clexane t 2sir 6000ui 0,6ml enoxaparina sanofi srl

Che cosa è clexane t 2sir 6000ui 0,6ml?

Clexane t soluzione iniettabile prodotto da sanofi srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Clexane t risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antitrombotici, eparinici.
Contiene i principi attivi: enoxaparina sodica
Composizione Qualitativa e Quantitativa: enoxaparina sodica.
Codice AIC: 029111046 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento delle trombosi venose profonde con o senza embolia polmonare. Trattamento dell'angina instabile e dell'infarto del miocardio non-Q, in associazione con acido acetilsalicilico. Trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST, inclusi pazienti in terapia medica o da sottoporre a successivo intervento coronarico percutaneo.

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Posologia

La posologia deve essere adattata al peso del paziente. Iniezione sottocutanea: wnoxaparina sodica e' somministrata per iniezione sottocutanea per la prevenzione del tromboembolismo venoso, il trattamento della trombosi venosa profonda, il trattamento dell'angina instabile e dell'infarto del miocardio non-Q e il trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST. Somministrazione perbolo endovenoso: nell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST, il trattamento deve essere iniziato con una singola iniezione endovenosa in bolo seguita immediatamente da una iniezione sottocutanea. Somministrazione per via sottocutanea. Trattamento della trombosi venosa profonda: l'enoxaparina segue la terapia eparinica tradizionale istituita a seguito di diagnosi positiva. L'enoxaparina sara' somministrata al ritmo di una iniezione sottocutanea ogni 12 ore per 10 giorni. La dose di ogni iniezione sara' di 100 U.I. aXa/kg di peso corporeo. Trattamento dell'angina instabile e dell'infarto del miocardio non-Q: la dose di enoxaparina sodica raccomandata e' di 100 U.I. anti-Xa (1 mg)/kg ogni 12 ore per iniezione sottocutanea, somministrata contemporaneamente ad acido acetilsalicilico per via orale (da 100a 325 mg al giorno). Il trattamento di questi pazienti con enoxaparina sodica dovra' essere prescritto per almeno 2 giorni e continuato fino a stabilizzazione della situazione clinica. Generalmente la durata del trattamento e' da 2 a 8 giorni. Tecnica dell'iniezione: l'iniezionesottocutanea deve essere condotta, preferibilmente con il paziente indecubito, nel tessuto sottocutaneo della cintura addominale antero-laterale o postero-laterale, a destra e a sinistra alternativamente. L'iniezione stessa deve essere eseguita introducendo interamente l'ago, perpendicolarmente e non tangenzialmente, nello spessore di una plica cutanea realizzata tra il pollice e l'indice dell'operatore. La plica cutanea va mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Somministrazione per via endovenosa/sottocutanea. Trattamento dell'infarto acuto delmiocardio con sovraslivellamento del segmento ST: una singola somministrazione endovenosa in bolo di 3.000 U.I. aXa (30 mg) piu' 100 U.I. aXa (1 mg)/kg per iniezione sottocutanea, seguita da 100 U.I. aXa (1 mg)/kg ogni 12 ore per iniezione sottocutanea (al massimo 10.000 U.I. aXa (100 mg) solo per le prime due dosi, seguite da 100 U.I. aXa (1 mg)/kg per le dosi rimanenti). Se somministrata in concomitanza con un agente trombolitico (fibrina-specifico o non fibrina-specifico), enoxaparina sodica deve essere somministrata nell'intervallo di tempo compresofra 15 minuti prima e 30 minuti dopo l'inizio della terapia fibrinolitica. Tutti i pazienti devono ricevere acido acetilsalicilico (ASA) non appena viene posta la diagnosi di infarto del miocardio acuto con sovraslivellamento del segmento ST ed essere mantenuti sotto terapia (da75 a 325 mg una volta al giorno), se non controindicato. La durata raccomandata per il trattamento con enoxparina sodica e' di 8 giorni o fino alla dimissione dall'ospedale, a seconda di quale dei due eventi si verifichi prima. Per i pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo: se l'ultima somministrazione sottocutanea di enoxaparina sodica e' stata effettuata meno di 8 ore prima del gonfiaggio del palloncino, non e' necessaria alcuna dose aggiuntiva. Se l'ultima somministrazione sottocutanea e' stata effettuata piu' di 8 ore prima del gonfiaggio del palloncino, deve essere somministrato un bolo endovenoso di 30 I.U. aXa (0,3 mg)/kg di enoxaparina sodica. Tecnica dell'iniezione endovenosa in bolo (solo per l'indicazione trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST). Per l'iniezione endovenosa deve essere utilizzato il flaconcino multidose. Enoxaparina sodica deve essere somministrata tramite una linea endovenosa. Non deve essere miscelata o co-somministrata con altri medicinali. Per evitare la possibile miscelazione di enoxaparina sodica con altri medicinali, attraverso l'accesso endovenoso scelto deve essere fatta fluireuna quantita' sufficiente di soluzione fisiologica o destrosio prima e dopo la somministrazione endovenosa in bolo di enoxaparina sodica per pulire la via di accesso del farmaco. Enoxaparina sodica puo' esseresomministrata con sicurezza con soluzione fisiologica normale (salina0,9%) o destrosio 5% in acqua.

Effetti indesiderati

Emorragie: nel corso degli studi clinici, le emorragie sono state le reazioni avverse piu' comunemente riportate. Esse hanno incluso emorragie maggiori. Alcuni di questi casi sono stati fatali. Come con altri anticoagulanti, si possono verificare emorragie in presenza di fattoridi rischio associati quali: lesioni organiche con diatesi emorragica,procedure invasive oppure in seguito all'uso concomitante di farmaci che interferiscono con l'emostasi. In aggiunta, dall'esperienza post-marketing. Raro: molto raramente sono stati riportati casi di ematomi spinali o epidurali in associazione con l'uso profilattico dell'eparinanel corso di anestesia spinale o peridurale o di puntura lombare. Queste reazioni hanno comportato alterazioni neurologiche di vario grado compresa paralisi prolungata o permanente. Sono state riportate trombocitopenia e trombocitosi. In aggiunta, dall'esperienza post-marketing.Raro: casi di trombocitopenia immuno-allergica con trombosi; in alcuni di questi casi la trombosi e' stata complicata da infarto dell'organo o ischemia dell'arto. Altre reazioni avverse clinicamente rilevanti:queste reazioni sono elencate qui di seguito, indipendentemente dalleindicazioni, secondo la classificazione per sistemi e organi, raggruppate per frequenza e ordine decrescente di gravita'. Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni allergiche; raro: reazione di tipo anafilattico/anafilattoide. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento degli enzimi epatici (principalmente le transaminasi). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: orticaria, prurito, eritema; non comune: dermatiti bollose. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: ematoma nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione, altre reazioni nel sito di iniezione; non comune: irritazione locale lieve, necrosi cutanea localizzata nel punto di iniezione. Esami diagnostici. Raro: iperkaliemia. In aggiunta, dall'esperienza post-marketing. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: vasculite cutanea da ipersensibilita', necrosi cutanea, generalmente, localizzata nel punto di iniezione (queste reazioni sono generalmente precedute dalla comparsa di porpora o di placche eritematose, infiltrate e doloranti). In questi casi e' necessariosospendere il trattamento con enoxaparina sodica. noduli nel sito di iniezione (noduli infiammatori, che non sono inclusioni cistiche di enoxaparina sodica). Questi eventi si sono risolti entro pochi giorni e non hanno richiesto l'interruzione del trattamento.

Indicazioni

Trattamento delle trombosi venose profonde con o senza embolia polmonare. Trattamento dell'angina instabile e dell'infarto del miocardio non-Q, in associazione con acido acetilsalicilico. Trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST, inclusi pazienti in terapia medica o da sottoporre a successivo intervento coronarico percutaneo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Anamnesi positiva per trombocitopenia con enoxaparina. Poiche' il rischio di insorgenza di trombocitopenia con altre eparine a basso peso molecolare non e' ancora stato determinato e poiche' il passaggio agli anticoagulanti orali richiede un certo lasso di tempo, l'insorgenza ditrombocitopenia con enoxaparina non e' controindicazione assoluta perl'uso di un'altra eparina a basso peso molecolare (resta comunque indispensabile il controllo della conta piastrinica). Manifestazioni o tendenze emorragiche legate a disturbi dell'emostasi, ad eccezione dellecoagulopatie da consumo non legate ad eparina. Lesioni organiche a rischio di sanguinamento: ulcera peptica, retinopatie, sindromi emorroidarie, traumi recenti specialmente a carico del SNC. Endocardite infettiva acuta (ad eccezione di quelle relative a protesi meccaniche). Accidenti cerebrovascolari emorragici. Ipersensibilita' all'enoxaparina sodica, all'eparina o ai suoi derivati comprese altre eparine a basso peso molecolare. L'anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva e' controindicata in quei pazienti che ricevono eparina per motivazioni diverse dalla profilassi. Controindicazioni relative: associazione con ticlopidina, con salicilati o FANS, con antiaggreganti piastrinici (dipiridamolo, sulfinpirazone ecc.). Per prudenza e per mancanza di esperienza e' sconsigliato somministrare il farmaco nel primo trimestre di gravidanza. Se si prevede il ricorso ad anestesia peridurale, e' consigliabile sospendere il trattamento con eparina. Anche se a priori e' da ritenersi improbabile l'eventuale assorbimento gastrointestinale da parte dei neonati, il trattamento con eparina a basso peso molecolare e' sconsigliato durante l'allattamento, data la mancanza diesperienza clinica. Solo flaconcino multidose contenente alcool benzilico come conservante: ipersensibilita' all'alcool benzilico; la formulazione multidose contiene alcool benzilico come conservante e non deve essere usata nei neonati. La somministrazione di medicinali contenenti alcool benzilico come conservante a neonati prematuri e' stata associata a "Gasping Sindrome" fatale. Per la presenza di alcool benzilico, il prodotto non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei2 anni. Puo' causare reazioni tossiche e allergiche nei bambini fino a 3 anni di eta'.

Composizione ed Eccipienti

Siringhe preriempite: acqua per preparazioni iniettabili. Flaconcino multidose: alcool benzilico 45 mg/3 ml, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

E' sconsigliato somministrare il farmaco nel primo trimestre di gravidanza. Se si prevede il ricorso ad anestesia peridurale, e' consigliabile sospendere il trattamento con eparina. Le eparine a basso peso molecolare differiscono per il metodo impiegato nella produzione, nel peso molecolare e nell'attivita' anti Xa specifica, unita' e dosaggio; pertanto non passare da un principio attivo ad un altro. Questo determina differenze nella farmacocinetica e attivita' biologiche associate. Anestesia spinale/epidurale: la profilassi con basse dosi di eparina a basso peso molecolare puo' essere raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. La presenza di uno o piu' fattori di rischio dovra' essereattentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/analgesia, in corso di profilassi con eparine a basso peso molecolare. Qualora si decida di somministrare eparina a basso peso molecolare prima o dopo di un'anestesia peridurale o spinale, prestare attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi dialterazioni neurologiche. La trombocitopenia e' una complicazione benconosciuta della terapia con eparina. In alcuni casi si puo' determinare una forma piu' grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall'irreversibile aggregazione dipiastrine indotta dall'eparina, la cosiddetta ''sindrome del trombo bianco''. Tale processo puo' portare a gravi complicazioni tromboemboliche. Percio', la somministrazione di eparina a basso peso molecolare dovrebbe essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento della stessa, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell'eparina, con un anticoagulante alternativo. E' rischiosa in questi casi l'immediata introduzione della terapia anticoagulante orale (sono stati descritti casi di peggioramento della trombosi). Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100.000/ mm^3, o se siverifica trombosi ricorrente, sospendere l'eparina a basso peso. Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguitodue volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte. Per minimizzare il rischio di sanguinamento conseguente all'uso di strumentazione vascolare durante il trattamento dell'angina instabile, dell'infarto del miocardio non-Q e dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST, rispettare con precisione gli intervalli raccomandati fra le somministrazioni di enoxaparina sodica. E' importante ottenere l'emostasi al sito di accesso al termine della procedura di intervento coronarico percutaneo. Se si utilizza un device per la chiusura, l'introduttore puo' essere rimosso immediatamente. Se si utilizza un metodo di compressione manuale, rimuovere l'introduttore 6 ore dopo l'ultima somministrazione endovenosa o sottocutanea di enoxaparina sodica. Se il trattamento con enoxaparina sodica deve essere proseguito, non somministrare la successiva dose prevista prima di 6-8 ore dopo la rimozione dell'introduttore. Esaminare il sito di accesso per verificare l'eventuale comparsa di segni di sanguinamento o formazione di ematomi. Donne in gravidanza portatrici di protesi meccaniche valvolari cardiache possono essere ad aumentato rischiodi eventi tromboembolici. Non somministrare per via intramuscolare. Si puo' verificare sanguinamento, ricercare l'origine dell'emorragia edistituire un trattamento adeguato. Usare con cautela in condizioni disanguinamento potenzialmente aumentato. Vi sono state segnalazioni isolate di trombosi valvolare in pazienti portatori di protesi meccaniche valvolari cardiache. Alcuni di questi casi erano donne in gravidanzanelle quali la trombosi ha portato a decesso materno e fetale. Con ledosi utilizzate nella profilassi delle tromboembolie venose nei pazienti anziani non si e' osservato un aumento della tendenza allo sviluppo di emorragia. I pazienti anziani potrebbero presentare un aumento del rischio di complicazioni emorragiche con le dosi terapeutiche. Nel trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento delsegmento ST in pazienti anziani con eta' maggiore di 75 anni, non somministrare il bolo iniziale per via endovenosa. Iniziare la somministrazione con 75 U.I. aXa (0,75 mg)/kg per iniezione sottocutanea ogni 12ore (massimo 750 U.I. aXa (75mg) solo per le prime due dosi, seguite dalla somministrazione di 75 U.I. aXa (0,75 mg)/kg per le dosi successive). Nei pazienti con insufficienza renale vi e' il rischio di un aumento dei livelli di enoxaparina sodica che potrebbe portare ad un aumentato rischio di sanguinamento. Visto che i livelli di enoxaparina sodica sono significativamente aumentati nei pazienti con insufficienza renale grave e' necessario un adattamento della dose sia nella profilassi che nel trattamento delle tromboembolie venose. Sebbene un aggiustamento della dose non sia raccomandato in pazienti con insufficienza renale moderata e lieve, e' consigliabile un attento monitoraggio clinico. Emodialisi: aggiustare le dosi nel caso in cui l'attivita' anti- Xadovesse risultare inferiore a 0,4 U.I./ml o superiore a 1,2 U.I./ml. Aggiustamenti del dosaggio nel trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento. Dosaggio standard: somministrazione endovenosa in singolo bolo di 3.000 U.I. aXa (30 mg) piu' 100U.I. aXa (1 mg)/kg per iniezione sottocutanea, seguita da 100 U.I. aXa (1 mg)/kg ogni 12 ore per iniezione sottocutanea; grave insufficienza renale: somministrazione endovenosa in singolo bolo di 3.000 U.I. aXa (30 mg) piu' 100 U.I. aXa (1 mg)/kg per iniezione sottocutanea, seguita da 100 U.I. aXa (1 mg)/kg una volta al giorno per iniezione sottocutanea. Pazienti anziani con eta' >75 anni (solo per l'indicazione trattamento dell'infarto acuto del miocardio con sovraslivellamento del segmento ST). dosaggio standard: 75 U.I. aXa (0,75 mg)/kg per iniezionesottocutanea due volte al giorno senza bolo iniziale; grave insufficienza renale: 100 U.I. aXa (1 mg)/kg per iniezione sottocutanea una volta al giorno senza bolo iniziale. Pazienti a basso peso corporeo: nelle donne a basso peso corporeo (<45 kg) e in uomini a basso peso corporeo (< 57 kg) si e' osservato un incremento dei livelli di enoxaparina sodica, alle dosi utilizzate nella profilassi delle tromboembolie venose (non adattate al peso corporeo); cio' potrebbe portare ad un aumentato rischio di sanguinamento.

Gravidanza e Allattamento

Gli studi condotti nell'animale non hanno dimostrato proprieta' embriotossiche o teratogene. Nella femmina di ratto gravida, il trasferimento al feto di enoxaparina sodica attraverso la placenta e' minimo. Nella donna non vi e' evidenza che enoxaparina sodica attraversi la barriera placentare durante il secondo trimestre di gravidanza. Non vi sonoinformazioni disponibili sul primo e terzo trimestre. Per tali ragioni e poiche' gli studi su animali non sono sempre predittivi della risposta umana, questo farmaco dovrebbe essere usato in gravidanza solo seil medico ne ha verificato l'effettiva necessita'. In femmine di ratto che allattano, la concentrazione di enoxaparina sodica o dei suoi metaboliti marcati nel latte e' molto bassa. Non e' noto se l'enoxaparina sodica venga escreta immodificata nel latte materno. L'assorbimento orale di enoxaparina sodica e' improbabile. Tuttavia, come precauzione, alle madri che allattano e ricevono enoxaparina sodica deve essere consigliato di non allattare.

Interazioni con altri prodotti

>>Associazioni sconsigliate. Acido acetilsalicilico ed altri salicilati (per via generale): aumento del rischio di emorragia (inibizione della funzione piastrinica ed aggressione della mucosa gastroduodenale da salicilati). Utilizzare altre sostanze per un effetto antalgico o antipiretico. FANS (per via generale): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica e aggressione della mucosa gastroduodenale da farmaci antinfiammatori non steroidei). Se non e' possibile evitare l'associazione, istituire un'attenta sorveglianza clinica ebiologica. Ticlopidina: aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica da ticlopidina). E' sconsigliata l'associazione a forti dosi di eparina. L'associazione a basse dosi di eparina (eparinoterapia preventiva) richiede un'attenta sorveglianza clinica e biologica. Altri antiaggreganti piastrinici (clopidogrel, dipiridamolo, sulfinpirazone, ecc.): sumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). >>Associazioni che necessitano di precauzionid'uso. Anticoagulanti orali: potenziamento dell'azione anticoagulante. L'eparina falsa il dosaggio del tasso di protrombina. Al momento della sostituzione dell'eparina con gli anticoagulanti orali: rinforzare la sorveglianza clinica; per controllare l'effetto degli anticoagulanti orali effettuare il prelievo prima della somministrazione di eparina, nel caso questa sia discontinua o, di preferenza, utilizzare un reattivo non sensibile all'eparina. Glucocorticoidi (via generale): aggravamento del rischio emorragico proprio della terapia con glucocorticoidi (mucosa gastrica, fragilita' vascolare) a dosi elevate o in trattamento prolungato superiore a dieci giorni. L'associazione deve essere giustificata; potenziare la sorveglianza clinica. Destrano (via parenterale): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). Adattare la posologia dell'eparina in modo da non superare unaipocoagulabilita' superiore a 1,5 volte il valore di riferimento, durante l'associazione e dopo la sospensione di destrano.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non conservare il flaconcino multidose contenente alcool benzilico per piu' di 28 giorni dopo la prima utilizzazione.