claritromicina sa 12 compresse 250mg sandoz spa

Che cosa è claritromicina sa 12cpr 250mg?

Claritromicina sa compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Claritromicina sa risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di macrolidi, lincosamidi e streptogramine.
Contiene i principi attivi: claritromicina
Codice AIC: 037720036 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' indicata per il trattamento delle seguenti infezioni batteriche acute e croniche, se causate da batteri sensibili; infezioni delle vie respiratorie inferiori, ad esempio bronchite acuta e cronica e polmonite; infezioni delle vie respiratorie superiori, ad esempio sinusite e faringite. E' appropriata per la terapia iniziale delle infezioni respiratorie acquisite in comunita': per infezioni della pelle e dei tessuti molli di lieve-moderata gravita'. In appropriata associazione con regimi terapeutici antibatterici e un appropriato agente anti-ulcera perl'eradicazione dell'H. pylori.Devono essere tenute in considerazione le direttive ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

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Posologia

Adolescenti di eta' superiore ai 12 anni e adulti: la dose abituale e' di 250 mg due volte al giorno. rattamento ad alte dosi (infezioni gravi): la dose abituale puo' essere aumentata fino a 500 mg due volte al giorno. Nei pazienti con ulcera gastroduodenale dovuta a infezione da H. pylori, la claritromicina puo' essere usata in una dose di 500 mgdue volte al giorno, durante la terapia di eradicazione in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg duevolte al giorno. Posologia in caso di compromissione della funzionalita' renale: la dose massima raccomandata deve essere ridotta proporzionalmente al grado di compromissione della funzionalita' renale. Con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min., la dose deve essere dimezzata a 250 mg al giorno o nelle infezioni piu' gravi a 250 mg due volte al giorno. In questi pazienti la durata del trattamento non deve superare i 14 giorni. La durata della terapia dipende dalle condizioni cliniche del paziente. La durata abituale del trattamento e' compresa tra 6 e 14 giorni. Nelle infezioni da Streptococcus pyogenes la durata della terapia deve essere di almeno 10 giorni. La terapia in associazione per l'eradicazione dell'infezione da H. pylori, ad es. claritromicina 500 mg (due compresse da 250 mg o una compressa da 500 mg) due volte al giorno, associata ad moxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg due volte al giorno, deve essere continuata per7 giorni. Il medicinale puo' essere somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. Il cibo non influisce sul grado della biodisponibilita'. Il cibo ritarda solo leggermente l'inizio dell'assorbimentodella claritromicina e la formazione del metabolita 14-idrossi.

Effetti indesiderati

Gli eventi piu' frequentemente segnalati negli adulti che assumono questo farmaco sono stati diarrea, nausea, alterazione del gusto, dispepsia, dolori/fastidio addominali e cefalea. Frequenze: molto comuni(>1/10); comuni(>1/100 1/1000 1/10.000 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTODati sull'uso durante il primo trimestre su piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti collaterali sulla salute del neonato. Dati su un numero limitato di donne in gravidanza esposte durante il primo trimestre indicano un possibile incremento del rischio di aborto. Ad oggi, non sono disponibili ulterioridati epidemiologici al riguardo. Dati provenienti da studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio nell'uomo none' noto. Durante la gravidanza il farmaco deve essere usato solo dopoun'attenta valutazione del rischio/beneficio. La claritromicina e il suo metabolita attivo vengono escreti nel latte materno. Quindi, nel neonato allattato al seno si possono manifestare diarrea e infezioni fungine delle mucose, per cui potrebbe essere necessario interrompere l'allattamento. Deve essere tenuta in considerazione la possibilita' di sensibilizzazione. Il beneficio del trattamento della madre deve essere valutato rispetto al potenziale rischio per il bambino.

Indicazioni

E' indicata per il trattamento delle seguenti infezioni batteriche acute e croniche, se causate da batteri sensibili; infezioni delle vie respiratorie inferiori, ad esempio bronchite acuta e cronica e polmonite; infezioni delle vie respiratorie superiori, ad esempio sinusite e faringite. E' appropriata per la terapia iniziale delle infezioni respiratorie acquisite in comunita': per infezioni della pelle e dei tessuti molli di lieve-moderata gravita'. In appropriata associazione con regimi terapeutici antibatterici e un appropriato agente anti-ulcera perl'eradicazione dell'H. pylori.Devono essere tenute in considerazione le direttive ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

Controindicazioni ed effetti secondari

Non deve essere usata in pazienti con ipersensibilita' nota alla claritromicina, ad altri macrolidi o a uno qualsiasi degli eccipienti della compressa. Il farmaco non deve essere somministrato congiuntamente aderivati della segale cornuta. E' controindicata la somministrazione concomitante di questo medicinale con ognuno dei seguenti farmaci: cisapride, pimozide e terfenadina. Livelli elevati di cisapride, pimozidee terfenadina sono stati segnalati nei pazienti a cui sono stati somministrati in concomitanza uno di questi farmaci e claritromicina. Cio'puo' provocare un prolungamento del QT e aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta. Effetti simili sono stati osservati con la somministrazione concomitante di astemizolo e altri macrolidi. La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti affetti da ipokaliemia.

Avvertenze

A causa del potenziale aumento del QT, la claritromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con storia di aritmie ventricolari, grave insufficienza cardiaca, ipokaliemia e/o ipomagnesiemia non compensate, bradicardia (<50 bpm) o in caso di somministrazione concomitante con altri medicinali che causano un prolungamento del QT. Non deve essere usata nei pazienti con prolungamento del QT congenito o acquisito documentato. Il farmaco viene escreto principalmente per via epatica e renale. Occorre prestare cautela nel somministrare questo antibiotico a pazienti con funzionalita' epatica o renale compromessa. La dose deve essere opportunamente ridotta a seconda del grado di compromissione renale. Nei pazienti anziani, deve essere considerata la possibilita' di compromissione della funzione renale. Gli organismi H. pylori possono sviluppare resistenza alla claritromicina. I pazienti con ipersensibilita' alla lincomicina o alla clindamicina potrebbero essere ipersensibili anche alla claritromicina. Pertanto, e' richiesta cautela nel prescrivere la claritromicina a tali pazienti. L'uso prolungato o ripetuto puo' provocare l'insorgenza di superinfezioni da batteri o funghi resistenti. Se si verifica una superinfezione, la claritromicina deve essere sospesa e deve essere istituita una terapia appropriata. E' stata segnalata colite pseudomembranosa con l'uso di antibiotici ad ampiospettro. Pertanto, e' importante considerarne la diagnosi nei pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo la terapia con claritromicina. Si puo' verificare esacerbazione o peggioramento della miastenia grave.

Gravidanza e Allattamento

Dati sull'uso durante il primo trimestre su piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti collaterali sulla salute del neonato. Dati su un numero limitato di donne in gravidanza esposte durante il primo trimestre indicano un possibile incremento del rischio di aborto. Ad oggi, non sono disponibili ulterioridati epidemiologici al riguardo. Dati provenienti da studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio nell'uomo none' noto. Durante la gravidanza il farmaco deve essere usato solo dopoun'attenta valutazione del rischio/beneficio. La claritromicina e il suo metabolita attivo vengono escreti nel latte materno. Quindi, nel neonato allattato al seno si possono manifestare diarrea e infezioni fungine delle mucose, per cui potrebbe essere necessario interrompere l'allattamento. Deve essere tenuta in considerazione la possibilita' di sensibilizzazione. Il beneficio del trattamento della madre deve essere valutato rispetto al potenziale rischio per il bambino.

Interazioni con altri prodotti

Come per gli altri antibiotici macrolidi, l'uso di claritromicina neipazienti che assumono contemporaneamente farmaci metabolizzati dal sistema del citocromo P450 (ad es. terfenadina, astemizolo, alprazolam, triazolam, midazolam, carbamazepina, fenitoina, esobarbital, pimozide,disopiramide, chinidina, alcaloidi della segale cornuta, sildenafil, lovastatina, simvastatina, ciclosporina, tacrolimus, metilprednisolone, alfentanil, omeprazolo, cisapride, warfarin, rifabutina, vinblastina) puo' essere associato a un aumento dei livelli plasmatici di questi altri farmaci. E' stato segnalato che i macrolidi alterano il metabolismo di cisapride, terfenadina, astemizolo e pimozide, con conseguente aumento dei livelli di questi farmaci. Cio' puo' provocare un prolungamento del QT e aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta. E' stata segnalata rabdomiolisi, coincidente con la contemporanea somministrazione di claritromicina e inibitori dell'HMG-CoA reduttasi, quali atorvastatina, cerivastatina, lovastatina e simvastatina. Il trattamento deve essere interrotto se si sospetta clinicamente tossicita' muscolare (dolori, indolenzimento o debolezza muscolare) o se la creatinfosfochinasi risulta marcatamente elevata o aumenta progressivamente. L'uso di claritromicina in pazienti che assumono warfarin puo' causare un potenziamento degli effetti di warfarin. Il tempo di protrombina deve essere monitorato frequentemente in questi pazienti. Sebbene le concentrazioni plasmatichedi claritromicina e omeprazolo possano aumentare quando vengono somministrati in concomitanza, non e' necessario un aggiustamento delle dosi. Alle dosi raccomandate, non vi e' un'interazione clinicamente significativa tra claritromicina e lansoprazolo. Questo vale anche quando viene somministrata congiuntamente ad antiacidi o ranitidina. Non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. Non vi sono interazioni farmacocinetiche con gli antibiotici comunemente utilizzati nella terapia per l'eradicazione di H. pylori. La contemporanea somministrazione oraledi claritromicina compresse e zidovudina a pazienti adulti con infezioni da HIV puo' comportare una riduzione dei livelli di zidovudina allo stato stazionario. Cio' puo' essere in larga misura evitato sfalsando le somministrazioni di claritromicina e zidovudina di 1-2 ore. Tale reazione non e' stata segnalata nei bambini. Il ritonavir aumenta l'area sotto la curva (AUC), la Cmax e la Cmin della claritromicina, in caso di somministrazione concomitante. In considerazione dell'ampio indice terapeutico della claritromicina, non dovrebbe essere necessaria una riduzione della dose nei pazienti con funzionalita' renale normale. Tuttavia, per i pazienti con compromissione renale, deve essere considerato il seguente aggiustamento della posologia: per i pazienti con CLCR da 30 a 60 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%. Per i pazienti con CLCR EFFETTI INDESIDERATIGli eventi piu' frequentemente segnalati negli adulti che assumono questo farmaco sono stati diarrea, nausea, alterazione del gusto, dispepsia, dolori/fastidio addominali e cefalea. Frequenze: molto comuni(>1/10); comuni(>1/100 1/1000 1/10.000 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTODati sull'uso durante il primo trimestre su piu' di 200 gravidanze non mostrano chiara evidenza di effetti teratogeni o di effetti collaterali sulla salute del neonato. Dati su un numero limitato di donne in gravidanza esposte durante il primo trimestre indicano un possibile incremento del rischio di aborto. Ad oggi, non sono disponibili ulterioridati epidemiologici al riguardo. Dati provenienti da studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio nell'uomo none' noto. Durante la gravidanza il farmaco deve essere usato solo dopoun'attenta valutazione del rischio/beneficio. La claritromicina e il suo metabolita attivo vengono escreti nel latte materno. Quindi, nel neonato allattato al seno si possono manifestare diarrea e infezioni fungine delle mucose, per cui potrebbe essere necessario interrompere l'allattamento. Deve essere tenuta in considerazione la possibilita' di sensibilizzazione. Il beneficio del trattamento della madre deve essere valutato rispetto al potenziale rischio per il bambino.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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