efficib*14cpr riv 50mg+850mg metformina e msd italia srl

Che cosa è efficib 14cpr riv 50mg+850mg?

Efficib compresse rivestite prodotto da msd italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Efficib risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di associazioni di farmaci ipoglicemizzanti orali.
Contiene i principi attivi: sitagliptin fosfato monoidrato/metformina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 50 mg di sitagliptin (come fosfato monoidrato) e 850 mg di metformina cloridrato.
Codice AIC: 038773014 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Per i pazienti con diabete mellito di tipo 2: il farmaco e' indicato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con il loro dosaggio massimo tollerato di metformina da sola o in quei pazienti gia' in trattamento con l'associazione di sitagliptine metformina. Il medicinale e' anche indicato in associazione con unasulfonilurea (es., triplice terapia di associazione) in aggiunta alladieta e all'esercizio fisico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con il loro dosaggio massimo tollerato di metformina ed una sulfonilurea.

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Posologia

La dose della terapia anti-ipergligemica con il farmaco deve essere personalizzata sulla base del regime di trattamento corrente del paziente, dell'efficacia, e tollerabilita' non superando il dosaggio giornaliero massimo raccomandato di sitagliptin 100 mg. Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con il dosaggio massimo tollerato di metformina in monoterapia Per i pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con metformina da sola, il dosaggio usualeiniziale del prodotto deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dosaggio giornaliero totale di 100 mg) piu' metformina a dosaggio invariato. Pazienti che passano da un regime di associazione con sitagliptin e metformina: per i pazienti che passano da un regime di associazione con sitagliptin e metformina, la terapia con il medicinale deveessere iniziata mantenendo invariato il dosaggio di sitagliptin e metformina. Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con una duplice terapia di associazione con il dosaggio massimo tollerato di metformina ed una sulfonilurea: la dose del farmaco deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dosaggio giornaliero totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella gia' assunta. Quandoil medicinale e' usato in associazione con una sulfonilurea, si puo' rendere necessario un dosaggio piu' basso della sulfonilurea per ridurre il rischio di ipoglicemia. Per dosaggi differenti di metformina, ilfarmaco e' disponibile in dosaggi di sitagliptin 50 mg e metformina cloridrato 850 mg o metformina cloridrato 1000 mg. Tutti i pazienti devono continuare la loro dieta con una adeguata distribuzione dell'assunzione di carboidrati durante la giornata. I pazienti in eccesso ponderale devono continuare la loro dieta a ristretto apporto calorico. Il farmaco deve essere assunto due volte al giorno con i pasti per ridurregli effetti indesiderati gastrointestinali associati con l'uso di metformina. Pazienti con insufficienza renale: il medicinale non deve essere assunto da pazienti con alterazione moderata o severa della funzione renale (clearance della creatinina < 60 ml/min). Pazienti con insufficienza epatica: il farmaco non deve essere assunto da pazienti con alterazione della funzione epatica. Anziani: poiche' metformina e sitagliptin sono escreti dal rene, il medicinale deve essere usato con cautela con l'aumentare dell'eta'. E' necessario il monitoraggio della funzione renale per prevenire l'acidosi lattica associata con l'uso di metformina, particolarmente nell'anziano. Sono disponibili dati di sicurezza limitati su sitagliptin in pazienti di eta' > 75 anni e in questicasi si deve agire con cautela. Popolazione pediatrica: l'uso in bambini di eta' inferiore a 18 anni non e' raccomandato in quanto non vi sono dati di sicurezza e di efficacia in questa popolazione.

Effetti indesiderati

Non sono stati effettuati studi clinici terapeutici con il farmaco compresse sebbene sia stata dimostrata la bioequivalenza del farmaco consitagliptin e metformina somministrati in concomitanza. Sitagliptin emetformina In studi in doppio cieco le reazioni avverse considerate correlate al farmaco riportate in eccedenza (> 0,2% e differenza > 1 paziente) su placebo nei pazienti trattati con sitagliptin in associazione con metformina sono elencate sotto usando la classificazione per sistemi e organi secondo MeDRA e la frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comuni (>=1/10); comuni (da >=1/100 a =1/1000 a =1/10.000 a 0,2 % e differenza > 1 paziente) rispetto ai pazienti trattati con placebo sono cefalea, ipoglicemia, costipazione, ecapogiro. Oltre alle reazioni avverse correlate al farmaco descritte sopra, eventi avversi (riportati indipendentemente dalla relazione causale con il farmaco) che si sono verificati in almeno il 5% dei casi epiu' comunemente in pazienti trattati con sitagliptin hanno incluso infezione del tratto respiratorio superiore e nasofaringite. Ulteriori eventi avversi che si sono verificati piu' di frequente in pazienti trattati con sitagliptin (non hanno raggiunto il livello del 5%, ma si sono verificati con un'incidenza di > 0,5% piu' alta con sitagliptin che nel gruppo di controllo) hanno incluso osteoartrite e dolore alle estremita'. In tutti gli studi clinici e' stato osservato un lieve aumento delle conta dei leucociti (una differenza in leucociti vs placebo di circa 200 cellule/microlitro; conta media dei leucociti al basale pari a circa 6.600 cellule/microlitro) a causa di un incremento dei neutrofili. Questa osservazione e' stata fatta nella maggior parte degli studi, ma non in tutti. Questa alterazione dei parametri di laboratorionon viene considerata clinicamente rilevante. Con il trattamento con sitagliptin non sono stati osservati cambiamenti significativi dei segni vitali o del tracciato ECG (incluso l'intervallo QTc). Esperienza post-marketing: nel corso dell'esperienza post-marketing del farmaco o sitagliptin, uno dei principi attivi del prodotto, sono state segnalate le seguenti ulteriori reazioni avverse (frequenza sconosciuta): reazioni di ipersensibilita', inclusa anafilassi, angioedema, eruzione cutanea, orticaria, e patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson. Metformina. Dati di studi clinici e dati post-marketing. Le categorie di frequenza si basano sulle informazioni riportatesul riassunto delle caratteristiche del prodotto di metformina disponibile in Unione Europea. La frequenza di reazioni avverse con metformina identificate in studi clinici e nell'esperienza post-marketing Patologie del sistema nervoso. Comune: gusto metallico. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: sintomi gastrointestinali. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto rari: orticaria, eritema, prurito. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rara: acidosi lattica, carenza di vitamina B12. Patologie epatobiliari. Molto rari: disturbi della funzione epatica, epatite.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati adeguati sull'uso di sitagliptin in donne in gravidanza. Studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva ad alti dosaggi di sitagliptin. Un limitato quantitativo di dati suggerisce chel'uso di metformina in donne in gravidanza non si associa con un aumento del rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali con metformina non evidenziano effetti dannosi su gravidanza, sviluppo embrionale o fetale, sviluppo natale o postnatale. Il farmaco non deve essere usato in gravidanza. Se una paziente desidera una gravidanza o se si verifica una gravidanza, la terapia con il medicinale deve essere interrotta e si deve passare appena possibile ad un trattamento con insulina. Non sono stati eseguiti studi su animali con i principi attivi del farmaco associati. Studi eseguiti con i singoli principi attivi hanno mostrato l'escrezione di sitagliptin e metformina nel latte di ratti che allattano. La metformina e' escreta nel latte umano in piccoli quantitativi. Non e' noto se sitagliptin venga escreto nel latte umano. Il farmaco non deve pertanto essere usato durante l'allattamento.

Indicazioni

Per i pazienti con diabete mellito di tipo 2: il farmaco e' indicato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con il loro dosaggio massimo tollerato di metformina da sola o in quei pazienti gia' in trattamento con l'associazione di sitagliptine metformina. Il medicinale e' anche indicato in associazione con unasulfonilurea (es., triplice terapia di associazione) in aggiunta alladieta e all'esercizio fisico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con il loro dosaggio massimo tollerato di metformina ed una sulfonilurea.

Controindicazioni ed effetti secondari

Il farmaco e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti; chetoacidosi diabetica, precoma diabetico; alterazione moderata e severa della funzione renale (clearance della creatinina < 60 ml/min); stati acuti che potenzialmente possono alterare la funzione renale quali: disidratazione, infezione severa, shock, somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati; malattia acuta o cronica che puo' causare ipossia tessutale quale: insufficienza cardiaca o respiratoria, infarto del miocardiorecente, shock; alterazione della funzione epatica; intossicazione acuta da alcool, alcolismo; allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina E460, povidone K29/32 E1201, sodio lauril solfato, sodio stearil fumarato. Rivestimento della compressa: polivinil, alcol, macrogol 3350, talco E553b, titaniodiossido E171, ferro ossido rosso E172, ferro ossido nero E172.

Avvertenze

Non usare in pazienti con diabete di tipo 1 e non deve essere usato per il trattamento della chetoacidosi diabetica. Acidosi lattica: e' una complicazione metabolica molto rara, ma seria (alto tasso di mortalita in assenza di un tempestivo trattamento) che puo' verificarsi a causa dell'accumulo di metformina. I casi segnalati di acidosi lattica inpazienti in terapia con metformina si sono verificati pricipalmente in pazienti diabetici con insufficienza renale clinicamente rilevante. L'incidenza della acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutandoanche gli altri fattori di rischio associati quali diabete scarsamente controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcool, insufficienza epatica, e qualsiasi condizione associata con ipossia. Diagnosi L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidosica, dolore addominale ed ipotermia seguiti da coma. I reperti diagnostici di laboratorio sono riduzione del pH del sangue, livelli plasmatici di lattato al di sopra di 5 mmol/l, ed un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. Nel caso in cui si sospetti una acidosi metabolica, il trattamento con il medicinale deve essere interrotto edil paziente deve essere immediatamente ricoverato in ospedale. Funzione renale: e' noto che metformina e sitagliptin sono escreti essenzialmente per via renale. L'acidosi lattica correlata con l'uso di metformina aumenta con il grado di alterazione della funzione renale, pertanto, le concentrazioni sieriche di creatinina devono essere determinate con regolarita': almeno una volta l'anno in pazienti con funzione renale normale; da due a quattro volte l'anno almeno in pazienti con livelli di creatinina sierica ai limiti superiori della norma o al di sopradi essi e nei pazienti anziani. Nei pazienti anziani una ridotta funzionalita' renale e' frequente e asintomatica. Deve essere prestata particolare attenzione in situazioni nelle quali la funzione renale puo' andare incontro ad alterazione, per esempio quando si inizia una terapia anti-ipertensiva o una terapia diuretica o quando si inizia un trattamento con un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS). Ipoglicemia: i pazienti in trattamento con il farmaco in associazione con una sulfonilurea possono essere a rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio della sulfonilurea. Non e'stato adeguatamente studiato l'uso in associazione con insulina. Reazioni di ipersensibilita' Nel corso dell'esperienza post-marketing sonostate segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' in pazienti trattati con sitagliptin. Queste reazioni comprendono anafilassi, angioedema, patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson. La comparsa di queste reazioni si verifica nei tre mesi successivi all'inizio della terapia con sitagliptin, in alcuni casi si e' verificata dopo la prima somministrazione. Nel caso in cui si sospetti una reazione di ipersensibilita', si deve interrompere la terapia, valutare altre potenziali cause di questo evento, e istituire un trattamento alternativo per il diabete. Interventi chirurgici: poiche' il farmacocontiene metformina cloridrato, il trattamento deve essere interrotto 48 ore prima dell'intervento chirurgico con anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive all'intervento chirurgico e puo' essere ripresa soltanto dopo che la funzione renale sia stata nuovamente controllata e trovata nella norma. Somministrazione di agenti di contrasto iodati In studi effettuati in radiologia e' risultato che la somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati puo' portare a insufficienza renale la quale e' stata associata con acidosi lattica in pazienti in terapia con metformina. Pertanto, la terapia deve essere interrotta prima, o al momento del test e non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive al test, e puo' essere ripresa soltanto dopo che la funzione renale sia stata nuovamente controllata e trovata nella norma. Variazione dellostato clinico di pazienti con diabete di tipo 2 precedentemente controllato: un paziente con diabete di tipo 2 precedentemente controllato con il farmaco che sviluppa alterazioni dei parametri di laboratorio omalattia clinica (specialmente malattia vaga e scarsamente definita) deve essere prontamente valutato per verificare la presenza di chetoacidosi o acidosi lattica. Si devono valutare elettroliti e chetoni sierici, glicemia e, se indicato, pH del sangue, livelli ematici di lattato, piruvato, e metformina. Qualora si verifichi qualsiasi forma di acidosi, la terapia con il medicinale deve essere immediatamente interrotta e si devono mettere in atto altre appropriate misure correttive.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati sull'uso di sitagliptin in donne in gravidanza. Studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva ad alti dosaggi di sitagliptin. Un limitato quantitativo di dati suggerisce chel'uso di metformina in donne in gravidanza non si associa con un aumento del rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali con metformina non evidenziano effetti dannosi su gravidanza, sviluppo embrionale o fetale, sviluppo natale o postnatale. Il farmaco non deve essere usato in gravidanza. Se una paziente desidera una gravidanza o se si verifica una gravidanza, la terapia con il medicinale deve essere interrotta e si deve passare appena possibile ad un trattamento con insulina. Non sono stati eseguiti studi su animali con i principi attivi del farmaco associati. Studi eseguiti con i singoli principi attivi hanno mostrato l'escrezione di sitagliptin e metformina nel latte di ratti che allattano. La metformina e' escreta nel latte umano in piccoli quantitativi. Non e' noto se sitagliptin venga escreto nel latte umano. Il farmaco non deve pertanto essere usato durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

In pazienti con diabete di tipo 2 la somministrazione concomitante didosi multiple di sitagliptin (50 mg due volte al giorno) e metformina(1000 mg due volte al giorno) non ha alterato in modo clinicamente rilevante le farmacocinetiche di sitagliptin o metformina. Non sono stati effettuati con il farmaco studi farmacocinetici di interazione; tuttavia, tali studi sono stati condotti con i singoli pricincipi attivi del farmaco, sitagliptin e metformina. C'e' un aumento del rischio di acidosi lattica nell'intossicazione acuta da alcol (specialmente in caso di digiuno, malnutrizione o insufficienza epatica) a causa della metformina. Si deve evitare l'assunzione di alcol e di medicinali contenenti alcol. Agenti cationici che sono eliminati tramite secrezione tubulare renale (es., cimetidina) possono interagire con la metformina conmeccanismo competitivo per i sistemi di trasporto tubulare renale chehanno in comune. Uno studio eseguito su sette volontari sani ha mostrato che la cimetidina, somministrata al dosaggio di 400 mg due volte al giorno, ha aumentato l'esposizione sistemica della metformina (AUC) del 50 % e la C max plasmatica dell'81 %. Pertanto, quando vengono co-somministrati agenti cationici che sono eliminati tramite secrezione tubulare renale si deve prendere in considerazione uno stretto monitoraggio del controllo glicemico, aggiustamento della dose nell'ambito della posologia raccomandata e variazioni della terapia per il diabete. In studi effettuati in radiologia e' risultato che la somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati puo' portare a insufficienza renale, con conseguente accumulo di metformina e rischio di acidosi lattica. Pertanto, la terapia con il farmaco deve essere interrotta prima, o al momento del test e non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive al test, e puo' essere ripresa soltanto dopo che la funzione renale sia stata nuovamente controllata e trovata nella norma. Associazioni che richiedono precauzioni d'uso: glucocorticoidi (somministrati per via sistemica o locale), beta-2 agonisti, e diuretici hanno una intrinseca attivita' iperglicemica. Il paziente deve essere informato e devono essere effettuati monitoraggi della glicemia piu' frequenti, specialmente all'inizio del trattamento con tali medicinali. Se necessario, la dose dei medicinali anti-iperglicemici deve essere aggiustata durante la terapia con altro farmaco e alla sua interruzione. Gli ACE-inibitori possono ridurre i livelli ematici di glucosio. Se necessario, la dose dei farmaci anti-iperglicemici deve essere aggiustata durante la terapia con altro farmaco e alla sua interruzione. Effetti dialtri medicinali su sitagliptin: i dati clinici descritti di seguito suggeriscono che il rischio di interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali in somministrazione concomitante e' basso. Ciclosporina: e' stato eseguito uno studio per valutare l'effetto di ciclosporina, un potente inibitore della p-glicoproteina, sulle farmacocinetiche di sitagliptin. La somministrazione concomitante di una singola dose orale di sitagliptin 100 mg e di una singola dose orale di ciclosporina600 mg ha aumentato la AUC e la C max di sitagliptin di circa 29 % e 68 %, rispettivamente. Queste variazioni della farmacocinetica non sono state considerate clinicamente rilevanti. La clearance renale di sitagliptin non e' stata alterata in misura rilevante. Non sono attese pertanto interazioni rilevanti con altri inibitori della p-glicoproteina. Studi in vitro hanno indicato che l'enzima primario responsabile peril limitato metabolismo di sitagliptin e' il CYP3A4 con un contributodel CYP2C8. In pazienti con funzione renale normale il metabolismo, incluso quello del CYP3A4, ha un ruolo limitato nella clearance di sitagliptin. Il metabolismo potrebbe avere un ruolo piu' significativo perl'eliminazione di sitagliptin nel contesto di insufficienza renale grave o di ESRD. Per questa ragione e' possibile che potenti inibitori del CYP3A4 possano alterare la farmacocinetica di sitagliptin in pazienti con insufficienza renale grave o ESRD. Gli effetti dei potenti inibitori del CYP3A4 in un quadro di insufficienza renale non sono stati accertati in alcun studio clinico. Studi di trasporto in vitro hanno mostrato che sitagliptin e' un substrato per p-glicoproteina e OAT3. Il trasporto di sitagliptin mediato da OAT3 e' stato inibito in vitro dalprobenecid sebbene il rischio di interazioni clinicamente rilevanti venga considerato limitato. La somministrazione concomitante di OAT3 inibitori non e' stata valutata in vivo. Effetti di sitagliptin su altrimedicinali: dati in vitro suggeriscono che sitagliptin non inibisce enon induce gli isoenzimi del CYP450. Negli studi clinici sitagliptin non ha alterato significativamente le farmacocinetiche di metformina, gliburide, simvastatina, rosiglitazone, warfarin, o contraccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa propensione a causare interazioni con i substrati di CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9, e con il trasportatore di cationi organici (OCT). Sitagliptin ha avuto un effetto limitatosulle concentrazioni plasmatiche di digossina, e potrebbe essere un lieve inibitore della p-glicoproteina in vivo. Digossina: sitagliptin ha avuto un effetto limitato sulle concentrazioni plasmatiche della digossina. Dopo la somministrazione di 0,25 mg digossina in concomitanza con 100 mg al giorno di sitagliptin per 10 giorni, l'AUC plasmatico della digossina e' aumentato in media dell'11 %, e la C max plasmatica e' aumentata in media del 18 %. Non sono raccomandati aggiustamenti della dose di digossina. La tossicita' per digossina deve essere tuttaviamonitorata nei pazienti a rischio di tossicita' per digossina quando sitagliptin e digossina vengono somministrati in concomitanza.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.