epirubicina ahcl*1f 25ml2mg/ml epirubicina accord healthcare italia srl

Che cosa è epirubicina ahcl 1f 25ml2mg/ml?

Epirubicina ahcl soluzione iniettabile prodotto da accord healthcare italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Epirubicina ahcl risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di antracicline e sostanze correlate.
Contiene i principi attivi: epirubicina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: epirubicina cloridrato.
Codice AIC: 039244037 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Carcinoma della mammella. Tumore gastrico Quando e' somministrata pervia endovescicale, l'epirubicina ha dimostrato di essere vantaggiosa nel trattamento: del carcinoma della vescica a cellule papillari transizionali; del carcinoma in-situ della vescica; della profilassi delle recidive del carcinoma superficiale della vescica dopo intervento di resezione transuretrale.

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Posologia

E' solo per uso endovenoso o endovescicale. La sicurezza e l'efficacia dell'epirubicina nei bambini non e' stata stabilita. >>Somministrazione endovenosa. Si consiglia la somministrazione attraverso il deflussore di un'infusione endovenosa continua di soluzione fisiologica dopo aver controllato che l'ago sia correttamente inserito in vena. E' necessario prestare attenzione per evitare lo stravaso. In tal caso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Adulti: 60-90 mg/m^2 di superficie corporea. L'epirubicina deve essere iniettata per via endovenosa per 3-5 minuti. La dose deve essere ripetuta a intervalli di 21 giorni, a seconda dello stato ematomidollare del paziente. Se sono presenti segni di tossicita', incluse neutropenia/febbre neutropenica e trombocitopenia severe (che potrebbero persistere al giorno 21), puo' essere necessaria la modifica della dose o il rinvio della dosesuccessiva. L'epirubicina in monoterapia per il trattamento a dosi elevate del carcinoma polmonare deve essere somministrata secondo i seguenti regimi. Carcinoma polmonare a piccole cellule (non trattato precedentemente): 120 mg/m^2 giorno 1, ogni 3 settimane. Per il trattamentoa dosi elevate, epirubicina puo' essere somministrato in bolo endovenoso per 3-5 minuti o infusione di durata massima di 30 minuti. Trattamento in adiuvante delle pazienti con carcinoma della mammella inizialecon linfonodi positivi: da 100 mg/m^2 (come singola dose il giorno 1)a 120 mg/m^2 (in due dosi divise i giorni 1 e 8) ogni 3-4 settimane, in associazione con ciclofosfamide e 5-fluorouracile per via endovenosa e tamoxifene orale (secondo le linee guida locali). Dosi inferiori (60-75 mg/m^2 per il trattamento convenzionale e 105-120 mg/m^2 per il trattamento a dosi alte) sono consigliate per pazienti la cui funzionemidollare e' stata compromessa da chemioterapia o radioterapia precedente, dall'eta' o dall'infiltrazione midollare neoplastica. La dose totale per ciclo puo' essere divisa nel corso di 2-3 giorni successivi. Carcinoma ovarico: in monoterapia 60-90 (mg/m^2), in in associazione 50-100 (mg/m^2). Carcinoma gastrico: in monoterapia 60-90 (mg/m^2), in associazione 50 (mg/m^2). Carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC): 120 (mg/m^2), in monoterapia e in associazione. Carcinoma vescicale:solo in monoterapia 50 mg/50 ml o 80 mg/50 ml (carcinoma in-situ); profilassi, in monoterapia, 50 mg/50 ml alla settimana per 4 settimane, poi mensilmente per 11 mesi Le dosi in genere somministrate al giorno 1 o giorno 1, 2 e 3 a intervalli di 21 giorni. Se l'epirubicina e' usata in associazione con altri prodotti citotossici, la dose deve essereopportunamente ridotta. Le dosi comunemente usate sono indicate nellatabella sopra. Nello stabilire le dosi cumulative massime di epirubicina (in genere: 720-1000 mg/m^2) e' necessario prendere in considerazione qualsiasi terapia concomitante con farmaci potenzialmente cardiotossici. La principale via di eliminazione dell'epirubicina e' il sistema epatobiliare. Nei pazienti con compromissione della funzione epatica, la dose deve essere ridotta in funzione dei livelli di bilirubina nel siero. Non sembra che un moderato danno renale richieda una riduzione della dose, data la quantita' limitata di epirubicina escreta attraverso questa via. Nei pazienti con insufficienza renale grave (creatinina nel siero >450 mcmol/l) devono essere considerate dosi iniziali inferiori. >>Somministrazione endovescicale. Puo' essere somministrata mediante somministrazione endovescicale nel trattamento del carcinoma superficiale della vescica e del carcinoma in-situ. Non deve essere somministrata per via endovescicale nel trattamento dei tumori invasivi che hanno penetrato la parete della vescica; in questi casi e' piu' appropriata la terapia sistemica o la chirurgia. L'epirubicina e' stata inoltre utilizzata con successo come agente profilattico per via endovescicale dopo la resezione transuretrale dei tumori superficiali per impedirne la recidiva. Trattamento del carcinoma superficiale della vescica: 8 instillazioni settimanali di 50 mg/50 ml (diluite in soluzione fisiologica o acqua distillata sterile). Se si osserva tossicita' locale: ridurre la dose a 30 mg/50 ml. Carcinoma in-situ: fino a 80 mg/50 ml (a seconda della tollerabilita' individuale del paziente). Profilassi: 4 somministrazioni settimanali di 50 mg/50 ml seguite da 11 instillazioni mensili con la stessa dose. Il prodotto deve essere diluito. Lasoluzione deve essere trattenuta nella vescica per 1-2 ore. Per evitare la diluizione indebita con l'urina, il paziente deve essere istruito ad evitare di bere qualsiasi liquido nelle 12 ore prima dell'instillazione. Nel corso dell'instillazione, il paziente deve essere ruotato ogni tanto e al termine del periodo di instillazione deve essere invitato a vuotare la vescica.

Effetti indesiderati

Esami diagnostici. Raro (>=1/10.000, =1/10): l'alopecia, normalmente reversibile, si verifica nel 60-90% dei casi trattati; e' accompagnatadall'assenza della crescita della barba nei maschi. Comune (>=1/100, =1/1000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono attualmente disponibili dati conclusivi per dimostrare se l'epirubicina possa influire in modo sfavorevole sulla fertilita' umana o causare teratogenesi. Tuttavia, i dati sperimentali suggeriscono chel'epirubicina puo' nuocere al feto. Come la maggior parte degli altrifarmaci antitumorali, l'epirubicina ha dimostrato proprieta' mutagenee cancerogene negli animali. Sia gli uomini sia le donne che ricevonoepirubicina devono essere informati sul rischio potenziale di effettiavversi sulla riproduzione. Le donne in eta' fertile devono ricevere tutte le informazioni sul pericolo potenziale per il feto qualora iniziassero una gravidanza durante la terapia con epirubicina. Nella chemioterapia antitumorale, l'epirubicina non deve essere utilizzata nelle donne in stato di gravidanza o nelle donne in eta' fertile che possonorimanere incinte, eccetto nei casi in cui i potenziali benefici per la madre siano superiori ai possibili rischi per il feto. L'epirubicinanon deve essere normalmente somministrata a pazienti che allattano alseno. Non e' noto se l'epirubicina venga escreta nel latte materno umano. Non e' possibile escludere un rischio per il bambino allattato alseno. Durante il trattamento con epirubicina l'allattamento al seno deve essere interrotto.

Indicazioni

Carcinoma della mammella. Tumore gastrico Quando e' somministrata pervia endovescicale, l'epirubicina ha dimostrato di essere vantaggiosa nel trattamento: del carcinoma della vescica a cellule papillari transizionali; del carcinoma in-situ della vescica; della profilassi delle recidive del carcinoma superficiale della vescica dopo intervento di resezione transuretrale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con marcata mielodepressione indotta da precedenti trattamenti con altri farmaci antineoplastici o radioterapia nell'area pericardiaca mediastinica e/o che ricevono il trattamento medico con farmaci potenzialmente cardiotossici. Pazienti trattati con dosi cumulative massime di altre antracicline come doxorubicina o daunorubicina. Pazienti con compromissione cardiaca e infarto miocardico in atto o pregressi. Infezioni sistemiche acute. Insufficienza epatica grave. Grave mucosite del cavo orale, della faringe, dell'esofago e del tratto gastrointestinale. Allattamento al seno. E' controindicata per la somministrazione endovescicale in caso di: infezioni delle vie urinarie; tumori invasivi che penetrano nella vescica; problemi di cateterizzazione; infiammazione della vescica; grande volume di urina residua; contrazione della vescica. L'epirubicina puo' avere effetti genotossici. Di conseguenza si consiglia ai pazienti di sesso maschile trattati con epirubicina di non concepire figli durante e fino a 6 mesi dopo il trattamentoe di richiedere consigli sulla conservazione dello sperma prima dellaterapia a causa della possibilita' di sterilita' causata dalla terapia con epirubicina. Le pazienti non devono iniziare una gravidanza durante il trattamento con epirubicina. Sia i maschi sia le femmine devonousare un metodo anticoncezionale efficace durante il trattamento e per 6 mesi successivamente. Prima di iniziare il trattamento con epirubicina i pazienti devono essersi ripresi adeguatamente da stomatite o mucosite grave.

Composizione ed Eccipienti

Sodio cloruro, acido cloridrico (per la regolazione del pH), acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Somministrare sotto la supervisione di un medico esperto qualificato nell'impiego di farmaci chemioterapici. Per la gestione della terapia e delle possibili complicanze dovute alla mielodepressione devono essere prontamente disponibili servizi diagnostici e terapeutici, particolarmente dopo il trattamento con dosi alte di epirubicina. Puo' avere effetti genotossici. Di conseguenza si consiglia ai pazienti di sesso maschile trattati con epirubicina di non concepire figli durante e finoa 6 mesi dopo il trattamento e di richiedere consigli sulla conservazione dello sperma prima della terapia a causa della possibilita' di sterilita' causata dalla terapia con epirubicina. Le pazienti non devonoiniziare una gravidanza durante il trattamento con epirubicina. Sia imaschi che le femmine devono usare un metodo anticoncezionale efficace durante il trattamento e per 6 mesi successivamente. Lo stravaso di epirubicina dalla vena durante l'iniezione puo' causare gravi lesioni e necrosi del tessuto. L'iniezione nei piccoli vasi o iniezioni ripetute nella stessa vena possono causare sclerosi venosa. Un attento monitoraggio basale dei vari parametri di laboratorio e della funzione cardiaca deve precedere il trattamento iniziale con epirubicina Durante iltrattamento con epirubicina, le conte di globuli rossi, globuli bianchi, neutrofili e piastrine devono essere attentamente monitorate sia prima sia durante ciascun ciclo di terapia. La leucopenia e la neutropenia sono in genere transitorie con gli schemi posologici convenzionalie ad alte dosi, e raggiungono un minimo tra il decimo e il quattordicesimo giorno; i valori dovrebbero ritornare al normale entro il ventunesimo giorno. La leucopenia e la neutropenia sono piu' severe con gli schemi posologici a dosi elevate. La trombocitopenia (<100.000 piastrine/mm^3) insorge in pochissimi pazienti, anche dopo dosi elevate di epirubicina. Prima di iniziare il trattamento con epirubicina i pazientidevono essersi ripresi adeguatamente da stomatite o mucosite grave. Nello stabilire la dose cumulativa massima di epirubicina, e' necessario considerare qualsiasi terapia concomitante con farmaci potenzialmente cardiotossici. Una dose cumulativa di 900-1000 mg/m^2 deve essere superata soltanto con estrema cautela con dosi di epirubicina sia convenzionali che alte. Al di sopra di questo livello, aumenta considerevolmente il rischio di insufficienza cardiaca congestizia irreversibile. Si consiglia di effettuare l'elettrocardiogramma (ECG) prima e dopo ciascun ciclo di terapia. La comparsa di alterazioni del tracciato dell'elettrocardiogramma, come appiattimento o inversione dell'onda T, depressione del segmento S-T, o l'insorgenza di aritmie, in genere transitorie e reversibili, non devono essere necessariamente considerate come indicazioni per sospendere il trattamento. Con dosi cumulative di 450 mcmol/l) deve essere considerata la riduzione della dose. L'epirubicina puo' indurre iperuricemia secondaria a rapida lisi delle cellule neoplastiche. Deve essere quindi controllata l'uricemia per poter riconoscere e gestire correttamente questo fenomeno. L'epirubicina puo' impartire un colore rosso alle urine per uno o due giorni dopo la somministrazione.

Gravidanza e Allattamento

Non sono attualmente disponibili dati conclusivi per dimostrare se l'epirubicina possa influire in modo sfavorevole sulla fertilita' umana o causare teratogenesi. Tuttavia, i dati sperimentali suggeriscono chel'epirubicina puo' nuocere al feto. Come la maggior parte degli altrifarmaci antitumorali, l'epirubicina ha dimostrato proprieta' mutagenee cancerogene negli animali. Sia gli uomini sia le donne che ricevonoepirubicina devono essere informati sul rischio potenziale di effettiavversi sulla riproduzione. Le donne in eta' fertile devono ricevere tutte le informazioni sul pericolo potenziale per il feto qualora iniziassero una gravidanza durante la terapia con epirubicina. Nella chemioterapia antitumorale, l'epirubicina non deve essere utilizzata nelle donne in stato di gravidanza o nelle donne in eta' fertile che possonorimanere incinte, eccetto nei casi in cui i potenziali benefici per la madre siano superiori ai possibili rischi per il feto. L'epirubicinanon deve essere normalmente somministrata a pazienti che allattano alseno. Non e' noto se l'epirubicina venga escreta nel latte materno umano. Non e' possibile escludere un rischio per il bambino allattato alseno. Durante il trattamento con epirubicina l'allattamento al seno deve essere interrotto.

Interazioni con altri prodotti

L'epirubicina puo' essere usata in associazione con altri farmaci antitumorali, ma i pazienti devono essere monitorati per la tossicita' additiva, particolarmente mielotossicita' e tossicita' gastrointestinale. L'uso concomitante di altri farmaci che possono essere cardiotossicio possono influire sulla funzione cardiaca deve essere monitorato durante tutto il trattamento. Il paclitaxel ha dimostrato di aumentare leconcentrazioni plasmatiche di epirubicina quando viene somministrato prima di epirubicina. Quando il paclitaxel e' stato somministrato dopol'epirubicina, non sono stati osservati cambiamenti rilevabili nelle concentrazioni plasmatiche di epirubicina. Con l'uso concomitante, si consiglia quindi quest'ultimo schema di somministrazione. Interazioni farmacologiche con epirubina sono state osservate con cimetidina, dexverapamil, dexrazoxano, docetaxel, interferone alfa2b, paclitaxel e chinino. Il dexverapamil puo' modificare la farmacocinetica di epirubicina e possibilmente aumentarne gli effetti depressivi sul midollo osseo.La somministrazione precedente di dosi elevate (900 mg/m^2 e 1200 mg/m^2) di dexrazoxano puo' aumentare la clearance sistemica dell'epirubicina e produrre una riduzione dell'AUC. Uno studio ha trovato che, quando viene somministrato immediatamente dopo l'epirubicina, il docetaxel puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche dei metaboliti dell'epirubicina. La somministrazione concomitante di interferone alfa 2-b puo' causare una riduzione sia dell'emivita terminale che della clearancetotale di epirubicina. Il paclitaxel potrebbe influire sulla farmacocinetica di epirubicina e del suo metabolita epirubicinolo. In uno studio, la tossicita' ematologica e' risultata superiore quando il paclitaxel e' stato somministrato prima dell'epirubicina invece che dopo l'epirubicina. Uno studio ha dimostrato che la clearance del paclitaxel e'ridotta dall'epirubicina. La chinina potrebbe accelerare la distribuzione iniziale di epirubicina dal sangue nei tessuti e potrebbe influire sulla ripartizione dell'epirubicina nei globuli rossi. La cimetidina400 mg due volte al giorno, somministrata prima dell'epirubicina 100 mg/m^2 ogni 3 settimane, ha dato luogo a un aumento del 50% dell'ACU dell'epirubicina e un aumento del 41% dell'AUC dell'epirubicinolo (quest'ultima p<0,05). L'AUC del 7-desossi-doxorubicinolo aglicone e il flusso ematico epatico non sono stati ridotti, e di conseguenza i risultati non sono imputabili alla ridotta attivita' del citocromo P-450. L'epirubicina usata in associazione con altri farmaci citotossici puo' produrre mielotossicita' additiva. La possibilita' di un marcato disturbo della ematopoiesi deve essere considerata con un (pre-) trattamento con farmaci che influiscono sul midollo osseo (come farmaci citostatici, sulfamidici, cloramfenicolo, difenilidantoina, derivati amidopirinici, farmaci antiretrovirali). Il rischio potenziale di cardiotossicita' puo' aumentare nei pazienti che hanno ricevuto farmaci cardiotossiciconcomitanti (es. 5-fluorouracile, ciclofosfamide, cisplatino, taxani) o radioterapia concomitante (o precedente) nella zona mediastinica. Quando l'epirubicina viene utilizzata contemporaneamente ad altri farmaci che possono causare insufficienza cardiaca, come i bloccanti dei canali del calcio, la funzione cardiaca deve essere monitorata per tutta la durata del trattamento. L'epirubicina viene metabolizzata principalmente nel fegato; ciascun farmaco concomitante che influisce sulla funzione epatica puo' anche influire sul metabolismo o sulla farmacocinetica dell'epirubicina e quindi sulla sua efficacia e/o tossicita'. Ingenere questo farmaco e' sconsigliato in associazione con vaccini vivi attenuati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Conservare il flaconcino nel cartone esterno per tenerlo al riparo dalla luce.