento del diabete durante la gravidanza. Si consiglia di passare dalla terapia con agenti ipoglicemizzanti orali alla terapia con insulina prima di cercare una gravidanza o non appena si accerta una gravidanza in atto. Non e' noto se la gliclazide o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Dato il rischio di ipoglicemia neonatale, il medicinale e' controindicato durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

I seguenti prodotti possono accrescere il rischio di ipoglicemia. Miconazolo (via sistemica, gel oromucosale): potenzia l'effetto ipoglicemizzante, con possibile insorgenza di sintomi ipoglicemici o persino dicoma ipoglicemico. Fenilbutazone (via sistemica): potenzia l'effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree (rimuove il loro legame alle proteine plasmatiche e/o riduce la loro eliminazione). E' preferibile utilizzare un diverso agente antinfiammatorio oppure avvertire il paziente e sottolineare l'importanza dell'automonitoraggio. Ove necessario, modificare la dose durante e dopo il trattamento con l'agente antinfiammatorio. Alcol: potenzia la reazione ipoglicemica (inibendo le reazioni compensatorie) che puo' portare al coma ipoglicemico. L'alcol o i medicinali contenenti alcol devono essere evitati. Se si assume uno dei seguenti medicinali, puo' verificarsi un potenziamento dell'effetto di riduzione del glucosio nel sangue e in alcuni casi puo' insorgere ipoglicemia, ad esempio: altri agenti antidiabetici (insulina, acarbosio, biguanidi), betabloccanti, fluconazolo, inibitori dell'enzima ACE (captopril, enalapril), antagonisti del recettore H2, IMAO, sulfonamidi e agenti antinfiammatori non steroidei. I seguenti agenti possono determinare un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Danazolo: effetto diabetogenico del danazolo. Se non e' possibile evitare l'impiego di questo principio attivo, avvertire il paziente e sottolineare l'importanza del monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue e nelle urine.Potrebbe essere necessario modificare la dose dell'agente antidiabetico durante e dopo il trattamento con danazolo. Clorpromazina (agente neurolettico): alte dosi (>100 mg di clorpromazina al giorno) innalzanoi livelli di glucosio nel sangue (in quanto riducono il rilascio di insulina). Avvertire il paziente e sottolineare l'importanza del monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Potrebbe essere necessario modificare la dose del principio attivo antidiabetico durante e dopo il trattamento con l'agente neurolettico. Glucocorticoidi (via sistemica e locale: preparazioni da somministrarsi per via intra-articolare, cutanea e rettale) e tetracosactrina: aumentano i livelli di glucosio nel sangue, con possibile chetosi (ridotta tolleranza ai carboidrati, dovuta ai glucocorticoidi). Avvertire il paziente e sottolineare l'importanza del monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue, in particolare all'inizio della terapia. Potrebbe essere necessario modificare la dose del principio attivo antidiabetico durante e dopo il trattamento con glucocorticoidi. Ritodrina, salbutamolo, terbutalina: per via endovenosa. Aumentano i livelli di glucosio nel sangue a causa degli effetti del beta-2 agonista. Sottolineare l'importanza del monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Se necessario, passare all'insulina. Terapia anticoagulante (per esempio con warfarin): le sulfoniluree possono potenziare l'effetto anticoagulante durante una terapia concomitante. Potrebbe essere necessario modificare la dose dell'agente anticoagulante.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede condizioni di conservazione speciali.