fludara*15cpr riv 10mg fludarabina sanofi srl

Che cosa è fludara 15cpr riv 10mg?

Fludara compresse rivestite prodotto da sanofi srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Fludara risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici e immunomodulatori, analoghi della purina.
Contiene i principi attivi: fludarabina fosfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ciascuna compressa rivestita con film contiene 10 mg di fludarabina fosfato.
Codice AIC: 029552027 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC) della linea B in pazienti con sufficiente riserva midollare. Il trattamento di prima linea deve essere iniziato solo in pazienti con patologia avanzata, stadio Rai III/IV (stadio Binet C), o RAI I/II (stadio Binet A/B), dove il paziente mostra i sintomi relativi alla malattia o e' evidente la progressione della malattia.

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Posologia

Adulti: 40 mg di fludarabina fosfato/m^2 di superficie corporea (SC) da somministrare quotidianamente per via orale per 5 giorni consecutivi ogni 28 giorni. Tale dose corrisponde a 1,6 volte la dose di fludarabina fosfato raccomandata per via endovenosa (25 mg/m^2 di superficie corporea al giorno). SC 0,75-0,88 m^2: 30-353 mg/die, 3 compresse/die;SC 0,89-1,13 m^2: 36-45 mg/die, 4 compresse/die; SC 1,14-1,38 m^2: 46-55 mg/die, 5 comprese/die; SC 1,39- 1,63 m^2: 56-65 mg/die, 6 compresse/die; SC 1,64-1,88 m^2: 66-75 mg/die, 7 compresse; SC 1,89- 2,13 m^2: 76-85 mg/die, 8 compresse/die; SC 2,14-2,38 m^2: 86-95 mg/die, 9 compresse/die; SC 2,39-2,50 ^2: 96-100 mg/die, 10 compresse/die. La durata del trattamento dipende dal successo del trattamento stesso e dalla tollerabilita' del farmaco. Viene raccomandata la somministrazione fino al raggiungimento della migliore risposta, dopodiche' la somministrazione deve essere sospesa. Ad eccezione dei pazienti con funzionalita'renale ridotta per il primo ciclo di trattamento non sono raccomandabili adattamenti del dosaggio. I pazienti sottoposti al trattamento devono essere attentamente seguiti per valutare la risposta e la tossicita' del trattamento. Il dosaggio individuale deve essere adattato con cautela in base alla tossicita' ematologica riscontrata. Nel caso in cui all'inizio del ciclo successivo la quantita' di cellule fosse troppobassa per consentire di somministrare la dose raccomandata e si evidenziasse una mielosoppressione correlata al trattamento, il ciclo programmato deve essere rimandato fino a quando la conta dei granulociti non sia superiore a 1,0 x 10^9/L e quella delle piastrine a 100 x 10^9/L. Il trattamento deve essere posticipato al massimo di due settimane. Qualora la conta dei granulociti e delle piastrine non recuperasse entro le due settimane, la dose deve essere ridotta. Granulociti e/o Piastrine 0,5-1,0/50-100 (10^9/L): 30 mg/m^2/die di fludarabina; granulociti e/o piastrine < 0,5/< 50 (10^9/L): 20 mg/m^2/die di fludarabina fosfato. La dose non va ridotta se la trombocitopenia e' correlata alla malattia. Qualora il paziente non rispondesse al trattamento dopo due cicli e non manifestasse tossicita' ematologica o ne manifestasse in misura trascurabile, puo' esser preso in considerazione un cauto incremento delle dosi di fludarabina fosfato nei successivi cicli di trattamento. Nei pazienti che presentano una ridotta funzionalita' renale le dosi devono essere adattate. Se la clearance della creatinina e' compresa tra 30 e 70 ml/min, la dose deve essere ridotta fino al 50% e il quadro ematologico deve essere accuratamente monitorato per valutare la tossicita'. Il trattamento e' controindicato in caso di clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. Non ci sono dati sull'impiego del farmaco in pazienti con funzionalita' epatica ridotta. In tale gruppo di pazienti il prodotto deve essere usato con cautela. L'efficacia e la sicurezza del farmaco nei bambini non sono state stabilite. Percio' l'uso del medicinale non e' raccomandato nei bambini. Poiche' i dati sull'uso del prodotto negli anziani (> 75 anni) sono limitati, occorre cautela nella somministrazione in questi pazienti. Nei pazienti di eta' superiore a 65 anni deve essere valutata la clearance della creatinina. Il farmaco deve essere prescritto da un medico qualificato con esperienza nell'uso di terapie antineoplastiche. Il medicinale puo' essere assunto sia a stomaco vuoto che insieme agli alimenti. Le compresse devono essere inghiottite intere con acqua, non devono essere masticate o spezzate.

Effetti indesiderati

Infezioni ed infestazioni. Molto comune >= 1/10: infezioni/infezioni opportunistiche, polmonite; raro >= 1/10000 a < 1/1000: disturbo linfoproliferativo (EBV-associato). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune >= 1/100 a < 1/10: sindrome mielodisplastica e leucemia mieloide acuta. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia, anemia, trombocitopenia; comune: mielosoppressione. Disturbi del sistema immunitario. Non comune >= 1/1000 a < 1/100: disturbi autoimmuni (compresi anemia emolitica autoimmune, sindrome di Evan, porpora trombocitopenica, emofilia acquisita, pemfigo). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia;non comune: sindrome da lisi tumorale (inclusi insufficienza renale, acidosi metabolica, iperkaliemia, ipocalcemia, iperuricemia, ematuria,cristalluria di acido urico, iperfosfatemia). Patologie del sistema nervoso. Comune: neuropatia periferica; non comune: confusione; raro: coma, convulsioni, agitazione; non noto: emorragia cerebrale. Patologiedell'occhio. Comune: disturbi visivi; raro: cecita', neurite ottica, neuropatia ottica. Patologie cardiache. Raro: insufficienza cardiaca, aritmia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: tosse; non comune: tossicita' polmonare (incluse fibrosi polmonare, polmonite, dispnea); non noto: emorragia del polmone. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, diarrea, nausea; comune: stomatiti; non comune: emorragie gastrointestinali, alterazione degli enzimi pancreatici. Patologie epatobiliari. Non comune: alterazione degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; raro: tumore della pelle, necrolisi epidermica tossica (tipo di Lyell), sindrome di Stevens-Johnson. Patologie renali e urinarie. Non noto: cistite emorragica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: febbre, fatica, debolezza; comune: edema, mucositi, brividi, malessere generale.

Indicazioni

Trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC) della linea B in pazienti con sufficiente riserva midollare. Il trattamento di prima linea deve essere iniziato solo in pazienti con patologia avanzata, stadio Rai III/IV (stadio Binet C), o RAI I/II (stadio Binet A/B), dove il paziente mostra i sintomi relativi alla malattia o e' evidente la progressione della malattia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla fludarabina fosfato o ad uno qualsiasi degli eccipienti, funzionalita' renale ridotta con clearance della creatinina < 30 ml/min, anemia emolitica scompensata, allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, talco, titanio diossido (E 171), ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso (E172).

Avvertenze

Sono state riscontrate mielosoppressione grave soppressione midollare, in particolare anemia, trombocitopenia e neutropenia. Puo' essere osservata soppressione midollare cumulativa. La somministrazione di fludarabina fosfato richiede un accurato monitoraggio ematologico. La fludarabina fosfato e' un potente farmaco antineoplastico con effetti collaterali tossici potenzialmente gravi. I pazienti in corso di terapia devono essere attentamente controllati allo scopo di evidenziare segni di tossicita' ematologica o non ematologica. Si raccomandano controlliperiodici del quadro ematologico allo scopo di identificare l'insorgenza di anemia, neutropenia e trombocitopenia. Sono stati osservati in pazienti adulti numerosi casi di ipoplasia o aplasia delle tre linee cellulari del midollo osseo, che hanno portato a pancitopenia e, talvolta, alla morte. Deve essere esercitata cautela con fludarabina fosfatoquando si prende in considerazione una successiva raccolta di cellulestaminali ematopoietiche. Si sono verificati nel corso o successivamente al trattamento fenomeni di autoimmunita' che hanno posto il paziente in pericolo di vita e qualche volta si sono rivelati fatali. La maggior parte dei pazienti in cui si e' verificata anemia emolitica, hanno sviluppato una recidiva del processo emolitico quando trattati nuovamente con il farmaco: i pazienti devono essere attentamente monitoratiper i segni di emolisi. In caso di emolisi si raccomanda di sospendere la terapia. Emotrasfusione e somministrazione di preparazioni contenenti adrenocorticosteroidi rappresentano i trattamenti piu' comuni perl'anemia emolitica autoimmune. Non e' conosciuto l'effetto della somministrazione cronica del farmaco sul sistema nervoso centrale. Comunque, nell'ambito di alcuni studi clinici condotti per periodi di trattamento relativamente lunghi, i pazienti hanno tollerato la dose raccomandata anche quando sono stati somministrati fino a 26 cicli di terapia.I pazienti devono essere attentamente sorvegliati in relazione all'eventuale comparsa di sintomi da effetti secondari neurologici. Nel corso di studi di determinazione della dose nei quali il farmaco e' stato somministrato endovena ad alte dosi in pazienti con leucemia acuta, sono stati osservati gravi effetti neurologici, comprendenti cecita', coma e morte. I sintomi si manifestavano tra il ventunesimo e il sessantesimo giorno dopo l'ultima somministrazione. In pazienti trattati alledosi raccomandate per il trattamento della LLC si e' verificata gravetossicita' a livello del sistema nervoso centrale raramente (coma, convulsioni e agitazione) o non comunemente (confusione). Nell'esperienza successiva alla commercializzazione casi di neurotossicita' si sono riscontrati sia piu' precocemente che piu' tardivamente rispetto agli studi clinici. La sindrome da lisi tumorale associata al trattamento si e' manifestata in pazienti con grossa massa tumorale: si devono prendere precauzioni in quei pazienti che presentino il rischio di sviluppare questa complicazione e si raccomanda la loro ospedalizzazione durante il primo ciclo di trattamento. Dopo trasfusione di sangue non irradiato e' stata osservata la comparsa di malattia da trapianto contro l'ospite associata a trasfusione: a volte fatale. Pertanto, i pazienti che richiedono trasfusioni e che siano o siano stati in trattamento dovranno ricevere esclusivamente sangue irradiato. In alcuni pazienti e'stato osservato un peggioramento o riacutizzazione di preesistenti lesioni tumorali della cute nonche' nuova insorgenza di tumore cutaneo durante o successivamente alla terapia. Nei pazienti con un deterioratostato di salute, il medicinale deve essere somministrato con precauzione e dopo un'attenta valutazione del rischio/beneficio. I pazienti con ridotta funzionalita' renale hanno evidenziato un'aumentata esposizione corporea totale. Sono disponibili limitati dati clinici in pazienti con alterata funzionalita' renale. Il prodotto deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza renale. In pazienti conriduzione moderata della funzionalita' renale la dose deve essere ridotta fino al 50% e il paziente deve essere attentamente monitorato. Iltrattamento e' controindicato se la clearance della creatinina e' < 30 ml/min. Pazienti anziani: deve essere usata prudenza in questi pazienti. Nei pazienti di eta' uguale o superiore ai 65 anni, la clearance della creatinina deve essere misurata prima dell'inizio del trattamento. Il farmaco non deve essere somministrato durante una gravidanza se non in caso di effettiva necessita'. Il prodotto puo' causare danni alfeto. Considerare di usare il medicinale solo se i benefici potenziali giustificano i rischi potenziali per il feto. Le donne devono evitare la gravidanza durante il trattamento e devono essere informate del rischio potenziale per il feto. Le donne in eta' fertile, cosi' come gli uomini, devono adottare efficaci metodiche contraccettive durante iltrattamento e per almeno 6 mesi dopo l'interruzione dello stesso. Durante e dopo il trattamento, devono essere evitate vaccinazioni con vaccini vivi. Il passaggio al clorambucile di pazienti che non rispondonoad un iniziale trattamento con il farmaco deve essere evitato, in quanto la maggior parte dei pazienti resistenti al medicinale e' risultata resistente anche al clorambucile. L'incidenza di nausea/vomito riportata e' risultata piu' elevata con l'impiego della formulazione orale che con quella endovenosa. Se cio' dovesse rappresentare un problema clinico persistente, va considerato il passaggio alla formulazione endovenosa. Contiene lattosio monoidrato.

Gravidanza e Allattamento

Le donne in eta' fertile devono essere avvertite del potenziale rischio per il feto. Sia gli uomini che le donne in eta' fertile sessualmente attivi devono adottare efficaci metodiche contraccettive durante iltrattamento e per almeno 6 mesi dopo l'interruzione dello stesso. I dati relativi all'uso delo farmaco in donne nei primi tre mesi di gravidanza sono molto limitati: il prodotto non deve essere somministrato durante una gravidanza se non in caso di effettiva necessita'. Il farmaco puo' causare danni al feto: considerare di l'uso del farmaco solo se i benefici potenziali giustificano i rischi potenziali per il feto. Non e' noto se questo farmaco o i suoi metaboliti sono escreti nel latte umano. Vi e' comunque evidenza dai dati preclinici che la fludarabina fosfato e/o i metaboliti passano dal sangue materno al latte. A causa del potenziale rischio di reazioni avverse gravi nei lattanti, il prodotto e' controindicato per le madri che allattano.

Interazioni con altri prodotti

In uno studio condotto con il farmaco per somministrazione endovenosaassociato a pentostatina (deossicoformicina) per il trattamento dellaleucemia linfatica cronica refrattaria (LLC) si e' evidenziata una inaccettabile alta incidenza di tossicita' polmonare con esito mortale. Si sconsiglia quindi l'uso del medicinale associato a pentostatina. L'efficacia terapeutica del prodotto puo' essere ridotta dall'uso contemporaneo di dipiridamolo e altri inibitori dell'uptake dell'adenosina. Studi clinici ed esperimenti in vitro hanno dimostrato che, durante l'uso del farmaco in combinazione con citarabina, il picco di concentrazione di Ara-CTP, cosi' come la sua esposizione intracellulare (AUC), aumentavano nelle cellule leucemiche. Le concentrazioni plasmatiche dell'Ara-C e la quota di eliminazione dell'Ara-CTP non sono state coinvolte. In una ricerca clinica, i parametri farmacocinetici dopo la somministrazione orale non sono risultati influenzati in maniera significativa dalla contemporanea assunzione di cibo.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.