bondronat*ev 1fl 2mg 2ml acido ibandronico atnahs pharma netherlands bv

Che cosa è bondronat ev 1fl 2mg 2ml?

Bondronat soluzione per infusione conc prodotto da atnahs pharma netherlands bv
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Bondronat risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di bifosfonati.
Contiene i principi attivi: sodio ibandronato monoidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: un flaconcino da 2 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 2 mg di acido ibandronico (pari a 2,25 mg di acido ibandronico, sale monosodico, monoidrato).
Codice AIC: 036570063 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Prevenzione degli eventi scheletrici (fratture patologiche, complicanze ossee che richiedono l'uso della radioterapia o della chirurgia) inpazienti affette da tumore della mammella e metastasi ossee. Trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori con o senza metastasi.

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Posologia

La terapia deve essere iniziata solamente da medici esperti nel trattamento dei tumori. Per somministrazione endovenosa. Solo per dose singola. La soluzione deve essere usata solo se si presenta limpida e priva di particelle. >>Prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi ossee: 6 mg per iniezione endovenosa somministrati ogni 3-4 settimane. La dose deve essere infusa nell'arco di almeno 15 minuti. Per l'infusione, il contenuto del(dei) flaconcino(i) deve essere aggiunto solamente a 100 ml di soluzione fisiologica di cloruro di sodio o 100 ml di una soluzione al 5% di glucosio. Un tempo di infusione inferiore (ad es. 15 minuti) deve essere utilizzato solamente in pazienti con una funzionalita' renale normale o con insufficienza renale lieve. Non vi sono dati disponibili che sostengano l'utilizzo di un tempo di infusione inferiore nei pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min. Trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori: prima del trattamento con il farmaco ilpaziente deve essere adeguatamente reidratato con 9 mg/ml di cloruro di sodio (0,9%). Vanno considerati sia la gravita' dell'ipercalcemia sia il tipo di tumore. In generale, pazienti con metastasi osteoliticherichiedono dosi inferiori rispetto ai pazienti con ipercalcemia di tipo umorale. Nella maggior parte dei pazienti con grave ipercalcemia (calcemia corretta per i valori di albumina >=3 mmol/l o >=12 mg/dl), 4 mg costituiscono una dose adeguata, come singola somministrazione. Neipazienti con moderata ipercalcemia (calcemia corretta per i valori dialbumina =50 e =30 e =50 ml/min =30 ml/min CONSERVAZIONENessuna speciale precauzione per la conservazione prima della ricostituzione. Dopo ricostituzione: conservare a temperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C (in frigorifero). Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, il periodo e le condizioni di conservazione durante l'uso sono sotto la responsabilita' dell'utilizzatore e non si dovrebbero superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C,a meno che la ricostituzione sia avvenuta in condizioni di asepsi controllate e validate.AVVERTENZEGli studi clinici non hanno dimostrato evidenze di deterioramento della funzionalita' renale durante la terapia a lungo termine con il farmaco. Nondimeno, in accordo con la valutazione clinica del singolo paziente, si raccomanda che la funzionalita' renale e i livelli serici di calcio, fosfato e magnesio siano controllati nei pazienti trattati conil prodotto. Non possono essere raccomandati i dosaggi per pazienti con grave insufficienza epatica. L'iperidratazione va evitata nei pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. L'ipocalcemia e gli altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente prima di iniziare la terapia con il farmaco per la malattia metastatica ossea. E' importante un'adeguata assunzione di calcio e vitamina D in tutti i pazienti. I pazienti devono ricevere un supplemento dicalcio e/o vitamina D se l'assunzione con gli alimenti e' inadeguata.L'osteonecrosi della mandibola, generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite), e' stata segnalata in pazienti con tumore trattati principalmente con bifosfonati somministrati per via endovenosa. La maggior parte di questi pazienti era anche in trattamento con chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola e' stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Si deve considerare una visita odontoiatrica con un'appropriata profilassi dentale prima del trattamentocon bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (ad es. tumore, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igieneorale). Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, ove possibile, procedure odontoiatriche invasive. Nei pazienti che sviluppano l'osteonecrosi della mandibola durante il trattamento con bifosfonati, la chirurgia dentale puo' peggiorare la condizione. Per i pazientiche necessitano di cure dentistiche, non vi sono dati disponibili cheindichino se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce ilrischio di osteonecrosi della mandibola. Il giudizio clinico del medico curante deve essere alla base della gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.INTERAZIONIIl farmaco non deve essere miscelato con soluzioni contenenti calcio.Non si e' osservata alcuna interazione quando il medicinale e' stato somministrato contemporaneamente a melfalan/prednisolone in pazienti affetti da mieloma multiplo. Altri studi di interazione in donne in postmenopausa hanno dimostrato l'assenza di ogni potenziale interazione con tamoxifen o terapia ormonale sostitutiva (estrogeni). Per quanto riguarda l'eliminazione, non sono probabili interazioni farmacologiche di rilevanza clinica. L'acido ibandronico e' eliminato solamente per secrezione renale e non soggiace ad alcuna biotrasformazione. La via secretoria non sembra comprendere sistemi di trasporto acidi o basici noti coinvolti nell'escrezione di altre sostanze attive. Inoltre, l'acidoibandronico non inibisce i principali isoenzimi P450 epatici umani e non induce il sistema del citocromo P450 epatico nei ratti. Il legame alle proteine plasmatiche e' basso alle concentrazioni terapeutiche ede' percio' improbabile che l'acido ibandronico possa spiazzare altre sostanze attive. E' necessario essere prudenti quando si somministranobifosfonati assieme ad aminoglicosidi perche' ambedue i principi attivi possono abbassare la calcemia per periodi di tempo prolungati. Bisogna anche tenere conto di un'eventuale contemporanea ipomagnesemia. Negli studi clinici, il prodotto e' stato somministrato contemporaneamente a farmaci antitumorali, diuretici, antibiotici e analgesici comunemente utilizzati, senza che si manifestassero interazioni di significato clinico. Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.EFFETTI INDESIDERATILe reazioni avverse sono raggruppate in base alla loro frequenza, ponendo come prima la piu' frequente e utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>= 10%), comune (>= 1% e <10%), non comune (>= 0,1% e<1%), rara (>= 0,01% e <0,1%) e molto rara (<= 0,01%). Trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori: il profilo di sicurezza nell'ipercalcemia indotta da tumori si basa su studi clinici controllati condottinell'ambito di questa indicazione e dopo somministrazione endovenosa del farmaco alle dosi raccomandate. Il trattamento e' stato generalmente associato ad un aumento della temperatura corporea. Occasionalmentee' stata osservata una sindrome simil-influenzale con febbre, brividie dolori ossei e/o muscolari. Nella maggior parte dei casi, non e' stato richiesto alcun trattamento specifico e i sintomi sono scomparsi entro qualche ora/giorno. Alterazione del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipocalcemia. Alterazioni dell'apparato muscolo scheletrico e tessuto connettivo. Comune: dolore osseo; non comune: mialgia. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Molto comune: piressia; non comune: sindrome simil-influenzale, rigidita'. Spesso,una diminuzione dell'escrezione renale del calcio viene accompagnata da una riduzione dei livelli serici del fosfato che, comunque, non richiede interventi terapeutici. I livelli serici di calcio possono scendere a valori di ipocalcemia. Altre reazioni riportate con minore frequenza. Alterazioni del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita'. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: edema angioneurotico. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace edel mediastino. Molto raro: broncospasmo. La somministrazione di altri bifosfonati e' stata associata a broncocostrizione in pazienti asmatici sensibili all'acido acetilsalicilico. Prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi osseeIl profilo di sicurezza per il farmaco endovena in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi ossee si basa su uno studio clinicocontrollato condotto nell'ambito di questa indicazione e dopo somministrazione endovenosa del farmaco alla dose raccomandata. Reazioni avverse verificatesi comunemente e con maggiore frequenza che nel gruppo trattato con placebo nei pazienti affetti da malattia metastatica osseaindotta dal tumore della mammella e trattati con il medicinale somministrato per via endovenosa. Infezioni e infestazioni: infezioni. Alterazioni del sistema endocrino: disturbi delle paratiroidi. Alterazioni del sistema nervoso: cefalea, vertigini, disgeusia (alterazioni del gusto). Disturbi oculari: cataratta. Alterazioni cardiache: blocco di branca. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: mal di gola. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: diarrea, dispepsia, vomito, dolore gastrointestinale, disordini dentari. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: disturbi cutanei, ecchimosi. Alterazioni dell'apparato muscolo scheletrico e tessuto connettivo: mialgia, artralgia, disturbi oculari, artrosi. Disordini generali:astenia, sindrome simil-influenzale, edemi periferici, sete eccessiva. Indagini diagnostiche: aumento delle gamma-GT, aumento della creatinina. Altre reazioni avverse che si sono verificate con una frequenza minore. Non comuni. Infezioni e infestazioni: cistite, vaginite, candidiasi orale. Neoplasie benigne e maligne (compresi cisti e polipi): neoplasia benigna della cute. Sangue e sistema linfatico: anemia, discrasia ematica. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: ipofosfatemia. Disturbi psichiatrici: disturbi del sonno, ansia, labilita' affettiva. Alterazioni del sistema nervoso: disturbi cerebrovascolari, lesione delle radici nervose, amnesia, emicrania, nevralgia, ipertonia, iperestesie, parestesie periorali, parosmia. Alterazioni dell'apparato uditivo e vestibolare: sordita'. Alterazioni cardiache: ischemia del miocardio, disturbi cardiovascolari, palpitazioni. Alterazioni del sistema vascolare: ipertensione, linfedema, vene varicose. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: edema polmonare, stridore. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: gastroenterite,disfagia, gastrite, ulcerazioni del cavo orale, cheilite. Alterazionidel sistema epatobiliare: colelitiasi. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea, alopecia. Alterazioni renali e delle vie urinarie: ritenzione urinaria, cisti renale. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella: dolore pelvico. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: ipotermia. Indagini diagnostiche: aumento delle fosfatasi alcaline plasmatiche, riduzione delpeso corporeo. Lesioni, avvelenamento e complicazioni di procedure terapeutiche: trauma, dolore al sito di iniezione. L'osteonecrosi della mandibola e' stata segnalata in pazienti in trattamento con bifosfonati. La maggior parte dei casi si riferisce a pazienti con tumore, ma alcuni casi si sono manifestati anche in pazienti trattati per l'osteoporosi. L'osteonecrosi della mandibola e' generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite). Anche la diagnosi di tumore, la chemioterapia, la radioterapia, i corticosteroidi e la scarsa igiene orale sono ritenuti fattori di rischio.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati sufficienti sull'uso di acido ibandronico nelle donne in gravidanza. Studi condotti nei ratti hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Di conseguenza, Bondronat non deve essere somministrato durante la gravidanza. Non e' noto se l'acido ibandronico venga escreto nel latte materno. Studi condotti nei ratti in fase di allattamento hanno dimostrato la presenza di bassi livelli di acido ibandronico nel latte dopo somministrazione endovenosa. Bondronat non deve essere usato durante l'allattamento.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse sono raggruppate in base alla loro frequenza, ponendo come prima la piu' frequente e utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>= 10%), comune (>= 1% e <10%), non comune (>= 0,1% e<1%), rara (>= 0,01% e <0,1%) e molto rara (<= 0,01%). Trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori: il profilo di sicurezza nell'ipercalcemia indotta da tumori si basa su studi clinici controllati condottinell'ambito di questa indicazione e dopo somministrazione endovenosa del farmaco alle dosi raccomandate. Il trattamento e' stato generalmente associato ad un aumento della temperatura corporea. Occasionalmentee' stata osservata una sindrome simil-influenzale con febbre, brividie dolori ossei e/o muscolari. Nella maggior parte dei casi, non e' stato richiesto alcun trattamento specifico e i sintomi sono scomparsi entro qualche ora/giorno. Alterazione del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipocalcemia. Alterazioni dell'apparato muscolo scheletrico e tessuto connettivo. Comune: dolore osseo; non comune: mialgia. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Molto comune: piressia; non comune: sindrome simil-influenzale, rigidita'. Spesso,una diminuzione dell'escrezione renale del calcio viene accompagnata da una riduzione dei livelli serici del fosfato che, comunque, non richiede interventi terapeutici. I livelli serici di calcio possono scendere a valori di ipocalcemia. Altre reazioni riportate con minore frequenza. Alterazioni del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita'. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: edema angioneurotico. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace edel mediastino. Molto raro: broncospasmo. La somministrazione di altri bifosfonati e' stata associata a broncocostrizione in pazienti asmatici sensibili all'acido acetilsalicilico. Prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi osseeIl profilo di sicurezza per il farmaco endovena in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi ossee si basa su uno studio clinicocontrollato condotto nell'ambito di questa indicazione e dopo somministrazione endovenosa del farmaco alla dose raccomandata. Reazioni avverse verificatesi comunemente e con maggiore frequenza che nel gruppo trattato con placebo nei pazienti affetti da malattia metastatica osseaindotta dal tumore della mammella e trattati con il medicinale somministrato per via endovenosa. Infezioni e infestazioni: infezioni. Alterazioni del sistema endocrino: disturbi delle paratiroidi. Alterazioni del sistema nervoso: cefalea, vertigini, disgeusia (alterazioni del gusto). Disturbi oculari: cataratta. Alterazioni cardiache: blocco di branca. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: mal di gola. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: diarrea, dispepsia, vomito, dolore gastrointestinale, disordini dentari. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: disturbi cutanei, ecchimosi. Alterazioni dell'apparato muscolo scheletrico e tessuto connettivo: mialgia, artralgia, disturbi oculari, artrosi. Disordini generali:astenia, sindrome simil-influenzale, edemi periferici, sete eccessiva. Indagini diagnostiche: aumento delle gamma-GT, aumento della creatinina. Altre reazioni avverse che si sono verificate con una frequenza minore. Non comuni. Infezioni e infestazioni: cistite, vaginite, candidiasi orale. Neoplasie benigne e maligne (compresi cisti e polipi): neoplasia benigna della cute. Sangue e sistema linfatico: anemia, discrasia ematica. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: ipofosfatemia. Disturbi psichiatrici: disturbi del sonno, ansia, labilita' affettiva. Alterazioni del sistema nervoso: disturbi cerebrovascolari, lesione delle radici nervose, amnesia, emicrania, nevralgia, ipertonia, iperestesie, parestesie periorali, parosmia. Alterazioni dell'apparato uditivo e vestibolare: sordita'. Alterazioni cardiache: ischemia del miocardio, disturbi cardiovascolari, palpitazioni. Alterazioni del sistema vascolare: ipertensione, linfedema, vene varicose. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino: edema polmonare, stridore. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale: gastroenterite,disfagia, gastrite, ulcerazioni del cavo orale, cheilite. Alterazionidel sistema epatobiliare: colelitiasi. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea, alopecia. Alterazioni renali e delle vie urinarie: ritenzione urinaria, cisti renale. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella: dolore pelvico. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: ipotermia. Indagini diagnostiche: aumento delle fosfatasi alcaline plasmatiche, riduzione delpeso corporeo. Lesioni, avvelenamento e complicazioni di procedure terapeutiche: trauma, dolore al sito di iniezione. L'osteonecrosi della mandibola e' stata segnalata in pazienti in trattamento con bifosfonati. La maggior parte dei casi si riferisce a pazienti con tumore, ma alcuni casi si sono manifestati anche in pazienti trattati per l'osteoporosi. L'osteonecrosi della mandibola e' generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite). Anche la diagnosi di tumore, la chemioterapia, la radioterapia, i corticosteroidi e la scarsa igiene orale sono ritenuti fattori di rischio.

Indicazioni

Prevenzione degli eventi scheletrici (fratture patologiche, complicanze ossee che richiedono l'uso della radioterapia o della chirurgia) inpazienti affette da tumore della mammella e metastasi ossee. Trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori con o senza metastasi.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipocalcemia. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Fare attenzione nel caso di pazienti con accertata ipersensibilita' ad altri bifosfonati. Il medicinale non deve essere utilizzato nei bambini.

Composizione ed Eccipienti

Sodio cloruro, acido acetico (99%), sodio acetato, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Gli studi clinici non hanno dimostrato evidenze di deterioramento della funzionalita' renale durante la terapia a lungo termine con il farmaco. Nondimeno, in accordo con la valutazione clinica del singolo paziente, si raccomanda che la funzionalita' renale e i livelli serici di calcio, fosfato e magnesio siano controllati nei pazienti trattati conil prodotto. Non possono essere raccomandati i dosaggi per pazienti con grave insufficienza epatica. L'iperidratazione va evitata nei pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. L'ipocalcemia e gli altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente prima di iniziare la terapia con il farmaco per la malattia metastatica ossea. E' importante un'adeguata assunzione di calcio e vitamina D in tutti i pazienti. I pazienti devono ricevere un supplemento dicalcio e/o vitamina D se l'assunzione con gli alimenti e' inadeguata.L'osteonecrosi della mandibola, generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite), e' stata segnalata in pazienti con tumore trattati principalmente con bifosfonati somministrati per via endovenosa. La maggior parte di questi pazienti era anche in trattamento con chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola e' stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Si deve considerare una visita odontoiatrica con un'appropriata profilassi dentale prima del trattamentocon bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (ad es. tumore, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igieneorale). Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, ove possibile, procedure odontoiatriche invasive. Nei pazienti che sviluppano l'osteonecrosi della mandibola durante il trattamento con bifosfonati, la chirurgia dentale puo' peggiorare la condizione. Per i pazientiche necessitano di cure dentistiche, non vi sono dati disponibili cheindichino se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce ilrischio di osteonecrosi della mandibola. Il giudizio clinico del medico curante deve essere alla base della gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati sufficienti sull'uso di acido ibandronico nelle donne in gravidanza. Studi condotti nei ratti hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Di conseguenza, Bondronat non deve essere somministrato durante la gravidanza. Non e' noto se l'acido ibandronico venga escreto nel latte materno. Studi condotti nei ratti in fase di allattamento hanno dimostrato la presenza di bassi livelli di acido ibandronico nel latte dopo somministrazione endovenosa. Bondronat non deve essere usato durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Il farmaco non deve essere miscelato con soluzioni contenenti calcio.Non si e' osservata alcuna interazione quando il medicinale e' stato somministrato contemporaneamente a melfalan/prednisolone in pazienti affetti da mieloma multiplo. Altri studi di interazione in donne in postmenopausa hanno dimostrato l'assenza di ogni potenziale interazione con tamoxifen o terapia ormonale sostitutiva (estrogeni). Per quanto riguarda l'eliminazione, non sono probabili interazioni farmacologiche di rilevanza clinica. L'acido ibandronico e' eliminato solamente per secrezione renale e non soggiace ad alcuna biotrasformazione. La via secretoria non sembra comprendere sistemi di trasporto acidi o basici noti coinvolti nell'escrezione di altre sostanze attive. Inoltre, l'acidoibandronico non inibisce i principali isoenzimi P450 epatici umani e non induce il sistema del citocromo P450 epatico nei ratti. Il legame alle proteine plasmatiche e' basso alle concentrazioni terapeutiche ede' percio' improbabile che l'acido ibandronico possa spiazzare altre sostanze attive. E' necessario essere prudenti quando si somministranobifosfonati assieme ad aminoglicosidi perche' ambedue i principi attivi possono abbassare la calcemia per periodi di tempo prolungati. Bisogna anche tenere conto di un'eventuale contemporanea ipomagnesemia. Negli studi clinici, il prodotto e' stato somministrato contemporaneamente a farmaci antitumorali, diuretici, antibiotici e analgesici comunemente utilizzati, senza che si manifestassero interazioni di significato clinico. Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Nessuna speciale precauzione per la conservazione prima della ricostituzione. Dopo ricostituzione: conservare a temperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C (in frigorifero). Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, il periodo e le condizioni di conservazione durante l'uso sono sotto la responsabilita' dell'utilizzatore e non si dovrebbero superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C,a meno che la ricostituzione sia avvenuta in condizioni di asepsi controllate e validate.