clody ev 6f 300mg 10ml acido clodronico promedica srl

Che cosa è clody ev 6f 300mg 10ml?

Clody soluzione per infusione conc prodotto da promedica srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Clody risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci che agiscono sulla struttura e mineralizzazione ossea.
Contiene i principi attivi: acido clodronico sale disodico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: disodio clodronato (sale disodico dell'acido clodronico) tetraidrato 374,7 mg pari a disodio clodronato anidro 300 mg.
Codice AIC: 034294037 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario.

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Posologia

Osteolisi tumorali, Mieloma multiplo e Iperparatiroidismo primario Loschema posologico seguente deve essere considerato orientativo e puo'quindi essere adattato alle necessita' del singolo paziente. Nella fase di attacco si utilizza 1 fiala di concentrato per soluzione per infusione 300 mg/10 ml al giorno in unica somministrazione per via endovenosa lenta per 3-8 giorni in relazione all'andamento dei parametri clinici e di laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria, ecc.). Nella fase di mantenimento e' consigliata 1 fiala di soluzione iniettabile per uso intramuscolare 100 mg/3,3 ml con lidocaina 1% al giorno per 2-3 settimane. Tali cicli di trattamento possono essere ripetuti ad intervallivariabili a seconda dell'evoluzione della malattia. La valutazione periodica dei parametri di riassorbimento osseo puo' utilmente indirizzare i cicli terapeutici. Il concentrato per soluzione per infusione e' di esclusivo uso endovenoso e deve essere diluito prima della somministrazione con soluzione di sodio cloruro 0,9%.

Effetti indesiderati

In pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa e' stata riportata osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associataad estrazione dentale e/o ad infezione locale. In rare circostanze i bisfosfonati (incluso il clodronato) sono stati associati a disturbi visivi e oculari. Nel caso si verifichino tali disturbi e' necessario interrompere il trattamento e far riferimento ad un oftalmologo. Durante l'esperienza post-marketing sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati).

Indicazioni

Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo (acido clodronico) o ad altri farmaci del gruppo dei bisfosfonati o ad uno degli eccipienti. Controindicato in gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Poiche' il farmaco e' eliminato prevalentemente per via renale, si consiglia cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza renale, particolarmente quando viene somministrato per via endovenosa. In talicasi l'uso del clodronato andra' effettuato solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio e monitorando frequentemente gli indici di funzionalita' renale. L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), e' stata riportata in pazienti con cancroin trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella e' stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bisfosfonati orali. Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessita' di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria puo' esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella. Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso dell'acido clodronico in donne in gravidanza. Non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non e' noto se l'acido clodronico e' escreto nel latte materno. Occorre decidere se continuare o interrompere l'allattamento oppure il trattamento tenuto conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e della terapia per la madre.

Interazioni con altri prodotti

Nessuna in particolare.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna particolare condizione di conservazione.