carteabak coll 1 flaconi 5ml 2% carteololo laboratoires thea

Che cosa è carteabak coll 1fl 5ml 2%?

Carteabak collirio soluzione prodotto da laboratoires thea
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Carteabak risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di beta-bloccanti.
Contiene i principi attivi: carteololo cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: carteololo cloridrato.
Codice AIC: 037506033 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione oculare. Glaucoma cronico ad angolo aperto.

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Posologia

Uso oftalmico. Posologia: 1 goccia, due volte al giorno Si consiglia di iniziare la terapia somministrando, nell'occhio affetto, una gocciadel collirio alla piu' bassa concentrazione, 1%, due volte al giorno.Nel caso in cui la risposta terapeutica fosse insufficiente, e' consigliabile ricorrere al 2%. La risposta al collirio a base di carteololo, potrebbe impiegare diverse settimane per stabilizzarsi, quindi la pressione intraoculare dovrebbe correggersi approssimativamente dopo quattro settimane dall'inizio del trattamento, e il monitoraggio dovrebbecontinuare per tutta la durata del trattamento. Una volta che la pressione intraoculare venga mantenuta a valori soddisfacenti, in alcuni pazienti si puo' ricorrere a una terapia con un'unica dose giornaliera.Se l'oftalmologo lo ritiene necessario, il collirio a base di carteololo puo' essere associato a uno o piu' farmaci anti glaucomatosi (per somministrazione locale e/o sistemica). Tuttavia, la somministrazione combinata di due colliri beta-bloccanti, non e' consigliata. Se viene utilizzato un trattamento concomitante con altri colliri, la loro somministrazione deve avvenire con un intervallo di 15 minuti. Trasferimento da una terapia precedente: quando il collirio a base di carteololo viene utilizzato in sostituzione di un altro collirio anti-glaucomatoso, quest'ultimo deve essere sospeso dopo un intero dosaggio giornaliero e il collirio a base di carteololo deve essere somministrato a partire dal giorno successivo, con un dosaggio di una goccia di soluzione all'1% nell'occhio affetto due volte al giorno. Se la risposta clinica e' inadeguata, si consiglia di utilizzare la soluzione al 2%. Se il trattamento con il collirio a base di carteololo sostituisce un'associazione di farmaci antiglaucomatosi, si deve sospendere solo un farmaco alla volta. Quando il collirio a base di carteololo va a sostituire un collirio miotico, una volta che gli effetti del miotico sono scomparsi, puo' essere necessario il test di rifrazione. La prescrizione medicadeve essere associata ad un monitoraggio della pressione intraoculare, soprattutto dopo l'inizio del trattamento. Esiste una vasta esperienza per quanto riguarda l'uso dei colliri a base di carteololo in pazienti anziani. Il dosaggio consigliato, sopra riportato, riflette gli studi clinici derivati da questa esperienza. Non sono stati condotti studi clinici con questi colliri su bambini prematuri, neonati o bambini.L'uso di questi colliri non e' quindi raccomandato in questi pazienti. >>Istruzioni per l'uso. Chiudendo il canale nasolacrimale, o chiudendo le palpebre per 3 minuti, l'assorbimento sistemico puo' essere ridotto. Questo potrebbe portare ad una diminuzione degli effetti collaterali sistemici

Effetti indesiderati

Come per tutti gli altri farmaci oftalmici che vengono somministrati per via topica, i colliri a base di carteololo possono essere assorbiti a livello sistemico, e possono causare reazioni avverse gia' osservate con beta-bloccanti somministrati per via orale. Disturbi del sistema immunitario. Oculari: lupus eritematoso sistemico. Sistemici: segni e sintomi di reazioni allergiche incluse anafilassi, angioedema, orticaria, rash eritematoso. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Sistemici: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e psichiatriche. Oculari: cefalea, vertigini, peggioramento di segni e sintomi della miastenia grave. Sistemici: depressione, insonnia, incubi, diminuzione della libido, impotenza. Patologie dell'occhio. Oculari: segni e sintomi di irritazione oculare incluso leggero bruciore o dolore puntoreo all'inizio del trattamento, iperemia congiuntivale, congiuntivite, blefarite, cheratite, ipoestesia corneale, ed occhio secco. Sistemici: disturbi visivi, che comprendono difetti di rifrazione (in alcuni casi dovuti alla sospensione della terapia miotica), ptosi, diplopia, distaccocoroidale (a seguito di chirurgia filtrante). Patologie cardiache e del sistema vascolare. Oculari: sincope, palpitazioni, aritmia, blocco cardiaco. Sistemici: bradicardia, ipotensione, insufficienza cardiaca,rallentamento della conduzione atrio-ventricolare o peggioramento di un blocco atrio-ventricolare gia' esistente, zoppia, fenomeno di Raynaud, raffreddamento delle mani e dei piedi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastininiche. Oculari: dispnea, tosse. Sistemici: broncospasmo, (principalmente in pazienti con pre-esistenti disturbi da broncospasmo). Patologie gastrointestinali. Oculari: dispepsia, secchezza delle fauci. Sistemici: nausea, vomito, diarrea, gastralgia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Oculari: alopecia. Sistemici: diversi sintomi cutanei, che includono orticaria, anafilassi, angioedema(edema angioneurotico), rash cutaneo, rash psoriasiforme o peggioramento della psoriasi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Oculari: affaticamento, dolore toracico. Sistemici: astenia. Alterazione dei test biologici: in rari casi sono statievidenziati anticorpi antinucleo, solo eccezionalmente accompagnati da sintomi clinici tipo lupus, che sono regrediti con l'interruzione del trattamento.

Indicazioni

Ipertensione oculare. Glaucoma cronico ad angolo aperto.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al carteololo o ad uno qualsiasi degli altri componenti del medicinale.K Anche se solo raramente sono stati osservati effetti sistemici da beta-blocco dopo instillazione oculare: esistono pertanto le seguenti controindicazioni: asma, anamnesi positiva per asma opneumopatia cronica ostruttiva; insufficienza cardiaca non ben controllata; shock cardiogeno; blocco atrioventricolare di II. e III. grado in assenza di pacemaker; angina di Prinzmetal; patologie senoatriali (incluso il blocco seno-atriale); bradicardia (< 40-50 battiti al minuto); malattia di Raynaud e altri disturbi circolatori periferici; feocromocitoma non trattato; ipotensione; associazione con floctafenina; associazione con sultopride.

Composizione ed Eccipienti

Sodio cloruro, disodio fosfato dodecaidrato, sodio diidrogeno fosfatodiidrato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

L'effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti conosciuti causati dal beta-blocco sistemico potrebbero essere potenziati quando i colliri a base di carteololo vengono somministrati a pazienti che gia' assumono una terapia sistemica con farmaci beta-bloccanti. La risposta di questi pazienti deve essere tenuta sotto stretto controllo. L'utilizzo di due farmaci beta-bloccanti per via topica e' sconsigliato. Se colliri a base di carteololo vengono utilizzati per ridurre la pressioneintraoculare in pazienti con glaucoma ad angolo chiuso, bisogna utilizzare in associazione un collirio con effetto miotico. In questi pazienti, l'obiettivo immediato del trattamento e' la riapertura dell'angolo, che richiede l'uso di un farmaco miotico per ottenere il restringimento della pupilla, dato che il carteololo ha un effetto scarso o nullo sulla pupilla. E' stato segnalato distacco della coroide con somministrazione concomitante di terapie che riducono la produzione di umore acqueo (es. timololo, acetazolamide) dopo procedure filtranti. Esiste il rischio di sviluppare intolleranza alle lenti a contatto, dovuta alla riduzione della secrezione lacrimale indotta dai beta-bloccanti. Puo' comparire tachifilassi, quindi la pressione intraoculare deve essere controllata annualmente durante la terapia a lungo termine. I colliri a base di carteololo possono essere assorbiti a livello sistemico e possono comparire reazioni avverse osservate nella terapia orale con beta-bloccanti. Non devono generalmente essere somministrati in associazione con amiodarone, calcio antagonisti (bepridile, verapamil, diltiazem), o con beta-bloccanti. Un'insufficienza cardiaca deve essere adeguatamente controllata prima di iniziare una terapia con colliri a basedi carteololo. In pazienti con anamnesi di grave malattia cardiaca bisogna monitorare i segni di un'insufficienza cardiaca e tenere sotto controllo la frequenza cardiaca. Sono state riportate reazioni respiratorie e cardiache, compresa la morte dovuta a broncospasmo in pazienti con asma e, raramente, morte associata a scompenso cardiaco. Interruzione della terapia La terapia con beta-bloccanti non deve essere interrotta bruscamente, soprattutto in quei pazienti che soffrono di problemi di ischemia del miocardio: un'interruzione improvvisa della terapia potrebbe causare grave aritmia, infarto del miocardio e morte improvvisa. Il dosaggio deve essere ridotto gradualmente in un periodo di 1 o 2 settimane. Il dosaggio dovrebbe essere ridotto se il ritmo cardiaco scende sotto i 50-55 battiti a riposo, e se il paziente accusa sintomicorrelati alla bradicardia. Dato che i beta-bloccanti posseggono un effetto cronotropo negativo, tali farmaci devono essere somministrati con cautela nei pazienti che presentano un blocco atrio-ventricolare diI grado. L'utilizzo di beta-bloccanti per trattare l'ipertensione in pazienti affetti da feocromocitoma richiede un attento monitoraggio della pressione arteriosa. Pazienti anziani, con insufficienza renale e/o epatica: spesso bisogna adeguare il dosaggio. I pazienti dovrebbero essere invitati ad un piu' attento controllo del loro profilo glicemico durante la prima fase del trattamento. I segni di un'ipoglicemia incipiente possono essere mascherati, in particolare tachicardia, palpitazioni e sudorazione. E' stato dimostrato che i beta-bloccanti aggravano la psoriasi, quindi l'utilizzo di questi farmaci in tale situazione va valutata accuratamente. Pazienti atopici o che hanno avuto gravi reazioni anafilattiche a diversi allergeni, potrebbero risultare piu' reattivi alla ripetuta esposizione dell'allergene sia accidentale che a scopo diagnostico o terapeutico (durante la desensibilizzazione). Talipazienti possono risultare non responsivi ai normali dosaggi di adrenalina utilizzati nel trattamento della reazioni anafilattiche. I beta-bloccanti riducono l'attivita' simpatica riflessa. L'anestesista deve essere avvertito se il paziente e' in trattamento con farmaci beta-bloccanti. Se la somministrazione del beta-bloccante e' stata interrotta prima dell'intervento e se il paziente e' stato sottoposto ad anestesia, la sospensione del farmaco dovrebbe durare almeno 48 ore. In alcunicasi, il trattamento con beta-bloccanti non puo' essere interrotto: nei pazienti con insufficienza coronarica, e' preferibile proseguire iltrattamento, dati i rischi associati ad un'improvvisa interruzione del trattamento con beta-bloccanti; in situazioni di emergenza o quando l'interruzione del trattamento e' impossibile, il paziente deve essereprotetto da un eccessivo tono vagale tramite un'adeguata dose di atropina, che deve essere ripetuta se necessario. L'anestesia deve essere effettuata con farmaci che causano la minore depressione cardiaca possibile, e ogni perdita di sangue deve essere compensata. I beta-bloccanti probabilmente sono in grado di mascherare alcuni segni di tireotossicosi, in particolare quelli cardiovascolari. Gli sportivi devono essere avvertiti che questo farmaco contiene un principio attivo che puo' far risultare positivi alcuni test utilizzati per i controlli anti-doping.

Gravidanza e Allattamento

Ad oggi, non sono stati evidenziati clinicamente effetti teratogeni, ed i risultati di studi prospettici controllati, condotti su alcuni beta-bloccanti, non hanno evidenziato nessuna malformazione alla nascita. Dati sperimentali, non hanno evidenziato effetti teratogeni. In neonati nati da madri in terapia, l'attivita' dei beta-bloccanti persiste per diversi giorni dopo la nascita e puo' causare bradicardia, difficolta' respiratorie e ipoglicemia, ma generalmente questo non determina conseguenze cliniche rilevanti. Tuttavia, un'insufficienza cardiaca causata da una riduzione dei meccanismi simpatici di compensazione, puo'richiedere l'ospedalizzazione in una unita' di terapia intensiva. Dovrebbe essere evitata la somministrazione endovenosa di fluidi per ridurre il rischio di scatenare un improvviso edema polmonare acuto. Quindi il collirio a base di carteololo puo' essere somministrato durante la gravidanza se necessario. Se il trattamento prosegue fino al parto, e' raccomandato un attento monitoraggio del neonato (ritmo cardiaco e ipoglicemia nei primi 3-5 giorni dopo la nascita). Sono stati descritti casi di ipoglicemia e bradicardia, dovuti a beta-bloccanti scarsamente legati alle proteine plasmatiche in bambini durante l'allattamento materno. Quindi, l'allattamento al seno e' sconsigliato durante l'utilizzo di colliri a base di carteololo.

Interazioni con altri prodotti

E' necessario un monitoraggio oftalmologico nei casi di un concomitante trattamento con colliri contenenti adrenalina (rischio di midriasi). Sebbene, dopo instillazione oculare, la quantita' di beta-bloccanti che passa nella circolazione sistemica sia bassa, il rischio di interazioni tra farmaci rimane presente. E' percio' opportuno tenere in considerazione le interazioni osservate con i beta-bloccanti assunti per via sistemica. >>Associazioni che sono controindicate. Nel caso di shock o ipotensione causati da floctafenina, i beta-bloccanti attenuano ilmeccanismo di compensazione cardiovascolare. Sultopride: aumenta il rischio di aritmia ventricolare, particolarmente di torsione di punta. >>Associazioni che non sono raccomandate Bepridile: disordini dell'automatismo (eccessiva bradicardia, blocco del seno), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare ed aumentato rischio di turbedel ritmo ventricolare (torsione di punta) come pure insufficienza cardiaca. Questa associazione deve essere effettuata solo sotto stretto controllo clinico e monitorando l'ECG, soprattutto se si tratta di pazienti anziani o di quelli all'inizio del trattamento. Diltiazem: disordini dell'automatismo (eccessiva bradicardia, blocco del seno), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare ed insufficienzacardiaca. Questa associazione deve essere effettuata solo sotto stretto controllo clinico e monitorando l'ECG, soprattutto se si tratta di pazienti anziani o di quelli all'inizio del trattamento. Verapamil: disordini dell'automatismo (eccessiva bradicardia, blocco del seno), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare ed insufficienza cardiaca (sinergia degli effetti). Questa associazione deve essereeffettuata solo sotto stretto controllo clinico e monitorando l'ECG, soprattutto se si tratta di pazienti anziani o di quelli all'inizio del trattamento. >>Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Amiodarone: contrattilita' miocardica, automatismi e disturbi della conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). E' richiesto controllo clinico monitorando l'ECG. Anestetici alogenati per inalazione: riduzione dei meccanismi compensatori cardiovascolari da beta-bloccanti L'inibizione beta-adrenergica puo' essere controbilanciata, durante l'intervento, dai beta-mimetici. Generalmente non bisogna interrompere la terapia con beta-bloccanti e, in ogni caso, occorre evitare una brusca interruzione. L'anestesista deve essere avvertito che il paziente assume questa terapia. E' stato osservato un potenziamento dell'effetto di beta-blocco sistemico del collirio ed un aumento dei livelli plasmatici di beta-bloccante quando il collirio beta-bloccante e'associato a chinidina , probabilmente a causa dell'inibizione del metabolismo del beta-bloccante da parte della chinidina (descritto per iltimololo). Baclofene: aumento del rischio di ipotensione, in particolare ipotensione ortostatica. Monitoraggio dei valori pressori e, se necessario, variazione del dosaggio dell'antiipertensivo. Antiipertensivi centrali: aumento significativo della pressione arteriosa se la terapia con antiipertensivi centrali viene sospesa improvvisamente. Evitare la sospensione improvvisa della terapia con antiipertensivi centrali. Effettuare un monitoraggio clinico. Tutti i beta-bloccanti possono mascherare certi sintomi dell'ipoglicemia: palpitazioni e tachicardia. Con lidocaina endovena: aumento delle concentrazioni plasmatiche di lidocaina con possibilita' di effetti collaterali neurologici e cardiaci(riduzione della clearance epatica della lidocaina). Effettuare un monitoraggio clinico e dell'ECG, e possibilmente verificare il dosaggio delle concentrazioni plasmatiche di lidocaina durante la terapia in associazione e dopo che il beta-bloccante e' stato sospeso. Adeguare, senecessario, il dosaggio della lidocaina. Farmaci che possono provocare fenomeni di torsione di punta (ad eccezione della sultopride): aumentato rischio di aritmia ventricolare, in particolare fenomeni di torsione di punta. E' richiesto controllo clinico e monitoraggio dell'ECG. Propafenone: contrattilita' miocardica, automatismi e disturbi della conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). E' richiesto controllo clinico e monitoraggio dell'ECG. >>Associazioni da tenere in considerazione. Alfa-bloccanti per uso urogenitale; alfa-bloccanti antiipertensivi: aumento dell'effetto ipotensivo. Aumentato rischio di ipotensione ortostatica. Amifostine: aumento del rischio di ipotensione, in particolare ipotensione ortostatica. Antidepressivi imipraminici; neurolettici: aumento del rischio di ipotensione, in particolare ipotensione ortostatica. Farmaci anti-infiammatori non steroidei: riduzione dell'effetto antipertensivo (inibizione della vasodilatazioneprostaglandinica da FANS e ritenzione idrica e salina causata da FANSpirazolici). Altri farmaci bradicardici: rischio di bradicardia eccessiva (effetti additivi). Diidropiridine: ipotensione, scompenso cardiaco in pazienti con insufficienza cardiaca latente o non controllata (effetti inotropi negativi additivi). Inoltre i beta-bloccanti possono limitare l'attivita' simpatica riflessa, che viene attivata nei casi dieccessivo effetto emodinamico. Dipiridamolo Con dipiridamolo e.v.: aumento dell'effetto antiipertensivo. Pilocarpina Rischio di bradicardiaeccessiva (effetti bradicardici additivi).

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo farmaco non richiede nessuna speciale condizione di conservazione.