cisplatino teva ev 100mg 100ml cisplatino teva italia srl

Che cosa è cisplatino teva ev 100mg 100ml?

Cisplatino teva soluzione per infusione conc prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Cisplatino teva risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di antineoplastici, composti del platino.
Contiene i principi attivi: cisplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1 mg/ml di cisplatino.
Codice AIC: 039054061 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di cancro del testicolo, avanzato o metastatico cancro dell'ovaio, avanzato o metastatico carcinoma della vescica, avanzato o metastatico carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, avanzato o metastatico carcinoma polmonare non a piccole cellule, avanzato o metastatico carcinoma polmonare a piccole cellule, avanzato o metastatico Il cisplatino e' indicato in associazione con la radioterapia nel trattamento del carcinoma del collo dell'utero. Il cisplatino puo' essere usato in monoterapia o in una terapia di associazione.

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Posologia

Diluire prima della somministrazione. La soluzione diluita deve essere somministrata esclusivamente per via endovenosa tramite infusione. Per la somministrazione, non utilizzare strumenti contenenti alluminio che possano entrare in contatto con il cisplatino (kit per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe). Adulti e bambini: la dose di cisplatino dipende dalla patologia primaria, dalla reazione attesa e dal fatto se il cisplatino sia usato come monoterapia o come componente diuna chemioterapia di associazione. Le istruzioni relative alla dose sono applicabili sia agli adulti sia ai bambini. Per la monoterapia si consigliano i due seguenti regimi posologici: un'unica dose di 50-120 mg/m^2 di superficie corporea ogni 3-4 settimane 15-20 mg/m^2 al giorno per 5 giorni, ogni 3-4 settimane Se il cisplatino e' usato in una chemioterapia di associazione , la dose di cisplatino deve essere ridotta. La dose abituale e' di 20 mg/m^2 o piu', 1 volta ogni 3-4 settimane. Per il trattamento del cancro del collo dell'utero, il cisplatino e'utilizzato in associazione con la radioterapia. La dose abituale e' 40 mg/m^2alla settimana per 6 settimane. Nei pazienti con disfunzione renale o mielosoppressione, la dose deve essere ridotta in misura adeguata. La soluzione di cisplatino per infusione preparata secondo le istruzioni deve essere somministrata mediante infusione endovenosa nell'arco di 6-8 ore. Deve essere mantenuta un'idratazione adeguata da 2-12 ore prima a un minimo di 6 ore dopo la somministrazione di cisplatino.L'idratazione e' necessaria per indurre una diuresi sufficiente durante e dopo la terapia con cisplatino. Si effettua mediante infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni: soluzione di sodio cloruro 0,9%; miscela (1:1) di sodio cloruro 0,9% e glucosio 5%. Idratazione prima del trattamento con cisplatino: infusione endovenosa di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12 ore, con una quantita' di liquido complessiva di almeno 1 litro. Idratazione dopo la somministrazione di cisplatino: infusione endovenosa di altri 2 litri alla velocita' di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12 ore. Se la secrezione di urina fosse inferiore a 100-200 ml/ora dopo l'idratazione puo' essere necessaria la diuresi forzata. La diuresi forzata puo' essere ottenuta mediante somministrazione endovenosa di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di mannitolo in soluzione al 10%) o mediante somministrazione di undiuretico in caso di funzione renale normale. La somministrazione di mannitolo o di un diuretico e' necessaria anche quando la dose di cisplatino somministrata e' superiore a 60 mg/m^2di superficie corporea. E' necessario che il paziente assuma elevate quantita' di liquidi per 24 ore dopo l'infusione di cisplatino, per garantire un'adeguata secrezione di urina.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: molto comune >=1/10; comune >=1/100, =1/1000, =1/10.000, <=1/1000; molto raro <=1/10.000; non nota. Infezioni ed infestazioni. Comuni: infezioni, sepsi. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Rari: il cisplatino aumenta il rischio di leucemia secondaria. La carcinogenicita' e' teoricamente possibile. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: leucopenia, trombocitopenia e anemia dose-dipendenti, cumulative e nella maggior parte dei casi reversibili. Comuni: approssimativamente 14 giorni dopo l'uso, si osserva una riduzione considerevole del numero di globuli bianchi. Dopo circa 21 giorni siosserva una riduzione del numero di piastrine (il periodo di recuperoe' di circa 39 giorni). Approssimativamente con la stessa frequenza si verifica anemia (riduzione dell'emoglobina superiore a 2 g), ma solitamente con un'insorgenza piu' tardiva rispetto a leucopenia e trombocitopenia. Rari: anemia emolitica positiva al test di Coombs, reversibile in caso di interruzione dell'uso di cisplatino. E' stata pubblicataletteratura relativa all'emolisi probabilmente provocata da cisplatino. Dopo la somministrazione di dosi elevate di cisplatino puo' manifestarsi una grave insufficienza del midollo osseo. Molto rari: microangiopatia trombotica combinata con sindrome emolitico-uremica. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: l'ipersensibilita' puo' presentarsi sotto forma di eruzione cutanea, orticaria, eritema o prurito allergico. Rari: reazioni anafilattiche, ipotensione, tachicardia, dispnea, broncospasmo, edema del viso e febbre. Potrebbe essere necessario il trattamento con anti-istaminici, epinefrina e steroidi. E' stata documentata immunosoppressione. Patologie endocrine. Molto rari: sindrome dainappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: ipomagnesiemia, ipocalcemia, iponatriemia, ipofosfatemia e ipokaliemia con spasmi muscolari e/o alterazioni sull'elettrocardiogramma si verificano come risultato del danno ai reni provocato da cisplatino, che riduce il riassorbimento tubulare deicationi. Ipercolesterolemia. Aumento dei livelli di amilasi nel sangue. Molto rari: aumento dei livelli di ferro nel sangue. Patologie del sistema nervoso. Comuni: neurotossicita', caratterizzata da neuropatiaperiferica e raramente da perdita del gusto o della funzione tattile o da neurite ottica retrobulbare con riduzione dell'acuita' visiva e disfunzione cerebrale. Segno di Lhermitte, neuropatia autonoma e mielopatia del midollo spinale. Rari: disturbi cerebrali. Molto rari: convulsioni. In caso di sintomi cerebrali interrompere l'uso di cisplatino. La neurotossicita' provocata dal cisplatino puo' essere reversibile; il processo e' irreversibile nel 30-50% dei pazienti, anche dopo l'interruzione della terapia. Nei pazienti ai quali e' stato somministrato cisplatino a concentrazioni elevate o per un periodo prolungato puo' verificarsi neurotossicita' grave. Patologie dell'occhio. Rari: cecita' durante una terapia di associazione con cisplatino. Dopo la somministrazione a dosi elevate e' stata segnalata la compromissione della visione a colori e del movimento oculare. Molto rari: dopo la terapia sono stati segnalati papilledema, neurite ottica e cecita' corticale. E' stato segnalato un caso di neurite ottica retrobulbare unilaterale con riduzione dell'acuita' visiva dopo la chemioterapia combinata seguita da trattamento a base di cisplatino. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto comuni: e' stata documentata una compromissione uditiva. Il difetto e' cumulativo, puo' essere irreversibile e a volte e' limitato a un solo orecchio. L'ototossicita' si manifesta sotto forma di tinnito e/o compromissione uditiva a frequenze piu' elevate. Comuni: sordita' e tossicita' vestibolare associate a capogiri. Una radioterapia craniale pregressa o concomitante aumenta il rischio di perdita dell'udito. Rari: i pazienti possono perdere la capacita' di sostenere una normale conversazione. La compromissione uditiva indotta da cisplatino puo' essere di grave entita' nei bambini e negli anziani. Patologie cardiache. Comuni: aritmia, incluse bradicardia, tachicardia e altre alterazioni sull'elettrocardiogramma, per esempio variazioni del tratto ST e segni di ischemia del miocardio, sono state osservate in particolare in associazione con altri citotossici. Rari: possono verificarsi ipertensione e infarto del miocardio anche alcuni anni dopo la chemioterapia. Grave coronaropatia. Molto rari: e' stato segnalato arresto cardiaco dopo trattamento con cisplatino associato con altri citotossici. Patologie vascolari. Comuni: si puo' manifestare flebite nell'area di iniezione dopo la somministrazione per via endovenosa. Molto rari: disturbi vascolari sono risultati legati alla chemioterapia con cisplatino. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: dispnea,polmonite e insufficienza respiratoria. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: anoressia, nausea, vomito e diarrea si verificano 1-4 ore dopo l'uso di cisplatino; non comuni: depositi metallici nelle gengive; rari: stomatite, diarrea. Patologie epatobiliari. Comuni: l'alterazione della funzione epatica, con aumento dei livelli ematici di transaminasi e bilirubina, e' reversibile; rari: e' stata osservata una riduzione dei livelli ematici di albumina che puo' essere legata al trattamento con cisplatino. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: si possono manifestare eritema e ulcere cutanee nell'area diiniezione dopo la somministrazione per via endovenosa; non comuni: alopecia. Patologie renali e urinarie. Molto comuni: insufficienza renale dopo dosi singole o ripetute di cisplatino. E' possibile che si manifesti una disfunzione renale lieve e reversibile dopo un'unica dose intermedia di cisplatino (da 20 mg/m^2 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati sufficienti in merito all'uso di cisplatino nelle donne in gravidanza. Comunque, sulla base delle proprieta' farmacologiche, si sospetta che il cisplatino provochi gravi malformazioni alla nascita. I risultati degli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva e carcinogenicita' transplacentare. Il cisplatino non deve essere usato in gravidanza, a meno che la sua assunzione non sia strettamente necessaria. Gli uomini e le donne in eta' fertile devono adottare un metodo contraccettivo efficace durante la terapia, efino a 6 mesi dopo la conclusione della terapia. Quando i pazienti desiderano avere figli dopo la terapia con cisplatino e' raccomandata una consulenza pre-concepimento. Il cisplatino puo' provocare infertilita' temporanea o permanente. Puo' essere presa in considerazione la crioconservazione dello sperma. Il cisplatino e' escreto nel latte materno. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con cisplatino.

Indicazioni

Trattamento di cancro del testicolo, avanzato o metastatico cancro dell'ovaio, avanzato o metastatico carcinoma della vescica, avanzato o metastatico carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, avanzato o metastatico carcinoma polmonare non a piccole cellule, avanzato o metastatico carcinoma polmonare a piccole cellule, avanzato o metastatico Il cisplatino e' indicato in associazione con la radioterapia nel trattamento del carcinoma del collo dell'utero. Il cisplatino puo' essere usato in monoterapia o in una terapia di associazione.

Controindicazioni ed effetti secondari

Controindicato in pazienti con ipersensibilita' al cisplatino, ad altri composti a base di platino o a uno qualsiasi degli eccipienti; con grave disfunzione renale (clearance della creatinina POSOLOGIADiluire prima della somministrazione. La soluzione diluita deve essere somministrata esclusivamente per via endovenosa tramite infusione. Per la somministrazione, non utilizzare strumenti contenenti alluminio che possano entrare in contatto con il cisplatino (kit per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe). Adulti e bambini: la dose di cisplatino dipende dalla patologia primaria, dalla reazione attesa e dal fatto se il cisplatino sia usato come monoterapia o come componente diuna chemioterapia di associazione. Le istruzioni relative alla dose sono applicabili sia agli adulti sia ai bambini. Per la monoterapia si consigliano i due seguenti regimi posologici: un'unica dose di 50-120 mg/m^2 di superficie corporea ogni 3-4 settimane 15-20 mg/m^2 al giorno per 5 giorni, ogni 3-4 settimane Se il cisplatino e' usato in una chemioterapia di associazione , la dose di cisplatino deve essere ridotta. La dose abituale e' di 20 mg/m^2 o piu', 1 volta ogni 3-4 settimane. Per il trattamento del cancro del collo dell'utero, il cisplatino e'utilizzato in associazione con la radioterapia. La dose abituale e' 40 mg/m^2alla settimana per 6 settimane. Nei pazienti con disfunzione renale o mielosoppressione, la dose deve essere ridotta in misura adeguata. La soluzione di cisplatino per infusione preparata secondo le istruzioni deve essere somministrata mediante infusione endovenosa nell'arco di 6-8 ore. Deve essere mantenuta un'idratazione adeguata da 2-12 ore prima a un minimo di 6 ore dopo la somministrazione di cisplatino.L'idratazione e' necessaria per indurre una diuresi sufficiente durante e dopo la terapia con cisplatino. Si effettua mediante infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni: soluzione di sodio cloruro 0,9%; miscela (1:1) di sodio cloruro 0,9% e glucosio 5%. Idratazione prima del trattamento con cisplatino: infusione endovenosa di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12 ore, con una quantita' di liquido complessiva di almeno 1 litro. Idratazione dopo la somministrazione di cisplatino: infusione endovenosa di altri 2 litri alla velocita' di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12 ore. Se la secrezione di urina fosse inferiore a 100-200 ml/ora dopo l'idratazione puo' essere necessaria la diuresi forzata. La diuresi forzata puo' essere ottenuta mediante somministrazione endovenosa di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di mannitolo in soluzione al 10%) o mediante somministrazione di undiuretico in caso di funzione renale normale. La somministrazione di mannitolo o di un diuretico e' necessaria anche quando la dose di cisplatino somministrata e' superiore a 60 mg/m^2di superficie corporea. E' necessario che il paziente assuma elevate quantita' di liquidi per 24 ore dopo l'infusione di cisplatino, per garantire un'adeguata secrezione di urina.CONSERVAZIONESoluzione non diluita: conservare a temperatura compresa tra 15 gradiC e 25 gradi C. Conservare il flaconcino nella confezione esterna perproteggere il medicinale dalla luce. Se la soluzione non e' limpida ose si e' formato un precipitato che non si dissolve, la soluzione nondeve essere usata. Non conservare la soluzione diluita nel frigorifero o nel congelatore.AVVERTENZESomministrare unicamente sotto la supervisione di un medico qualificato in oncologia e con esperienza nell'uso della chemioterapia antineoplastica. Il cisplatino ha dimostrato ototossicita', nefrotossicita' e neurotossicita' cumulative. La tossicita' provocata dal cisplatino puo' essere amplificata dall'uso combinato con altri medicinali che sono tossici per i suddetti organi o sistemi. Prima di iniziare la terapia con cisplatino, e sempre prima di iniziare un ciclo terapeutico successivo, devono essere eseguiti degli audiogrammi. La nefrotossicita' puo' essere evitata mantenendo un'idratazione adeguata prima, durante e dopo l'infusione endovenosa di cisplatino. La diuresi forzata mediante idratazione o mediante idratazione e somministrazione di diuretici idonei prima e dopo la somministrazione di cisplatino riduce il rischio di nefrotossicita'. l'iperuricemia e l'iperalbuminemia possono predisporre alla nefrotossicita' indotta da cisplatino. Prima, durante e dopo la somministrazione di cisplatino devono essere determinati i seguentiparametri relativi alle funzioni organiche: funzione renale; funzioneepatica; funzioni ematopoietiche (numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine nel sangue); elettroliti sierici (calcio, sodio, potassio, magnesio). Questi esami devono essere ripetuti ogni settimana per l'intera durata della terapia con cisplatino. La somministrazione ripetuta di cisplatino deve essere posticipata fino a quando sono ripristinati i valori normali per i seguenti parametri: creatinina sierica <= 130 mcmol/l o 1,5 mg/dl urea 4.000/mcl o > 4,0 x 10^9 /l piastrine > 100.000/mcl o > 100 x 10^9 /l audiogramma: risultati entro l'intervallo di normalita'. Sono state osservate reazioni di tipo anafilattico al cisplatino. Queste reazioni possono essere controllate mediante la somministrazione di antiistaminici, adrenalina e/o glucocorticoidi. E' stata riferita neurotossicita' secondariaalla somministrazione di cisplatino e di conseguenza si consigliano esami neurologici. Occorre prestare particolare cautela nei pazienti affetti da neuropatia periferica non provocata da cisplatino. Occorre prestare attenzione particolare ai pazienti affetti da infezioni batteriche o virali in forma acuta. In caso di stravaso: interrompere immediatamente l'infusione di cisplatino; non spostare l'ago, aspirare lo stravaso dal tessuto, sciacquare con sodio cloruro 0,9% soluzione. Spessodopo la somministrazione di cisplatino si verificano nausea, vomito ediarrea. Nella maggior parte dei pazienti questi sintomi scompaiono dopo 24 ore. Nausea e anoressia con intensita' attenuata possono durarefino a 7 giorni dopo la terapia. La somministrazione di un antiemetico a scopo profilattico puo' essere efficace per alleviare o prevenire la nausea e il vomito. La perdita di liquidi provocata da vomito e diarrea deve essere compensata. Il cisplatino ha evidenziato proprieta' mutagene. Puo' avere anche un effetto avverso sulla fertilita'. Altre sostanze antineoplastiche hanno evidenziato proprieta' carcinogene e questa possibilita' deve essere tenuta presente in caso di uso a lungo termine di cisplatino.INTERAZIONIL'uso simultaneo di agenti mielosoppressori o di radioterapia potenzia gli effetti dell'attivita' mielosoppressiva del cisplatino. La possibilita' di nefrotossicita' provocata da cisplatino puo' essere intensificata dalla terapia concomitante con antiipertensivi contenenti furosemide, idralazina, diazossido e propranololo. La somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici (ad esempio cefalosporine, aminoglicosidi, amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad esempioaminoglicosidi) potenzia l'effetto tossico del cisplatino su questi organi. Durante o dopo la terapia con cisplatino, si consiglia cautela con l'uso di sostanze eliminate principalmente per via renale, ad esempio agenti citostatici come bleomicina e metotrexato, a causa dell'eliminazione renale potenzialmente ridotta. Potrebbe essere necessario adeguare la dose di allopurinolo, colchicina, probenecid o sulfinpirazone se utilizzati insieme al cisplatino, dato che il cisplatino provoca un aumento della concentrazione di acido urico nel siero. Tranne per ipazienti che assumono dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m^2, la cui secrezione di urina e' inferiore a 1000 ml in 24 ore, non deve essere indotta diuresi forzata con diuretici dell'ansa, a causa del possibile danno al tratto renale e dell'ototossicita'. L'uso simultaneo di antiistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi di ototossicita' (come capogiri e tinnito). L'uso simultaneo di ifosfamide provoca una maggiore escrezione di proteine. E' stato segnalato che l'ototossicita' del cisplatino aumenta con l'uso concomitante di ifosfamide, agente che non risulta ototossico se somministrato da solo. In uno studio randomizzato su pazienti con carcinoma ovarico allo stadio avanzato, la risposta alla terapia e' stata influenzata negativamente dalla somministrazione concomitante di piridossina ed esametilmelamina. Il cisplatino somministrato in associazione con bleomicina e vinblastina puo' provocare il fenomeno di Raynaud. Vi sono prove che la terapia con cisplatino prima di un'infusione con paclitaxel puo' ridurre la clearance del paclitaxel del 70-75% e di conseguenza puo' potenziare la neurotossicita' (nel 70% o piu' dei pazienti). In uno studio su pazienti oncologici con tumori metastatici o in fase avanzata, il docetaxel in associazione con cisplatino ha indotto effetti neurotossici piu' gravi (dose-dipendenti e sensoriali) rispetto ai due agenti assunti singolarmente a dosi analoghe. La riduzione dei valori ematici di litio e' stata osservata in pochi casi dopo la terapia con cisplatino associato con bleomicina ed etoposide. Quindi, si raccomanda di monitorare i livelli di litio. Il cisplatino puo' ridurre l'assorbimento della fenitoina, determinando un ridotto controllo dell'epilessia quando la fenitoina e' somministrata come trattamento abituale. Durante la terapia con cisplatino, l'inizio di una nuova terapia anticonvulsivante a base di fenitoina e' assolutamente controindicato. Gli agenti chelanti, come la penicillamina, possono ridurre l'efficacia del cisplatino. L'elevata variabilita' tra individui della coagulabilita' durante le malattie e la possibilita' di interazione fra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antitumorale richiede una maggiore frequenza di monitoraggio dell'INR (tempo di protrombina). In caso di uso concomitante di cisplatino e ciclosporina, deve essere presa in considerazione un'eccessiva immunosoppressione, con rischio di linfoproliferazione. L'uso di vaccini a virus vivi non e' raccomandato nei 3 mesi successivi al termine della terapia con cisplatino. I vaccini della febbre gialla sono assolutamente controindicati, a causa del rischio di una reazione vaccinale sistemica con esito letale.EFFETTI INDESIDERATIFrequenze reazioni avverse: molto comune >=1/10; comune >=1/100, =1/1000, =1/10.000, <=1/1000; molto raro <=1/10.000; non nota. Infezioni ed infestazioni. Comuni: infezioni, sepsi. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Rari: il cisplatino aumenta il rischio di leucemia secondaria. La carcinogenicita' e' teoricamente possibile. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: leucopenia, trombocitopenia e anemia dose-dipendenti, cumulative e nella maggior parte dei casi reversibili. Comuni: approssimativamente 14 giorni dopo l'uso, si osserva una riduzione considerevole del numero di globuli bianchi. Dopo circa 21 giorni siosserva una riduzione del numero di piastrine (il periodo di recuperoe' di circa 39 giorni). Approssimativamente con la stessa frequenza si verifica anemia (riduzione dell'emoglobina superiore a 2 g), ma solitamente con un'insorgenza piu' tardiva rispetto a leucopenia e trombocitopenia. Rari: anemia emolitica positiva al test di Coombs, reversibile in caso di interruzione dell'uso di cisplatino. E' stata pubblicataletteratura relativa all'emolisi probabilmente provocata da cisplatino. Dopo la somministrazione di dosi elevate di cisplatino puo' manifestarsi una grave insufficienza del midollo osseo. Molto rari: microangiopatia trombotica combinata con sindrome emolitico-uremica. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: l'ipersensibilita' puo' presentarsi sotto forma di eruzione cutanea, orticaria, eritema o prurito allergico. Rari: reazioni anafilattiche, ipotensione, tachicardia, dispnea, broncospasmo, edema del viso e febbre. Potrebbe essere necessario il trattamento con anti-istaminici, epinefrina e steroidi. E' stata documentata immunosoppressione. Patologie endocrine. Molto rari: sindrome dainappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: ipomagnesiemia, ipocalcemia, iponatriemia, ipofosfatemia e ipokaliemia con spasmi muscolari e/o alterazioni sull'elettrocardiogramma si verificano come risultato del danno ai reni provocato da cisplatino, che riduce il riassorbimento tubulare deicationi. Ipercolesterolemia. Aumento dei livelli di amilasi nel sangue. Molto rari: aumento dei livelli di ferro nel sangue. Patologie del sistema nervoso. Comuni: neurotossicita', caratterizzata da neuropatiaperiferica e raramente da perdita del gusto o della funzione tattile o da neurite ottica retrobulbare con riduzione dell'acuita' visiva e disfunzione cerebrale. Segno di Lhermitte, neuropatia autonoma e mielopatia del midollo spinale. Rari: disturbi cerebrali. Molto rari: convulsioni. In caso di sintomi cerebrali interrompere l'uso di cisplatino. La neurotossicita' provocata dal cisplatino puo' essere reversibile; il processo e' irreversibile nel 30-50% dei pazienti, anche dopo l'interruzione della terapia. Nei pazienti ai quali e' stato somministrato cisplatino a concentrazioni elevate o per un periodo prolungato puo' verificarsi neurotossicita' grave. Patologie dell'occhio. Rari: cecita' durante una terapia di associazione con cisplatino. Dopo la somministrazione a dosi elevate e' stata segnalata la compromissione della visione a colori e del movimento oculare. Molto rari: dopo la terapia sono stati segnalati papilledema, neurite ottica e cecita' corticale. E' stato segnalato un caso di neurite ottica retrobulbare unilaterale con riduzione dell'acuita' visiva dopo la chemioterapia combinata seguita da trattamento a base di cisplatino. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto comuni: e' stata documentata una compromissione uditiva. Il difetto e' cumulativo, puo' essere irreversibile e a volte e' limitato a un solo orecchio. L'ototossicita' si manifesta sotto forma di tinnito e/o compromissione uditiva a frequenze piu' elevate. Comuni: sordita' e tossicita' vestibolare associate a capogiri. Una radioterapia craniale pregressa o concomitante aumenta il rischio di perdita dell'udito. Rari: i pazienti possono perdere la capacita' di sostenere una normale conversazione. La compromissione uditiva indotta da cisplatino puo' essere di grave entita' nei bambini e negli anziani. Patologie cardiache. Comuni: aritmia, incluse bradicardia, tachicardia e altre alterazioni sull'elettrocardiogramma, per esempio variazioni del tratto ST e segni di ischemia del miocardio, sono state osservate in particolare in associazione con altri citotossici. Rari: possono verificarsi ipertensione e infarto del miocardio anche alcuni anni dopo la chemioterapia. Grave coronaropatia. Molto rari: e' stato segnalato arresto cardiaco dopo trattamento con cisplatino associato con altri citotossici. Patologie vascolari. Comuni: si puo' manifestare flebite nell'area di iniezione dopo la somministrazione per via endovenosa. Molto rari: disturbi vascolari sono risultati legati alla chemioterapia con cisplatino. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: dispnea,polmonite e insufficienza respiratoria. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: anoressia, nausea, vomito e diarrea si verificano 1-4 ore dopo l'uso di cisplatino; non comuni: depositi metallici nelle gengive; rari: stomatite, diarrea. Patologie epatobiliari. Comuni: l'alterazione della funzione epatica, con aumento dei livelli ematici di transaminasi e bilirubina, e' reversibile; rari: e' stata osservata una riduzione dei livelli ematici di albumina che puo' essere legata al trattamento con cisplatino. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: si possono manifestare eritema e ulcere cutanee nell'area diiniezione dopo la somministrazione per via endovenosa; non comuni: alopecia. Patologie renali e urinarie. Molto comuni: insufficienza renale dopo dosi singole o ripetute di cisplatino. E' possibile che si manifesti una disfunzione renale lieve e reversibile dopo un'unica dose intermedia di cisplatino (da 20 mg/m^2 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati sufficienti in merito all'uso di cisplatino nelle donne in gravidanza. Comunque, sulla base delle proprieta' farmacologiche, si sospetta che il cisplatino provochi gravi malformazioni alla nascita. I risultati degli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva e carcinogenicita' transplacentare. Il cisplatino non deve essere usato in gravidanza, a meno che la sua assunzione non sia strettamente necessaria. Gli uomini e le donne in eta' fertile devono adottare un metodo contraccettivo efficace durante la terapia, efino a 6 mesi dopo la conclusione della terapia. Quando i pazienti desiderano avere figli dopo la terapia con cisplatino e' raccomandata una consulenza pre-concepimento. Il cisplatino puo' provocare infertilita' temporanea o permanente. Puo' essere presa in considerazione la crioconservazione dello sperma. Il cisplatino e' escreto nel latte materno. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con cisplatino.

Composizione ed Eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili, sodio cloruro, acido cloridrico per la regolazione del pH, sodio idrossido per la regolazione del pH.

Avvertenze

Somministrare unicamente sotto la supervisione di un medico qualificato in oncologia e con esperienza nell'uso della chemioterapia antineoplastica. Il cisplatino ha dimostrato ototossicita', nefrotossicita' e neurotossicita' cumulative. La tossicita' provocata dal cisplatino puo' essere amplificata dall'uso combinato con altri medicinali che sono tossici per i suddetti organi o sistemi. Prima di iniziare la terapia con cisplatino, e sempre prima di iniziare un ciclo terapeutico successivo, devono essere eseguiti degli audiogrammi. La nefrotossicita' puo' essere evitata mantenendo un'idratazione adeguata prima, durante e dopo l'infusione endovenosa di cisplatino. La diuresi forzata mediante idratazione o mediante idratazione e somministrazione di diuretici idonei prima e dopo la somministrazione di cisplatino riduce il rischio di nefrotossicita'. l'iperuricemia e l'iperalbuminemia possono predisporre alla nefrotossicita' indotta da cisplatino. Prima, durante e dopo la somministrazione di cisplatino devono essere determinati i seguentiparametri relativi alle funzioni organiche: funzione renale; funzioneepatica; funzioni ematopoietiche (numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine nel sangue); elettroliti sierici (calcio, sodio, potassio, magnesio). Questi esami devono essere ripetuti ogni settimana per l'intera durata della terapia con cisplatino. La somministrazione ripetuta di cisplatino deve essere posticipata fino a quando sono ripristinati i valori normali per i seguenti parametri: creatinina sierica <= 130 mcmol/l o 1,5 mg/dl urea 4.000/mcl o > 4,0 x 10^9 /l piastrine > 100.000/mcl o > 100 x 10^9 /l audiogramma: risultati entro l'intervallo di normalita'. Sono state osservate reazioni di tipo anafilattico al cisplatino. Queste reazioni possono essere controllate mediante la somministrazione di antiistaminici, adrenalina e/o glucocorticoidi. E' stata riferita neurotossicita' secondariaalla somministrazione di cisplatino e di conseguenza si consigliano esami neurologici. Occorre prestare particolare cautela nei pazienti affetti da neuropatia periferica non provocata da cisplatino. Occorre prestare attenzione particolare ai pazienti affetti da infezioni batteriche o virali in forma acuta. In caso di stravaso: interrompere immediatamente l'infusione di cisplatino; non spostare l'ago, aspirare lo stravaso dal tessuto, sciacquare con sodio cloruro 0,9% soluzione. Spessodopo la somministrazione di cisplatino si verificano nausea, vomito ediarrea. Nella maggior parte dei pazienti questi sintomi scompaiono dopo 24 ore. Nausea e anoressia con intensita' attenuata possono durarefino a 7 giorni dopo la terapia. La somministrazione di un antiemetico a scopo profilattico puo' essere efficace per alleviare o prevenire la nausea e il vomito. La perdita di liquidi provocata da vomito e diarrea deve essere compensata. Il cisplatino ha evidenziato proprieta' mutagene. Puo' avere anche un effetto avverso sulla fertilita'. Altre sostanze antineoplastiche hanno evidenziato proprieta' carcinogene e questa possibilita' deve essere tenuta presente in caso di uso a lungo termine di cisplatino.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati sufficienti in merito all'uso di cisplatino nelle donne in gravidanza. Comunque, sulla base delle proprieta' farmacologiche, si sospetta che il cisplatino provochi gravi malformazioni alla nascita. I risultati degli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva e carcinogenicita' transplacentare. Il cisplatino non deve essere usato in gravidanza, a meno che la sua assunzione non sia strettamente necessaria. Gli uomini e le donne in eta' fertile devono adottare un metodo contraccettivo efficace durante la terapia, efino a 6 mesi dopo la conclusione della terapia. Quando i pazienti desiderano avere figli dopo la terapia con cisplatino e' raccomandata una consulenza pre-concepimento. Il cisplatino puo' provocare infertilita' temporanea o permanente. Puo' essere presa in considerazione la crioconservazione dello sperma. Il cisplatino e' escreto nel latte materno. L'allattamento e' controindicato durante la terapia con cisplatino.

Interazioni con altri prodotti

L'uso simultaneo di agenti mielosoppressori o di radioterapia potenzia gli effetti dell'attivita' mielosoppressiva del cisplatino. La possibilita' di nefrotossicita' provocata da cisplatino puo' essere intensificata dalla terapia concomitante con antiipertensivi contenenti furosemide, idralazina, diazossido e propranololo. La somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici (ad esempio cefalosporine, aminoglicosidi, amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad esempioaminoglicosidi) potenzia l'effetto tossico del cisplatino su questi organi. Durante o dopo la terapia con cisplatino, si consiglia cautela con l'uso di sostanze eliminate principalmente per via renale, ad esempio agenti citostatici come bleomicina e metotrexato, a causa dell'eliminazione renale potenzialmente ridotta. Potrebbe essere necessario adeguare la dose di allopurinolo, colchicina, probenecid o sulfinpirazone se utilizzati insieme al cisplatino, dato che il cisplatino provoca un aumento della concentrazione di acido urico nel siero. Tranne per ipazienti che assumono dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m^2, la cui secrezione di urina e' inferiore a 1000 ml in 24 ore, non deve essere indotta diuresi forzata con diuretici dell'ansa, a causa del possibile danno al tratto renale e dell'ototossicita'. L'uso simultaneo di antiistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi di ototossicita' (come capogiri e tinnito). L'uso simultaneo di ifosfamide provoca una maggiore escrezione di proteine. E' stato segnalato che l'ototossicita' del cisplatino aumenta con l'uso concomitante di ifosfamide, agente che non risulta ototossico se somministrato da solo. In uno studio randomizzato su pazienti con carcinoma ovarico allo stadio avanzato, la risposta alla terapia e' stata influenzata negativamente dalla somministrazione concomitante di piridossina ed esametilmelamina. Il cisplatino somministrato in associazione con bleomicina e vinblastina puo' provocare il fenomeno di Raynaud. Vi sono prove che la terapia con cisplatino prima di un'infusione con paclitaxel puo' ridurre la clearance del paclitaxel del 70-75% e di conseguenza puo' potenziare la neurotossicita' (nel 70% o piu' dei pazienti). In uno studio su pazienti oncologici con tumori metastatici o in fase avanzata, il docetaxel in associazione con cisplatino ha indotto effetti neurotossici piu' gravi (dose-dipendenti e sensoriali) rispetto ai due agenti assunti singolarmente a dosi analoghe. La riduzione dei valori ematici di litio e' stata osservata in pochi casi dopo la terapia con cisplatino associato con bleomicina ed etoposide. Quindi, si raccomanda di monitorare i livelli di litio. Il cisplatino puo' ridurre l'assorbimento della fenitoina, determinando un ridotto controllo dell'epilessia quando la fenitoina e' somministrata come trattamento abituale. Durante la terapia con cisplatino, l'inizio di una nuova terapia anticonvulsivante a base di fenitoina e' assolutamente controindicato. Gli agenti chelanti, come la penicillamina, possono ridurre l'efficacia del cisplatino. L'elevata variabilita' tra individui della coagulabilita' durante le malattie e la possibilita' di interazione fra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antitumorale richiede una maggiore frequenza di monitoraggio dell'INR (tempo di protrombina). In caso di uso concomitante di cisplatino e ciclosporina, deve essere presa in considerazione un'eccessiva immunosoppressione, con rischio di linfoproliferazione. L'uso di vaccini a virus vivi non e' raccomandato nei 3 mesi successivi al termine della terapia con cisplatino. I vaccini della febbre gialla sono assolutamente controindicati, a causa del rischio di una reazione vaccinale sistemica con esito letale.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Soluzione non diluita: conservare a temperatura compresa tra 15 gradiC e 25 gradi C. Conservare il flaconcino nella confezione esterna perproteggere il medicinale dalla luce. Se la soluzione non e' limpida ose si e' formato un precipitato che non si dissolve, la soluzione nondeve essere usata. Non conservare la soluzione diluita nel frigorifero o nel congelatore.