femity 12 cerotti transd1,5mg/0,525 theramex italy srl

Che cosa è femity 12cer transd 50+7mcg/24?

Femity cerotti transdermici prodotto da theramex italy srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Femity risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di progestinici ed estrogeni in associazione.
Contiene i principi attivi: estradiolo/levonorgestrel
Composizione Qualitativa e Quantitativa: estradiolo 50 mcg e levonorgestrel 7 mcg nelle 24 ore.
Codice AIC: 036489021 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) indicata per i sintomi da carenza di estrogeni in donne in postmenopausa da piu' di un anno. L'esperienza nel trattamento di donne d'eta' superiore ai 65 anni e' limitata.

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Posologia

Per uso transdermico. Il prodotto deve essere applicato una volta alla settimana, cioe' ogni cerotto deve essere sostituito ogni 7 giorni. Il farmaco e' una terapia ormonale sostitutiva (TOS) combinata continua, senza un periodo d'interruzione: quando un cerotto viene rimosso, il successivo viene applicato immediatamente. Dimenticare di sostituireil cerotto secondo lo schema suggerito puo' aumentare la probabilita'di emorragie da rottura o spotting. Nelle donne con amenorrea e che non fanno uso di TOS o in quelle che provengono da una TOS combinata continua con un'altra specialita', il trattamento puo' essere iniziato in qualsiasi giorno. Nelle donne che provengono da TOS sequenziali, il trattamento deve iniziare subito dopo la fine dell'emorragia da sospensione. Per iniziare e continuare il trattamento dei sintomi postmenopausali deve essere usata la piu' bassa dose efficace per la durata piu'breve. Il medicinale deve essere applicato su cute sana, asciutta, pulita, (non irritata o con escoriazioni), non trattata con creme, lozioni o altri prodotti oleosi. Il farmaco deve essere applicato in un'area cutanea senza grosse pieghe, vale a dire glutei o fianchi e non soggetta a sfregamento da parte dei vestiti (evitare il punto vita e anched'indossare vestiti stretti che possono far staccare il cerotto transdermico). Non applicare sul seno o nelle sue immediate vicinanze. E' consigliabile evitare di applicarlo nello stesso punto due volte di seguito. Tra due applicazioni nello stesso sito deve intercorrere almeno una settimana. Dopo aver aperto la busta, una meta' del foglio protettivo deve essere staccata, facendo attenzione a non toccare con le ditala parte adesiva del cerotto transdermico. Il cerotto deve quindi essere applicato direttamente sulla pelle. Dopo, l'altra meta' del foglioprotettivo deve essere staccata ed il cerotto premuto con forza con il palmo della mano per almeno 30 secondi, in particolare sui bordi. Lapressione e il calore della mano sono essenziali per assicurare la massima adesivita' del cerotto. E' possibile fare una doccia o un bagno senza rimuovere il cerotto transdermico. Nel caso in cui quest'ultimo si dovesse staccare prematuramente, cioe' prima del settimo giorno (a causa di intensa attivita' fisica, eccessiva sudorazione, anomalo strofinamento degli indumenti), si deve applicare un nuovo cerotto (per aiutare la compliance si consiglia che la paziente continui, poi, a cambiare il cerotto nel giorno prefissato). Una volta applicato, evitare che il cerotto transdermico sia esposto alla luce diretta del sole. La rimozione del cerotto transdermico deve essere eseguita lentamente perevitare d'irritare la pelle. Nel caso in cui un po' di adesivo rimanesse sulla pelle, questo, di solito, puo' essere tolto strofinando delicatamente con una crema o una lozione oleosa. Dopo la rimozione del medicinale deve essere piegato in due (con la superficie adesiva all'interno) ed eliminato utilizzando un normale contenitore domestico per laraccolta dei rifiuti solidi.

Effetti indesiderati

Nelle sperimentazioni cliniche, durante trattamento con il farmaco, gli effetti indesiderati piu' frequentemente segnalati (> 10%) erano reazioni che si manifestavano nel sito d'applicazione del cerotto, tensione mammaria ed emorragie o spotting. Le reazioni nel sito di applicazione erano per lo piu' reazioni cutanee di lieve entita' e, solitamente, scomparivano nel giro di 2 o 3 giorni dalla rimozione del cerotto. Nella maggioranza dei casi la tensione mammaria era riferita come lieve o moderata e tendeva a ridursi nel corso del trattamento. Altri possibili effetti sistemici indesiderati sono quelli comunemente osservaticon gli estro -progestinici. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: ritenzione di liquidi/edema, aumento/perdita di peso, stanchezza, crampi alle gambe. Patologiedel sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: vertigini, emicrania. Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia; non comune: senso di gonfiore, crampi addominali, nausea; raro: colelitiasi, ittero colestatico. Patologie Cardiovascolari. Non comune: ipertensione. Patologiedell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: mastodinia; non comune: iperplasia endometriale, modificazioni benigne del tessuto mammario; rara: aumento in volume dei fibromi uterini. Disturbi psichiatrici. Non comune: depressione. Rischio di cancro al seno: nelle donne che assumono una terapia combinata estroprogenistica da piu' di 5 anni e' stato segnalato un raddoppiamento del rischio di una diagnosi di cancro al seno. Qualsiasi rischio aumentato nelle pazienti trattate con una terapia a base di soli estrogeni e' sostanzialmente inferiore rispetto a quello osservato nelle pazienti che fanno uso di associazioni estroprogestiniche. Il livello di rischio dipende dalla durata d'uso. >>Rischio di cancro all'endometrio. Donne in postmenopausa con utero: il rischio di cancro endometriale e' di circa 5 casi ogni 1000 donne con utero che non usano una TOS. Nelle donne con utero, l'uso di una TOSa base di soli estrogeni non e' raccomandato perche' aumenta il rischio di cancro all'endometrio. A seconda della durata del trattamento e della dose di estrogeno utilizzata tra le donne che usano il solo estrogeno, il rischio di cancro endometriale negli studi epidemiologici e'andato da 5 a 55 casi supplementari diagnosticati ogni 1000 donne tra50 e 65 anni di eta'. L'aggiunta di un progestinico alla terapia a base di soli estrogeni per almeno 12 giorni per ciclo puo' prevenire questo rischio aumentato. Rischio di cancro ovarico: l'uso a lungo termine della TOS a base di soli estrogeni e della TOS combinata estroprogestinica e' stato associato a un rischio lievemente aumentato di cancro ovarico. Rischio di tromboembolia venosa: la TOS e' associata a un rischio relativo aumentato da 1,3 a 3 volte di sviluppare una tromboembolia venosa (TEV), vale a dire una trombosi venosa profonda o un'emboliapolmonare. Il verificarsi di un simile evento e' piu' probabile nel primo anno d'uso della TOS. Rischio di coronaropatie: il rischio di coronaropatia e' leggermente aumentato nelle pazienti di eta' superiore ai 60 anni trattate con una TOS combinata estroprogestinica. Rischio diictus ischemico: l'uso della terapia a base di soli estrogeni e dellaterapia estroprogestinica e' associato a un aumento di 1,5 volte del rischio relativo di ictus ischemico. Il rischio di ictus emorragico non aumenta durante l'uso della TOS. Il rischio relativo non dipende dall'eta' o dalla durata d'uso, ma poiche' il rischio al basale dipende molto dall'eta', il rischio generale di ictus nelle donne che assumono una TOS aumenta con l'eta'. Sono state segnalate altre reazioni avverse associate al trattamento estroprogestinico: colecistopatia; alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare; probabile demenza al di sopra dei65 anni.

Indicazioni

Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) indicata per i sintomi da carenza di estrogeni in donne in postmenopausa da piu' di un anno. L'esperienza nel trattamento di donne d'eta' superiore ai 65 anni e' limitata.

Controindicazioni ed effetti secondari

Carcinoma mammario pregresso, sospetto o accertato; tumori maligni estrogeno-dipendenti (es. carcinoma endometriale) sospetti o accertati; sanguinamento genitale non diagnosticato; iperplasia endometriale non trattata; tromboembolismo venoso idiopatico in atto o pregresso (es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare); disturbi trombofilici accertati (ad es. carenza di proteina C, proteina S o antitrombina); malattia tromboembolica arteriosa in atto o recente (es. angina pectoris, infarto miocardico); epatopatia acuta o pregressa finche' gli esami difunzionalita' epatica non siano tornati nella norma; ipersensibilita'nota ai principi attivi o ad uno qualunque degli eccipienti; porfiria.

Composizione ed Eccipienti

Strato esterno: foglio di polietilene tereftalato (PET). Matrice adesiva: copolimero stirene-isoprene-stirene, esteri gliceridi di resine completamente idrogenate. Film protettivo: foglio di polietilene tereftalato (PET) siliconizzato.

Avvertenze

Per il trattamento dei sintomi postmenopausali, la TOS deve essere iniziata solo in presenza di sintomi che influenzino negativamente la qualita' della vita. Prima d'iniziare o di riprendere una TOS si deve effettuare una completa anamnesi medica personale e familiare. Durante il trattamento sono raccomandati controlli clinici periodici di natura e frequenza adeguate al singolo caso. Eseguire indagini cliniche, comprese quelle diagnostiche per immagini appropriate come ad es. la mammografia, secondo i protocolli di screening correntemente accettati, modificati in base alle necessita' cliniche del singolo caso. Si deve tenere presente che queste condizioni possono ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento, in particolare: leiomioma o endometriosi; fattori di rischio per malattie tromboemboliche; fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti; ipertensione; epatopatie; diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare; colelitiasi; emicrania o cefalea (grave); lupus eritematoso sistemico; anamnesi d'iperplasia endometriale; epilessia; asma; otosclerosi. Sospendere il trattamento nel caso venga evidenziata l'esistenza di una controindicazione e nei seguenti casi: ittero o alterazione della funzionalita' epatica; aumento significativo della pressione arteriosa; nuovo attacco di cefalea tipo emicrania; gravidanza. Nelle donne con utero intatto, il rischio d'iperplasia e di carcinoma endometriale e' aumentato quando gli estrogeni vengono somministrati in monoterapia per periodi prolungati. L'aumento segnalato del rischio di carcinoma endometriale tra le donne che utilizzanosolo estrogeni e' da 2 a 12 volte superiore a confronto con quello delle donne che non ne fanno uso, a seconda della durata del trattamentoe della dose di estrogeni. Dopo l'interruzione del trattamento, il rischio rimane elevato per almeno 10 anni. L'aggiunta ciclica di un progestinico per almeno 12 giorni al mese/28 giorni per ciclo o la terapiacontinua combinata estroprogestinica nelle donne non isterectomizzatepreviene il rischio in eccesso associato alla TOS a base di soli estrogeni. Sanguinamenti da rottura e spotting possono verificarsi durantei primi mesi di trattamento. Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall'inizio del trattamento, o continuano dopo la sua sospensione, ne deve essere ricercata la causa, anche mediante biopsia endometriale per escludere un tumore maligno dell'endometrio. L'evidenza generale suggerisce un rischio aumentato di cancro al seno nelle donne isterectomizzate che assumono una TOS estroprogestinica ed eventualmente solo a base di estrogeni, a seconda della durata dell'assunzione della TOS. Il rischio in eccesso diventa evidente nell'arco di pochi anni d'uso, ma ritorna pero' ai livelli iniziali dopo pochi anni (al massimo cinque) dall'interruzione del trattamento. La TOS, specialmente il trattamento combinato estroprogestinico, aumenta la densita' delle immaginialla mammografia che puo' interferire negativamente con l'individuazione radiologica del cancro al seno. L'uso a lungo termine (almeno 5-10anni) di prodotti per la TOS a base di soli estrogeni e' stato associato a un lieve aumento di cancro ovarico. La TOS e' associata a un rischio da 1.3 a 3 volte superiore di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioe' trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Le pazienti con stati trombofilici accertati hanno un rischio aumentato di TEV e la TOS puo' aggiungersi a questo rischio. Pertanto, la TOS e' controindicata in queste pazienti. Non esiste unanimita' di pareri sul possibile ruolo svolto dalle vene varicose nella TEV. Prendere in considerazione misure profilattiche per evitare una TEV dopo l'intervento. Se l'intervento di chirurgia elettiva deve essere seguito da un'immobilizzazione prolungata, si consiglia di interrompere temporaneamente la TOS da4 a 6 settimane prima. Non riprendere il trattamento fino a quando ladonna non e' stata completamente mobilizzata. Nelle donne senza alcuna storia personale di TEV ma con un parente di primo grado con una storia di trombosi in eta' giovane, puo' essere offerto uno screening dopo attenta valutazione in merito alle sue limitazioni. Qualora venga identificato un difetto trombofilico correlato alla trombosi nei membri familiari o se il difetto e' 'grave', la TOS e' controindicata. Se si sviluppa una tromboembolia venosa dopo l'inizio della terapia, interrompere l'assunzione del farmaco. Da studi controllati randomizzati non vi e' evidenza di una protezione contro l'infarto miocardico nelle donne con o senza coronaropatia in essere che hanno ricevuto una TOS combinata estroprogestinica o a base di soli estrogeni. Il rischio relativo di coronaropatia durante l'uso di una TOS combinata estroprogestinica e' leggermente aumentato. Poiche' il rischio assoluto di coronaropatie al basale dipende in misura elevata dall'eta', il numero di casi supplementari di coronaropatie dovute all'uso di estroprogestinici e' molto basso nelle donne sane vicine alla menopausa, ma aumenta con l'avanzare dell'eta'. La terapia combinata estroprogenistica e la terapia abase di soli estrogeni sono associate a un aumento di 1,5 volte del rischio di ictus ischemico. Il rischio relativo non varia con l'eta' o con il tempo intercorso dalla menopausa. Tuttavia, poiche' il rischio di ictus al basale dipende in misura elevata dall'eta', il rischio generale di ictus nelle donne che usano una TOS aumenta con l'eta'. Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica, e pertanto le pazienti condisfunzione renale o cardiaca devono essere accuratamente monitorate.Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere seguite strettamente durante la terapia estrogenica o la TOS poiche' in questa condizione sono stati riportati rari casi di notevoli aumenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite a seguito di terapia estrogenica. Gli estrogeni aumentano i livelli della globulina legante l'ormone tiroideo (TBG), con conseguente aumento dei livelli di ormone tiroideo totale circolante misurato come iodio legato a proteina (PBI), i livelli di T4 (metodo su colonna o RIA) o i livelli di T3 (metodo RIA). L'uptake su resina di T3 ridotto, riflettendo l'aumento di TBG. Le concentrazioni di T3 e T4 libere non sono modificate. Nel siero altre proteine leganti, come la corticoglobulina (CBG) e la globulina legantegli ormoni sessuali (SHBG), possono essere aumentate e determinare unaumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le concentrazioni degli ormoni liberi o biologicamente attivi sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essereaumentate. La TOS non migliora le funzioni cognitive. Vi e' qualche evidenza di un aumentato rischio di probabile demenza in donne che iniziano la TOS combinata continua o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni.

Gravidanza e Allattamento

Il medicinale e' controindicato in gravidanza. In caso di gravidanza durante l'utilizzo del medicinale, il trattamento deve essere immediatamente interrotto. Ad oggi, i risultati della maggior parte degli studi epidemiologici relativi all'involontaria esposizione fetale alla combinazione di estrogeni + progestinici, non indicano alcun effetto teratogeno o fetotossico. Il medicinale non e' indicato durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Il metabolismo di estrogeni e progestinici puo' essere aumentato dall'uso concomitante di sostanze note per il loro effetto di induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, particolarmente gli enzimi delcitocromo P450, come gli anticonvulsivanti (es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e gli antinfettivi (es. rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz). Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene siano noticome forti inibitori, presentano al contrario proprieta' d'induzione quando usati in concomitanza con ormoni steroidei. Preparati a base dierbe contenenti l'Hypericum perforatum possono indurre il metabolismodi estrogeni e progestinici. Alla somministrazione transdermica, si evita l'effetto di primo passaggio nel fegato e, di conseguenza, la TOSa base di estrogeni e progestinici, applicati per tale via, potrebbero essere meno influenzati dagli induttori enzimatici, rispetto agli ormoni orali. Clinicamente un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici puo' determinare effetti ridotti e variazioni dei cicli mestruali.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.