carboplatino pfi ev 150mg 15ml carboplatino pfizer italia srl

Che cosa è carboplatino pfi ev 150mg 15ml?

Carboplatino pfi soluzione per infusione prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Carboplatino pfi risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di antineoplastici.
Contiene i principi attivi: carboplatino
Composizione Qualitativa e Quantitativa: carboplatino.
Codice AIC: 032776027 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dei seguenti tumori solidi: carcinoma epiteliale dell'ovaio in fase avanzata; carcinoma del polmone a piccole cellule; carcinoma epidermoide della testa e del collo.

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Posologia

La dose raccomandata per pazienti adulti non trattati precedentemente(con funzionalita' renale normale) e' di 400 mg/m^2 in una singola dose, tramite infusione endovenosa della durata di 15-60 minuti. Ulteriori cicli non devono essere ripetuti prima di quattro settimane. Nei pazienti che presentano fattori di rischio come precedenti trattamenti mielosoppressivi o nei pazienti anziani, e' consigliabile una riduzionedel dosaggio iniziale pari al 20-25%. Si consiglia di determinare il nadir ematologico con controlli settimanali della crasi ematica al fine di effettuare i successivi adeguamenti di dosaggio. >>Pazienti con funzionalita' renale compromessa: poiche' il carboplatino viene escretoper via renale ed e' nefrotossico, il dosaggio ottimale deve essere determinato in base a frequenti controlli del nadir ematologico e dellafunzionalita' renale. Clearance creatininica >40 ml/min: 400 mg/m^2. Clearance creatininica 20-39 ml/min: 250 mg/m^2. Clearance creatininica 0-19 ml/min: 150 mg/m^2. >>Pediatria: non sono disponibili sufficienti dati per stabilire le dosi di carboplatino in campo pediatrico. >>Terapia di associazione: il carboplatino e' stato utilizzato in associazione ad altri agenti antineoplastici e il dosaggio varia in funzione del protocollo clinico seguito. Gli aggiustamenti di dosaggio devono essere effettuati in base allo schema di trattamento adottato e ai risultati ottenuti dai controlli ematologici. >>Istruzioni per la preparazione e l'uso: il carboplatino e' un farmaco citotossico; devono quindiessere prese appropriate misure di sicurezza durante l'uso. Il medicianle deve essere maneggiato da personale addestrato, in un'area appositamente designata (preferibilmente in una cappa a flusso laminare adeguata per trattare composti citotossici). Il personale dovra' indossareguanti di protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle e mucose, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone. Si raccomanda che farmaci citotossici, quale il carboplatino, non vengano maneggiati da personale femminile in stato di gravidanza. Si raccomanda l'uso di siringhe Luer-Lock.E' preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare la pressione e la possibile formazione di gas. Gli oggetti utilizzati per la preparazione di soluzioni di carboplatino o adibiti alla raccolta di rifiuti corporei, devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1100.C. >>Procedure da seguire in caso di versamento della soluzione: e' necessario limitare l'accesso nell'area interessata. Il personale dovra' indossare due paia di guanti (gomma latex), una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza. Limitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). E' possibile utilizzare anche : acido solforico 3M, potassio permanganato 0,3M (2:1) o ipoclorito di sodio al 5%. Ilmateriale assorbente utilizzato ed eventuali altri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillati ed etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante in modo chiaro la seguente dicitura: "rifiuti citotossici da incenerire a 1100 gradi C". I rifiuti devono essere inceneriti a tale temperatura per almeno 1 secondo. Ripulire l'area dove si e' verificato il versamento con abbondante acqua.

Effetti indesiderati

Molti degli effetti collaterali della terapia con carboplatino sono inevitabili a causa delle azioni farmacologiche del farmaco. Tuttavia, gli effetti indesiderati sono generalmente reversibili se individuati precocemente. >>Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi): sono stati segnalati rari casi di leucemie mielogene acute e sindromi mielodisplastiche insorte in pazienti trattati con carboplatino, in particolare se somministrato in combinazione con altri potenziali agenti leucemogeni. >>Patologie del sistema emolinfopoietico:la maggiore e dose-limitante tossicita' del carboplatino e' la soppressione del midollo osseo che si manifesta con trombocitopenia, leucopenia, neutropenia e/o anemia. La mielosoppressione e' dose-relativa. Ilnadir delle piastrine e dei leucociti/granulociti si manifesta generalmente tra le due e le tre settimane dalla somministrazione del farmaco. Il recupero e' generalmente tale da permettere la somministrazione della successiva dose di carboplatino dopo quattro settimane dalla precedente. L'anemia (valori di emoglobina inferiori a 11 g/dl), che puo'essere sintomatica, si manifesta in una sostanziale percentuale di pazienti. Questo effetto puo' essere cumulativo e le trasfusioni possonoessere necessarie particolarmente in quei pazienti che sono sottoposti ad una terapia prolungata (es. per piu' di 6 cicli). E' probabile ilmanifestarsi di sequenze cliniche di tossicita' del midollo osseo/ematica come febbre, infezioni, sepsi/shock settico ed emorragie. >>Esamidiagnostici: anomalie elettrolitiche (ipopotassiemia, ipocalcemia, iponatriemia e/o ipomagnesemia). >>Patologie del sistema nervoso: si possono manifestare neuropatie periferiche prevalentemente come parestesia e riduzione dei riflessi tendinei profondi. L'effetto, piu' comune in pazienti al di sopra dei 65 anni di eta', sembra essere cumulativo, manifestandosi principalmente in pazienti sottoposti ad una terapia prolungata e/o in quelli che sono stati sottoposti ad un precedente trattamento con cisplatino. Si possono manifestare anche effetti a livellodel sistema nervoso centrale. In alcuni casi la neurotossicita' osservata con il carboplatino puo' essere il risultato di una combinazione con alcuni degli effetti ritardati conseguenti ad un precedente trattamento con cisplatino. >>Patologie dell'occhio: disturbi visivi, quali una diminuzione transitoria della vista (che puo' essere totale per laluce e per i colori) o altri disturbi possono manifestarsi in pazienti trattati con carboplatino. Il miglioramento e/o il totale recupero della visione avvengono generalmente entro le settimane successive allasospensione del farmaco. Cecita' corticale e' stata segnalata in pazienti con funzione renale danneggiata trattati con alte dosi di carboplatino. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto: tinnito e perdita dell'udito sono stati segnalati in pazienti trattati con carboplatino. Il rischio di ototossicita' puo' essere aumentato in seguito alla contemporanea somministrazione di altri farmaci ototossici (es. aminoglicosidi). >>Patologie cardiache: insufficienza cardiaca; cardiopatie ischemiche (es. infarto del miocardio, arresto cardiaco, angina, ischemia miocardica). >>Patologie vascolari: eventi cerebrovascolari. >>Patologie gastrointestinali: nausea e/o vomito, che generalmente sono di gravita' da lieve a moderata, possono manifestarsi 6-12 ore dopo la somministrazione del carboplatino e possono persistere fino a 24 ore o piu' alungo. Sono stati riportati inoltre altri effetti gastrointestinali quali mucositi, diarrea, stipsi e dolori addominali. >>Patologie epatobiliari: possono manifestarsi aumenti lievi e solitamente transitori delle concentrazioni della fosfatasi alcalina sierica, dell'aspartato aminotransferasi e della bilirubina. Sono stati riportati sostanziali anormalita' dei tests di funzionalita' epatica in pazienti trattati con carboplatino ad alte dosi e con trapianto autologo del midollo osseo. >>Disturbi del sistema immunitario: sono state segnalate reazioni allergiche al carboplatino. Queste comprendono reazioni anafilattiche/anafilattoidi, ipotensione, broncospasmo e piressia. Reazioni di ipersensibilita' possono manifestarsi entro pochi minuti dalla somministrazioneendovenosa di carboplatino. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: raramente possono manifestarsi dermatiti esfoliative. In correlazione al carboplatino sono stati inoltre segnalati rash eritematoso, prurito, orticaria ed alopecia. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia/atralgia. >>Patologie renalie urinarie: raramente sono state segnalate insufficienze renali acute; sindrome uremica emolitica; si possono manifestare aumenti lievi e transitori dei livelli sierici di creatinina e dei livelli ematici di azotemia e di acido urico. Il rischio di nefrotossicita' indotto da carboplatino (es. alterazione della clearance della creatinina) diviene maggiore a dosi relativamente elevate o in pazienti trattati precedentemente con cisplatino. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, sintomi influenzali, reazioni al sito di iniezione.

Indicazioni

Trattamento dei seguenti tumori solidi: carcinoma epiteliale dell'ovaio in fase avanzata; carcinoma del polmone a piccole cellule; carcinoma epidermoide della testa e del collo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ai farmaci contenenti platino (es. il cisplatino) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Presenza di una grave insufficienza renale. Presenza di una grave mielosoppressione.Presenza di una sostanziale emorragia. Gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

La somministrazione del carboplatino deve essere effettuata sotto la supervisione di medici specializzati nell'uso di farmaci citotossici. Un attento monitoraggio per la tossicita' e' prioritario soprattutto in caso di somministrazione di alte dosi di farmaco. Il carboplatino e'un prodotto altamente tossico con un ristretto indice terapeutico ed e' improbabile che l'effetto terapeutico avvenga senza il manifestarsidi qualche evento di tossicita'. >>Funzionalia' del midollo osseo: lamielosoppressione (leucopenia, neutropenia e trombocitopenia) e' dose-dipendente e costituisce la tossicita' dose-limitante del carboplatino. Nei pazienti che assumono carboplatino deve essere effettuato il conteggio delle cellule del sangue periferico ad intervalli frequenti (es. frequenza settimanale). Benche' alle dosi raccomandate la tossicita' ematologica del carboplatino sia generalmente moderata e reversibile, nei pazienti con insufficienza renale e nei pazienti che assumono contemporaneamente (o che hanno assunto) altri farmaci mielosoppressori o sono stati sottoposti a radioterapia, si puo' manifestare mielosoppressione grave (soprattutto trombocitopenia). Il trattamento di una grave tossicita' ematologica puo' consistere in cure di supporto, uso di agenti anti-infettivi per complicazioni infettive, trasfusioni di derivati del sangue, recupero del midollo osseo autologo, trapianto delle cellule staminali e di agenti ematopoietici (fattori stimolanti le colonie). >>Funzionalita' renale: il carboplatino e' escreto principalmente nelle urine, pertanto nei pazienti in trattamento con carboplatino deve essere monitorata la funzione renale. La clearance della creatinina sembra essere la misura piu' sensibile per valutare la corretta funzionalita' renale nei pazienti che ricevono il farmaco. Al contrario della terapia con il cisplatino, non e' necessario effettuare idratazione pre e post-trattamento con il carboplatino, poiche' quest'ultimo haun basso potenziale di nefrotossicita'; tuttavia, una precedente terapia con cisplatino o la somministrazione contemporanea di altri farmaci nefrotossici (es. antibiotici aminoglicosidici) possono aumentare ilrischio di nefrotossicita'. >>Sistema nervoso centrale/udito: si consiglia di effettuare degli esami neurologici di routine durante la terapia con carboplatino, particolarmente in pazienti precedentemente trattati con cisplatino e in pazienti con piu' di 65 anni di eta'. Il carboplatino puo' provocare ototossicita' cumulativa. E' necessario eseguire audiogrammi prima di iniziare la terapia e durante il trattamento oquando si manifestano sintomi uditivi. Un importante deterioramento clinico della funzione uditiva puo' richiedere modifiche del dosaggio ointerruzione della terapia. >>Effetti gastrointestinali: il carboplatino induce emesi. L'incidenza e la gravita' dell'emesi possono essere ridotte mediante un pretrattamento con antiemetici o mediante la somministrazione per infusione continua di carboplatino nell'arco delle 24 ore, o per infusione di dosi separate in 5 giorni piuttosto che in unasingola dose. Gli inibitori selettivi di tipo 3 (5-HT3) dei recettoriserotoninergici (ad es. ondansetron) o le benzamidi sostituite (es. metoclopramide) possono essere degli antiemetici particolarmente efficaci, e, nei pazienti che hanno manifestato effetti emetici refrattari ogravi, si puo' prendere in considerazione una terapia combinata. >>Reazioni di ipersensibilita': sono state segnalate reazioni allergiche al carboplatino. I pazienti devono essere monitorari per possibili reazioni di tipo anafilattico e, ogni volta che viene somministrato carboplatino, devono essere disponibili attrezzature e medicinali adatti a trattare simili reazioni (ad es. antistaminici, corticosteroidi, epinefrina, ossigeno). >>Effetti immunosoppressivi/aumento della suscettibilita' alle infezioni: la somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici, incluso ilcarboplatino, puo' determinare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti che ricevono carboplatino. Possono essere somministrati vaccini uccisi o inattivati, ma la risposta a questi vaccini puo' essere ridotta.

Gravidanza e Allattamento

>>Gravidanza: il carboplatino puo' causare danni al feto quando somministrato in donne in gravidanza. Usare in gravidanza soltanto in caso di pericolo di vita oppure per malattie per le quali farmaci piu' sicuri non possono essere usati o sono inefficaci. Se la terapia con il carboplatino viene effettuata durante la gravidanza, o se la paziente resta incinta durante la terapia, la paziente deve essere avvertita dei potenziali rischi per il feto. Alle donne in eta' fertile si deve consigliare di evitare una gravidanza durante la terapia con carboplatino.>>Allattamento: non e' stato accertato se il carboplatino o i suoi metaboliti contenenti platino vengano distribuiti nel latte materno. Tuttavia, a causa del rischio di eventi avversi che possono manifestarsi nei lattanti a seguito del passaggio del farmaco nel latte materno, durante la terapia l'allattamento al seno deve essere interrotto.

Interazioni con altri prodotti

Il carboplatino e' per lo piu' utilizzato in combinazione con farmaciantineoplastici aventi effetti citotossici simili. In queste circostanze si puo' manifestare tossicita' additiva. L'uso concomitante di carboplatino e di altri agenti mielosoppressivi o di radioterapia puo' potenziare la tossicita' ematologica. Un'aumentata incidenza di emesi e'stata segnalata quando il carboplatino e' stato somministrato contemporaneamente ad altri farmaci che inducono emesi, o in pazienti che hanno ricevuto precedentemente una terapia emetogena. La somministrazioneconcomitante di carboplatino e aminoglicosidi comporta un aumentato rischio di nefrotossicita' e/o di ototossicita', per cui tali farmaci devono essere usati in concomitanza con cautela. L'uso di altri farmacinefrotossici determina un potenziamento degli effetti renali da carboplatino. Il carboplatino interagisce con l'alluminio, formando un precipitato nero di platino e diminuendo la potenza. Aghi, siringhe, cateteri o set per somministrazione E.V. che contengano alluminio non devono essere utilizzati per la somministrazione del carboplatino.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Non congelare. Proteggere dalla luce.