docetaxel auro*inf 140mg 7ml docetaxel aurobindo pharma italia srl

Che cosa è docetaxel auro inf 140mg 7ml?

Docetaxel act soluzione per infusione conc prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Docetaxel act risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di agenti antineoplastici.
Contiene i principi attivi: docetaxel
Composizione Qualitativa e Quantitativa: docetaxel.
Codice AIC: 040113033 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Tumore della mammella operabile linfonodo positivo. Trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico chenon hanno ricevuto una precedente terapia citotossica per questa patologia. In monoterapia e' indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di una terapia citotossica. La precedente chemioterapia deve aver compreso una antraciclina o un agente alchilante. Trattamento di pazienti con tumore della mammella metastatico, con iperespressione di HER2 eche non hanno ricevuto in precedenza un trattamento chemioterapico per malattia metastatica. Trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di una chemioterapia citotossica. La precedente chemioterapia deve aver compreso una antraciclina. Trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di un precedente trattamento chemioterapico. Trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule non operabile, localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto precedenti chemioterapie per questa patologia. Carcinoma della prostata. Trattamento dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico ormono-refrattario. Trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico metastatico, compreso l'adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea, che non hanno in precedenza ricevuto chemioterapia per la malattia metastatica. Trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a cellule squamose localmente avanzato della testa e del collo.

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Posologia

Per il tumore della mammella/del polmone non a piccole cellule, l'adenocarcinoma gastrico e tumore della testa e del collo, utilizzare una premedicazione con un corticosteroide orale, quale desametasone 16 mg/die per 3 giorni iniziando 1 giorno prima della somministrazione di docetaxel. Utilizzare la profilassi con G-CSF per ridurre il rischio di tossicita' ematologica. Per il carcinoma della prostata, il regime di premedicazione e' desametasone 8 mg per via orale 12 ore, 3 ore e 1 ora prima di docetaxel. Somministrare docetaxel in infusione per un'ora ogni tre settimane. Per la terapia adiuvante del tumore della mammellaoperabile linfonodo positivo: 75 mg/m^2, 1 ora dopo doxorubicina 50 mg/m^2 e ciclofosfamide 500 mg/m^2 ogni 3 settimane per 6 cicli. Pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico in ionoterapia: 100 mg/m^2. Nel trattamento di prima linea, docetaxel 75 mg/m^2 e' co-somministrato con doxorubicina (50 mg/m^2). In associazione con trastuzumab la dose e' 100 mg/m^2 ogni 3 settimane. L'infusione iniziale e' stata iniziata il giorno dopo la prima somministrazione di trastuzumab. Somministrare le successive dosi immediatamente dopo l'infusione di trastuzumab se e' stato ben tollerato. In associazione con capecitabina: 75 mg/m^2 ogni tre settimane, con capecitabina alla dose di 1250 mg/m^2 due volte al giorno (entro 30 minuti dopo il pasto) per 2 settimane seguite da un intervallo di 1 settimana. In pazienti che non hanno mai ricevuto chemioterapia per il carcinoma del polmone non apiccole cellule: 75 mg/m^2 seguita da cisplatino 75 mg/m^2 in 30-60 minuti. Per il trattamento dopo fallimento di precedente chemioterapia contenente platino: 75 mg/m^2 in monoterapia. Carcinoma della prostata: 75 mg/m^2. Somministrare prednisone o prednisolone 5 mg per via orale due volte al giorno in maniera continua. Adenocarcinoma gastrico: 75mg/m^2 in infusione per 1 ora, seguita da cisplatino 75 mg/m^2, in infusione per 1-3 ore (entrambe solo al giorno 1), seguita da 5- fluorouracile 750 mg/m^2 al giorno in infusione continua per 5 giorni, dalla fine dell'infusione di cisplatino: ripetere ogni 3 settimane. Premedicare con antiemetici e idratare i pazienti per la somministrazione del cisplatino. Tutti i pazienti hanno ricevuto una profilassi antibiotica. Per il trattamento di induzione dei pazienti con SCCHN localmente avanzato e non operabile: 75 mg/m^2 in infusione per 1 ora seguita dal cisplatino 75 mg/m^2 per oltre 1 ora, il giorno 1, seguita da 5-fluorouracile 750 mg/m^2 al giorno in infusione continua per 5 giorni ogni 3 settimane per 4 cicli. A seguito della chemioterapia, i pazienti devono ricevere la radioterapia. Per il trattamento di induzione dei pazienti con SCCHN localmente avanzato la dose e' di 75 mg/m^2 per e.v. per1 ora, il giorno 1, seguita dal cisplatino 100 mg/m2 in infusione da 30 minuti fino a tre ore, seguito da 5-fluorouracile 1000 mg/m^2 al giorno, in infusione continua dal giorno 1 al giorno 4 ogni tre settimane per tre cicli. Dopo la chemioterapia, i pazienti devono ricevere la chemioradioterapia. Somministrare docetaxel con conta dei neutrofili >=1500 cellule/mm^3. In pazienti che abbiano manifestato, durante la terapia neutropenia febbrile, conta dei neutrofili < 500 cellule/mm^3 per piu' di una settimana, si possono verificare reazioni cutanee gravi o cumulative, o neuropatia periferica grave: ridurre docetaxel da 100 a 75 mg/m^2 e/o da 75 a 60 mg/m^2. Se, a 60 mg/m^2, continuano queste reazioni, interrompere il trattamento. In pazienti che hanno ricevuto una terapia adiuvante per il tumore della mammella e che hanno manifestato neutropenia complicata utilizzare G-CSF per garantire una copertura profilattica in tutti i cicli successivi. Se tali reazioni persistono ridurre docetaxel a 60 mg/m^2. Nei pazienti che manifestano una stomatite di Grado 3 o 4: ridurre la dose a 60 mg/m^2. Per i pazienti trattati inizialmente con docetaxel 75 mg/m^2 in associazione con cisplatino ed il cui nadir della conta piastrinica nel precedente ciclo di terapia e' stato < 25.000 cellule/mm^3, o in pazienti che manifestano neutropenia febbrile, o in pazienti con grave tossicita' non ematologica, ridurre docetaxel a 65 mg/m^2. Nei pazienti che sviluppano la prima comparsa di tossicita' di Grado 2 che permane al momento della somministrazione successiva di docetaxel/capecitabina, rimandare il trattamento fino a risoluzione al Grado 0-1, e successivamente riprenderlo con il 100% della dose. Nei pazienti che sviluppano la seconda comparsa ditossicita' di Grado 2, oppure la prima comparsa di una tossicita' di Grado 3, rimandare il trattamento fino a risoluzione al Grado 0-1 e successivamente riprenderlo 55 mg/m^2. Per una qualsiasi comparsa successiva di tossicita' o per una qualsiasi tossicita' di Grado 4, interrompere la terapia. Se si verifica neutropenia febbrile, neutropenia prolungata o infezione neutropenica malgrado l'uso di G-CSF, ridurre docetaxel da 75 a 60 mg/m^2. Se si verificano ulteriori episodi di neutropenia complicata ridurre da 60 a 45 mg/m^2. Nel caso di trombocitopenia di Grado 4 ridurre docetaxel da 75 a 60 mg/m^2. Non ritrattare i pazienti fino a che i neutrofili non ritornino > 1.500 cellule/mm^3 e le piastrine non ritornino > 100.000 cellule/mm^3. Interrompere il trattamento se queste tossicita' persistono. Diarrea di grado 3. Primo episodio: ridurre la dose del 5-FU del 20%; secondo episodio: ridurre docetaxel del 20%. Diarrea di grado 4. Primo episodio: ridurre docetaxel e il5-FU del 20%; secondo episodio: interrompere il trattamento. Stomatiti/mucositi di grado 3: primo episodio: ridurre la dose del 5-FU del 20%; secondo episodio: interrompere il 5-Fu, in tutti i cicli successivi; terzo episodio: ridurre docetaxel del 20%. Stomatiti/mucositi di grado 4: primo episodio: interrompere il solo 5-FU, in tutti i cicli successivi; secondo episodio: ridurre docetaxel del 20%. In pazienti che hanno manifestato neutropenia complicata usare G-CSF per fornire una copertura profilattica nei cicli successivi. Pazienti con compromissioneepatica: 75 mg/m^2. Pazienti con bilirubina sierica oltre il limite superiore normale e/o ALT e AST > 3,5 volte il limite superiore normaleassociati con fosfatasi alcalina maggiore di 6 volte il limite superiore normale: non somministrare docetaxel. In associazione con cisplatino e 5-fluorouracile per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico ha escluso i pazienti con un valore di ALT e/o AST > 1,5 volte il limite superiore normale associato a un valore di fosfatasi alcalina > 2,5 volte il limite superiore normale e a un valore di bilirubina > 1 volta il limite superiore normale: non usare il docetaxel. Contiene etanolo. L'uso non e' raccomandato nei bambini. In associazione con capecitabina per i pazienti di eta' >= 60 anni: ridurre la dose iniziale di capecitabina al 75%.

Effetti indesiderati

Neutropenia, anemia, alopecia, nausea, vomito, stomatiti, diarrea ed astenia. La gravita' degli eventi avversi puo' essere aumentata quandoil farmaco e' somministrato in associazione con altri agenti chemioterapici. Per l'associazione con trastuzumab sono stati riportati gli eventi avversi in percentuale >= 10%. Vi e' stato un aumento dell'incidenza di eventi avversi gravi e di eventi avversi di grado 4 nel gruppo trattato in associazione con trastuzumab rispetto alla monoterapia. Per l'associazione con capecitabina, vengono riportati gli effetti indesiderati correlati al trattamento piu' frequenti osservati in pazienti con tumore della mammella dopo fallimento di una terapia con antracicline. Patologie del sistema nervoso: lo sviluppo di neurotossicita' periferica grave richiede la riduzione della dose. I segni neurosensoriali da lievi a moderati sono caratterizzati da parestesia, disestesia o dolore, compreso bruciore. Gli eventi neuromotori sono prevalentementecaratterizzati da debolezza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni cutanee; meno frequentemente sono stati riportati sintomi gravi come eruzioni seguite da desquamazione che raramente hannorichiesto l'interruzione o la sospensione del trattamento. Sono stateriportate gravi alterazioni a carico dell'unghia caratterizzate da ipopigmentazione o iperpigmentazione, talvolta dolore e onicolisi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: le reazioni nel sito di infusione sono state in genere lievi e sono state caratterizzate da iperpigmentazione, infiammazione, arrossamento o secchezza della pelle, flebite o stravaso, rigonfiamento della vena. La ritenzione di liquidi comprende casi di edema periferico e meno frequentemente casi di versamento pleurico, pericardico, ascite e aumento di peso. L'edema periferico di solito si manifesta iniziando alle estremita' inferiori e puo' divenire generalizzato con un aumento di peso.La ritenzione idrica e' cumulativa per incidenza e gravita'. Reazionidi ipersensibilita' si sono manifestate di solito entro pochi minuti dall'inizio dell'infusione e sono state generalmente di grado da lievea moderato. I sintomi piu' frequentemente riportati sono stati vampate di calore, eruzioni cutanee con o senza prurito, oppressione toracica, dorsalgia, dispnea e febbre o brividi. Le reazioni gravi sono statecaratterizzate da ipotensione e/o broncospasmo o eruzione/eritema generalizzato.

Indicazioni

Tumore della mammella operabile linfonodo positivo. Trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico chenon hanno ricevuto una precedente terapia citotossica per questa patologia. In monoterapia e' indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di una terapia citotossica. La precedente chemioterapia deve aver compreso una antraciclina o un agente alchilante. Trattamento di pazienti con tumore della mammella metastatico, con iperespressione di HER2 eche non hanno ricevuto in precedenza un trattamento chemioterapico per malattia metastatica. Trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di una chemioterapia citotossica. La precedente chemioterapia deve aver compreso una antraciclina. Trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di un precedente trattamento chemioterapico. Trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule non operabile, localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto precedenti chemioterapie per questa patologia. Carcinoma della prostata. Trattamento dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico ormono-refrattario. Trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico metastatico, compreso l'adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea, che non hanno in precedenza ricevuto chemioterapia per la malattia metastatica. Trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a cellule squamose localmente avanzato della testa e del collo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti con una conta di neutrofili al basale < 1.500 cellule/mm^3.

Composizione ed Eccipienti

Acido citrico anidro, povidone, polisorbato 80, etanolo assoluto.

Avvertenze

Per i tumori della mammella e del polmone non a piccole cellule la premedicazione con corticosteroidi orali puo' ridurre l'incidenza e la gravita' della ritenzione di liquidi cosi' come la gravita' delle reazioni di ipersensibilita'. Per il carcinoma della prostata, la premedicazione e' costituita da desametasone orale 8 mg, 12 ore, 3 ore e 1 ora prima dell'infusione. La neutropenia e' la piu' frequente delle reazioni avverse osservate nel farmaco. Deve essere eseguito frequentemente un controllo dell'emocromo completo. I pazienti non devono essere trattati di nuovo finche' il valore dei neutrofili non ritorni a >= 1.500 cellule/mm^3. Nel caso di neutropenia grave durante un ciclo di trattamento si raccomanda una riduzione della dose nei cicli successivi di terapia o l'uso di appropriate misure sintomatiche. In pazienti trattati con il farmaco in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile (TCF), la neutropenia febbrile e l'infezione neutropenica si sono verificate con un'incidenza piu' bassa quando i pazienti hanno ricevuto G-CSF in profilassi. I pazienti trattati con TCF devono ricevere il G-CSF come profilassi per attenuare il rischio di neutropenia complicata. I pazienti che ricevono TCF devono essere attentamente monitorati. I pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per la possibile comparsa di reazioni di ipersensibilita'. Entro pochi minuti dall'inizio dell'infusione possono verificarsi reazioni di ipersensibilita' percio' devono essere tenuti a disposizione mezzi per il trattamento dellaipotensione e del broncospasmo. Se si verificano reazioni di ipersensibilita', sintomi minori, non e' necessario interrompere la terapia. Tuttavia reazioni gravi, richiedono l'immediata sospensione del trattamento ed un trattamento appropriato. I pazienti in cui comparissero gravi reazioni di ipersensibilita' non devono piu' assumere il medicinale. Sono stati osservati eritema cutaneo localizzato alle estremita' conedema seguito da desquamazione. Sono stati riportati sintomi gravi quali eruzioni cutanee seguite da desquamazione che hanno condotto alla interruzione o alla sospensione del trattamento. I pazienti con grave ritenzione di liquidi, devono essere monitorati attentamente. In pazienti trattati a 100 mg/m^2 in monoterapia e aventi livelli di transaminasi sieriche (ALT e/o AST) maggiori di 1,5 volte il limite superiore normale in concomitanza con livelli di fosfatasi alcalina sierica maggiori di 2,5 volte il limite superiore normale, c'e' un rischio piu' elevato di sviluppare reazioni avverse gravi come morte tossica comprendente sepsi ed emorragia gastrointestinale che possono essere fatali, neutropenia febbrile, infezioni, trombocitopenia, stomatite ed astenia. Percio', la dose raccomandata e' 75 mg/m^2 e i test di funzionalita' epatica devono essere eseguiti al basale e prima di ogni ciclo di terapia. Nei pazienti che abbiano valori sierici di bilirubina maggiori dellimite superiore normale e/o valori di ALT e AST superiori di 3,5 volte il limite superiore normale con livelli sierici di fosfatasi alcalina superiori di 6 volte il limite superiore normale non si puo' raccomandare una riduzione della dose e non deve essere usato se non strettamente indicato. In associazione con cisplatino e 5-fluorouracile per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico, lo studio clinico registrativo ha escluso i pazienti con un valore di ALT e/o AST > 1,5 volte il limite superiore normale associato a un valore di fosfatasi alcalina > 2,5 volte il limite superiore normale e a un valore di bilirubina > 1 volta il limite superiore normale; per questi pazienti, nessuna riduzione della dose puo' essere raccomandata e il farmaco nondeve essere usato a meno che non sia strettamente indicato. Non vi sono dati disponibili nei pazienti con funzionalita' renale gravemente compromessa sottoposti a terapia. La comparsa di neurotossicita' periferica grave richiede una riduzione della dose. Contiene etanolo. E' stata osservata insufficienza cardiaca, alcune volte associata a decessi,in pazienti trattati in associazione con trastuzumab. Quando le pazienti sono candidate al trattamento in associazione con trastuzumab devono essere sottoposte al basale ad una valutazione cardiaca. La funzionalita' cardiaca deve essere ulteriormente monitorata durante il trattamento per identificare le pazienti che potrebbero sviluppare disfunzioni cardiache. Si devono adottate misure contraccettive durante il trattamento sia per gli uomini sia per le donne e per gli uomini per almeno 6 mesi dopo la sospensione della terapia. Per le pazienti che presentano una neutropenia complicata si deve considerare la terapia con G-CSF e riduzione della dose. Sintomi come dolore addominale precoce e malessere, febbre, diarrea con o senza neutropenia, possono essere manifestazioni precoci di tossicita' gastrointestinale grave e devono essere valutati e trattati immediatamente. Le pazienti, durante la terapia ed il periodo di follow-up, devono essere seguite per sintomi che possono ricondurre a insufficienza cardiaca congestizia. In pazienti trattati il rischio di mielodisplasia ritardata o leucemia mieloide richiede un follow-up ematologico. Il rapporto rischio/beneficio della terapia con TAC in pazienti con 4 o piu' linfonodi positivi non e' completamente stabilito con l'analisi ad interim. Non sono disponibili i dati su pazienti di eta' superiore a 70 anni trattati con il farmaco in associazione a doxorubicina e ciclofosfamide. I pazienti anziani trattati con TCF devono essere attentamente monitorati.

Gravidanza e Allattamento

Non deve essere somministrato a donne gravide, a meno che non sia chiaramente indicato. Le donne in eta' fertile in trattamento devono essere avvertite di evitare di rimanere incinte e di avvisare immediatamente il medico nel caso in cui cio' avvenga. Durante il trattamento deveessere utilizzato un efficace metodo contraccettivo. Agli uomini in trattamento si raccomanda di non procreare durante e fino a 6 mesi dopoil trattamento e di informarsi sulla conservazione dello sperma primadel trattamento. L'allattamento al seno deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento.

Interazioni con altri prodotti

Il metabolismo del medicinale puo' essere modificato dalla co-somministrazione di composti inducenti o inibenti il citocromo P450-3A o che vengano da questo metabolizzati, quali ciclosporina, terfenadina, ketoconazolo, eritromicina e troleandomicina: usare cautela nel trattamento di pazienti in terapia concomitante con tali medicinali per il rischio potenziale di un'interazioni significativa. Le interazioni tra farmaci strettamente legati alle proteine quali eritromicina, difenidramina, propranololo, propafenone, fenitoina, salicilati, sulfametoxazolo esodio valproato non hanno evidenziato influenze sul legame del medicinale alle proteine. Inoltre il desametasone non modifica il legame proteico. Non influenza il legame della digitossina. Le farmacocinetiche,doxorubicina e ciclofosfamide non sono risultate condizionate dalla loro co-somministrazione. Dati limitati sembrano indicare un'interazione tra docetaxel e carboplatino. Quando utilizzato in associazione con docetaxel, la clearance di carboplatino e' stata superiore di circa il50% rispetto ai valori precedentemente riportati per l'utilizzo del carboplatino in monoterapia. La farmacocinetica in presenza di prednisone e' stata studiata nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico. Il farmaco e' metabolizzato da CYP3A4 ed il prednisone causa induzione del CYP3A4. Non e' stato osservato alcun effetto statisticamente significativo del prednisone sulla farmacocinetica. Deve essere somministrato con cautela nei pazienti che stanno assumendo contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A4. L'interazione farmacologica tra ketoconazolo e il farmaco ha evidenziato che la clearance si riduce dellameta' a causa del ketoconazolo. Puo' verificarsi una tolleranza ridotta al farmaco, anche a basse dosi. Contiene etanolo. A dosi piu' elevate, la quantita' di alcool puo' alterare gli effetti di altri farmaci.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.