gliclazide doc*120cpr 30mg rp gliclazide doc generici srl

Che cosa è gliclazide doc 120cpr 30mg rp?

Gliclazide doc compresse rp prodotto da doc generici srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Gliclazide doc risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di sulfonamidi, derivati dell’urea.
Contiene i principi attivi: gliclazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa contiene 30 mg di gliclazide.
Codice AIC: 039656071 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Diabete non insulino-dipendente (di tipo 2) nell'adulto, quando le misure dietetiche, l'esercizio fisico e il calo ponderale non siano da soli sufficienti a controllare la glicemia.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

Uso orale. Uso riservato agli adulti. Si raccomanda di deglutire le compresse intere. La posologia giornaliera puo' variare da 1 a 4 compresse, ovvero da 30 a 120 mg, in un'unica somministrazione giornaliera acolazione. In caso di mancata assunzione di una dose, non vi deve essere aumento della dose presa il giorno successivo. Come per tutti gli agenti ipoglicemizzanti, la posologia deve essere adattata in funzionedella risposta metabolica individuale di ciascun paziente (glicemia, HbA1c). >>Dose iniziale. La dose iniziale raccomandata e' di 30 mg al giorno. Se il controllo glicemico e' soddisfacente, questa posologia puo' essere adottata come trattamento di mantenimento. Se il controllo glicemico non e' soddisfacente, la posologia puo' essere gradualmente aumentata a 60, 90 o 120 mg al giorno. L'intervallo tra ciascun aumento di dose deve essere di almeno un mese , salvo nei pazienti nei qualinon si verifichi alcuna riduzione della glicemia dopo 2 settimane di trattamento. In questi casi e' possibile aumentare la posologia alla fine della seconda settimana di trattamento. La dose massima raccomandata e' di 120 mg al giorno. >>Sostituzione delle compresse da 80 mg conil medicinale. Una compressa da 80 mg equivale a una compressa a rilascio prolungato da 30 mg. La sostituzione puo' quindi essere attuata controllando attentamente la glicemia. >>Sostituzione di un altro antidiabetico orale con il medicinale. Il prodotto puo' essere usato per sostituire altri antidiabetici orali. Per passare al prodotto, occorre tenere presenti la posologia e l'emivita dell'antidiabetico che viene sostituito. Generalmente, la sostituzione avviene senza fase di transizione. Si deve cominciare con una dose di 30 mg che viene successivamente adattata, come sopra descritto, in base alla risposta glicemica di ogni singolo paziente. Nel caso in cui si sostituisca una sulfanilureaipoglicemizzante a emivita prolungata, puo' essere necessario rispettare una finestra terapeutica di qualche giorno, al fine di evitare un effetto additivo dei due prodotti, che puo' causare ipoglicemia. Nellafase di sostituzione si raccomanda di seguire la stessa procedura indicata per l'inizio di una terapia con il farmaco, cominciando il trattamento alla posologia di 30 mg al giorno e aumentandola gradualmente in funzione della risposta metabolica. >>Associazione con altri antidiabetici. Puo' essere somministrato in associazione alle biguanidi, agliinibitori dell'alfa glucosidasi o all'insulina. In pazienti non sufficientemente controllati con il medicinale e' possibile iniziare contemporaneamente una terapia insulinica sotto stretto controllo medico. >>Popolazioni particolari. Nei soggetti anziani (oltre i 65 anni) deve essere prescritto seguendo lo stesso schema posologico raccomandato peri pazienti di eta' inferiore ai 65 anni. Nei pazienti affetti da insufficienza renale da lieve a moderata e' possibile seguire lo stesso schema posologico di quelli con una funzionalita' renale normale, tenendo il paziente sotto stretto controllo. Queste evidenze sono confermateda studi clinici. Nei pazienti a rischio di crisi ipoglicemica per stati di denutrizione o di malnutrizione; patologie endocrine gravi o mal compensate (ipopituitarismo, ipotiroidismo, insufficienza adrenocorticotropa); interruzione di una terapia cortisonica prolungata e/o a dosaggio elevato; patologia vascolare grave (grave coronaropatia, grave compromissione carotidea, patologia vascolare diffusa) si raccomanda di iniziare il trattamento alla posologia minima di 30 mg al giorno. >>Bambini e adolescenti (sotto i 18 anni). Non sono disponibili dati clinici.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati riportati con frequenza superiore a quella di casi isolati sono elencati di seguito, per sistema organo classe e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100 a < 1/10), non comune (>=1/1,000 a < 1/100), rara (>=1/10,000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati clinici sull'uso della gliclazide nella donna in gravidanza, sebbene vi siano alcuni dati disponibili con altre sulfaniluree. Negli studi condotti su animali da laboratorio la gliclazide non e' risultata teratogena. Il controllo del diabete deve essere conseguito prima del concepimento, per ridurre il rischio di anomalie congenitelegate a un diabete scompensato. In gravidanza gli ipoglicemizzanti orali non sono indicati; l'insulina e' il farmaco di prima scelta nel trattamento del diabete durante la gravidanza. Si raccomanda di effettuare il passaggio dal trattamento ipoglicemizzante orale all'insulina prima di pianificare una gravidanza o nel momento in cui una gravidanzavenisse accertata. Non e' noto se la gliclazide o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Dato il rischio di ipoglicemia neonatale, il farmaco e' controindicato nelle donne che allattano.

Indicazioni

Diabete non insulino-dipendente (di tipo 2) nell'adulto, quando le misure dietetiche, l'esercizio fisico e il calo ponderale non siano da soli sufficienti a controllare la glicemia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla gliclazide o a uno qualsiasi degli eccipienti, alle altre sulfaniluree o ai sulfamidici. Diabete di tipo I. Pre-coma e coma diabetico; chetoacidosi diabetica. Grave insufficienza epatica o renale: in questi casi si raccomanda di ricorrere all'insulina. Trattamento in corso con miconazolo. Allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Ipromellosa, acido stearico, silice colloidale anidra.

Avvertenze

>>Ipoglicemia. Questo trattamento deve essere prescritto soltanto a pazienti che assumono i pasti con regolarita' (compresa la prima colazione). Una regolare introduzione di carboidrati e' importante a causa del maggior rischio di comparsa di ipoglicemia in seguito a un ritardo nell'assunzione di un pasto o a causa di un'alimentazione insufficiente o povera in carboidrati. La comparsa di ipoglicemia e' piu' probabile in condizioni di regime ipocalorico, in seguito a uno sforzo intensoo prolungato, dopo l'ingestione di alcol o in corso di trattamento con un'associazione di agenti ipoglicemizzanti. In corso di trattamento con sulfaniluree puo' comparire ipoglicemia. In alcuni casi puo' essere grave e prolungata. Possono essere necessarie l'ospedalizzazione delpaziente e la somministrazione di glucosio per alcuni giorni. Una selezione accurata dei pazienti, della posologia utilizzata e precise istruzioni al paziente sono necessarie per ridurre il rischio di comparsadi crisi ipoglicemiche. Fattori che aumentano il rischio di ipoglicemia includono rifiuto o (specialmente nel paziente anziano) incapacita'del paziente a collaborare; malnutrizione, irregolarita' nell'orario dei pasti o mancata assunzione di un pasto, periodi di digiuno o modificazioni del regime alimentare; squilibrio tra esercizio fisico e introduzione di carboidrati; insufficienza renale; insufficienza epatica grave; sovradosaggio del medicinale; alcune disfunzioni endocrine (insufficienza tiroidea, insufficienza ipofisaria e surrenalica); somministrazione concomitante con altri farmaci. >>Insufficienza renale ed epatica. La farmacocinetica e/o la farmacodinamica della gliclazide possono essere modificate nei pazienti affetti da insufficienza epatica o renale grave. Poiche' in questi pazienti un'ipoglicemia puo' essere prolungata, questi ultimi devono essere adeguatamente controllati. >>Informazione per il paziente. I rischi di una crisi ipoglicemica, i suoi sintomi e il relativo trattamento, nonche' i fattori predisponenti al suo sviluppo, devono essere illustrati al paziente e alla sua famiglia. Il paziente deve essere informato dell'importanza di rispettare il regime alimentare, di seguire un programma di esercizio fisico regolare edi controllare regolarmente la glicemia. >>Controllo insufficiente della glicemia. L'equilibrio glicemico di un paziente trattato con un antidiabetico puo' essere influenzato dal verificarsi di: febbre, traumi, infezione o di intervento chirurgico. In alcuni casi puo' rendersi necessaria la somministrazione di insulina. L'efficacia ipoglicemizzante di tutti gli antidiabetici orali, compresa la gliclazide, tende ad attenuarsi nel tempo in molti pazienti. Cio' puo' essere dovuto a un aggravamento del diabete o una diminuzione della risposta al trattamento. Tale fenomeno e' definito fallimento secondario, per distinguerlo dal fallimento primario, in cui un principio attivo e' inefficace come trattamento di prima intenzione. Prima di classificare il trattamento di un paziente come fallimento secondario, devono essere valutati un aggiustamento della dose e il rispetto del regime alimentare. >>Effetti ematologici. Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficienza di G6PD puo' portare ad anemia emolitica. Poiche' la gliclazide appartiene alla classe delle sulfaniluree deve essere utilizzata con cautela in tali pazienti e deve essere considerata una terapia alternativa alle sulfaniluree. >>Analisi di laboratorio. Per effettuare il controllo della glicemia si raccomanda di eseguire la determinazione del tasso di emoglobina glicata (o della glicemia a digiuno nel sangue venoso). Puo' anche essere utile l'autocontrollo della glicemia.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati clinici sull'uso della gliclazide nella donna in gravidanza, sebbene vi siano alcuni dati disponibili con altre sulfaniluree. Negli studi condotti su animali da laboratorio la gliclazide non e' risultata teratogena. Il controllo del diabete deve essere conseguito prima del concepimento, per ridurre il rischio di anomalie congenitelegate a un diabete scompensato. In gravidanza gli ipoglicemizzanti orali non sono indicati; l'insulina e' il farmaco di prima scelta nel trattamento del diabete durante la gravidanza. Si raccomanda di effettuare il passaggio dal trattamento ipoglicemizzante orale all'insulina prima di pianificare una gravidanza o nel momento in cui una gravidanzavenisse accertata. Non e' noto se la gliclazide o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Dato il rischio di ipoglicemia neonatale, il farmaco e' controindicato nelle donne che allattano.

Interazioni con altri prodotti

Le interazioni sono state studiate solo nell'adulto. >>Medicinali chepossono aumentare il rischio di ipoglicemia. Le seguenti associazionisono controindicate. Miconazolo (via sistemica, gel orale): aumento dell'azione ipoglicemizzante, con possibile comparsa di sintomi ipoglicemici, fino al coma. Le seguenti associazioni non sono raccomandate. Fenilbutazone (via sistemica): aumento dell'azione ipoglicemizzante delle sulfaniluree (spostamento dei loro legami con le proteine plasmatiche e/o diminuzione della loro eliminazione); utilizzare preferibilmente un altro antiinfiammatorio o avvertire il paziente e sottolineare l'importanza dell'autocontrollo; ove necessario adattare la posologia durante e dopo il trattamento con l'antiinfiammatorio. Alcol: aumento della reazione ipoglicemica (per inibizione delle reazioni di compensazione), che puo' portare alla comparsa di coma ipoglicemico; evitare l'assunzione di bevande alcoliche e di medicinali contenenti alcol. Le seguenti associazioni, invece, necessitano di precauzioni d'impiego. Un potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante e quindi, in alcuni casi, una crisi ipoglicemica, puo' intervenire in seguito a concomitante somministrazione di uno dei seguenti farmaci: altri antidiabetici (insulina, acarbose, biguanidi) beta-bloccanti, fluconazolo, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (captopril, enalapril), antagonisti dei recettori H2, IMAO, sulfonammidi e antiinfiammatori non steroidei. >>Sostanze che possono favorire un aumento della glicemia. Le seguenti associazioni non sono raccomandate. Danazol: effetto diabetogeno del danazol; se l'uso di questo principio attivo non puo' essere evitato, avvertire il paziente e sottolineare l'importanza del controllo del glucosio nel sangue e nelle urine; durante e dopo il trattamento con il danazol puo' rendersi necessario un aggiustamento della posologia dell'antidiabetico. Le seguenti associazioni necessitano di precauzioni d'impiego. Clorpromazina (neurolettico): a posologie elevate, superiori a 100 mg /die, aumento della glicemia (ridotta liberazione di insulina); informare il paziente e sottolineare l'importanza del controllo della glicemia; durante e dopo il trattamento con il neurolettico puo' rendersi necessario un aggiustamento della posologia dell'antidiabetico. Glucocorticoidi (via sistemica e locale, intra-articolare, cutanea e preparazioni rettali) e tetracosactide: aumento della glicemia con possibile chetosi; diminuzione della tolleranza ai carboidrati dovuta ai glucocorticoidi; informare il paziente e sottolineare l'importanza del controllo della glicemia, specialmente all'inizio del trattamento; durante e dopo il trattamento con i glucocorticoidi puo' rendersi necessario un aggiustamento della posologia dell'antidiabetico. Ritodrina, salbutamolo, terbutalina (via E.V.): aumento della glicemia dovuta all'effetto dei beta-2 agonist; sottolineare l'importanza del controllo glicemico; se necessario passare all'insulina. >>Associazioni che devono essere tenute in considerazione. Terapia anticoagulante (warfarin): le sulfaniluree possono potenziare l'effetto anticoagulante in corso di terapia associata; un adattamento della posologia dell'anticoagulante puo' essere necessario.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di gliclazide doc

Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Blister: conservare nel confezionamento originale per proteggere dall'umidita'. Flacone: conservare il flacone ben chiuso per proteggere dall'umidita'.