ceftazidima ranb*im 250mg+1ml ceftazidima ranbaxy italia spa

Che cosa è ceftazidima ranb im 250mg+1ml?

Ceftazidima ranb preparazione iniettabile prodotto da ranbaxy italia spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Ceftazidima ranb risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antibatterico beta-lattamico. cefalosporina.
Contiene i principi attivi: ceftazidima pentaidrato
Codice AIC: 036023012 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. La somministrazione risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

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Posologia

Va somministrato per via parenterale (endovenosa o intramuscolare profonda) ed il dosaggio varia in rapporto alla gravita' del singolo caso, sensibilita', sito e tipo di infezione, eta' e funzionalita' renale.Via intramuscolare. Adulti: 1-3 g/die in 2-3 somministrazioni. Nella terapia della riacutizzazione batterica della bronchite cronica: 1-3 g/die in 1-3 somministrazioni. Bambini: 30-100 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Il dosaggio abituale e' di 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni. Qualora vengano richiesti dosaggi piu' elevati si puo' ricorrere alla via endovenosa. Via endovenosa. Adulti: 1-6 g/die. Bambini: 30-100mg/kg/die. Nei casi di particolare gravita' (soggetti immunodepressi,con fibrosi cistica o con meningite) tale posologia puo' essere ulteriormente aumentata fino a 150 mg/kg/die (6 g/die) in 3 somministrazioni. Anziani: nei pazienti gravi, in considerazione della ridotta clearance della ceftazidima, il dosaggio massimo giornaliero non dovrebbe dinorma superare i 3 g, soprattutto in quelli di eta' superiore agli 80anni. Nei pazienti con compromissione renale, essendo la ceftazidima escreta immodificata dai reni, la dose deve essere ridotta. Si dovrebbe somministrare una dose iniziale di 1 g. Dose di mantenimento raccomandata nell'insufficienza renale. Clearance creatinina (ml/min) >50: dosaggio normale; clearance creatinina (ml/min) 50-31: 1 g ogni 12 ore; clearance creatinina (ml/min) 30-16: 1 g orni 24 ore; clearance creatinina (ml/min) 15-6: 0,5 g ogni 24 ore; clearance creatinina (ml/min) >Mantenimento per un tasso di flusso dializzato di 1.0 litri/h. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 0 la dose di mantenimento(mg) per un tasso di ultrafiltrazione (0.5litri/h) =500mg, (1.0litri/h) =500mg, (2.0litri/h) =500mg. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 5 e 10 ladose di mantenimento(mg) per un tasso di ultrafiltrazione (0.5litri/h) =500mg, (1.0litri/h) =500mg, (2.0litri/h) =750mg. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 15 la dose di mantenimento(mg) per un tasso di ultrafiltrazione (0.5litri/h) =500mg, (1.0litri/h) =750mg, (2.0litri/h) =750mg. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 20 la dose di mantenimento(mg) per un tasso di ultrafiltrazione (0.5litri/h) =750mg, (1.0litri/h) =750mg, (2.0litri/h) =1000mg. La dose di mantenimento deve essere somministrata ogni 12 ore. >>Mantenimento per un tasso di flusso dializzato di 2.0 litri/h. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 0 e 5: dose di mantenimento(mg) per un tasso di ultrafiltrazione (0.5litri/h) =500mg, (1.0litri/h) =500mg, (2.0litri/h) =750mg. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 10: dose di mantenimento(mg) per un tassodi ultrafiltrazione (0.5litri/h) =500mg, (1.0litri/h) =750mg, (2.0litri/h) =1000mg. Funzionalita' renale residua (clearance creatinina ml/min) 15 e 20: dose di mantenimento(mg) per un tasso di ultrafiltrazione(0.5litri/h) =750mg, (1.0litri/h) =750mg, (2.0litri/h) =1000mg. La dose di mantenimento deve essere somministrata ogni 12 ore.

Effetti indesiderati

Classificazione delle frequenze: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100 =1/1000 =1/10.000 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon si sono evidenziati sperimentalmente aspetti embriotossici o teratogenici della ceftazidima, comunque, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita'. E' escreta in piccole quantita' nel latte materno e deve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. La somministrazione risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' agli antibiotici della classe delle cefalosporine. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza e allattamento.

Avvertenze

Prima di iniziare il trattamento accertarsi se il paziente abbia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilita' alla ceftazidima, allecefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed eventualmente istituire un trattamento idoneo (Adrenalina, antistaminici, corticosteroidi) ed altre opportune misure di emergenza. Casi di colite pseudomembranosasono stati descritti in concomitanza all'uso di tutti gli antibioticia largo spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine); e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Il trattamento conantibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e puo'facilitare la crescita dei clostridi. Gli studi effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la principale causa della colite associata all'uso di antibiotici. Forme lievidi colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casiin cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi la somministrazione di Vancomicina per via orale costituisceil trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridiumdifficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. Il trattamento concomitante con alti dosaggi del prodotto e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalita' renale. Probabilmente cio' non costituisce un problema se viene somministrata ai dosaggi raccomandati. Non si evidenzia che abbia effettinegativi sulla funzionalita' renale alle normali dosi terapeutiche. E' escreta per via renale. Pertanto, come per tutti gli antibiotici eliminati per tale via, in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, si raccomanda di ridurre la dose per evitare le conseguenze cliniche di concentrazioni ematiche eccessive, quali ad esempio convulsioni o sequele neurologiche. L'uso prolungato puo' favorire l'emergere opportunistico di microorganismi o ceppi non sensibili (ad esempio Candida ed Enterococchi) che richiede l'adozione di misure adeguate o l'eventuale interruzione del trattamento. Allargato alcuni ceppi di Enterobacter spp, e Serratia spp, inizialmente sensibili, possono manifestareresistenza durante la terapia, pertanto, nel corso del trattamento ditali infezioni, se ritenuto clinicamente appropriato, deve essere valutata la possibilita' di eseguire successivi test di sensibilita'.

Gravidanza e Allattamento

Non si sono evidenziati sperimentalmente aspetti embriotossici o teratogenici della ceftazidima, comunque, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita'. E' escreta in piccole quantita' nel latte materno e deve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.

Interazioni con altri prodotti

L'uso concomitante di alti dosaggi con medicinali nefrotossici puo' avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Il cloramfenicolo e'un antagonista in vitro della ceftazidima e delle altre cefalosporine. La rilevanza clinica tuttavia non e' conosciuta, ma qualora venissero somministrati in concomitanza bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo. La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita' della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehlinge "Clinitest", basati sulla riduzione del rame, ma non con i metodi enzimatici. Non interferisce con la determinazione della creatinina nelsaggio con picrato alcalino.

Forme Farmacologiche


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