citalopram rat os gocce 15ml citalopram teva b.v.

Che cosa è citalopram rat os gtt 15ml?

Citalopram rat gocce orali soluzione prodotto da teva b.v.
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Citalopram rat risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antidepressivi.
Contiene i principi attivi: citalopram cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: citalopram.
Codice AIC: 036038014 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze; disturbi d'ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia.

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Posologia

>>Sindromi depressive endogene. Negli adulti somministrare in un'unica dose giornaliera. La dose iniziale e' di 16 mg (8 gocce) al giorno, la sera. Sulla base della risposta clinica individuale, questa puo' essere aumentata fino a 32 mg/die (16 gocce). Solo se necessario, la dose potra' essere ulteriormente aumentata fino a 48 mg/die (24 gocce) dose massima. L'effetto antidepressivo si manifesta in genere entro 2-4 settimane dall'inizio della terapia; e' opportuno che il paziente venga seguito dal medico fino a remissione dello stato depressivo. Poiche'il trattamento con antidepressivo e' sintomatico, deve essere continuato per un appropriato periodo di tempo, in genere 4-6 mesi nelle malattie maniaco-depressive. In pazienti con depressione unipolare ricorrente puo' essere necessario continuare la terapia di mantenimento per lungo termine al fine di prevenire nuovi episodi depressivi. >>Disturbid'ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia. La dose inizialee' di 8 mg (4 gocce) al giorno. Dopo una settimana la dose puo' essere aumentata a 16 mg (8 gocce) al giorno. Il dosaggio giornaliero ottimale e' di norma di 16 mg (8 gocce) -24 mg (12 gocce). In caso di risposta insufficiente la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 48 mg (24 gocce) al giorno. La massima efficacia viene raggiunta dopo circa 3 mesi di trattamento. Nei disturbi con crisi di panico il trattamento e' a lungo termine. Il mantenimento della risposta clinica e' stato dimostrato durante il trattamento prolungato (1 anno). In caso diinsonnia o di forte irrequietezza si raccomanda un trattamento addizionale con sedativi in fase acuta. >>Anziani. Ai pazienti sopra i 65 anni di eta' deve essere somministrata meta' della dose raccomandata a causa di un rallentato metabolismo. >>Assunzione da parte dei bambini eadolescenti di eta' inferiore ai 18 anni. Il medicinale e' controindicato nei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. >>Insufficienza epatica. Nei pazienti con insufficienza epatica e' consigliabile una dose giornaliera non superiore a 20-30 mg. >>Insufficienza renale. In questi pazienti e' consigliabile attenersi al dosaggio minimoconsigliato. >>Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento. Si deve evitare un'interruzione brusca del trattamento. Quando si interrompe il trattamento, la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di almeno 1-2 settimane per ridurre il rischio di reazioni da sospensione. Se si dovessero manifestare, a seguito della riduzione della dose o al momento della interruzione del trattamento, sintomi non tollerabili, si puo' prendere in considerazioneil ripristino della dose prescritta in precedenza. Successivamente sipuo' continuare a ridurre la dose, ma in modo piu' graduale. >>Modalita' di somministrazione. Le gocce possono essere miscelate con acqua, succo d'arancia o succo di mela. Una goccia corrisponde a 2 mg di citalopram.

Effetti indesiderati

Le reazioni secondarie osservate sono in generale, di lieve entita' edi tipo transitorio. Esse si manifestano soprattutto nella prima o seconda settimana di terapia, per poi sparire con il miglioramento dellostato depressivo. Gli effetti indesiderati riportati sono classificati secondo le seguenti frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1000, = 1/10000, >Sintomi da sospensione osservati in seguitoad interruzione del trattamento. L'interruzione del trattamento (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Sono stati riportati vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica),disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emozionale, irritabilita' e disturbi visivi. Generalmente tali eventi sono dalievi a moderati ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto che, se non e' piu' richiesto il trattamento con il farmaco, vi sia una graduale interruzione, condotta tramite un decremento graduale della dose.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOUn gran numero di dati su donne in gravidanza (piu' di 2500 risultatipubblicati), indicano nessuna tossicita' malformativa feto/neonatale.Il citalopram puo' essere usato durante la gravidanza, se clinicamente necessario, tenendo in considerazione gli aspetti menzionati di seguito. I neonati devono essere tenuti in osservazione se l'uso di citalopram nella madre si e' protratto nelle ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimeste. Durante la gravidanza deve essere evitata una brusca interruzione. In seguito all'uso da parte della madredi SSRI/NSRI durante le ultime fasi della gravidanza, il neonato puo'manifestare i seguenti sintomi: disturbi respiratori, cianosi, apnea,convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nella nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto cronico, sonnolenza e difficolta'a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti agli effetti serotoninergici oppure ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casile complicazioni iniziano immediatamente dopo il parto o nelle ore immediatamente successive (meno di 24 ore). Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto verso la fine della gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato e' stato di circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. In generale si verificano 1-2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze. Citalopram viene escreto nel latte materno. Si stima che i neonati che vengono allattati ricevano circa il 5% relativoalla dose giornaliera assunta dalla madre (in mg/kg). Solo eventi di lieve entita' sono stati osservati nei neonati. Comunque, le informazioni esistenti sono insufficienti per valutare il rischio nei bambini. Si raccomanda cautela.

Indicazioni

Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze; disturbi d'ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; eta' inferiore ai 18 anni; la co-somministrazione di Inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e MAO-inibitori puo' causare gravi reazioni avverse, a volte letali. Alcuni casi si presentano con le caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica; non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con Inibitori delle Monoamino ossidasi (I-MAO) inclusa la selegilina in dosi giornaliere superiori a 10 mg/die; non deve essere somministrato prima di 14 giorni dopo la sospensione di un I-MAO irreversibile o per il tempo specificato dopo l' interruzione di un ossidasi I-MAO reversibile (RIMA). Gli I-MAO non devono essere somministrati prima di 7 giorni dopo la sospensione del citalopram; controindicato in combinazione con il linezolid a meno che non ci siano macchinari per l'attenta osservazione e monitoraggio della pressione sanguigna; non deve essere usato in concomitanza con il pimozide; controindicato per i pazienti di cui e' noto che sono affetti da prolungamento dell'intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo; controindicato in co-somministrazione con medicinali noti per causare un prolungamento dell'intervallo QT.

Composizione ed Eccipienti

Metile paraidrossibenzoato, propile paraidrossibenzoato, etanolo, idrossietilcellulosa, acqua depurata.

Avvertenze

La somministrazione contemporanea con MAO-inibitori puo' causare gravi reazioni avverse a volte letali e crisi ipertensive. Non somministrare a pazienti in trattamento con MAO-inibitori e comunque non prima dialmeno 14 giorni dopo la loro sospensione. Un trattamento a base di MAO- inibitori puo' essere iniziato 7 giorni dopo la sospensione del citalopram. Qualora il paziente entrasse in una fase maniacale, sospendere il trattamento e istituire un trattamento appropriato con neurolettici. Pazienti con disturbi d'ansia con crisi di panico possono riportare un'accentuazione dei sintomi d'ansia all'inizio della terapia con antidepressivi. Tale aumento paradosso dei sintomi d'ansia e' piu' marcato nei primi giorni di terapia e scompare con il proseguire del trattamento (in genere entro due settimane). E' stata segnalata iponatriemia, generalmente reversibile, probabilmente dovuta ad una secrezione inappropriata di ormone antidiuretico. Sembra che le donne anziane costituiscano un gruppo particolarmente a rischio. E' stata raramente segnalata una sindrome serotoninica. La comparsa di una serie di sintomi, tra cui agitazione, confusione, tremore, mioclonie ed ipertermia, possono costituire i prodromi della sindrome. Interrompere il farmaco e iniziare il trattamento dei sintomi. Non somministrare in concomitanza con medicinali con effetti serotoninergici, come sumatriptan o altri triptani, tramadolo, oxitriptano o triptofano. Gli effetti indesiderati possono essere piu' frequenti durante l'uso contemporaneo con nefazodone, trazodone, triptani e preparazioni a base di Hypericum perforatum. Non somministrare con preparazioni a base di erba di S. Giovanni. Sonostati riportati casi di prolungato tempo di sanguinamento e/o anomalie nel sanguinamento. Somministrare con cautela in pazienti che ricevono in concomitanza anticoagulanti, farmaci che influenzano l'aggregazione piastrinica o altri farmaci che possono accrescere il rischio di sanguinamento. Inoltre, tali farmaci vanno somministrati con cautela neipazienti con precedenti di disordini della coagulazione. In pazienti con insufficienza epatica iniziare il trattamento con una dose bassa emonitorare attenatamente. Nei pazienti con funzionalita' renale fortemente ridotta e' consigliabile attenersi al dosaggio minimo consigliato. L'uso in pazienti con ridotta funzionalita' renale non e' raccomandato. Usare con cautela in pazienti con una storia di convulsioni. Sospendere in caso di incremento della frequenza degli attacchi convulsivi. Evitare l'uso in pazienti con epilessia instabile e monitorare pazienti con epilessia controllata. Nei pazienti con diabete, una terapia abase di SSRI puo' alterare il controllo glicemico; questo potrebbe essere una conseguenza del miglioramento della depressione. E' possibileche sia necessario aggiustare il dosaggio dell'insulina e/o di antidiabetici orali. C'e' scarsa esperienza clinica sulla somministrazione contemporanea di citalopram e terapia elettroconvulsiva, pertanto e' consigliata precauzione. Usare con cautela in pazienti con storia di mania/ipomania. Interrompere nei pazienti che entrano in fase maniacale. Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi puo' aumentare i sintomi psicotici. Aumentati livelli di un metabolita minore del citalopram (didemetilcitalopram) possono teoricamente prolungare l'intervallo di QT in pazienti suscettibili, in pazienti con sospetta sindrome congenita da QT lungo o in pazienti con ipokaliemia/ipomagnesiemia. Il monitoraggio elettrocardiografico in studi clinici, anche in pazienti con condizioni cardiache preesistenti, non ha rivelato cambiamenti clinicamente significativi. Tuttavia, il monitoraggio elettrocardiografico puo' essere consigliabile in casi di overdose o condizioni dialterato metabolismo con aumentati livelli. Contiene para-idrossibenzoati che possono causare reazioni allergiche, generalmente di tipo ritardato. Questo medicinale contiene 9 vol % di etanolo. Va preso in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini enei gruppi ad alto rischio come le persone affette da patologie epatiche o epilessia. Non usare in bambini e adolescenti al di sotto dei 18anni di eta'. Comportamenti suicidari e ostilita' sono stati osservati con maggiore frequenza negli in bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a placebo. Qualora si decidesse di effettuare il trattamento, sorvegliare il paziente per quanto concerne la comparsadi sintomi suicidari. La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio. Tale rischio persiste fino ad una remissione significativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, controllare i pazienti fino ad avvenuto miglioramento. Il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento. Altre patologie psichiatriche per le quali e' prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche. Associare la terapia farmacologica con antidepressivi ad una stretta sorveglianza dei pazienti, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento edopo cambiamenti di dose. Avvertire della necessita' di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l'insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali. L'uso e' stato associato allo sviluppo di acatisia, generalmente associata ad un malessere soggettivo. Cio' e' piu' probabile entro le prime settimane di trattamento. In pazienti che sviluppino questi sintomi, l'aumento del dosaggio puo'essere dannoso. I sintomi da sospensione sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione. Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione puo' dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Sono stati riportati vertigini, disturbi del sensorio, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Si consiglia di ridurre gradualmente la dose quando si sospende il trattamento nel corso di un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessita' del paziente.

Gravidanza e Allattamento

Un gran numero di dati su donne in gravidanza (piu' di 2500 risultatipubblicati), indicano nessuna tossicita' malformativa feto/neonatale.Il citalopram puo' essere usato durante la gravidanza, se clinicamente necessario, tenendo in considerazione gli aspetti menzionati di seguito. I neonati devono essere tenuti in osservazione se l'uso di citalopram nella madre si e' protratto nelle ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimeste. Durante la gravidanza deve essere evitata una brusca interruzione. In seguito all'uso da parte della madredi SSRI/NSRI durante le ultime fasi della gravidanza, il neonato puo'manifestare i seguenti sintomi: disturbi respiratori, cianosi, apnea,convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nella nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto cronico, sonnolenza e difficolta'a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti agli effetti serotoninergici oppure ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casile complicazioni iniziano immediatamente dopo il parto o nelle ore immediatamente successive (meno di 24 ore). Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRI in gravidanza, soprattutto verso la fine della gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato e' stato di circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. In generale si verificano 1-2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze. Citalopram viene escreto nel latte materno. Si stima che i neonati che vengono allattati ricevano circa il 5% relativoalla dose giornaliera assunta dalla madre (in mg/kg). Solo eventi di lieve entita' sono stati osservati nei neonati. Comunque, le informazioni esistenti sono insufficienti per valutare il rischio nei bambini. Si raccomanda cautela.

Interazioni con altri prodotti

La biotrasformazione di citalopram in demetilcitalopram e' mediato dagli isoenzimi del sistema citocromo P450, CYP2C19 (circa il 60%), CYP3A4 (circa il 30%) e CYP2D6 (circa il 10%). L'inibizione degli isoenzimi CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4 da parte di citalopram e demetilcitalopram e' trascurabile ed i due composti sono solo inibitori deboli degli isoenzimi CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6 rispetto ad altri SSRI, con cui e' stata dimostrata una inibizione significativa. Pertanto, e' improbabile che il citalopram inibisca il metabolismo di farmaci mediato da P450 a dosi terapeutiche. La somministrazione contemporanea di MAO-inibitori, ivi compresi i MAO- inibitori reversibili (RIMA), quali la moclobemide, puo' causare gravi reazioni avverse a volte letali, quali crisi ipertensive o una sindrome serotoninergica. Casi di reazioni serie e talvolta fatali sono stai riportati in pazienti che avevano assunto un SSRIin combinazione con un inibitore delle monoaminoossidasi (MAO inibitore), incluso l'inibitore irreversibile selegilina e gli inibitori reversibili linezolide moclobemide e in pazienti che avevano di recente interrotto un trattamento con un SSRI ed iniziato un trattamento con un MAO inibitore. Alcuni casi presentavano sintomi riconducibili a sindrome serotoninica. Sintomi di interazione con un MAO inibitore includonoipertermia, rigidita', mioclonia, instabilita' automatica con possibile rapida fluttuazione dei segni vitali, cambiamenti dello stato mentale tra cui confusione, irritabilita' e agitazione estrema che porta a delirio e coma. La somministrazione concomitante di una dose singola di pimozide 2 mg a soggetti trattati con citalopram racemo 40 mg/die per 11 giorni ha causato un aumento della AUC e della Cmax di pimozide, anche se non in maniera costante nell'arco dello studio. La somministrazione concomitante di pimozide e citalopram ha determinato un incremento medio dell'intervallo QTc di circa 10 msec. A causa dell'interazione osservata con una dose bassa di pimozide, la somministrazione concomitante di citalopram e pimozide e' controindicata. Non sono state riportate interazioni legate all'assunzione contemporanea di alcool. Tuttavia la contemporanea assunzione di citalopram ed alcool non e' consigliata. La cimetidina determina un modesto aumento dei livelli medi di citalopram allo stato stazionario. Si consiglia pertanto di procedere con cautela quando vengono somministrati i dosaggi terapeutici piu' elevati di citalopram in associazione a dosaggi elevati di cimetidina (potente inibitore di CYP2D6, 3A4). Vi sono state segnalazioni di un potenziamento degli effetti quando gli SSRI vengono somministrati assiemeal litio od al triptofano; pertanto, e' necessario procedere con cautela quando questi farmaci vengono usati contemporaneamente. Un monitoraggio costante dei livelli di litio deve essere continuato come d'abitudine. Non vi sono studi clinici che documentino i rischi o i beneficidell'associazione di citalopram con la terapia elettroconvulsiva (ECT). Uno studio sulla interazione farmacodinamica e farmacocinetica tra citalopram e metoprololo (un substrato di CYP2D6) ha evidenziato un raddoppiamento delle concentrazioni di metoprololo, ma nessun aumento significativo degli effetti di metoprololo sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca in volontari sani. I farmaci appartenenti allaclasse degli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina possono accrescere il rischio di sanguinamento quando sono somministrati in concomitanza con anticoagulanti o con farmaci che influenzano l'aggregazione piastrinica (FANS, acido acetilsalicilico, ticlopidina, ecc.) o altri farmaci (ad es. antipsicotici atipici, fenotiazine, antidepressivi triciclici) che possono aumentare il rischio di emorragia. La somministrazione concomitante di altri farmaci serotoninergici,quali il tramadolo ed il sumatriptan, puo' potenziare gli effetti 5HTassociati. L'effetto serotoninergico del sumatriptan puo' essere potenziato dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Finche' non saranno disponibili nuove informazioni, l'uso contemporaneo di citalopram e di 5HT agonisti, come il sumatriptan, non e' raccomandato. Sono stati effettuati studi sull'interazione farmacocinetica con la levomepromazina (un inibitore dell'isoenzima CYP2D6 e prototipo delle fenotiazine) e con l'imipramina (un inibitore parziale di CYP2D6, un prototipo degli antidepressivi triciclici). Non sono state rilevate interazioni di natura farmacocinetica aventi importanza clinica sebbene i livelli di desipramina, un metabolita dell'imipramina, siano aumentati. Quando la desipramina e' stata somministrata con citalopram, sono stati osservati aumentati livelli di desipramina nel plasma. Una diminuzione della dose di desipramina potrebbe essere necessaria. E' raccomandata cautela nell'uso concomitante di altri medicinali che prolungano l'intervallo QT o che inducono ipokaliemia/ipomagnesiemia, poiche' questi, come il citalopram, prolungano l'intervallo QT. Gli effetti indesiderati possono essere piu' comuni durante l'uso concomitante di citalopram e preparazioni contenenti l'erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum). Gli SSRI possono diminuire la soglia delle convulsioni. E' consigliata cautela quando si somministrano contemporaneamente altri medicinali in grado di ridurre la soglia delle convulsioni (per esempio antidepressivi triciclici, SSRI, neurolettici come fenotiazine, tioxantine e butirrofenoni, meflochina, bupropione e tramadolo). L'esperienza con citalopram non ha rivelato alcuna interazione clinicamente rilevante con neurolettici. Tuttavia, come con gli altri SSRI; la possibilita' di un'interazione farmacodinamica non puo' essere esclusa. Con la cosomministrazione di escitalopram e omeprazolo (inibitore del CYP2C19) 30 mg una volta al giorno, risulta in un moderato (circa il 50%) aumento delle concentrazioni plasmatiche di escitalopram. Pertanto, deve essere usata cautela quando somministrato contemporaneamente a inibitori del CYP2C19 per esempio omeprazolo, esomeprazolo, fluvoxamina, lansoprazolo, ticlopidina) o cimetidina. Una riduzione della dose di citalopram potrebbe essere necessaria sulla base del monitoraggio degli effetti indesiderati durante il trattamento concomitante. Non e' stata riscontrata nessuna interazione farmacocinetica tra citalopram e levomepromazina, digossina o carbamazepina e il suo metabolita carbamazepina-epossido. L'assorbimento e le altre proprieta' farmacocinetiche del citalopram non sono influenzate dal cibo.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

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