elaprase*iv 1fl 3ml 2mg/ml idursulfasi takeda italia spa

Che cosa è elaprase iv 1fl 3ml 2mg/ml?

Elaprase soluzione per infusione conc prodotto da takeda italia spa
è un farmaco osped. esitabile della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Elaprase risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di farmaci dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo - enzimi.
Contiene i principi attivi: idursulfasi
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni flaconcino da 3 ml contiene 6 mg di idursulfasi.
Codice AIC: 039403011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento a lungo termine dei pazienti con sindrome di Hunter (mucopolisaccaridosi II, MPS II). Negli studi clinici non sono stati esaminati i soggetti eterozigoti di sesso femminile.

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Posologia

Il trattamento deve essere supervisionato da un medico o professionista sanitario con esperienza nella gestione dei pazienti affetti da MPSII o altre malattie metaboliche ereditarie. Nei pazienti sottoposti per diversi mesi al trattamento in ospedale e che hanno ben tollerato le infusioni si puo' prendere in considerazione la somministrazione domiciliare del medicinale. Le infusioni domiciliari devono essere effettuate sotto la sorveglianza di un medico o di un altro operatore sanitario. Il medicinale si somministra alla dose di 0,5 mg/kg di peso corporeo ogni settimana, per infusione endovenosa nell'arco di 3 ore; la durata dell'infusione puo' essere gradualmente ridotta a 1 ora se non siosservano reazioni associate all'infusione. Non c'e' esperienza clinica sull'uso in pazienti con insufficienza renale o epatica. Non c'e' esperienza clinica sull'uso in pazienti con piu' di 65 anni. Il dosaggio per i bambini e gli adolescenti e' di 0,5 mg/kg di peso corporeo alla settimana. La sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini al disotto di 5 anni non sono state ancora determinate.

Effetti indesiderati

Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione anafilattoide. Patologie del sistema nervoso. Molto comune >= 1/10: cefalea; comune da>= 1/100 a < 1/10: capogiro, tremore. Patologie cardiache. Comune: cianosi, aritmia, tachicardia. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione, vampate; comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: respiro sibilante, dispnea; comune: ipossia, tachipnea, broncospasmo, tosse. Patologie gastrointestinale. Molto comune: dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea; comune: gonfiore della lingua. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: orticaria, eruzione, prurito; comune: eritema. Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore al torace; comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazione correlata all'infusione, piressia, gonfiore nella sede di iniezione; comune: edema del viso, edema periferico. Alcuni pazienti hanno sviluppato un episodio di ipossia durante una o diverse infusioni: in alcuni casie' stata necessaria l'ossigenoterapia. Dopo l'immissione in commerciosono state riferite reazioni anafilattoidi. Alcuni pazienti hanno sviluppato anticorpi IgG anti-idursulfasi nel corso del trattamento. Le reazioni avverse osservate nella popolazione pediatrica sono risultate,in generale, simili a quelle riscontrate negli adulti.

Indicazioni

Trattamento a lungo termine dei pazienti con sindrome di Hunter (mucopolisaccaridosi II, MPS II). Negli studi clinici non sono stati esaminati i soggetti eterozigoti di sesso femminile.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Polisorbato 20, sodio cloruro, sodio fosfato bibasico eptaidrato, sodio fosfato monobasico monoidrato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

I pazienti trattati con idursulfasi potrebbero sviluppare reazioni correlate all'infusione. Tra le reazioni correlate all'infusione verificatesi con maggiore frequenza durante gli studi clinici si segnalano: reazioni cutanee, piressia, cefalea, ipertensione e vampate. Le reazioni correlate all'infusione sono state trattate o alleviate rallentando la velocita' di infusione, interrompendo l'infusione o somministrando medicinali come antistaminici, antipiretici, corticosteroidi a basso dosaggio o beta agonisti per nebulizzazione. Durante gli studi clinici nessun paziente ha interrotto il trattamento a causa di una reazione all'infusione. Occorre procedere con particolare cautela nel somministrare un'infusione in pazienti con una grave pneumopatia di base. Questipazienti devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e infusi in un contesto clinico adeguato. Fare attenzione alla gestione e al trattamento di questi pazienti limitando o controllando con cura l'uso degli antistaminici e di altri medicinali ad azione sedativa. In qualche caso puo' essere necessario istituire una ventilazione a pressione positiva. Occorre valutare la possibilita' di posticipare l'infusione nei pazienti che presentano una malattia respiratoria acuta con febbre.I pazienti che fanno uso di una supplementazione di ossigeno devono poterne disporre prontamente durante l'infusione, nel caso di una reazione ad essa correlata. I pazienti che sviluppano anticorpi IgM o IgG presentano un rischio piu' elevato di reazioni all'infusione e di altrereazioni avverse. Alcuni pazienti hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente rischiose per la vita: sospendere immediatamente la somministrazione del prodotto e avviare un trattamento e una osservazione adeguati. Attenersi agli standard medici in uso per il trattamento di emergenza. E' possibile che i pazienti con reazioni anafilattoidi gravi o di tipo refrattario necessitino di un monitoraggio clinico prolungato. Usare cautela nel ri-somministrare il farmaco a pazienti che hanno sviluppato reazioni anafilattoidi.

Gravidanza e Allattamento

I dati relativi all'uso di idursulfasi in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicita' riproduttiva. A scopo precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del farmaco durante la gravidanza. Non e' noto se idursulfasi sia escreta nel latte materno. Il rischio per il bambino allattato al seno non puo' essere escluso. Deve essere presa la decisione circa la prosecuzione o l'interruzione dell'allattamento al seno o la prosecuzione o l'interruzione della terapia. Negli studi sulla riproduzione condotti su ratti maschi non sono stati osservati effetti sulla fertilita' maschile.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati effettuati studi formali di interazione con il farmaco. In base al suo metabolismo nei lisosomi cellulari, e' improbabile che idursulfasi sia soggetta a interazioni mediate dal citocromo P450.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C). Non congelare.