epirubicina ratio*100ml 2mg/ml epirubicina ratiopharm italia srl

Che cosa è epirubicina ratio 100ml 2mg/ml?

Epirubicina ratio preparazione iniettabile prodotto da ratiopharm italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Epirubicina ratio risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici.
Contiene i principi attivi: epirubicina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni millilitro di soluzione iniettabile contiene 2 mg di epirubicinacloridrato. il contenuto di sodio e' di 3,54 mg per ml, cosi' suddiviso a seconda della capacita' del flacone: flacone da 5 ml: 17,71 mg; flacone da 10 ml: 35,42 mg; flacone da 25 ml: 88
Codice AIC: 038912059 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

L'epirubicina e' usata per il trattamento di una gamma di malattie neoplastiche tra cui: carcinoma della mammella, carcinoma ovarico avanzato, carcinoma gastrico, carcinoma polmonare a piccole cellule. Quando e' somministrata per via endovescicale, l'epirubicina ha dimostrato uneffetto positivo nel trattamento di: carcinoma della vescica a cellule papillari transizionali, carcinoma in-situ della vescica, profilassiintravescicale delle recidive del carcinoma superficiale della vescica dopo intervento di resezione transuretrale.

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Posologia

Il medicinale e' indicato esclusivamente per uso endovenoso o endovescicale. La sicurezza e l'efficacia dell'epirubicina nei bambini non sono state dimostrate. E' compatibile sia con soluzione di destrosio 5% sia con sodio cloruro 0,9%. Somministrazione endovenosa: e' consigliabile somministrare epirubicina attraverso una linea di infusione continua di una fleboclisi di sodio cloruro 0,9%, dopo essersi accertati chel'ago sia correttamente posizionato in vena. Occorre porre particolare attenzione per evitare lo stravaso. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta. Dose convenzionale: quando l'epirubicina e' impiegata come agente unico, la dose raccomandata negli adulti e' 60-90 mg/m^2 di superficie corporea. L'epirubicina deve essere somministrata per iniezione endovenosa in 3-5 minuti. La dose deve essere ripetuta a intervalli di 21 giorni, compatibilmente conle condizioni ematologiche e la funzione midollare del paziente. Nel caso si verifichino segni di tossicita', incluse grave neutropenia/febbre neutropenica e trombocitopenia (che possono perdurare al ventunesimo giorno), deve essere modificata la dose oppure deve essere posticipata la dose successiva. Alte dosi: l'epirubicina come agente singolo nel trattamento ad alte dosi del carcinoma polmonare deve essere somministrata secondo i seguenti schemi posologici: carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) (in pazienti non pretrattati): 120 mg/m^2 al giorno 1, ogni 3 settimane. Per il trattamento ad alte dosi, l'epirubicinapuo' essere somministrata in bolo endovenoso in 3-5 minuti o in infusione endovenosa della durata massima di 30 minuti. Carcinoma della mammella: nel trattamento adiuvante delle pazienti con carcinoma mammarioin stadio iniziale con linfonodi positivi, le dosi endovenose di epirubicina raccomandate variano da 100 mg/m^2 (come dose singola il giorno 1) a 120 mg/m^2 (frazionata in due dosi i giorni 1 e 8) ogni 3-4 settimane, in associazione con ciclofosfamide e 5-fluorouracile per via endovenosa e tamoxifene per via orale. Dosi inferiori (60-75 mg/m^2 neltrattamento convenzionale e 105-120 mg/m^2 per il trattamento con alte dosi) sono raccomandate per pazienti con funzione midollare compromessa da precedenti trattamenti chemioterapici o radioterapici, dall'eta' avanzata o da infiltrazione neoplastica midollare. La dose totale per ciclo puo' essere suddivisa in 2-3 giorni consecutivi. Le seguenti dosi di epirubicina sono comunemente impiegate in monoterapia e in chemioterapia di associazione per diversi tumori. Carcinoma ovarico avanzato. Monoterapia: 60-90 mg/m2 di epirubicina; terapia di associazione: 50-100 mg/m2 di epirubicina. Carcinoma gastrico. Monoterapia: 60-90 mg/m2 di epirubicina; terapia di associazione: 50 mg/m2 di epirubicina. SCLC. Monoterapia: 120 mg/m2 di epirubicina; terapia di associazione: 120 mg/m2 di epirubicina. Carcinoma ovarico avanzato. Monoterapia: 50 mg/50 ml o 80 mg/50 ml (carcinoma in situ). Profilassi: 50 mg/50 ml a settimana per 4 settimane, successivamente mensilmente per 11 mesi. Dosi somministrate generalmente il giorno 1 o i giorni 1, 2 e 3 a intervalli di 21 giorni. Terapia combinata: se l'epirubicina e' usata in associazione con altri prodotti citotossici, la dose deve essere ridotta di conseguenza. Le dosi comunemente impiegate sono riportate nella tabella soprastante. Funzione epatica compromessa La piu' importante via di eliminazione dell'epirubicina e' il sistema epatobiliare. Nei pazienti con funzione epatica compromessa la dose deve essere ridotta in funzione dei livelli sierici di bilirubina. Bilirubina sierica 24-51 mcmol/l, riduzione della dose del 50%; bilirubina sierica >51 mcmol/l, riduzione della dose del 75%. Funzione renale compromessa: una moderata compromissione della funzione renale non sembra richiedere una riduzione della dose, in considerazione della quantita' limitata di epirubicina escreta per questa via. Tuttavia, puo' essere necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con valori sierici di creatinina >5 mg/dl. Somministrazione endovescicale: l'epirubicina puo' essere somministrata per via endovescicale nel trattamento del carcinoma superficialedella vescica e del carcinoma-in-situ. Essa non deve essere somministrata per via endovescicale nel trattamento dei tumori invasivi che sono penetrati nella parete vescicale, in questi casi e' piu' appropriatala terapia sistemica o quella chirurgica. L'epirubicina e' stata impiegata con successo anche come agente profilattico per via endovescicale dopo resezione transuretrale dei tumori superficiali, per impedirne la recidiva. Per il trattamento del carcinoma superficiale della vescica si raccomanda il seguente schema posologico, utilizzando la tabelladi diluizione seguente: Otto instillazioni settimanali di 50 mg/50 ml(diluiti in sodio cloruro 0,9%). Se si osserva tossicita' locale: si consiglia di ridurre la dose a 30 mg/50 ml. Carcinoma in situ della vescica: fino a 80 mg/50 ml (in base alla tollerabilita' individuale delpaziente). Nella profilassi: 4 somministrazioni settimanali di 50 mg/50 ml seguite da 11 instillazioni mensili alla stessa dose. Diluizioneper soluzioni per instillazione vescicale. Dose di epirubicina richiesta 30 mg, volume di epirubicina 2 mg/ml soluzione iniettabile: 15 ml,volume del diluente sodio cloruro 0,6% sterile: 35 ml, volume totale per instillazione vescicale: 50 ml; dose di epirubicina richiesta 50 mg, volume di epirubicina 2 mg/ml soluzione iniettabile: 25 ml, volume del diluente sodio cloruro 0,6% sterile: 25 ml, volume totale per instillazione vescicale: 50 ml; dose di epirubicina richiesta 80 mg, volume di epirubicina 2 mg/ml soluzione iniettabile: 40 ml, volume del diluente sodio cloruro 0,6% sterile: 10 ml, volume totale per instillazione vescicale: 50 ml. La soluzione deve essere trattenuta in vescica per1-2 ore. Per evitare un'eccessiva diluizione con le urine, il paziente deve essere avvisato di evitare di bere qualsiasi liquido nelle 12 ore precedenti l'instillazione. Nel corso dell'instillazione, il paziente deve essere occasionalmente ruotato e deve essere invitato a vuotare la vescica al termine del periodo di instillazione.

Effetti indesiderati

La frequenza degli eventi indesiderati e' stata classificata come segue: molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100 ma =1/1000 ma =1/10.000 ma >Molto comuni (>1/10). Patologie del sistema emolinfopoietico: mielosoppressione (leucopenia, granulocitopenia, neutropenia, neutropenia febbrile, trombocitopenia, anemia). Possono manifestarsi emorragia e ipossia dei tessuti (in conseguenza della mielosoppressione. Alte dosi di epirubicina sono state somministrate senza conseguenze negative a un gran numero di pazienti con pretrattati affetti da tumori solidi di varia natura; gli eventi avversi osservati non sono diversi da quelli riscontrati con dosi convenzionali, ad eccezione della neutropenia grave reversibile (>Comuni (>=1/100 ma =1/1000 ma =1/10000, ma GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono informazioni conclusive sugli effetti avversi dell'epirubicina sulla fertilita' umana o sulla sua azione teratogena. I dati sperimentali, tuttavia, suggeriscono che l'epirubicina puo' danneggiare il feto. Come la maggior parte degli agenti antitumorali, l'epirubicinaha evidenziato proprieta' mutagene e cancerogene negli animali. Sia gli uomini che le donne in trattamento con epirubicina devono essere informati del rischio potenziale di effetti avversi sulla riproduzione, e devono assicurare un'efficace copertura anticoncezionale durante il trattamento e nei sei mesi successivi alla sua conclusione. I pazientimaschi trattati con epirubicina devono essere avvertiti di evitare una possibile paternita' durante e fino ai 6 mesi successivi alla fine del trattamento, e prima del trattamento devono farsi consigliare sullapossibilita' di conservazione dello sperma, a causa del possibile rischio di infertilita' associato alla terapia con epirubicina. Le donne in eta' fertile devono essere esaurientemente informate del potenzialerischio per il feto e deve essere presa in considerazione una consulenza genetica se entrano in gravidanza durante la terapia con epirubicina. Nella chemioterapia tumorale, l'epirubicina non deve essere impiegata nelle donne gravide e nelle donne in eta' fertile che potrebbero rimanere gravide, a meno che i potenziali benefici per la madre siano maggiori dei possibili rischi per il feto. Non e' noto se l'epirubicinavenga escreta nel latte materno umano. Non puo' escludersi un possibile rischio per il lattante. L'allattamento deve essere interrotto prima e durante la terapia con epirubicina.

Indicazioni

L'epirubicina e' usata per il trattamento di una gamma di malattie neoplastiche tra cui: carcinoma della mammella, carcinoma ovarico avanzato, carcinoma gastrico, carcinoma polmonare a piccole cellule. Quando e' somministrata per via endovescicale, l'epirubicina ha dimostrato uneffetto positivo nel trattamento di: carcinoma della vescica a cellule papillari transizionali, carcinoma in-situ della vescica, profilassiintravescicale delle recidive del carcinoma superficiale della vescica dopo intervento di resezione transuretrale.

Controindicazioni ed effetti secondari

L'epirubicina e' controindicata nei seguenti casi: pazienti che hannomostrato ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con marcata mielosoppressione indotta da trattamenti precedenti con altri agenti antineoplastici o radioterapia. Pazienti trattati con dosi cumulative massime di altre antracicline quali doxorubicina o daunorubicina. Pazienti con anamnesi attuale o pregressa di compromissione cardiaca (comprese insufficienza cardiaca di gradoIV, secondo la New York Heart Association (NYHA), infarto miocardico acuto e pregresso infarto con residua insufficienza cardiaca di classeNYHA III o IV, cardiopatie infiammatorie acute, aritmia con gravi conseguenze emodinamiche). Pazienti con infezioni sistemiche acute grave compromissione della funzionalita' epatica grave mucosite della bocca,della faringe, dell'esofago e del tratto gastrointestinale allattamento. L'epirubicina e' controindicata per somministrazione endovescicalenei seguenti casi: infezioni delle vie urinarie, tumori invasivi penetrati in vescica, problemi di cateterizzazione, infiammazione vescicale, grande volume di urina residua, vescica contratta.

Composizione ed Eccipienti

Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico per regolazione del pH.

Avvertenze

La somministrazione di epirubicina deve essere eseguita soltanto da medici qualificati ed esperti nell'impiego di agenti chemioterapici. Devono essere disponibili adeguate strutture medicodiagnostiche idonee per la gestione della terapia e delle possibili complicazioni dovute alla mielosoppressione, specie in caso di trattamento con epirubicina adalte dosi. "Uomini e donne devono usare un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento e nei sei mesi successivi." La fuoriuscitadi epirubicina dalla vena durante l'iniezione puo' causare gravi lesioni dei tessuti e necrosi. Puo' comparire sclerosi venosa quando l'iniezione viene eseguita in piccoli vasi o viene ripetuta nella stessa vena. L'inizio del trattamento con epirubicina deve essere preceduto da un attento monitoraggio di alcuni parametri di laboratorio e della funzione cardiaca. Durante il trattamento con epirubicina e' necessario un attento monitoraggio dei globuli rossi, dei globuli bianchi, dei neutrofili e delle piastrine, sia prima che durante ogni ciclo di terapia. La leucopenia e la neutropenia sono generalmente transitorie sia condosi convenzionali sia con le alte dosi, raggiungono i valori minimi tra il decimo e il quattordicesimo giorno, e i valori devono ritornarenella norma entro il ventunesimo giorno; questi effetti sono di gradomaggiore con lo schema posologico ad alte dosi. La trombocitopenia (<100.000 piastrine/mm^3) si manifesta in pochissimi pazienti, anche dopo dosi elevate di epirubicina. Prima di iniziare il trattamento con epirubicina, i pazienti devono essersi adeguatamente ristabiliti dalla grave stomatite o mucosite. Nel definire la dose cumulativa massima di epirubicina, si devono considerare eventuali terapie concomitanti con farmaci potenzialmente cardiotossici. E' necessario usare estrema cautela quando si superino dosi cumulative di 900-1000 mg/m^2, sia con le dosi convenzionali che con alte dosi di epirubicina. Al di sopra di tale livello infatti, aumenta notevolmente il rischio di insufficienza cardiaca congestizia irreversibile. Si raccomanda di effettuare un ECG prima e dopo ogni ciclo di trattamento. La comparsa di alterazioni deltracciato ECG, quali appiattimento o inversione dell'onda T, depressione del tratto S-T o l'insorgenza di aritmie, in genere transitorie e reversibili, non comportano necessariamente la sospensione del trattamento. Con dosi cumulative INTERAZIONISi raccomanda di non miscelare il prodotto con altri prodotti medicinali. Tuttavia, l'epirubicina puo' essere usata in associazione con altri farmaci antitumorali, ma i pazienti devono essere adeguatamente monitorati per possibile tossicita' additiva, specie mielotossicita' e tossicita' gastrointestinale. Sono state riportate interazioni tra epirubicina e cimetidina, dexverapamil, dexrazoxano, docetaxel, interferonea-2b, paclitaxel e chinina. Il dexverapamil puo' modificare la farmacocinetica dell'epirubicina ed eventualmente aumentare i suoi effetti depressivi sul midollo osseo. La pregressa somministrazione di dosi elevate (900 mg/m^2 e 1200 mg/m^2) di dexrazoxano puo' aumentare la clearance sistemica di epirubicina con conseguente diminuzione dell'AUC. Inuno studio si e' osservato che il docetaxel, quando e' somministrato immediatamente dopo l'epirubicina, puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche dei metaboliti dell'epirubicina. La somministrazione concomitante di interferone a-2b puo' causare una riduzione sia dell'emivita terminale di eliminazione sia della clearance totale dell'epirubicina.Il paclitaxel puo' influenzare la farmacocinetica dell'epirubicina e del suo metabolita, epirubicinolo. In uno studio si e' osservato che la tossicita' ematologica era maggiore quando il paclitaxel veniva somministrato prima dell'epirubicina rispetto a dopo l'epirubicina. Un altro studio ha dimostrato che la clearance del paclitaxel e' ridotta dall'epirubicina. La chinina puo' accelerare la distribuzione iniziale dell'epirubicina dal sangue ai tessuti, e puo' avere un'influenza sulla ripartizione dell'epirubicina nei globuli rossi. La somministrazione di cimetidina 400 mg due volte al giorno prima di epirubicina 100 mg/m^2 ogni 3 settimane, ha causato un aumento del 50% dell'AUC dell'epirubicina e del 41% dell'AUC dell'epirubicinolo (per quest'ultimo p<0,05).L'AUC del 7-desossi-doxorubicinolo aglicone e il flusso ematico epatico non risultavano ridotti, quindi i risultati sopra esposti non possono essere imputati a una riduzione dell'attivita' del citocromo P-450.E' necessario prendere in considerazione la possibilita' di un rilevante disturbo dell'ematopoiesi con un (pre-) trattamento con farmaci che esercitano un'influenza sul midollo osseo (cioe' agenti citostatici,sulfonamidi, cloramfenicolo, difenilidantoina, derivati dell'aminopirina, agenti antiretrovirali). Il potenziale rischio di cardiotossicita' puo' aumentare nei pazienti che hanno ricevuto simultaneamente agenti cardiotossici (per es. 5-fluorouracile, ciclofosfamide, cisplatino, taxani), oppure radioterapia concomitante (o precedente) sull'area delmediastino. Qualora l'epirubicina venga somministrata in concomitanzacon altri farmaci che possono causare insufficienza cardiaca, come adesempio i bloccanti del canale del calcio, la funzione cardiaca deve essere monitorata per tutta la durata del trattamento. L'epirubicina viene metabolizzata principalmente dal fegato; qualsiasi farmaco concomitante che influenzi la funzione epatica puo' avere effetti anche sul metabolismo o la farmacocinetica dell'epirubicina e, di conseguenza, sulla sua efficacia e/o tossicita'. Questo medicinale non e' generalmente raccomandato in associazione con vaccini vivi attenuati.EFFETTI INDESIDERATILa frequenza degli eventi indesiderati e' stata classificata come segue: molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100 ma =1/1000 ma =1/10.000 ma >Molto comuni (>1/10). Patologie del sistema emolinfopoietico: mielosoppressione (leucopenia, granulocitopenia, neutropenia, neutropenia febbrile, trombocitopenia, anemia). Possono manifestarsi emorragia e ipossia dei tessuti (in conseguenza della mielosoppressione. Alte dosi di epirubicina sono state somministrate senza conseguenze negative a un gran numero di pazienti con pretrattati affetti da tumori solidi di varia natura; gli eventi avversi osservati non sono diversi da quelli riscontrati con dosi convenzionali, ad eccezione della neutropenia grave reversibile (>Comuni (>=1/100 ma =1/1000 ma =1/10000, ma GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono informazioni conclusive sugli effetti avversi dell'epirubicina sulla fertilita' umana o sulla sua azione teratogena. I dati sperimentali, tuttavia, suggeriscono che l'epirubicina puo' danneggiare il feto. Come la maggior parte degli agenti antitumorali, l'epirubicinaha evidenziato proprieta' mutagene e cancerogene negli animali. Sia gli uomini che le donne in trattamento con epirubicina devono essere informati del rischio potenziale di effetti avversi sulla riproduzione, e devono assicurare un'efficace copertura anticoncezionale durante il trattamento e nei sei mesi successivi alla sua conclusione. I pazientimaschi trattati con epirubicina devono essere avvertiti di evitare una possibile paternita' durante e fino ai 6 mesi successivi alla fine del trattamento, e prima del trattamento devono farsi consigliare sullapossibilita' di conservazione dello sperma, a causa del possibile rischio di infertilita' associato alla terapia con epirubicina. Le donne in eta' fertile devono essere esaurientemente informate del potenzialerischio per il feto e deve essere presa in considerazione una consulenza genetica se entrano in gravidanza durante la terapia con epirubicina. Nella chemioterapia tumorale, l'epirubicina non deve essere impiegata nelle donne gravide e nelle donne in eta' fertile che potrebbero rimanere gravide, a meno che i potenziali benefici per la madre siano maggiori dei possibili rischi per il feto. Non e' noto se l'epirubicinavenga escreta nel latte materno umano. Non puo' escludersi un possibile rischio per il lattante. L'allattamento deve essere interrotto prima e durante la terapia con epirubicina.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono informazioni conclusive sugli effetti avversi dell'epirubicina sulla fertilita' umana o sulla sua azione teratogena. I dati sperimentali, tuttavia, suggeriscono che l'epirubicina puo' danneggiare il feto. Come la maggior parte degli agenti antitumorali, l'epirubicinaha evidenziato proprieta' mutagene e cancerogene negli animali. Sia gli uomini che le donne in trattamento con epirubicina devono essere informati del rischio potenziale di effetti avversi sulla riproduzione, e devono assicurare un'efficace copertura anticoncezionale durante il trattamento e nei sei mesi successivi alla sua conclusione. I pazientimaschi trattati con epirubicina devono essere avvertiti di evitare una possibile paternita' durante e fino ai 6 mesi successivi alla fine del trattamento, e prima del trattamento devono farsi consigliare sullapossibilita' di conservazione dello sperma, a causa del possibile rischio di infertilita' associato alla terapia con epirubicina. Le donne in eta' fertile devono essere esaurientemente informate del potenzialerischio per il feto e deve essere presa in considerazione una consulenza genetica se entrano in gravidanza durante la terapia con epirubicina. Nella chemioterapia tumorale, l'epirubicina non deve essere impiegata nelle donne gravide e nelle donne in eta' fertile che potrebbero rimanere gravide, a meno che i potenziali benefici per la madre siano maggiori dei possibili rischi per il feto. Non e' noto se l'epirubicinavenga escreta nel latte materno umano. Non puo' escludersi un possibile rischio per il lattante. L'allattamento deve essere interrotto prima e durante la terapia con epirubicina.

Interazioni con altri prodotti

Si raccomanda di non miscelare il prodotto con altri prodotti medicinali. Tuttavia, l'epirubicina puo' essere usata in associazione con altri farmaci antitumorali, ma i pazienti devono essere adeguatamente monitorati per possibile tossicita' additiva, specie mielotossicita' e tossicita' gastrointestinale. Sono state riportate interazioni tra epirubicina e cimetidina, dexverapamil, dexrazoxano, docetaxel, interferonea-2b, paclitaxel e chinina. Il dexverapamil puo' modificare la farmacocinetica dell'epirubicina ed eventualmente aumentare i suoi effetti depressivi sul midollo osseo. La pregressa somministrazione di dosi elevate (900 mg/m^2 e 1200 mg/m^2) di dexrazoxano puo' aumentare la clearance sistemica di epirubicina con conseguente diminuzione dell'AUC. Inuno studio si e' osservato che il docetaxel, quando e' somministrato immediatamente dopo l'epirubicina, puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche dei metaboliti dell'epirubicina. La somministrazione concomitante di interferone a-2b puo' causare una riduzione sia dell'emivita terminale di eliminazione sia della clearance totale dell'epirubicina.Il paclitaxel puo' influenzare la farmacocinetica dell'epirubicina e del suo metabolita, epirubicinolo. In uno studio si e' osservato che la tossicita' ematologica era maggiore quando il paclitaxel veniva somministrato prima dell'epirubicina rispetto a dopo l'epirubicina. Un altro studio ha dimostrato che la clearance del paclitaxel e' ridotta dall'epirubicina. La chinina puo' accelerare la distribuzione iniziale dell'epirubicina dal sangue ai tessuti, e puo' avere un'influenza sulla ripartizione dell'epirubicina nei globuli rossi. La somministrazione di cimetidina 400 mg due volte al giorno prima di epirubicina 100 mg/m^2 ogni 3 settimane, ha causato un aumento del 50% dell'AUC dell'epirubicina e del 41% dell'AUC dell'epirubicinolo (per quest'ultimo p<0,05).L'AUC del 7-desossi-doxorubicinolo aglicone e il flusso ematico epatico non risultavano ridotti, quindi i risultati sopra esposti non possono essere imputati a una riduzione dell'attivita' del citocromo P-450.E' necessario prendere in considerazione la possibilita' di un rilevante disturbo dell'ematopoiesi con un (pre-) trattamento con farmaci che esercitano un'influenza sul midollo osseo (cioe' agenti citostatici,sulfonamidi, cloramfenicolo, difenilidantoina, derivati dell'aminopirina, agenti antiretrovirali). Il potenziale rischio di cardiotossicita' puo' aumentare nei pazienti che hanno ricevuto simultaneamente agenti cardiotossici (per es. 5-fluorouracile, ciclofosfamide, cisplatino, taxani), oppure radioterapia concomitante (o precedente) sull'area delmediastino. Qualora l'epirubicina venga somministrata in concomitanzacon altri farmaci che possono causare insufficienza cardiaca, come adesempio i bloccanti del canale del calcio, la funzione cardiaca deve essere monitorata per tutta la durata del trattamento. L'epirubicina viene metabolizzata principalmente dal fegato; qualsiasi farmaco concomitante che influenzi la funzione epatica puo' avere effetti anche sul metabolismo o la farmacocinetica dell'epirubicina e, di conseguenza, sulla sua efficacia e/o tossicita'. Questo medicinale non e' generalmente raccomandato in associazione con vaccini vivi attenuati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Conservare il flacone all'interno della sua confezione esterna originale, per proteggereil prodotto dalla luce.