citalopram hex*20cpr riv 40mg citalopram sandoz spa

Che cosa è citalopram hex 20cpr riv 40mg?

Citalopram hex compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Citalopram hex risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antidepressivi.
Contiene i principi attivi: citalopram bromidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: citalopram bromidrato 24,99 - 49,98 mg (equivalente a 20 - 40 mg di citalopram).
Codice AIC: 036367353 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento degli episodi di depressione maggiore.

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Posologia

Somministrare in un'unica dose orale, la mattina o la sera e puo' essere assunto indifferentemente durante o lontano dai pasti, purche' condel liquido. L'effetto antidepressivo si manifesta dopo almeno 2 settimane dall'inizio del trattamento. Il trattamento deve essere proseguito fino a quando il paziente non avverte piu' i sintomi, per un periodo di 4-6 mesi. Nel caso in cui si prevede di interrompere il trattamento, e' consigliabile ridurre il dosaggio in maniera graduale per un periodo di almeno una o due settimane. Adulti: 20 mg di citalopram al giorno. Se necessario, sulla base della risposta clinica individuale delpaziente, la dose puo' essere aumentata fino a 40 mg/die. La dose massima e' di 60 mg al giorno. Ai pazienti anziani, deve essere somministrata meta' della dose consigliata, vale a dire 10-20 mg/die. In base alla risposta clinica individuale del paziente, la dose potra' essere aumentata successivamente fino a un massimo di 40 mg al giorno. Non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Nei pazienti affetti da compromissione renale, di entita' da lieve a moderata, non e' necessario un aggiustamentodel dosaggio. Mancano ancora dati sufficienti sul trattamento di pazienti affetti da compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min). I pazienti affetti da compromissione epatica, devono iniziare il trattamento con una dose di 10 mg al giorno. Il dosaggio non deve essere superiore a 30 mg / die. Tali pazienti devono essere clinicamente monitorati. Per i metabolizzatori lenti del CYP2C19 una dose iniziale di 10 mg al giorno per le prime due settimane di trattamento e' raccomandata. In funzione dell'esito del trattamento la dose puo' essere successivamente aumentata a 20 mg. La brusca interruzione deve essere evitata. Quando si interrompe il trattamento con citalopram la dose deve essere gradualmente ridotta per un periodo di almeno una o due settimane in modo da ridurre il rischio delle reazioni dasospensione. Se si presentano sintomi intollerabili in seguito alla diminuzione della dose o dopo l'interruzione del trattamento, allora sideve considerare di ritornare alla dose prescritta precedentemente. In seguito si puo' continuare la riduzione della dose, ma piu' in modo piu' graduale.

Effetti indesiderati

Molto comuni (>1/10); comuni (>1/100 1/1000 1/10.000 65 anni). Post-autorizzazione: aritmie sopraventricolari e ventricolari. Patologie del sistema vascolare. Comuni: ipotensione posturale, ipotensione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: rinite, sinusite. Non comuni: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea, secchezza delle fauci, stipsi, diarrea. Comuni: dispepsia, vomito, dolori addominali, flatulenza, aumento della salivazione. Patologie epatobiliari. Non comuni: aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e dei tessuti sottocutanei. Molto comuni: sudorazione eccessiva. Comuni: rush, prurito. Non comuni: fotosensibilita'. Post-autorizzazione: angioedema. Patologie dell'apparato muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: mialgia. Post-autorizzazione: artralgia. Patologie renali e delle vie urinarie. Comuni: disturbi dellaminzione, poliuria. Rari: iponatriemia e sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone anti-diuretico (SIADH), principalmente negli anziani. Patologie dell'apparato riproduttivo e delle mammelle. Comuni: incapacita' di eiaculazione, anorgasmia femminile, dismenorrea, impotenza. Post-autorizzazione: galattorrea. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Molto comuni: astenia. Comuni: fatica, sbadigli, anomalie del gusto. Non comuni: reazioni allergiche, sincope, malessere. Rari: sindrome da serotonina. Post-autorizzazione: reazioni anafilattoidi. L'interruzione del trattamento (in particolare quando avviene bruscamente), puo' comunemente causare reazioni dasospensione capogiri disturbi sensoriali (inclusa la parestesia), disturbi del sonno (inclusa insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia,nausea e/o vomito, tremore e cefalea sono le reazioni piu' comunemente riportate. Generalmente questi eventi sono da lievi a moderati e sono auto-limitanti, comunque, in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto, quando il trattamento con citalopram non e' piu' neccesario, la graduale interruzione attraverso la diminuzione graduale della dose.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOEsistono dati limitati relativi alla somministrazione di citalopram durante la gravidanza. Gli studi preclinici effettuati sui ratti hanno dimostrato effetti teratogeni con dosi elevate, che provocavano una tossicita' materna. Il potenziale rischio negli esseri umani non e' noto. Durante la gravidanza, citalopram deve essere somministrato esclusivamente nel caso in cui venga ritenuto strettamente necessario. Casi disintomi da sospensione nei bambini appena nati sono stati riportati dopo l'uso di SSRI al termine della gravidanza. I neonati devono esseretenuti sotto osservazione se l'uso materno di citalopram continua negli ultimi stadi della gravidanza. L'improvvisa interruzione deve essere evitata durante la gravidanza. I seguenti sintomi possono presentarsi nei neonati dopo l'uso materno di SSRI/SNRI negli ultimi stadi dellagravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, crisi epilettiche,instabilita' della temperatura, difficolta' a nutrirsi, vomito ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperriflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti sia agli effetti serotoninergici che ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente i subito dopo il parto (< 24 ore). Ilcitalopram viene escreto nel latte materno in piccole quantita'. I vantaggi dell'allattamento al seno, ad ogni modo, devono superare i potenziali effetti indesiderati per il bambino.

Indicazioni

Trattamento degli episodi di depressione maggiore.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti in corso di trattamento con inibitori delle monoaminossidasi (MAO-Is), inclusa la selegilina in dosi giornaliere che superano i 10mg/die. Non deve essere somministrato, nel caso di terapia con inibitori irreversibili delle Monoamminossidasi (MAOI), nei 14 giorni successivi alla sospensione del trattamento o, nel caso di inibitori reversibili delle Monoamminossidasi (RIMA), per un periodo di tempo diverso in accordo con quanto previsto dalle relative monografie. La somministrazione di MAO-inibitori non deve avvenire prima che siano trascorsialmeno sette giorni dall'interruzione del trattamento con citalopram.Sono state descritte reazioni gravi e talvolta fatali in pazienti chehanno assunto in combinazione inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e MAO-inibitori, inclusa la selegilina, inibitore selettivo delle monoaminossidasi e la moclobemide, inibitore reversibile delle MAO (RIMA) nonche' in pazienti che avevano da poco interrotto il trattamento con SSRI e iniziato il trattamento con MAO-inibitori. In alcuni casi sono state riscontrate manifestazioni simili alla sindrome da serotonina. I sintomi dell'interazione di una sostanza attiva con MAO-inibitori includono: ipertermia, rigidita', mioclono, instabilita' del sistema nervoso autonomo con possibili rapide variazioni dei segni vitali, alterazioni dello stato mentale che includono confusione, irritabilita', agitazione estrema che possono portare progressivamente al delirio e al coma. Trattamento concomitante con pimozide.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo: cellulosa microcristallina; glicerolo 85%; magnesio stearato;amido di mais; lattosio monoidrato; copovidone; sodio amidoglicolato (tipo A). Rivestimento: macrogol 6000; ipromellosa; talco; titanio diossido (E 171).

Avvertenze

Non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Per di piu', non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati) che persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Controllare attentamentei pazienti fino ad avvenuto miglioramento. Il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento. Esiste un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di eta' inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto a placebo. E'richiesta una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamentoe dopo cambiamenti di dose. L'uso di citalopram e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di soggettiva irrequietezza sgradevole e angosciante e bisogno di muoversi spesso accompagnato da incapacita' di sedersi e stare immobile. Cio' e' piu' probabile che accada entro le prime settimane di trattamento. Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione puo' dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Le reazioni piu' comuni riportate sono capogiri, disturbi del sensorio (comprese parestesia), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore e cefalea. Generalmente l'intensita' di tali sintomi e' da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti puo' essere grave. In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare piu' a lungo (2-3 mesi o piu'). Ridurre gradualmente la dose di citalopram nel corso di un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessita' del paziente. Non somministrare contemporaneamente ad altri medicinali con effetti serotonergici quali sumatriptan e altri triptani, tramadolo, oxitriptano e triptofano. Nei pazienti diabetici, il trattamento puo' alterare il controllo glicemico; puo' rendersi necessario l'aggiustamento del dosaggio dell'insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali. Il trattamento deve essere interrotto nei pazienti nei quali si manifestano attacchi epilettici. Non somministrare nei pazienti con epilessia instabile mentre i pazienti con epilessia stabile devono essere strettamente monitorati. Interrompere il trattamento se gli attacchi epilettici si verificano con maggiore frequenza. Si raccomanda cautela nel caso di concomitante terapia elettroconvulsivante in corso di trattamento con citalopram. Somministrare con cautela nei pazienti con storia maniacale/ipomaniacale. Interrompere il trattamento se il paziente entra nella fase maniacale. Durante il trattamento con SSRIs, sono stati riportati casi di allungamento del tempo di emorragia e/o anomalie quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, emorragie gastrointestinali ed altre forme emorragiche cutanee e delle mucose. Si deve prestare particolare attenzione ai pazienti trattati contemporaneamente con SSRIs e con farmaci noti per i loro effetti sull'aggregazione piastrinica o con sostanze che possono aumentare il rischio di emorragie, cosi' come con i pazienti con una storia di sanguinamenti. In rari casi, e' stata riferita una sindrome da serotonina. Una combinazione di sintomi quali agitazione, tremore, mioclono, ipertermia, puo' indicare lo sviluppo di questa sindrome. Se cio' si verifica, il trattamento con deve essere interrotto immediatamente. Nei pazienti psicotici con episodi depressivi puo' accrescere i sintomi psicotici. La somministrazione in pazienti affetti da compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min), e' da evitare, poiche' non sono disponibili informazioni sufficienti su questo tipo di pazienti. In caso di compromissione epatica, il dosaggio deve essere ridotto e la funzionalita' epatica deve essere strettamente monitorata. In rari casi sono stati riferiti episodi di iponatriemia e di sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone anti-diuretico (SIADH), soprattutto in persone anziane. Gli effetti indesiderati possono essere piu' comuni in caso di somministrazione contemporanea con preparati erboristici che contengono "Erba di San Giovanni" (Hypericum perforatum). All'inizio del trattamento, possono verificarsi insonnia ed agitazione e, in tal caso, puo' rivelarsi utile un aggiustamento del dosaggio. E' necessario prendere in considerazione quei fattori che possono influenzare l'accumulo di un metabolita minore di citalopram (didemetil-citalopram), poiche' un aumento dei livelli di questo metabolita puo' teoricamente prolungare l'intervallo QTc in soggetti particolarmente sensibili, in pazienti con congenita sindrome del QT lungo sospetta o in pazienti con ipocaliemia/ipomagnesia. E' consigliabileil monitoraggio ECG in caso di sovradosaggio o condizioni di alteratometabolismo con aumento dei livelli di picco, per esempio compromissione epatica. Le compresse contengono lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Esistono dati limitati relativi alla somministrazione di citalopram durante la gravidanza. Gli studi preclinici effettuati sui ratti hanno dimostrato effetti teratogeni con dosi elevate, che provocavano una tossicita' materna. Il potenziale rischio negli esseri umani non e' noto. Durante la gravidanza, citalopram deve essere somministrato esclusivamente nel caso in cui venga ritenuto strettamente necessario. Casi disintomi da sospensione nei bambini appena nati sono stati riportati dopo l'uso di SSRI al termine della gravidanza. I neonati devono esseretenuti sotto osservazione se l'uso materno di citalopram continua negli ultimi stadi della gravidanza. L'improvvisa interruzione deve essere evitata durante la gravidanza. I seguenti sintomi possono presentarsi nei neonati dopo l'uso materno di SSRI/SNRI negli ultimi stadi dellagravidanza: distress respiratorio, cianosi, apnea, crisi epilettiche,instabilita' della temperatura, difficolta' a nutrirsi, vomito ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperriflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti sia agli effetti serotoninergici che ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente i subito dopo il parto (< 24 ore). Ilcitalopram viene escreto nel latte materno in piccole quantita'. I vantaggi dell'allattamento al seno, ad ogni modo, devono superare i potenziali effetti indesiderati per il bambino.

Interazioni con altri prodotti

L'uso concomitante con MAO-inibitori puo' provocare effetti indesiderati gravi, inclusa la sindrome serotoninergica. L'uso contemporaneo con pimozide e' controindicato. La somministrazione concomitante di una singola dose di 2 mg di pimozide a volontari sani, che erano stati trattati con citalopram 40 mg al giorno per 11 giorni, ha causato soltanto un minore aumento dell'AUC e della Cmax di pimozide approssimativamente del 10%, che non e' statisticamente significativo. Nonostante il minore aumento nel plasma dei livelli di pimozide, l'intervallo QTc erapiu' prolungato dopo la somministrazione concomitante di citalopram epimozide (su una media di 10 ms) rispetto a quello dopo la somministrazione di una singola dose di solo pimozide (su una media di 2 ms). Poiche' questa interazione era gia' stata osservata dopo somministrazione di una singola dose di pimozide, il trattamento concomitante con citalopram e pimozide e' controindicato. L'effetto serotonergico del sumatriptan puo' essere potenziato dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Fintanto che non saranno disponibili maggiori informazioni, e' da evitare il trattamento concomitante di citalopram e 5-HT agonisti, quali il sumatriptan ed altri triptani. Si deve fare attenzione ai pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti, farmaci che possono influenzare l'aggregazione piastrinica, quali i NSAIDs (farmaci antiinfiammatori non steroidei), acido acetilsalicilico, dipiridamolo, ticlopidina o altri farmaci (antipsicotici atipici, fenotiazina, antidepressivi triciclici) che possono aumentare il rischio di emorragie. La cautela e' giustificata per l'uso concomitante di altri medicinali che prolungano l'intervallo QT o dei farmaci cheinducono ipocaliemia/ipomagnesia che come il citalopram prolungano anche l'intervallo QT. SSRI possono abbassare la soglia delle crisi epilettiche. E' consigliata cautela quando vengono usati in concomitanza altri prodotti medicinali capaci di abbassare la soglia delle crisi epilettiche (ad es. antidepressivi (triciclici, SSRI), neurolettici (fenotiazie, tioxantine e butirrofenoni), mefloquina, bupropione e tramadolo). Fino ad oggi, non sono state riportate interazioni clinicamente rilevanti del citalopram con i neurolettici. Tuttavia, cosi' come per gli altri SSRI, la possibilita' di un'interazione farmacodinamica non puo' essere esclusa a priori. Gli effetti indesiderati possono essere piu' frequenti in caso di somministrazione contemporanea di citalopram epreparati erboristici, che contengono "Erba di San Giovanni" (Hypericum perforatum). Non sono state osservate reazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche fra il citalopram e l'alcool. Ad ogni modo, l'associazione di citalopram e di bevande alcoliche e' sconsigliata. Escitalopram (l'enantiomero attivo del citalopram) e' un inibitore dell'enzima CYP2D6. E' raccomandata cautela quando citalopram e' somministrato contemporaneamente con prodotti medicinali che sono principalmente metabolizzati da questo enzima e che hanno un basso indice terapeutico, per esempio flecainide, propafenone e metoprololo (quando usato nell'insufficienza cardiaca), o alcuni prodotti medicinali agenti sul CNS che sonomaggiormente metabolizzati da CYP2D6, ad es. antidepressivi come desipramina, clomipramina e nortriptilina o antipsicotici come risperidone, tioridazina e aloperidolo. Se il citalopram viene somministrato contemporaneamente al metoprololo (substrato del CYP2D6), i livelli plasmatici di metoprololo raddoppiano. Il metabolismo di escitalopram e' principalmente mediato da CYPC19. CYP3A4 e CYP2D6 possono anche contribuire al metabolismo sebbene in misura minore. Il metabolismo del metabolita maggiore S-DCT (escitalopram demetilato) sembra parzialmente catalizzato da CYP2D6 La cimetidina, un noto inibitore enzimatico, provoca un lieve aumento dei livelli plasmatici del citalopram allo steady state. Bisogna, quindi, fare attenzione quando si somministrano dosi elevate di citalopram contemporaneamente a dosi elevate di cimetidina. La somministrazione contemporanea con omeprazolo 30 mg una volta al giorno (un inibitore CYP2C19) risulta in un moderato aumento della concentrazione plasmatica di escitalopram (approssimativamente 50%). Percio', bisogna avere cautela quando vengono usati in contemporanea inibitori di CYP2C19 (ad es. omeprazolo esomeprazolo, fluvoxamina, lansoprazolo,ticlopidina) o cimetidina. Puo' essere necessaria una riduzione delladose di escitalopram basata sul monitoraggio degli effetti indesiderati durante trattamento contemporaneo. Non presenta alcuna interazione farmacocinetica con il litio. Tuttavia, sono stati riportati aumenti degli effetti serotonergici quando venivano somministrati SSRI in combinazione con il litio o il triptofano. E' necessario, di conseguenza, prestare una particolare attenzione in caso di somministrazione contemporanea di citalopram e di queste sostanze. In generale, i livelli di Litio devono essere routinariamente monitorati. In uno studio di farmacocinetica non e' stato evidenziato nessun effetto sui livelli di citalopram e imipramina, sebbene il livello di desipramina, il metabolita primario dell'imipramina, sia risultato aumentato. Quando la desipramina e' somministrata contemporaneamente al citalopram, si e' riscontratoun aumento della concentrazione plasmatica di desipramina. Puo' quindi essere necessaria una riduzione del dosaggio di desipramina. Non e' stata osservata nessuna interazione farmacocinetica fra il citalopram e la levomepromazina, la digossina o la carbamazepina e il suo metabolita carbamazepina-epossido. L'assorbimento e le altre proprieta' farmacocinetiche del citalopram non risultano essere influenzate dalla dieta.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non richiede nessuna speciale precauzione per la conservazione.