carvedilolo rat 28 compresse 6,25mg teva italia srl

Che cosa è carvedilolo rat 28cpr 6,25mg?

Carvedilolo rat compresse rivestite divisibili prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Carvedilolo rat risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di betabloccanti, non associati.
Contiene i principi attivi: carvedilolo
Codice AIC: 036779080 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione. Ipertensione essenziale. Angina pectoris cronica stabile. Trattamento aggiuntivo dell'insufficienza cardiaca cronica stabile da moderata a severa.

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Posologia

Per uso orale. Ipertensione Essenziale. Nel trattamento dell'ipertensione il Carvedilolo puo' essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altri antiipertensivi in particolare con i diuretici tiazidici. Si consiglia la somministrazione di una dose singola giornaliera, tuttavia la massima dose singola raccomandata e' 25 mg e la dose massima giornaliera raccomandata e' 50 mg. Adulti. La dose raccomandata iniziale e' di 12,5 mg una volta al giorno per i primi due giorni. In seguito, il trattamento e' continuato con una dose di 25 mg al giorno. Senecessario la dose puo' essere ulteriormente aumentata ogni due settimane o piu' raramente. Anziani. La dose iniziale raccomandata nell'ipertensione e' 12,5 mg una volta al giorno che puo' anche essere sufficiente per il proseguimento del trattamento. Tuttavia se la risposta a questa dose fosse inadeguata, la dose puo' essere successivamente aumentata progressivamente a intervalli di due settimane o piu' raramente. Angina pectoris cronica stabile. Si raccomanda di somministrare il farmaco due volte al giorno. Adulti. La dose iniziale e' di 12,5 mg per due volte al giorno per i primi due giorni. In seguito il trattamento e' continuato alla dose di 25 mg due volte al giorno. Se necessario la dose puo' essere successivamente aumentata progressivamente a intervalli di due settimane o piu' raramente fino alla dose massima raccomandata di 100 mg al giorno divisa in due dosi (due volte al giorno). Anziani. La dose iniziale e' di 12,5 mg per due volte al giorno per i primidue giorni. Quindi il trattamento e' continuato alla dose di 25 mg due volte al giorno, che e' la dose giornaliera massima raccomandata. Insufficienza cardiaca. Carvedilolo viene utilizzato nell'insufficienza cardiaca moderata e/o severa in aggiunta alla terapia base convenzionale con diuretici, ACE inibitori, digitale e/o vasodilatatori. Il paziente deve essere clinicamente stabile (nessuna modifica della classe NYHA, nessuna ospedalizzazione dovuta all'insufficienza cardiaca) e la terapia base deve essere stabile per almeno 4 settimane prima del trattamento. Inoltre, il paziente deve avere una frazione d'eiezione del ventricolo sinistro ridotta ed il ritmo cardiaco deve essere >50 battiti per minuto e la pressione sistolica >85 mmHg. La dose iniziale e' 3,125 mg due volte al giorno per due settimane. Se questa dose viene tollerata, la dose puo' essere aumentata lentamente a intervalli non minori di due settimane fino a 6,25 mg due volte al giorno, poi fino a 12,5 mg due volte al giorno e quindi fino a 25 mg due volte al giorno. Ildosaggio deve essere aumentato al livello massimo tollerato. In caso di insufficienza cardiaca non severa, il dosaggio massimo raccomandatoe' 25 mg due volte al giorno per i pazienti con peso corporeo minore di 85 kg e 50 mg due volte al giorno per i pazienti con peso corporeo maggiore di 85 kg. L'aumento della dose fino a 50 mg due volte al giorno deve essere eseguito sotto attenta sorveglianza medica del paziente. Il peggioramento transitorio dei sintomi dell'insufficienza cardiacapuo' avvenire all'inizio del trattamento o a causa dell'aumento delladose, specialmente nei pazienti con insufficienza cardiaca severa e/oin trattamento con diuretici ad alte dosi. Questo peggioramento di solito non richiede l'interruzione della terapia, ma la dose non deve aumentare. Il paziente deve essere monitorato da un medico/cardiologo, per due ore, dopo l'inizio del trattamento o l'aumento della dose. Prima di ogni aumento del dosaggio, il paziente deve eseguire un esame volto a rilevare sintomi potenziali del peggioramento dell'insufficienza cardiaca o sintomi della vasodilatazione eccessiva (per esempio, funzione renale, peso corporeo, pressione sanguigna, ritmo e battito cardiaco). Il peggioramento dell'insufficienza cardiaca o la ritenzione dei liquidi viene trattata aumentando la dose del diuretico mentre la dosedel carvedilolo non puo' essere aumentata fino alla stabilizzazione delle condizioni del paziente. In caso di comparsa di bradicardia o in caso di prolungamento della conduzione atrio-ventricolare, deve esseremonitorato il livello di digossina. Occasionalmente puo' essere necessario ridurre il dosaggio di carvedilolo o interrompere temporaneamente il trattamento. Anche in questi casi, l'aggiustamento del dosaggio di carvedilolo puo' proseguire con successo. Funzionalita' renale, piastrine e glucosio (in caso di NIDDM e/o IDDM) devono essere monitorati regolarmente durante l'aggiustamento del dosaggio. Tuttavia, dopo l'aggiustamento del dosaggio la frequenza del monitoraggio puo' essere ridotta. Nel caso in cui il carvedilolo e' stato interrotto per piu' di due settimane, la terapia deve essere ripresa con 3,125 mg due volte algiorno ed aumentata gradualmente come descritto sopra. Insufficienza renale. Il dosaggio deve essere definito individualmente per ogni paziente, sebbene non c'e' evidenza in base ai parametri farmacocinetici che l'aggiustamento della dose di carvedilolo sia necessario nei pazienti con insufficienza renale. Pazienti con disfunzione epatica moderata. Puo' essere necessario l'aggiustamento della dose. Bambini e adolescenti (< 18 anni). Ci sono dati insufficienti sull'efficacia e la sicurezza di carvedilolo. Anziani. Gli anziani possono essere piu' suscettibili agli effetti del carvedilolo e quindi devono essere monitorati piu' attentamente. Come per gli altri betabloccanti e specialmente in pazienti con patologia delle arterie coronarie, l'interruzione di carvedilolo deve essere fatta gradualmente. Modo di somministrazione. Le compresse devono essere prese con tanto liquido. Non e' necessario prendere le compresse durante il pasto. Comunque, si raccomanda che i pazienti con insufficienza cardiaca assumano le compresse durante i pasti per rallentare l'assorbimento e ridurre il rischio dell'ipotensione ortostatica.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse compaiono principalmente all'inizio della terapia. Il profilo delle reazioni avverse nei pazienti con ipertensione e angina e' simile a quello osservato nei pazienti con insuffscienza cardiaca. Tuttavia, la frequenza delle reazioni avverse e' minore nei pazienti con ipertensione e angina. Reazioni avverse nei pazienti con insufficienza cardiaca riportate dagli studi clinici. Le reazioni avverse verificatesi nei pazienti con insufficienza cardiaca durante gli studi clinici e non osservate come comuni nei soggetti trattati con placebo sono elencate di seguito: Molto comuni (> 1/10). Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: Iperglicemia, edema periferico, ipervolemia, ritenzione dei liquidi. Disturbi oculari: Anomalie visive. Alterazioni cardiache: Edema periferico, bradicardia. Alterazioni del sistema vascolare: Ipotensione ortostatica. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: Nausea, diarrea, vomito. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella: Edema genitale. Disordini generali e alterazioni delsito di somministrazione: Edema. Comuni (> 1/100). Alterazioni del sangue e del sistema linfatico: Trombocitopenia lieve. Alterazioni del sistema nervoso: Capogiri. Non comuni (> 1/1000, 1/10). Alterazioni del sistema nervoso: Capogiri, mal di testa. Disturbi oculari: Riduzione della lacrimazione. Alterazioni cardiache: Bradicardia. Alterazioni del sistema vascolare: Ipotensione ortostatica. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Dolore agli arti. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: Spossatezza. Comuni (> 1/100). Alterazioni del metabolismo edella nutrizione: Ipercolesterolemia. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: Nausea, dolore addominale, diarrea. Rari (

Indicazioni

Ipertensione. Ipertensione essenziale. Angina pectoris cronica stabile. Trattamento aggiuntivo dell'insufficienza cardiaca cronica stabile da moderata a severa.

Controindicazioni ed effetti secondari

Insufficienza cardiaca (NYHA classe IV) che richiede trattamento inotropo per via endovenosa. Malattia polmonare cronica ostruttiva con ostruzione bronchiale. Disfunzione epatica clinicamente significativa. Asma bronchiale. Blocco AV, grado II o III. Bradicardia severa (POSOLOGIAPer uso orale. Ipertensione Essenziale. Nel trattamento dell'ipertensione il Carvedilolo puo' essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altri antiipertensivi in particolare con i diuretici tiazidici. Si consiglia la somministrazione di una dose singola giornaliera, tuttavia la massima dose singola raccomandata e' 25 mg e la dose massima giornaliera raccomandata e' 50 mg. Adulti. La dose raccomandata iniziale e' di 12,5 mg una volta al giorno per i primi due giorni. In seguito, il trattamento e' continuato con una dose di 25 mg al giorno. Senecessario la dose puo' essere ulteriormente aumentata ogni due settimane o piu' raramente. Anziani. La dose iniziale raccomandata nell'ipertensione e' 12,5 mg una volta al giorno che puo' anche essere sufficiente per il proseguimento del trattamento. Tuttavia se la risposta a questa dose fosse inadeguata, la dose puo' essere successivamente aumentata progressivamente a intervalli di due settimane o piu' raramente. Angina pectoris cronica stabile. Si raccomanda di somministrare il farmaco due volte al giorno. Adulti. La dose iniziale e' di 12,5 mg per due volte al giorno per i primi due giorni. In seguito il trattamento e' continuato alla dose di 25 mg due volte al giorno. Se necessario la dose puo' essere successivamente aumentata progressivamente a intervalli di due settimane o piu' raramente fino alla dose massima raccomandata di 100 mg al giorno divisa in due dosi (due volte al giorno). Anziani. La dose iniziale e' di 12,5 mg per due volte al giorno per i primidue giorni. Quindi il trattamento e' continuato alla dose di 25 mg due volte al giorno, che e' la dose giornaliera massima raccomandata. Insufficienza cardiaca. Carvedilolo viene utilizzato nell'insufficienza cardiaca moderata e/o severa in aggiunta alla terapia base convenzionale con diuretici, ACE inibitori, digitale e/o vasodilatatori. Il paziente deve essere clinicamente stabile (nessuna modifica della classe NYHA, nessuna ospedalizzazione dovuta all'insufficienza cardiaca) e la terapia base deve essere stabile per almeno 4 settimane prima del trattamento. Inoltre, il paziente deve avere una frazione d'eiezione del ventricolo sinistro ridotta ed il ritmo cardiaco deve essere >50 battiti per minuto e la pressione sistolica >85 mmHg. La dose iniziale e' 3,125 mg due volte al giorno per due settimane. Se questa dose viene tollerata, la dose puo' essere aumentata lentamente a intervalli non minori di due settimane fino a 6,25 mg due volte al giorno, poi fino a 12,5 mg due volte al giorno e quindi fino a 25 mg due volte al giorno. Ildosaggio deve essere aumentato al livello massimo tollerato. In caso di insufficienza cardiaca non severa, il dosaggio massimo raccomandatoe' 25 mg due volte al giorno per i pazienti con peso corporeo minore di 85 kg e 50 mg due volte al giorno per i pazienti con peso corporeo maggiore di 85 kg. L'aumento della dose fino a 50 mg due volte al giorno deve essere eseguito sotto attenta sorveglianza medica del paziente. Il peggioramento transitorio dei sintomi dell'insufficienza cardiacapuo' avvenire all'inizio del trattamento o a causa dell'aumento delladose, specialmente nei pazienti con insufficienza cardiaca severa e/oin trattamento con diuretici ad alte dosi. Questo peggioramento di solito non richiede l'interruzione della terapia, ma la dose non deve aumentare. Il paziente deve essere monitorato da un medico/cardiologo, per due ore, dopo l'inizio del trattamento o l'aumento della dose. Prima di ogni aumento del dosaggio, il paziente deve eseguire un esame volto a rilevare sintomi potenziali del peggioramento dell'insufficienza cardiaca o sintomi della vasodilatazione eccessiva (per esempio, funzione renale, peso corporeo, pressione sanguigna, ritmo e battito cardiaco). Il peggioramento dell'insufficienza cardiaca o la ritenzione dei liquidi viene trattata aumentando la dose del diuretico mentre la dosedel carvedilolo non puo' essere aumentata fino alla stabilizzazione delle condizioni del paziente. In caso di comparsa di bradicardia o in caso di prolungamento della conduzione atrio-ventricolare, deve esseremonitorato il livello di digossina. Occasionalmente puo' essere necessario ridurre il dosaggio di carvedilolo o interrompere temporaneamente il trattamento. Anche in questi casi, l'aggiustamento del dosaggio di carvedilolo puo' proseguire con successo. Funzionalita' renale, piastrine e glucosio (in caso di NIDDM e/o IDDM) devono essere monitorati regolarmente durante l'aggiustamento del dosaggio. Tuttavia, dopo l'aggiustamento del dosaggio la frequenza del monitoraggio puo' essere ridotta. Nel caso in cui il carvedilolo e' stato interrotto per piu' di due settimane, la terapia deve essere ripresa con 3,125 mg due volte algiorno ed aumentata gradualmente come descritto sopra. Insufficienza renale. Il dosaggio deve essere definito individualmente per ogni paziente, sebbene non c'e' evidenza in base ai parametri farmacocinetici che l'aggiustamento della dose di carvedilolo sia necessario nei pazienti con insufficienza renale. Pazienti con disfunzione epatica moderata. Puo' essere necessario l'aggiustamento della dose. Bambini e adolescenti (< 18 anni). Ci sono dati insufficienti sull'efficacia e la sicurezza di carvedilolo. Anziani. Gli anziani possono essere piu' suscettibili agli effetti del carvedilolo e quindi devono essere monitorati piu' attentamente. Come per gli altri betabloccanti e specialmente in pazienti con patologia delle arterie coronarie, l'interruzione di carvedilolo deve essere fatta gradualmente. Modo di somministrazione. Le compresse devono essere prese con tanto liquido. Non e' necessario prendere le compresse durante il pasto. Comunque, si raccomanda che i pazienti con insufficienza cardiaca assumano le compresse durante i pasti per rallentare l'assorbimento e ridurre il rischio dell'ipotensione ortostatica.INTERAZIONIAntiaritmici. Sono stati riscontrati casi isolati di disturbi della conduzione (raramente con disgregazione emodinamica) quando sono stati somministrati in concomitanza il carvedilolo e il diltiazem, verapamile/o amiodarone. Pertanto,come per altri farmaci con attivita' betabloccante, e' necessario monitorare attentamente l'ECG e la pressione sanguigna quando si somministrano contemporaneamente bloccanti dei canalidel calcio tipo verapamil o diltiazem a causa del rischio di disturbidella conduzione AV o dell'insufficienza cardiaca (effetto sinergico). Deve essere eseguito un attento monitoraggio nel caso siano somministrati in concomitanza carvedilolo e amiodarone (per via orale) oppure farmaci antiaritmici di classe I. Nei pazienti trattati con amiodaronesono stati riscontrati bradicardia, arresto cardiaco e fibrillazione ventricolare subito dopo l'inizio della terapia con betabloccanti. Nelcaso di terapia concomitante di antiaritmici di classe Ia e Ic per via endovenosa c'e' rischio di comparsa dell'insufficienza cardiaca. Il trattamento concomitante con reserpina, guanetidina, metildopa, guanfacina e inibitori delle monoamine ossidasi (ad eccezione degli inibitori MAO-B) puo' portare ad un incremento aggiuntivo del ritmo cardiaco. Pertanto, si consiglia il monitoraggio dei segni vitali. Diidropiridine. Attenta supervisione deve essere eseguita nel caso di somministrazione di diidropiridine e carvedilolo in quanto sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca e di ipotensione severa. Nitrati. Aumentano l'effetto ipotensivo. Glicosidi cardiaci. Durante l'uso concomitantedi carvedilolo e digossina nei pazienti ipertesi e' stato riscontratoun aumento dei livelli plasmatici di digossina di circa 16% e di digitossina di circa 13% . Si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di digossina quando si inizia, si regola o si interrompe il carvedilolo. Altri farmaci antiipertensivi. Come altri agenti con attivita' betabloccante, il carvedilolo puo' potenziare l'effetto degli altri farmaci ad azione antiipertensiva somministrati in concomitanza (quali gli antagonisti degli alfa1-recettori) e dei farmaci ad effetto collaterale ipotensivo quali barbiturati, fenotiazine, antidepressivi triciclici, agenti vasodilatatori e alcol. Ciclosporina. Il livello plasmaticodi ciclosporina aumenta quando si somministra contemporaneamente il carvedilolo. Pertanto, si consiglia un attento monitoraggio delle concentrazioni di ciclosporina. Antidiabetici, incluso insulina. L'effetto ipoglicemico dell'insulina e degli antidiabetici orali puo' intensificarsi. I sintomi dell'ipoglicemia possono essere mascherati. Quindi, e'necessario il monitoraggio ad intervalli regolari dei livelli plasmatici del glucosio. Clonidina. In caso di interruzione di carvedilolo e di clonidina, il carvedilolo deve essere interrotto alcuni giorni prima dell'interruzione graduale della clonidina. Anestetici per via inalatoria. In caso di anestesia si consiglia di prestare particolare attenzione a causa degli effetti sinergici, inotropi negativi e ipotensivi del carvedilolo ed alcuni anestetici. FANS, estrogeni e corticosteroidi. L'effetto antiipertensivo del carvedilolo e' ridotto a causa della ritenzione idrica e sodica. Induttori o inibitori dell'ossidasi a funzione mista. I pazienti in trattamento con farmaci che inducono (per esempio, rifampicina e barbiturici) o inibiscono (per esempio, cimetidina, ketoconazolo, fluoxetina, aloperidolo, verapamil, eritromicina) il sistema enzimatico del citocromo P450 devono essere monitorati attentamente durante il trattamento concomitante con carvedilolo in quanto leconcentrazioni sieriche del carvedilolo possono essere rispettivamente ridotte o aumentate dagli induttori o inibitori dell'ossidasi a funzione mista. Simpatomimetici con effetti alfa-mimetici e beta-mimetici.Rischio di ipertensione e bradicardia eccessiva. Ergotamina. Aumenta la vasocostrizione. Agenti che bloccano la giunzione neuromuscolare. Aumentano il blocco neuromuscolare.EFFETTI INDESIDERATILe reazioni avverse compaiono principalmente all'inizio della terapia. Il profilo delle reazioni avverse nei pazienti con ipertensione e angina e' simile a quello osservato nei pazienti con insuffscienza cardiaca. Tuttavia, la frequenza delle reazioni avverse e' minore nei pazienti con ipertensione e angina. Reazioni avverse nei pazienti con insufficienza cardiaca riportate dagli studi clinici. Le reazioni avverse verificatesi nei pazienti con insufficienza cardiaca durante gli studi clinici e non osservate come comuni nei soggetti trattati con placebo sono elencate di seguito: Molto comuni (> 1/10). Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: Iperglicemia, edema periferico, ipervolemia, ritenzione dei liquidi. Disturbi oculari: Anomalie visive. Alterazioni cardiache: Edema periferico, bradicardia. Alterazioni del sistema vascolare: Ipotensione ortostatica. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: Nausea, diarrea, vomito. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella: Edema genitale. Disordini generali e alterazioni delsito di somministrazione: Edema. Comuni (> 1/100). Alterazioni del sangue e del sistema linfatico: Trombocitopenia lieve. Alterazioni del sistema nervoso: Capogiri. Non comuni (> 1/1000, 1/10). Alterazioni del sistema nervoso: Capogiri, mal di testa. Disturbi oculari: Riduzione della lacrimazione. Alterazioni cardiache: Bradicardia. Alterazioni del sistema vascolare: Ipotensione ortostatica. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Dolore agli arti. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: Spossatezza. Comuni (> 1/100). Alterazioni del metabolismo edella nutrizione: Ipercolesterolemia. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: Nausea, dolore addominale, diarrea. Rari (

Interazioni con altri prodotti

Antiaritmici. Sono stati riscontrati casi isolati di disturbi della conduzione (raramente con disgregazione emodinamica) quando sono stati somministrati in concomitanza il carvedilolo e il diltiazem, verapamile/o amiodarone. Pertanto,come per altri farmaci con attivita' betabloccante, e' necessario monitorare attentamente l'ECG e la pressione sanguigna quando si somministrano contemporaneamente bloccanti dei canalidel calcio tipo verapamil o diltiazem a causa del rischio di disturbidella conduzione AV o dell'insufficienza cardiaca (effetto sinergico). Deve essere eseguito un attento monitoraggio nel caso siano somministrati in concomitanza carvedilolo e amiodarone (per via orale) oppure farmaci antiaritmici di classe I. Nei pazienti trattati con amiodaronesono stati riscontrati bradicardia, arresto cardiaco e fibrillazione ventricolare subito dopo l'inizio della terapia con betabloccanti. Nelcaso di terapia concomitante di antiaritmici di classe Ia e Ic per via endovenosa c'e' rischio di comparsa dell'insufficienza cardiaca. Il trattamento concomitante con reserpina, guanetidina, metildopa, guanfacina e inibitori delle monoamine ossidasi (ad eccezione degli inibitori MAO-B) puo' portare ad un incremento aggiuntivo del ritmo cardiaco. Pertanto, si consiglia il monitoraggio dei segni vitali. Diidropiridine. Attenta supervisione deve essere eseguita nel caso di somministrazione di diidropiridine e carvedilolo in quanto sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca e di ipotensione severa. Nitrati. Aumentano l'effetto ipotensivo. Glicosidi cardiaci. Durante l'uso concomitantedi carvedilolo e digossina nei pazienti ipertesi e' stato riscontratoun aumento dei livelli plasmatici di digossina di circa 16% e di digitossina di circa 13% . Si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di digossina quando si inizia, si regola o si interrompe il carvedilolo. Altri farmaci antiipertensivi. Come altri agenti con attivita' betabloccante, il carvedilolo puo' potenziare l'effetto degli altri farmaci ad azione antiipertensiva somministrati in concomitanza (quali gli antagonisti degli alfa1-recettori) e dei farmaci ad effetto collaterale ipotensivo quali barbiturati, fenotiazine, antidepressivi triciclici, agenti vasodilatatori e alcol. Ciclosporina. Il livello plasmaticodi ciclosporina aumenta quando si somministra contemporaneamente il carvedilolo. Pertanto, si consiglia un attento monitoraggio delle concentrazioni di ciclosporina. Antidiabetici, incluso insulina. L'effetto ipoglicemico dell'insulina e degli antidiabetici orali puo' intensificarsi. I sintomi dell'ipoglicemia possono essere mascherati. Quindi, e'necessario il monitoraggio ad intervalli regolari dei livelli plasmatici del glucosio. Clonidina. In caso di interruzione di carvedilolo e di clonidina, il carvedilolo deve essere interrotto alcuni giorni prima dell'interruzione graduale della clonidina. Anestetici per via inalatoria. In caso di anestesia si consiglia di prestare particolare attenzione a causa degli effetti sinergici, inotropi negativi e ipotensivi del carvedilolo ed alcuni anestetici. FANS, estrogeni e corticosteroidi. L'effetto antiipertensivo del carvedilolo e' ridotto a causa della ritenzione idrica e sodica. Induttori o inibitori dell'ossidasi a funzione mista. I pazienti in trattamento con farmaci che inducono (per esempio, rifampicina e barbiturici) o inibiscono (per esempio, cimetidina, ketoconazolo, fluoxetina, aloperidolo, verapamil, eritromicina) il sistema enzimatico del citocromo P450 devono essere monitorati attentamente durante il trattamento concomitante con carvedilolo in quanto leconcentrazioni sieriche del carvedilolo possono essere rispettivamente ridotte o aumentate dagli induttori o inibitori dell'ossidasi a funzione mista. Simpatomimetici con effetti alfa-mimetici e beta-mimetici.Rischio di ipertensione e bradicardia eccessiva. Ergotamina. Aumenta la vasocostrizione. Agenti che bloccano la giunzione neuromuscolare. Aumentano il blocco neuromuscolare.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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