carboplatino teva ev 150mg15ml carboplatino teva italia srl

Che cosa è carboplatino teva ev 150mg15ml?

Carboplatino teva soluzione per infusione conc prodotto da teva italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Carboplatino teva risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di citostatici.
Contiene i principi attivi: carboplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: carboplatino [cis-diamino (1,1-ciclobutandicarbossilato)platino].
Codice AIC: 034347031 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di carcinoma epiteliale dell'ovaio in fase avanzata in: prima scelta; seconda scelta, dopo il fallimento d'altri chemioterapici. Trattamento di carcinoma del polmone a piccole cellule, in associazione ad altri agenti chemioterapici.

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Posologia

Somministrare solo per via endovenosa. >>Adulti non pre-trattati e con funzionalita' renale normale: 400 mg/m^2 in unica dose per infusioneendovenosa lenta (da 15 a 60 minuti). Ulteriori cicli non devono essere ripetuti prima di quattro settimane. Una riduzione del dosaggio iniziale pari a 20-25% e' consigliabile nei pazienti con fattori di rischio quali precedenti trattamenti mielosoppressori o precario stato generale. Durante i cicli iniziali di trattamento con carboplatino, al fine di effettuare i successivi adeguamenti di dosaggio, si consiglia di determinare il nadir ematologico con controlli settimanali della crasiematica. >>Funzionalita' renale compromessa: i pazienti con valori diclearance della creatinina inferiori a 60 ml/min sono a maggior rischio di grave mielosoppressione. Effettuare adeguati aggiustamenti del dosaggio e frequente monitoraggio dei nadir ematologici, degli elettroliti e della funzionalita' renale. L'insorgenza di grave leucopenia, neutropenia o trombocitopenia puo' essere controllata con: 250 mg/m^2 e.v., in 1(a) giornata, in pazienti con valori basali di clearance dellacreatinina fra 41 e 59 ml/min; 200 mg/m^2 e.v., in 1(a) giornata, in pazienti con valori basali di clearance della creatinina fra 16 e 40 ml/min. Non somministrare a pazienti con valori della clearance della creatinina <= 20 ml/min. >>Dosaggio consigliato in relazione all'AUC: alternativamente la dose iniziale puo' essere calcolata usando la formula di Calvert. Questa e' basata sulla funzionalita' renale (Percentuale di Filtrazione Glomerulare - GFR) e di conseguenza si riduce il rischio di sottodosaggio o sovradosaggio dovuto a differenze individuali della funzionalita' renale. Formula di Calvert: dose totale (mg) = (target AUC*) x (GFR + 25). Nota: con la formula di Calvert la dose totaledi carboplatino e' calcolata in mg e non in mg/m^2. Questa formula non deve essere usata in pazienti precedentemente trattati con uno dei seguenti schemi terapeutici: mitomicina C; nitrosourea; doxorubicina/ciclofosfamide/cisplatino in polichemioterapia; polichemioterapia che includa 5 o piu' agenti citostatici; radioterapia maggiore o uguale a 5000 rad su un'area di 20 x 20 cm o piu'. >>Diminuzione della conta piastrinica e neutrofila: la terapia puo' essere aumentata del 25% nei pazienti che non hanno evidenziato tossicita' ematologica con la precedente dose di carboplatino in monoterapia o in associazione (per es. ciclofosfamide). Non si richiede aggiustamento del dosaggio in regime di monoterapia o in associazione nei pazienti che hanno manifestato solo una tossicita' ematologica da lieve a moderata con la precedente dose. Si deve prendere in considerazione l'eventualita' di ridurre del 25% il dosaggio di carboplatino in monoterapia o in associazione nei pazienti che hanno evidenziato tossicita' ematologica da moderata a grave con la precedente dose. >>Terapia d'associazione: per il miglior uso di carboplatino in associazione ad altri farmaci mielosoppressori occorreeffettuare adeguamenti di dosaggio in base allo schema polichemioterapico adottato. >>Pazienti pediatrici: non sono disponibili sufficientidati per consigliare un dosaggio in campo pediatrico. >>Anziani (piu'di 65 anni): in base alle condizioni fisiche del paziente possono rendersi necessari adeguamenti del dosaggio sia inizialmente sia nel proseguimento della terapia. >>Diluizione: il prodotto puo' essere diluitocon glucosio al 5% o con sodio cloruro allo 0,9% in acqua per preparazioni iniettabili a concentrazioni di 0,5 mg/ml (500 mcg/ml).

Effetti indesiderati

Infezioni e infestazioni. Non comune (>=1/1.000 =1/10.000 =1/10). La mielosoppressione rappresenta l'effetto tossico dose-limitante del carboplatino. La somministrazione in monoterapia ai massimi dosaggi consentiti, ha determinato trombocitopenia in circa un terzo dei pazienti con valori di piastrine inferiori a 50 x 10^9 /l. Diminuzione dell'emoglobina. Nei pazienti con funzionalita' renale alterata, precario stato fisico generale, eta' superiore ai 65 anni e gia' pre-trattati con chemioterapia intensiva, la mielosoppressione puo' essere piu' grave e puo' protrarsi per un periodo di tempo piu' prolungato. La mielosoppressione puo' inoltre essere aggravata dall'associazione del carboplatino con altri farmaci mielotossici. Somministrando carboplatino in monochemioterapia, ai dosaggi e con le modalita' consigliate, la mielosoppressione e' generalmente reversibile e non cumulativa. Anemia. Comune (>=1/100 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOPuo' causare danni fetali/embrionali se somministrato a donne gravide. In molti modelli sperimentali, carboplatino ha mostrato potere teratogeno, embriotossico e mutageno. Somministrare durante la gravidanza solo se strettamente necessario. La madre deve essere informata del rischio per il feto. Si deve consigliare a tutte le pazienti in eta' fertile l'impiego, durante la terapia, di un metodo contraccettivo per se stesse e/o per il proprio partner. I pazienti maschi devono continuarea far uso del contraccettivo per almeno sei mesi dopo la terapia. Le donne che sono incinte o restano incinte durante la terapia, devono essere informate circa le conseguenze genetiche. Puo' avere effetti genotossici. Pertanto agli uomini trattati con carboplatino si consiglia di evitare una paternita' durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento edi chiedere informazione sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento per la possibilita' di infertilita' irreversibile dovuta alla terapia con carboplatino. Non e' noto se il carboplatino sia escreto con il latte materno. Non potendo escludere la possibilita' di tossicita' nei bambini in allattamento, derivante dal trattamento con carboplatino della madre, si deve interrompere l'allattamento al seno.

Indicazioni

Trattamento di carcinoma epiteliale dell'ovaio in fase avanzata in: prima scelta; seconda scelta, dopo il fallimento d'altri chemioterapici. Trattamento di carcinoma del polmone a piccole cellule, in associazione ad altri agenti chemioterapici.

Controindicazioni ed effetti secondari

Pazienti con grave insufficienza renale pre-esistente (clearance della creatinina <= 20 ml/minuto). Pazienti con grave mielosoppressione. Ipersensibilita' al carboplatino o ad altri farmaci contenenti platino,o al mannitolo. Pazienti con tumori emorragici. Allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

I pazienti con alterata funzionalita' renale o in terapia concomitante con altri farmaci potenzialmente nefrotossici possono presentare unamielotossicita' piu' grave e prolungata. Pertanto, prima e durante laterapia con questo farmaco occorre valutare accuratamente la funzionalita' renale. I cicli con carboplatino, normalmente, non devono essereripetuti piu' di una volta al mese. La somministrazione puo' causare trombocitopenia, leucopenia ed anemia. Un frequente controllo della crasi ematica e' consigliato, quindi, durante e dopo la terapia. In polichemioterapia, l'associazione di carboplatino con altri farmaci mielosoppressori deve essere valutata attentamente, in particolare per quanto riguarda i dosaggi ed i tempi di somministrazione, al fine di minimizzare gli effetti tossici cumulativi. Nei casi di grave mielosoppressione puo' rendersi necessaria una trasfusione di sangue di supporto. Puo' causare nausea e vomito. Il trattamento profilattico con antiemetici e la somministrazione piu' lenta del farmaco si sono dimostrati efficaci nella riduzione dell'incidenza e della gravita' di questi sintomi. Puo' determinare alterazione della funzionalita' renale. Pur non essendo stata sufficientemente documentata l'evidenza di nefrotossicita',si sconsiglia di effettuare trattamenti concomitanti con aminoglicosidi o altri composti nefrotossici. Sono state riportate reazioni allergiche dovute al carboplatino. Queste possono insorgere entro alcuni minuti dalla somministrazione del farmaco e, in tal caso, devono essere trattate con terapia idonea. Possono anche verificarsi reazioni simil-anafilattiche come per gli altri composti a base di platino. Il rischiodi reazioni allergiche, compresa l'anafilassi, risulta aumentato nei pazienti precedentemente esposti a terapia con composti del platino. Dato che nei pazienti anziani la funzionalita' renale puo' essere compromessa, si consiglia, se necessario, di tenerne conto nel determinare il dosaggio adeguato. Sono stati riportati effetti neurotossici, specialmente in pazienti con piu' di 65 anni e/o pazienti trattati precedentemente con cisplatino. E' stata pure evidenziata una relazione tra disturbi visivi transitori e dosaggi molto alti in pazienti con funzionalita' renale compromessa. La potenziale attivita' cancerogena del carboplatino non e' stata accertata, ma composti con meccanismo d'azione emutagenesi simili si sono dimostrati cancerogeni. Uomini e donne devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci. Devono essere monitoratiattentamente la conta delle cellule periferiche, la funzionalita' renale ed epatica e gli elettroliti sierici. Non sono state accertate la sicurezza e l'efficacia del carboplatino in pediatria. La crasi ematica e la funzionalita' renale debbono essere monitorate accuratamente. Si consiglia di effettuare un controllo dei valori ematici all'inizio della terapia e poi settimanalmente, per stabilire il nadir ematologicoin base al quale saranno modificate le dosi successive. Occorre inoltre eseguire regolarmente controlli neurologici. In caso di ripristino prolungato di leucociti e piastrine, la terapia con carboplatino non deve ricominciare fino a quando non siano state raggiunte una conta leucocitaria >= 2.000/mcl ed una conta piastrinica >= 100.000/mcl.

Gravidanza e Allattamento

Puo' causare danni fetali/embrionali se somministrato a donne gravide. In molti modelli sperimentali, carboplatino ha mostrato potere teratogeno, embriotossico e mutageno. Somministrare durante la gravidanza solo se strettamente necessario. La madre deve essere informata del rischio per il feto. Si deve consigliare a tutte le pazienti in eta' fertile l'impiego, durante la terapia, di un metodo contraccettivo per se stesse e/o per il proprio partner. I pazienti maschi devono continuarea far uso del contraccettivo per almeno sei mesi dopo la terapia. Le donne che sono incinte o restano incinte durante la terapia, devono essere informate circa le conseguenze genetiche. Puo' avere effetti genotossici. Pertanto agli uomini trattati con carboplatino si consiglia di evitare una paternita' durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento edi chiedere informazione sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento per la possibilita' di infertilita' irreversibile dovuta alla terapia con carboplatino. Non e' noto se il carboplatino sia escreto con il latte materno. Non potendo escludere la possibilita' di tossicita' nei bambini in allattamento, derivante dal trattamento con carboplatino della madre, si deve interrompere l'allattamento al seno.

Interazioni con altri prodotti

La mielosoppressione puo' essere aggravata dall'associazione del carboplatino con altri farmaci mielotossici. La terapia combinata di carboplatino con altri farmaci mielotossici deve essere pianificata molto attentamente per quanto riguarda dose e tempo di somministrazione al fine di minimizzare gli effetti additivi. Pazienti in terapia combinata con altri farmaci con potenziale nefrotossico sono soggetti a mielotossicita' piu' grave e prolungata. Sebbene non esistano prove cliniche di nefrotossicita' cumulativa, si consiglia di non utilizzare carboplatino in associazione ad aminoglicosidi o altri farmaci nefrotossici. Lasomministrazione di farmaci nefrotossici e/o ototossici (cioe' aminoglicosidi e diuretici dell'ansa) durante il trattamento con il carboplatino puo' aumentare la tossicita' del farmaco dell'organo bersaglio. La somministrazione concomitante di carboplatino e composti che possonoformare complessi deve essere evitata, in quanto teoricamente l'effetto antineoplastico del carboplatino potrebbe risultare diminuito. Comunque, sia negli animali che nell'uomo, gli effetti antineoplastici delcarboplatino non sono stati influenzati dal dietiltiocarbamato. E' stato riportato un abbassamento del livello sierico della fenitoina a seguito di somministrazione concomitante di carboplatino e fenitoina. Questo puo' portare ad una ripresentazione dei sintomi e richiedere un aumento dei dosaggi di fenitoina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nella confezione originale. Diluizione: il prodotto puo' essere diluito con soluzione p.p.i. di glucosio al 5%, oppure con soluzione p.p.i. di cloruro di sodio allo 0,9% fino a concentrazioni di 0,5 mg/ml (500 mcg/ml). Se diluito correttamente, la soluzione di carboplatino deve essere usata entro 3 ore se conservata a temperatura ambiente (15 gradi C -25 gradi C) ed al riparo dalla luce, o entro 24 ore, se conservata alla temperatura tra 2 gradi C - 8 gradi C e se la diluizione e' stata effettuata in condizioni asettiche convalidate. Poiche' la formulazionenon contiene conservanti antibatterici si raccomanda di eliminare la soluzione di carboplatino dopo 3 ore dal momento della diluizione, se conservata a temperatura ambiente e protetta dalla luce, o dopo 24 ore, se conservata refrigerata (2 gradi C - 8 gradi C). Il prodotto e' indose singola.