ceftazidima ratio*inf 1fl 2g ceftazidima ratiopharm italia srl

Che cosa è ceftazidima ratio inf 1fl 2g?

Ceftazidima ratio preparazione iniettabile prodotto da ratiopharm italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Ceftazidima ratio risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antibatterici beta-lattamici. cefalosporine.
Contiene i principi attivi: ceftazidima pentaidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da 500 mg/2 ml: ceftazidima pentaidrato 582,4 mg (pari a ceftazidima 500 mg). polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare da 1 g/4 ml: ceftazidima pentaidrato 1,16
Codice AIC: 036115044 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi chirurgica: la somministrazione del farmaco risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

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Posologia

Il farmaco va somministrato per via parenterale (endovenosa o intramuscolare profonda). Dosaggio: varia in rapporto alla gravita' del singolo caso, sensibilita', sito e tipo di infezione, eta', funzionalita' renale e secondo il giudizio del Medico. >>Via intramuscolare. Adulti: 1-3 g/die in 2-3 somministrazioni. Nella terapia della riacutizzazionebatterica della bronchite cronica, 1-3 g/die in 1-3 somministrazioni.Bambini: 30-100 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Il dosaggio abituale e' di 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni. Quando si richiedano dosaggi piu' elevati, si puo' ricorrere alla via endovenosa. >>Via endovenosa Adulti: 1-6 g/die. Bambini: 30-100 mg/kg/die. Nei casi di particolare gravita' (soggetti immunodepressi, con fibrosi cistica o con meningite) tale posologia puo' essere ulteriormente aumentata fino a 150 mg/kg/die (6 g/die) in 3 somministrazioni. Anziani: nei pazienti anzianigravi, in considerazione della ridotta clearance della ceftazidima, il dosaggio massimo giornaliero non dovrebbe di norma superare i 3 g, soprattutto in quelli di eta' superiore agli 80 anni. Pazienti con compromissione renale: la ceftazidima e' escreta immodificata dai reni. Pertanto deve essere ridotta la posologia nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Si dovrebbe somministrare una dose iniziale di 1 g. >>Mantenimento: clcr >50 ml/min, creatinina sierica approssimativa 500 mcmol (>5,6 mg/dl): 0,5g ogni 48 ore. Nelle infezioni gravi si potra' aumentare del 50% la dose unitaria; oppure aumentare la frequenza di somministrazione: in questicasi andranno controllati i livelli sierici di ceftazidima i cui valori minimi non dovrebbero superare 40 mg/l. Nei bambini la clearance della creatinina andra' adattata tenendo conto della superficie corporeao del peso corporeo privato dei grassi. Profilassi chirurgica Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, inrelazione a tipo, durata e rischio di contaminazione dell'intervento,1 g i.m. o 1-2 g e.v. in dose singola (profilassi "ultra short term")o in dosi ripetute (profilassi "short term"). >>Emodialisi: l'emivitasierica durante l'emodialisi varia da 3 a 5 ore. Ai pazienti in dialisi e' opportuno ripetere, alla fine di ogni trattamento, le dosi indicate sopra. Dialisi peritoneale: la ceftazidima puo' essere impiegata sia nella dialisi peritoneale che nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). La ceftazidima puo' essere aggiunta alle soluzioniper dialisi peritoneale (di solito 125-250 mg ogni due litri di liquido per dialisi). Nei pazienti con insufficienza renale in terapia intensiva sottoposti ad emodialisi o ad emofiltrazione ad alto flusso somministrare 1g al giorno in dose singola o in dosi suddivise. Nel caso di emofiltrazione a basso flusso seguire il dosaggio raccomandato in caso di funzionalita' renale ridotta.

Effetti indesiderati

Molto comune >= 1/10, comune >= 1/100-< 1/10, non comune >= 1/1,000- < 1/100, raro >= 1/10,000-< 1/1,000, molto raro < 1/10,000, non nota la frequenza non puo' essere stabilita sulla base dei dati disponibili.Esami diagnostici. Comune: positivita' al test di Coombs test (a volte con effetti sui test di compatibilita' sanguigna); non comune: aumenti transitory dell'urea sierica, dell'azotemia sierica e/o della creatinina sierica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: eosinofilia, trombocitosi; non comune: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia; molto raro: agranulocitosi, linfocitosi, anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea, capogiri; molto raro: parestesia, cattivo sapore in bocca. In pazienti con funzionalita' renalecompromessa, nei quali la dose non e' stata ridotta in modo appropriato, sono stati riportati sequele neurologiche con tremori, mioclonie, crampi, encefalopatia e coma. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea; non comune: nausea, vomito, dolore addominale, colite. Come con altre cefalosporine, la colite puo' essere associata a Clostridium difficile e prendere la forma di colite pseudomembranosa. Se si manifestadiarrea severa e prolungata, deve essere considerate l'evenienza di una colite pseudomembranosa collegata all'antibiotico, che puo' causarepericolo di vita. Pertanto in questi casi il medicinale deve essere sospesa immediatamente e deve essere instaurata una terapia adatta (as es. metronidazolo o vancomicina orale). E' controindicata la somministrazione di agenti antiperistaltici. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo. Comune: eruzioni cutanee morbilliformi (maculopapulare)o orticaria; non comune: prurito; molto raro: angioedema (edema di Quincke), eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Infezioni ed infestazioni. Non comune: candidiasi deltratto genitourinario. Patologie vascolari. Comune: flebiti o tromboflebiti dopo somministrazione e.v. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore ed infiammazione a seguito di somministrazione i.m.; non comune: febbre. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: anafilassi (inclusi broncospasmo ed ipotensione). In questi casi il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso e, se necessario, deve essere iniziato il trattamento d'emergenza L'anafilassi puo' essere potenzialmente mortale. Patologie epatobiliari. Comune: aumento transitorio di uno o piu' enzimi epatici (AST, ALT, LDH, GGT, fosfatasi alcalina); molto raro: ittero. Al fine di evitare effetti indesiderati, devono essere osservate le linee guida sul dosaggio a pazienti con funzionalita' renale compromessa. A seguito disomministrazione a lungo termine, puo' manifestarsi la cerscita di microrganismi non sensibili (ad es. Candida, enterococci), pertanto il trattamento deve essere interrotto e devono essere adottate misure precauzionali.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi chirurgica: la somministrazione del farmaco risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota agli antibiotici della classe delle cefalosporine. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Flaconcini di polvere: sodio carbonato anidro; fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Prima di iniziare il trattamento accertarsi se il paziente abbia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilita' alla ceftazidima, allecefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci. Il farmaco, analogamente a tutti gli altri antibiotici beta-lattamici, va somministratocon cautela in pazienti in cui si sono manifestate reazioni allergiche alla penicillina o agli altri antibiotici betalattamici. In caso di reazione allergica alla ceftazidima si deve interrompere la terapia edeventualmente istituire un trattamento idoneo (adrenalina, antistaminici, corticosteroidi) ed altre opportune misure di emergenza. Sviluppodi fenomeni di resistenza e di micro-organismi resistenti: i ceppi diEnterobacteriacee spp inizialmente suscettibili, possono sviluppare resistenza durante la terapia con ceftazidima. Deve essere considerata la possibilita' di effettuare con regolarita' test di sensibilita' durante la terapia di infezioni causate da Enterobacteriacee spp., se clinicamente appropriato. A seguito di somministrazione a lungo termine, puo' verificarsi un aumento della crescita di micro-organismi non sensibili (ad es. Candida, enterococchi), cosi' che il trattamento deve essere interrotto e devono essere adottate le misure del caso. Durante il trattamento a lungo termine, e' necessaria una ripetuta valutazione delle condizioni del paziente. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all'uso di tutti gli antibiotici a largospettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine); e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazientiche presentano diarrea durante la terapia. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e puo' facilitare la crescita dei clostridi. Gli studi effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la principale causa dellacolite associata all'uso di antibiotici. Forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casi in cui la colitenon migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi la somministrazione di vancomicina per via orale costituisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. E' controindicata la somministrazione di agenti antiperistaltici. Il trattamento concomitante con alti dosaggi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalita' renale. Il medicinale non deve essere co-somministrato con amino glicosidi nello stesso set infusionale o nella stessa siringa. Deve essere monitorata la funzionalita' renale in caso di co-somministrazione con amino glicosidi. L'esperienza clinica ha mostrato che probabilmente cio' non costituisce un problema se la ceftazidima viene somministrata ai dosaggi raccomandati. Non si evidenzia che la ceftazidima abbia effetti negativi sulla funzionalita' renale alle normali dosi terapeutiche. La ceftazidima e' escreta per via renale. Pertanto, come per tutti gli antibioticieliminati per tale via, in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, si raccomanda di ridurre la dose per evitare le conseguenze cliniche di concentrazioni ematiche eccessive, quali ad esempio convulsioni o sequele neurologiche. L'uso prolungato della ceftazidima puo' favorire l'emergere opportunistico di microrganismi o ceppi non sensibili (ad esempio Candida ed Enterococchi) che richiede l'adozione di misure adeguate o l'eventuale interruzione del trattamento. E' pertanto essenziale un assiduo controllo delle condizioni del paziente. Alcuni ceppi di Enterobacter spp. e Serratia spp. inizialmente sensibili, possono manifestare resistenza durante la terapia con ceftazidima. Pertanto nel corso del trattamento di tali infezioni se ritenuto clinicamente appropriato, deve essere valutata la possibilita' di eseguire successivi test di sensibilita'. Contraccettivi orali: la somministrazione del medicinale puo' causare vomito e diarrea. In questo caso, puo' essere compromessa l'efficacia di farmaci orali. Una fiala da 500 mg contiene 1,1 mmol (25,6 mg) di sodio, una fiala da 1,0 g contiene 2,2 mmol (51,2 mg) di sodio e una fiala da 2 g contiene 4,4 mmol (102,4 mg) di sodio. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalita' renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Gravidanza e Allattamento

Ceftazidima attraversa la barriera placentare. Non si sono evidenziati sperimentalmente aspetti embriotossici o teratogenici della ceftazidima, comunque, nelle donne in stato di gravidanza, soprattutto duranteil primo trimestre, e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del Medico, dopo un'attenta valutazione rischio-beneficio. Ceftazidima non ha mostrato effetti teratogenici in studi sull'animale. La ceftazidima e' escreta nel latte materno e deve essere impiegata con cautela dopo un'accurata valutazione del rischio-beneficio nelle madri che allattano. Irritazioni della flora intestinale con possibile crescita di funghi di tipo lieviti e sensibilizzazione alle cefalosporine devono essere monitorate nei lattanti.

Interazioni con altri prodotti

L'uso concomitante di alti dosaggi con medicinali nefrotossici (Kanamicina, Streptomicina, Colistina, Viomicina, Polimixina, Neomicina, Gentamicina, ecc.) o potenti diuretici (ad es. furosemide) puo' avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Il cloramfenicolo e' un antagonista in vitro della ceftazidima e delle altre cefalosporine. La rilevanza clinica di tale osservazione non e' conosciuta, ma qualora il farmaco e cloramfenicolo siano somministrati in concomitanza bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici. La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con irisultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita' della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", basati sulla riduzione del rame, ma non con i metodi enzimatici. In rari casi, durante il trattamento con il medicinaleil test di Coombs puo' dare esiti falsamente positivi. La ceftazidima non interferisce con la determinazione della creatinina nel saggio con picrato alcalino.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare i flaconcini al riparo dalla luce. La colorazione delle soluzioni puo' variare da giallo pallido a color ambra in funzione dellaconcentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione. Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica, glucosata o di sodio lattato) deve essere usato di norma entro 8 ore se conservato a temperatura ambiente ed entro 1 giorno se conservatoa 4 gradi C.